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Autore: lidyalinne    23/10/2016    7 recensioni
La morte di Diane getta Alain nella disperazione più nera; Oscar e Andrè partecipano del suo dolore e cercano di sostenerlo, aiutandolo in ogni modo. Sarà però l'incontro con Martine e la voglia di salvarla da un matrimonio dal quale lei vuole sfuggire a lenire il suo enorme dolore e farlo innamorare inesorabilmente. Inizia così questa storia d'amore che si intersecherà con le vicende di Oscar, Andrè e della Rivoluzione.
Dedico questa piccola storia a Queenjane e Luna22474 che mi hanno aiutata fornendomi informazioni di tipo storico e consigli per scriverla, quanto più possibile, in modo realistico nei riferimenti della vita di fine Settecento in Francia. Non so come ringraziarvi per il tempo speso per me!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Speranze

- Andrè…Andrè…mi senti? –  implorazione nella voce di Oscar mentre le sue mani stringevano più forte quelle di lui.
 
Andrè emise un flebile respiro rotto da un secco colpo di tosse, e un gemito gli sfuggì dalle labbra.
Il giovane tentò di portarsi la mano destra al costato ma la mano di Oscar la trattenne.
Provò con la mano sinistra, che si posò lievemente sulla fasciatura, e questa volta premette più forte.
 
- Fermo Andrè, non toccarti! – esclamò Oscar sollevandosi sulla brandina ma non riuscendo in alcun modo ad alzarsi.
 
I suoi movimenti concitati svegliarono Alain che in pochi secondi si rese conto di ciò che stava accadendo.
 
- Oscar…stai ferma, penso io a lui…Andrè, mi senti? Sono Alain…
 
Ma Andrè non era ancora cosciente e muoveva a fatica gli arti, in brevi scatti perlopiù.
 
- No, Andrè…non devi muoverti…Io e Oscar siamo con te…
 
Il giovane faticava ad aprire gli occhi e le sue labbra potevano solo soffiare versi di dolore e respiri affannati.
 
Il volto di Oscar era l’immagine del terrore....
Il terrore che ogni secondo trascorso potesse essere uno in meno nella vita di Andrè e…nella propria…
Aveva  paura di perderlo e l’infinita urgenza di trattenerlo in ogni modo…. e non sapere come fare.
 
- Trova il medico, Alain, subito, ti supplico!
 
- Sì, vado a cercarlo immediatamente, ma tu non fare nulla di insensato! Non posso permettermi di avere due feriti gravi, hai capito Oscar?
 
- Io….sì…sì…- annuì distrattamente.
 
- Gérard, Charles….sveglia! – Alain urlò contro i suoi compagni ancora addormentati – Tenete d’occhio Oscar e Andrè mentre io vado a cercare il dottore. Impedite ad entrambi di muoversi troppo… - l’ultimo avvertimento e il giovane si allontanò rapidamente.
 
Charles di avvicinò subito a Oscar e con rispetto la riverì, mentre Gérard si sistemò al capezzale di Andrè che ansimava e tentava di muovere le mani.
 
- Ehi, Andrè…puoi sentirmi? Come ti senti? – domandò il soldato.
 
Ma Andrè riusciva solo a gemere e a sforzarsi di toccare la ferita con le mani.
 
- No, Andrè, non muovere le mani. Sei ferito, non puoi toccare la ferita: ti fa male? – riprese Gérard.
 
- Andrè…apri gli occhi, sono Oscar…Stai tranquillo, tra un po’ arriverà il medico a visitarti…- disse Oscar accoratamente e sforzandosi di non piangere mentre gli stringeva ancora più forte la mano destra che il giovane muoveva a scatti.
 
Andrè emise un nuovo gemito di dolore seguito da un sospiro affannato….
 
- O…Osc…Oscar….- Andrè biascicò il nome della sua amata sforzando la voce e il respiro – Dov’è….Oscar…..- una richiesta in un soffio recuperato a stento dai polmoni.
 
- Andrè sono qui, sto bene, stai tranquillo… - disse Oscar sorridendo tra le lacrime.
 
E’ in gravi condizioni eppure…pensa sempre a me….
 
