Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: onewayoranotheroned    23/10/2016    0 recensioni
A sette anni dissi a mamma che avevo un amico speciale, il suo nome era Giulio. Le raccontavo che dormiva sotto il letto e faceva le facce buffe a tavola.
A otto anni dissi a mamma che il mio amico speciale mi aveva buttata a terra perché iniziava a diventare cattivo. Aveva gli occhi neri, la pelle bianca e le mani sul mio corpo per farmi del male.
A nove anni dissi a mamma che mi aveva rotto il naso facendolo sanguinare, ma ai medici disse che ero caduta dalla bicicletta.
A dieci anni mi portò da una psicologa infantile, per estorcere Giulio dalla mia testa, così a undici anni non le dissi più niente.

Gli adulti lo chiamano l'amico immaginario dei bambini solitari, ma gli ho affibbiato il nome di Ombra, senza conoscerne la vera natura.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Edoardo


«Mamma non è possibile! Non è possibile!» inizio a camminare avanti e indietro.

«Malia calmati ti prego, è una sorpresa anche per me, cosa credi»

«Vedo che abitate ancora nella stessa casa, pensavo vi foste trasferite. Sai com'è, l'affitto, le bollette e bla bla bla» le riporto le parole di Massimo imitando la sua voce «che razza di stronzo»

«Hei signorina attenta con le parole, è sempre tuo padre»

«Non me ne frega niente se è mio padre!»

«D'accordo... vedo che non ragioni più quindi lasciamo stare»
Prendo una pausa bloccandomi in mezzo alla cucina e inizio a piagnucolare con le braccia conserte «lo odio» dico poggiandomi alla parete.

«Lo so piccola, lo so» si avvicina e poggia la mia testa sulla sua spalla, avvolgendomi in un abbraccio «lo odio anche io»

Dopo qualche minuto di coccole compassionevoli e cioccolato, salgo da Giulio che non vede l'ora di sapere com'è andata. Metto piede in quella stanza, sempre buia, sempre sbagliata. Penso di voler dormire tutto il giorno e sostando sullo stipite della porta lo osservo rigirarsi nel letto. Quando alza il capo incontra i miei occhi e accenna di coricarsi insieme a lui. 

«Hai gli occhi tristi» osserva.

«Non è andata molto bene...» dico stendendomi al suo fianco.

«Allora hai bisogno di un maxi abbraccio dal sottoscritto»

«Mi piacciono i maxi abbracci»
Così facendo la razione di coccole aveva raggiunto i massimi livelli e un sorriso dovevo pur concederlo a qualcuno. Il primo a riceverlo però è stato Edoardo che è venuto a cercarmi.

Mamma l'ha squadrato da capo a piede e si è chiesta se papà la tradiva già prima che io nascessi. 
L'ha fatto accomodare sul divano e mi ha trascinata in cucina.


«Sarà mica tuo fratello eh?» dice piano.

«Sarebbe solo un buon motivo per odiare ancora di più Massimo, ma per il resto mi auguro di no»
Lo raggiungiamo in salotto dove siede imbarazzato.

«Merda è ancora vivo!» urla Giulio dalle scale e per la prima volta penso che sia una fortuna che nessuno possa sentirlo.

Silvia gli ronza intorno, cercando qualche particolare che ricordi Massimo, ma invano storce il naso, come se non avesse trovato molto.
«Ehm» si gira guardando mia madre storto per poi posare gli occhi sui miei «volevo sapere come stai, te ne sei scappata via così e penso che tu voglia delle spiegazioni»

«Sì sì le vuole, le vuole!» incita lei.

«Edoardo, forse è il caso di uscire» quasi gli ordino.

«D'accordo...» prende la giacca dal divano e si alza «salve signora e grazie per i cup-cake»

«Non tornare tardi Malia» dice accompagnandoci alla porta.

Usciamo dando un primo sguardo al cielo grigio e decido di andare in piazza, giusto per ripararci da una possibile pioggia.


Camminiamo lungo i marciapiedi consumati, con le mani fredde in tasca. Siamo silenziosi ed io estremamente a disagio. Se non fosse per Massimo un ragazzo del suo calibro non rivolgerebbe mai la parola ad una come me, ma adesso siamo qui e ci tocca fare questa cosa.

«Dove andiamo?» chiede.

«In un posto abbastanza sicuro»

«Al sicuro da cosa?»

«Da gente che potrebbe piazzarti un coltellino dietro la schiena solo per i tuoi vestiti»

«Oh»
Sinceramente non ho mai capito come ci si comporta con le persone. Ho imparato a conoscere mia madre e poi Giulio. Nessun altro.
So cosa vogliono le donne, i bambini, i tossici e le ombre. Quindi come dovrei comportarmi con lui?
Presto inizierà scuola e sarà un punto a capo. Non avrò capito niente di come ci si comporta e come al solito non saprò come approcciarmi.

«Malia...»

«Si?»

Mi volto per guardarlo e i suoi occhi sono fissi sulla mia mano.
Sento dentro di me la solita sensazione di sollievo dopo essermi scorticata la pelle con le unghie. Non mi capacito del fatto che una cosa del genere possa farmi piacere invece che provocare dolore.  Così, anche questa volta è successo senza che me ne rendessi conto.
Il mio primo pensiero va a lui, a cosa possa pensare adesso che è successa una cosa simile. 
Ed il secondo va a me, che mi odio, per essere me, per far accadere situazioni che non riesco a controllare.

«Forza, vieni» dice prendendomi per mano.
A passo svelto mi porta nel negozio di Aldo, il primo sulla strada.
«Resta qui» dice.
Ed io resto sul ciglio della strada ad osservare come gesticola all'interno del locale.
Inizio a percepire il dolore della ferita ma non riesco a levarmi di dosso la sensazione piacevole di essere stata toccata da mani diverse. Da mani delicate che cercano di aiutarmi.





_____________
Sto attraversando l'ennesimo periodo difficile della mia vita e forse mi concentrerò più sulla scrittura, giusto per scappare da una realtà triste.
Non vi ho dimenticati, per voi ci sarò sempre e vi ringrazio se siete arrivati fino a questo capitolo. Grazie di cuore, ci vediamo al prossimo!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: onewayoranotheroned