‣Amor che nulla ha
amato
Amar perdona.
© Dante Alighieri
Cap. 7 ‣
Sconvolgimenti.
Chissà
perché ogni volta che sei lì lì per fare qualcosa di importante…
…prendi
tutt’altra decisione.
Le due
ragazze salivano timidamente le scale. I movimenti lenti e quasi meccanici. Un
piede dopo l’altro, in eterno, senza riflettere su ciò che stavano facendo. La
loro mente, infatti, era troppo occupata a macchinare i loro intricati
discorsi…insensati.
Se fino ad
un secondo fa erano certe delle loro sensazioni, l’insicurezza, o l’ansia da
prestazione come si suol dire, graffiava nei loro animi come un gatto che si
limava le unghie.
Che Sasuke
fosse incerta di suo lo avevamo capito.
Pensava ad
un modo, sì, per far capire alla compagna che nutriva un certo affetto verso quella,
ma anche per prenderne le distanze.
Non tanto
perché un rapporto con una ragazza sarebbe stato compromettente, ma perché
temeva così di rovinare tutto quello che aveva costruito fin a quel momento.
La sua
nuova famiglia, i suoi affetti...fare una scelta così importante, in un lasso
di tempo così ristretto, rischiava di rovinare tutto. I suoi rapporti e le
aspettative dei suoi cari.
Come
poteva aver minimamente pensato quelle sciocchezze?
Era
adolescente. Va bene che gli adolescenti sono impulsivi, ma aveva sempre
ragionato su quello che faceva e finalmente stava facendo girare le rotelline
nella testa.
Ma, per
quanto si sforzasse di trovare un’idea adatta per non ferire la bionda, che a
parer suo era presa da quel loro contatto, la sua mente era alquanto sterile.
Si
riteneva intelligente, però e ciò bastò a farle tornare fiducia in sé e a darle
la carica per trovare un modo per spiegarsi…o almeno così sperava.
La
bionda,dal canto suo,nella mente aveva un vuoto pari a quello di una sauna il
quindici d’Agosto.
Risuonava
al suo interno un flebile motivetto del tipo: “adesso si scopa”.
So che la
state ritenendo una cafona superficiale…e avete ragione, ma lasciate che vi
illustri anche un’altra faccia della giovane.
Calcolate
che, mentre Sasuke, bene o male, si era abituato perfettamente al quel suo
nuovo corpo, prendendone bene le parti, Naruto ragionava ancora come un comune
ragazzo durante la pubertà e cos’ ha in mente un ragazzo di quell’età?
Ecco. Ragion
per cui non si poneva il problema che un rapporto con un’altra donna, ora
poteva risultare un problema, che perdere la verginità per una donna è diverso
che per un uomo e che il mondo non gira intorno al letto…ma come si suol dire:
tale nonno tale nipote.
In fondo,
ma molto in fondo, Naruto in cuor suo era confusa su come comportarsi con la
sua nuova amica. Parlarle così, di punto in bianco,dei propri primi accenni di
infatuazione, alla ragazza che le piaceva in questione, l’avrebbe fatta
risultare come una pazza.
Ma allora
come doveva fare? Lei non aveva mai avuto una ragazza prima d’ora…e
adesso…adesso, ne stava portando una nella sua stanza.
No,
rovinare tutto con le sue manie da maniaco era fuori discussione, Avrebbe fatto
l’amica sincera e altruista…e poi avrebbe deciso.
Per una
volta prese una saggia decisione.
Il fatto è
che entrambe pensavo l’una dell’altra che avessero secondi fini.
Naruto
aprì la porta cigolante alla mora rendendole libero il passaggio.
- Prego-
sussurrò a mezza bocca.
Sasuke
accennò un sorriso che mise in imbarazzo Naruto.
La stanza era buia, illuminata da un flebile
raggio di luce del lampione di fuori.
Naruto
fece scattare l’interruttore e la stanza divenne magicamente illuminata,
rivelando i suoi arcani e fru-fru misteri.
Sasuke si
guardò intorno. La bocca spalancata e gli occhioni onice scintillanti. Si portò
le mani davanti la bocca e agitandosi in varie moine di fronte la bionda provò
a urlare di gioia senza far uscire suoni.
Naruto la
guardava spaventata.
- Hello Kitty…cioè…Hello Kitty?- domandò a fatica.
- S..si.- rispose
ancora impietrita l’altra.
Sasuke si
gettò sul letto a mò di un sacco di patate e respirando a fondo l’aria, come
per coglierne ogni differenza di quel mondo per lei fiabesco.
Naruto si
avvicinò cauto. Mai si sarebbe immaginato che quella tipa nascondeva quel lato
così…femminile.
- Sembra
che ti sia abituata alle cosa da femmina.- disse ammiccando un sorriso.
- Ma a me
piacciono da prima.- rispose Sasuke elettrico scattando in piedi.
Naruto,
sedutosi accanto a Sasuke, sobbalzò arretrando, mentre la sfavillante ed
eccitata Sasuke le si avvicinava entusiasta.
- Cosa
vuoi dire?-domandò lagnosa la bionda mostrando un’espressione schifata.
- Che mi
piace da quando ero bimbo.- Sasuke assunse un’espressione sognate, immaginando
i bei tempi dove lui giocava con la sua gattina preferita insieme ad un amico.
Già…si ricordava di avere un caro amico, che era molto importante per lei.
L’aveva aiutata nel momento del bisogno, ma dopo l’intervento non si è più
ricordata il volto o il nome o cosa abbia fatto per lei. Aveva solo un
vaghissimo ricordo sopito dentro di lei. A volte immaginava fosse solo frutto
della sua fantasia.