Tale constatazione le procurò una fitta al cuore e avrebbe voluto solo urlare al cielo e inveire contro quel Dio che aveva permesso che Andrè venisse ferito gravemente senza che lei potesse fare nulla per salvarlo!
Non era giusto!
Voleva piangere e urlare, sfogare la sua rabbia, sguainare la spada e distruggere qualunque cosa le capitasse a tiro; era insopportabilmente adirata: il fuoco dell’ira le divampava nelle vene e le bruciava nel petto….annullando anche il dolore alla gamba.
Si sentiva quasi soffocare dalle sue emozioni così forti e potenti e così….ingestibili.
Cos’era che provava di così prepotente da voler dare loro sfogo con violenza?
Cos’era?
La forzata immobilità data dalla gamba ferita bastò a costringerla a calmarsi e riflettere…
Non era solo la paura a terrorrizzarla ma soprattutto la consapevolezza che Andrè fosse grave…e che davvero potesse non farcela….
E non c’erano solo i suoi sentimenti di dolore da sopportare ma anche quelli di Andrè e farsene carico…
Lui non stava soffrendo solo nel fisico ma soprattutto nell’anima, lo sapeva benissimo!
Nell’incoscienza e nel dolore in cui stava vagando, il suo pensiero era per lei, come sempre….
E se fosse morto, davvero?
Se fosse successo lei avrebbe dovuto aiutarlo a morire…serenamente.
Era un pensiero cui la sua anima si ribellava ferocemente ma che la mente razionale accettava come giusto e necessario…
Allora si fece forza, si calmò e decise che sarebbe stata il suo angelo custode, che l’avrebbe aiutato a guarire o….a morire.
Ricacciò indietro le lacrime, ignorò il dolore lancinante alla gamba e aggrappandosi al braccio di Charles si sollevò a sedere, sistemando la gamba ferita in una posizione comoda; allungò entrambe le mani verso le braccia di Andrè per tenerle ferme e gli parlò.
 
- Andrè, amore mio….stai tranquillo. Sono Oscar e sto bene, sono accanto a te, non ti lascio….
 
Le parole di Oscar e il tocco delle sue mani, come echi lontani e ovattati,crearono uno squarcio, una breccia nella mente annebbiata di Andrè e, piano piano, la sua coscienza si risvegliò.
Aprì con più decisione le palpebre e ruotò leggermente il capo verso il volto di Oscar.
Ed eccola, la sua donna…
Aveva i capelli arruffati, gli occhi cerchiati, il volto pallido e macchiato di polvere e fumo ma era viva, innegabilmente viva, e la gioia dilagò nel suo cuore, risvegliando del tutto la sua mente.
 
- Oscar! Sei…sei viva….- la voce gli usciva nel soffio roco dato dal dolore lancinante che doveva avvertire nel petto e che gli mozzava il fiato.
 
- Sì, Andrè e anche tu…anche tu….ma sei ferito e devi stare tranquillo, non agitarti e fare tutto ciò che il dottore ti dirà: me lo prometti? – disse Oscar che si sentiva travolta da una incredibile emozione fatta di felicità e paura infinita.
 
- Te…te lo prometto….ma…visto come….come… – un gemito di dolore – come mi sento….non…no…non sono così certo di farcela… - una piccola lacrima gli sfuggì da un occhio.
 
Oscar si sentì morire.
 
- Non dirlo nemmeno per scherzo….Non te lo permetto, sai? Tu guarirai e vivremo la nostra vita insieme….Io senza di te, lo sai, non sono niente…
 
Andrè le strinse la mano più forte che potè e cercò di voltare del tutto lo sguardo verso di lei.
 
- No…non…dirlo… Dovessi morire…tu…tu devi continuare a vivere…anche per me…. – parlò in un sussurro affaticato ma determinato.
 
- Tu non morrai, quindi non ne parliamo neanche…. – rispose Oscar ugualmente determinata.
 
- Invece….devi….prendere in considerazione a….an…anche questa possibilità e….e…tu devi…pro..promettermi che andrai avanti…
 
- Io…non posso prendere in considerazione….questo…- disse Oscar con voce flebile e tremante.
 
E invece so…so che devo farlo. Cosa ti eri ripromessa Oscar? Avevi detto che se…se dovrà essere…tu lo aiuterai a morire…sereno….
 
Era  un pensiero lucido il suo ma che le trafiggeva il cuore il quale si  ribellò con battiti accelerati e martellanti….
Era divisa tra un senso vivido della realtà e il desiderio di sperare diversamente e crederci.
 
- Osc…Oscar….non ti ribellare alle mie parole…non..non…farlo…sei la mia…mia donna, o…no? – Andrè riuscì a colorare le sue parole soffiate  e sussurrate con una leggera ironia.
 
- Sì….Andrè, con tutta me stessa…
 
- Bene….al…allora…obbediscimi, come fossi mia moglie….te…testa….di le…le…legno -  faticava proprio tanto Andrè a parlare e tentare di alleggerire il dolore e l’angoscia che lo invadevano inesorabilmente.
 
- Andrè….non sono ancora tua moglie…non ti obbedirò quindi…- Oscar provò a usare il suo stesso tono leggero e ironico anche se la sua anima era sconvolta dalla disperazione. Sentiva un nodo alla gola che le dava un reale senso di soffocamento.
 