- Vuoi
farmi credere che ci giocavi? E magari ora te ne esci dicendo che ti piacciono
i ragazzi.- Naruto provò a canzonare l’amica.
L’atmosfera
che si stava creando spazzò via tutte le loro insicurezze facendole sentire a proprio
agio. Loro, così diverse, ma così uguali, si stavano confrontando senza pensare
ad altro.
Stavano bene
l’una con l’altra.
Nessuno glielo
aveva imposto loro.
Stavano bene.
Tutto qui.
Nessuno avrebbe
pensato alle svolte che da lì a poco, le loro vite avrebbero preso.
- Ma a me i
ragazzi piacciono.- si lagnò Sasuke facendo il muso e creando cerchi con l’indice
sulla coperta.
- Perché sei
una donna. Io ancora non ci ho fatto l’abitudine. Sai com’è…la donna è donna!- tentò
di tastare il campo Naruto.
- Veramente
a me sono sempre piaciuti.- spiegò Sasuke.
Naruto
guardò la ragazza come solitamente uno che non capisce un “h” d’Inglese guarda
un’inglese mentre parla.
- Che
cosa?- provò a scandire.
- Sai com’è…con
un’infanzia come la mia…alla fine ci prendi gusto.- fece spallucce Sasuke.
Naruto
fece finta di riprendersi e provando a sorvolare sull’argomento.
- Certo
che sei strana. Parli di un’infanzia come la tua con il, cioè la prima- scosse
il capo la bionda- che passa.- concluse.
Sasuke guardò
in basso per un po’, tanto che Naruto pensò di aver sbagliato tasto.
- Veramente-
disse flebile e vellutata Sasuke senza staccare lo sguardo dalla coperta. Si
prese le gambe fra le braccia stringendole forte.- Tu sei la prima persona con
cui ne parlo. Non so nemmeno perché l’ho fatto. Io stessa non l’ho capito. So
solo che tu…mi trasmetti tanta fiducia in me stessa. Penso che ora che ti ho
conosciuta…necessito di quella forza come di una droga.-
Naruto la
fissò inquieta. Quelle parole erano spuntate dal nulla facendola sentire
stranamente…felice.
- Sasuke…-urlò
una voce dal piano inferiore- dobbiamo andare.
Sasuke si
rialzò senza guardare l’imbambolato Naruto. Sulla porta si voltò donando un
sorriso, uno di quelli rari, a Naruto che però…non se ne accorse.
Trascorsero
diverse settimane da quella cena. Naruto non si era ancora dimenticato quella
sua nuova amica.
Ogni
giorno passava per il parco dove l’aveva “accidentalmente” baciata, ma l’altalena
dove sperava di trovarla a sorriderle…era sempre vuota.
Quel
pensiero era come una tortura per lei. Non riusciva a fare altro. La pensava,
insistentemente e ripetutamente. Si sentiva esplodere…come abbandonata.
Il nonno
dal canto suo aveva capito, ma non osava pronunciarsi per amore della nipote.
Le
suscitava tanta tenerezza.
A scuola Naruto
non si concentrava più.
Sembrava
un automa. Faceva le stesse cose, giorno dopo giorno, perché era la norma.
Il maestro
Kakashi non chiedeva per discrezione, ma aveva già intimato alla ragazza che se
non si impegnava di più avrebbe dovuto estraniarla dalle gare regionali.
Ma a
Naruto non interessava.
- Naruto
ti prego riprenditi.- le intimava la tenera Hinata posandole una mano sulla
spalla.
Naruto la
scansò.
- Hei
biondina da strapazzo- una mascolina figura voltata di spalle parlò. I capelli
corti e rosei raccolti in due codini sopra la nuca. - vedi di darti da fare. Ci
servi per le gare. - minacciò.
- Da quando
prendo ordini da te Sakura?- chiese con tono svogliato Naruto.
- Da
sempre testa quadra.- Si voltò verso la
bionda. Faccia a faccia, benché la rosa fosse più alta di circa sei centimetri.-
Come pensi che potremmo da sole battere la rosa nera del Puma club?- fissò
negli occhi la bionda. Verde contro azzurro. Elettrica.
Naruto abbassò
lo sguardo a quel peso improvviso. La rosa con l’indice le rialzò il volto per
tornare a guardarla in faccia benché la bionda evitasse quegli occhi così
forti.
- Rosa
nera?- domandò Hinata avvicinandosi.
- Sì, è
così che chiamano la leggendaria Sasuke Uchiha. Dicono sia davvero bravissima.-
fece saccente Sakura.
Naruto
alzò lo sguardo al suono di quel nome. Aveva trovato il modo per rivedere la
sua compagna.
- Che c’è
Naruto ti è tornata la grinta?- domandò Sakura sorridendo del suo lavoro.
-
Siiiiii!- esclamò
- NARUTOOOOOOOO!-
urlò infuriata la rosa in modo che in tutta la città la poterono sentire.
Note della {riconoscente}
autrice.
Grazie a chi ha commentato, in
particolare Maddy,
(Zalk909192,)
Che mi ha fatto notare ciò che
avevo ignorato.
Spero che questo capitolo ti
piaccia e
se trovi ancora delle pecche spero
me lo dirai con i tuoi
costruttivissimi
commenti.
Un sommo grazie a
che mi segue fedela.
Spero che mi perdonerai con il
ritardo
E che il capitolo ti piaccia.
Grazie anche ha chi ha solo letto
o mi ha tra i preferiti e per favore
Le avete le ditina no?!
E allora
COMMENTATE.
Ma che fine avrà fatto Gaara?
Sasuke si ricorderà di lui??
E Naruto potrà andare alle gare?
Questo e altro nel prossimo
capitolo.
Baci.
BlAcK_Berry.