- E invece….lo farai….per …per…me….
 
- Oh, lo farò Andrè, te lo prometto…lo farò…ma non è quello che mi importa adesso! Alain è andato a chiamare il dottore, che ti ha operato, per visitarti…
 
- Va…va bene…Oscar…la…mia…mia…testarda donna preferita…- Andrè sorrise sentendo per un lungo istante assenza di dolore e di sgomento per provare un' impagabile emozione di felicità.
 
Oscar, tendendo un po’ la gamba ferita e sopportando un forte dolore, tese il busto verso Andrè, gli prese il volto tra le mani e cacciando a fatica le lacrime, gli posò un lieve bacio sulle labbra.
 
- Oh….Oscar…te…te…tesoro…così….posso morire felice….- disse Andrè guardandola con infinita dolcezza.
 
- Non parlare, Andrè….lasciati baciare e basta….- mormorò Oscar schioccandogli tanti teneri bacetti sulla bocca mentre furtivamente, con una mano, allontanava le proprie lacrime...
 
Stava morendo dentro ma….non poteva, e cercò di essere coraggiosa....per amore suo....
Inghiottì ferocemente il suo dolore e le sue lacrime, e si  ritrovò sulle labbra di Andrè.
 
I giovani Charles e Gérard tentarono di distogliere lo sguardo da quella scena tremendamente bella e dura, ma non lo fecero e rimasero a contemplare tale profusione d’amore…
Si commossero e piansero, e fu questa atmosfera carica di silenzio e tensione, rotta appena  dagli schiocchi dei baci di Oscar, che Alain trovò insieme al dottore, lasciandoli per brevi istanti impietriti e immobili.
 
- Andrè…Oscar….il medico è qua…. – esordì Alain.
 
Andrè si voltò appena a cercare gli occhi dell’amico e fu felice di vederlo. Un lieve sorriso gli increspò le labbra unito a un flebile lamento.
 
- Ci sei…anche ….tu…Bra…bravo….sei stato bra…vo a non farti ferire o….ammaz…ammazzare….Ca…ca…naglia….
 
- Canaglia? Eh, sì….lo sono….ma ti consiglio di non insultarmi ulteriormente!  - esclamò Alain dissimulando l’estrema preoccupazione per l’amico e sforzandosi di essere ironico – Fatti visitare Andrè… - aggiunse poi dolce.
 
Il medico si avvicinò al suo paziente con una grossa valigetta di pelle consunta che posò accanto al giaciglio di Andrè, per terra.
 
- Forza, mio giovanotto, vediamo come va….- disse l’uomo pacioso ma con occhi serissimi.
 
Oscar avrebbe voluto chiedergli tante cose ma si trattenne…non era proprio il caso, davanti ad Andrè…
Charles e Gérard si allontanarono un po’ mentre Oscar ritornò a sedersi sulla sua lettiga; Alain rimase in piedi davanti al letto di Andrè.
 
- Do…dott…ore…sto forse… per morire? – chiese Andrè mentre il medico cominciava a svolgere cautamente le bende attorno al petto.
 
- Giovanotto, non farmi domande cui solo il Padreterno può rispondere…Ti ho operato in condizioni inimmaginabili e….sei ancora qua. Lasciati visitare e sii fiducioso…- rispose il medico con estrema sincerità.
 
Andrè sbatté le palpebre e lo guardò con reale  fiducia e speranza.
Oscar, Alain e i suoi compagni trattennero a stento le lacrime e concentrarono lo sguardo su ciò che il medico stava facendo.
Egli, finito di svolgere le  bende, osservò attentamente la lunga, violacea ferita sul lato sinistro del petto, attraversata da fitti punti di sutura.
L’uomo la scrutò con la fronte aggrottata, e dopo aver armeggiato nella sua valigetta, e utilizzando una grossa garza imbevuta di qualche liquido, la  tamponò, suscitando un mormorio di dolore in Andrè.
 
- Shhh….calmo, giovanotto…sii coraggioso- disse il dottore con fare paterno.
 
Dopo aver frizionato per un po’ e con meticolosità, coprì la ferita con una lunga benda pulita, poi, con altre fasce riavvolse il costato del giovane facendosi aiutare da Alain per sollevargli il busto.
L’aria intorno a loro era ancora satura di respiri mozzati e da brevi e accelerati sospiri di paura e angoscia.
Oscar, gli occhi rattristati e le sopracciglia corrugate, fissava Andrè e il dottore con le mani giunte, formulando preghiere e invocazioni al buon Dio….
Il medico continuò la visita: valutò i battiti del cuore di Andrè attraverso due dita poggiate sul suo polso e gli guardò l’interno degli occhi; poi si fermò.
Massaggiandosi il mento e atteggiando le labbra in strane smorfie, soppesò i suoi pensieri, prima di esporli verbalmente.
 
- Giovanotto, dico che hai una fibra davvero forte e resistente. La ferita prevedo che si cicatrizzerà bene e in breve tempo…ma non so se si infetterà: questo lo scopriremo nei prossimi giorni. Il tuo cuore…beh, direi che non ha subito danni e batte piuttosto regolare. So che la ferita ti procura molto dolore e ti senti debole perché hai perso davvero tanto sangue. Ma se seguirai, o chi per te, le cure che ti prescriverò, dovresti cavartela. Ma è necessario combattere le infezioni eventuali e che tu possa stare al riparo in una casa dove qualcuno dovrà prendersi cura di te. Nelle prossime ore dovresti mangiare qualcosina…del brodo caldo e nulla di più, perché dovrai man mano recuperare le forze…Io, se vuoi potrò venire a visitarti, o se conosci un altro medico…beh, puoi pure rivolgerti a lui, per me è lo stesso, l’importante è seguire scrupolosamente le mie indicazioni. Non dovrai muoverti per un po’, per esempio. Dovrai stare a letto perché solo così la cicatrice guarirà…non puoi rischiare che qualche punto si apra. Questo è tutto, mio giovane amico…. Ce la puoi fare, anzi ce la farai ma non fare nulla di più o nulla di meno di ciò che ho detto, va bene?
 
Probabilmente fu all’unisono che gli astanti tirarono un sospiro di sollievo e sentirono rinascere la speranza per la vita di Andrè.
Oscar avrebbe voluto ridere e piangere allo stesso tempo e liberarsi dal peso opprimente che le gravava nel cuore ma ancora una volta si trattenne per non turbare Andrè e soprattutto perché, una consistente paura comunque le rimaneva dentro.
Ma sapeva che adesso la vita di Andrè era legata alle cure che avrebbe seguito e dunque….bastava solo seguirle alla lettera e lei lo avrebbe fatto…ma dove? Come?
Come se Alain avesse potuto leggerle nel pensiero, le rispose.
 
-Dottore, potete stare certo che io e la sua compagna ce ne prenderemo cura e saremmo felici se lei potesse continuare a visitarlo. Porterò i miei amici a casa mia, poi le scriverò l’indirizzo. Adesso si tratta solo di trovare un mezzo per portare Andrè e Oscar a casa mia…Penso di sapere a chi rivolgermi…
 
-Alain....- mormorò Oscar stupita- A casa tua....ma...

Oscar non ebbe il tempo di rendersi conto che tornare a casa sua non sarebbe stato opportuno e sicuro per i prossimi tempi che Alain glielo spiegò chiaramente e senza mezzi termini.
Oscar e André lo ascoltarono attentamente e convennero che aveva ragione.

- Ma... invaderti la casa....io...- sibilò Oscar confusa.

-Io accet...to la gentile offerta... di.... Alain. Os...Oscar - un forte gemito di dolore interruppe le sue parole per alcuni istanti, poi riprese: - Non è il momento di...di...farsi scrupo...lo...con A...Alain, poi...Oscar, ha ragione Alain....da lui...tu...tu sarai al si..sicuro e io....mi...potrò cu...curare.Grazie....Alain...

- Nessun grazie....mio caro, mi ripagherai e con gli interessi! - esclamò Alain con un sorrisetto beffardo ma colmo di affetto.

-Si...si...sicuramente, amico...- balbettò Andrè.

- Alain.....ti sono riconoscente….cos’altro posso dirti? -  disse Oscar profondamente commossa.
 
- Proprio niente, Oscar. Piuttosto, prendi nota delle cure che ti dirà il dottore mentre io vado a cercare un mezzo per poter spostare te e Andrè a casa mia, va bene? Charles, Gérard….ascoltate anche voi il medico…io vado!
 
E per l’ennesima volta, Alain riprese le sue corse di…salvataggio.
E si portava dietro una dura battaglia sulle spalle, avvenuta solo il giorno prima, e poche ore di sonno….
Di sicuro la sentiva la stanchezza, ma l’urgenza di mettere al riparo i suoi amici non gliela faceva sentire ancora, moltiplicando la forza e la volontà di non fermarsi….

ANGOLO DELL'AUTRICE
Ciao a tutte! Sono quasi due mesi che sono assente ma....lo sapete, sono molto impegnata, ma non mollo! Rieccomi con questo capitolo che conclude diverse situazioni precarie e si avvia ad un reale post Rivoluzione...
Grazie per chi vorrà leggere!
Un abbraccio...
Sandra

 
  
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