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Autore: martiland    24/10/2016    2 recensioni
Oliver viene invitato a casa di uno dei più temuti leader della Bratva, Quentin Lance. Un leader che ha molte ragioni per odiare Oliver, ma che invece gli farà un'offerta che non potrà rifiutare......
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Quentin Lance, Sarah Lance, Tommy Merlyn
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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  ~~Capitolo 32

La presenza di Lance nella casa delle torture era sgradita rendendo tutti quanti nervosi........John e Sara si girarono entrambi verso Oliver  per vedere cosa avrebbe fatto e cosa loro avrebbero dovuto fare. Lance notò i loro sguardi, ma non commentò.
Oliver non aveva ancora capito che lo stavano guardando in cerca di ordini.
Hai delle novità?” Oliver indurì la mascella, la rabbia stava fluendo in lui. La maggior parte delle persone dovrebbero essere spaventate nel vedere un'emozione così cruda soprattutto la rabbia, proveniente da un uomo  come Oliver Queen. Chiunque potrebbe dire che preferirebbe masticare chiodi piuttosto che dirgli che lui sapeva come riprendersi Felicity.

Si, ma non lo condividerò con te.” Oliver non ruppe mai il contatto visivo. Voleva proprio che Lance lo sfidasse.
Lance rispose con tono alto, “SCUSAMI, figliolo? E' mia figlia!”  Lance gli lanciò un occhiataccia, ma che a quanto pare non trasmise alcun timore ad Oliver, non aveva alcuna intenzione di fare marcia indietro.
Sara e John si trovavano tra i due uomini, in piedi ai loro lati con le loro teste che andavano da una parte all'altra come una partita di tennis. Entrambi si chiesero in quale parte avrebbero dovuto schierarsi se dovesse rendersi necessario.
Lei è mia moglie.” Oliver questa volta non voleva farsi da parte. Lo aveva già fatto riguardo a Donna, con Laurel.........ma non lo farà con Cooper. Non gli importava cosa Lance gli avrebbe fatto, ma  avrebbe ucciso chiunque si fosse messo sulla sua strada. Lance  lo voleva perchè proteggeva ciò che era suo e sua moglie e suo figlio era in cima alla lista. Dovrebbe saperlo.

Si ne sono consapevole, ma adesso.......Dove si trova mia figlia?” Oliver stava diventando rosso, cercò di controllare il suo temperamento immaginandosi il bel sorriso di Felicity, i suoi bellissimi occhi quando gli diceva che lo amava e di quando si era addormentata l'ultima volta che l'aveva vista.
Cercò di placare la sua rabbia. Andare contro suo suocero, che era anche il suo capo era davvero una pessima idea, ma era ancora contrario a farlo. Sapeva che stava camminando sul filo di un rasoio. Aveva bisogno di placare Lance ma anche di mantenere sua moglie al sicuro.
Non so dove si trovi........so dove sarà e quando sarà li, ed io le coprirò le spalle.....” Lance annuì concordando con il piano di Oliver.
Dobbiamo  far tornare Cooper dalla sua famiglia.......vivo!” Oliver scosse la testa, “ NO!!! ha rapito mia moglie!”
Oliver si avvicinò a Lance. Questa non era negoziabile per lui.
Se il ragazzo dovesse morire.........scoppierà una guerra. Pensi che potremmo vincere una guerra contro gli italiani?” Oliver  sorrise, “ mi sembra di non aver avuto nessun problema nell'eliminarli.....” Lance si avvicinò ulteriormente ad Oliver con uno sguardo mortale, “Cosa vuol dire?”
“Significa che chiunque, e intendo chiunque si metterà tra me e mia moglie morirà. Chiunque pensa di farle del male morirà.”


Lance fece un passo indietro.

L'atmosfera nella stanza iniziò a cambiare di nuovo.
Quello che non era stato detto era che Oliver non avrebbe esitato ad uccidere Lance se  si fosse messo sulla sua strada.
John e Sara sapevano che Lance si era appena tirato indietro. Oliver aveva vinto un piccolo confronto contro il maschio alpha.
Ecco perchè ho scelto te per lei............., ma questo significa guerra.......e morte.” Disse Lance.
Oliver non si mosse. Questa vita era fatta di sopravvivenza e solo quelli che erano disposti ad uccidere e a proteggere le persone che amavano sopravvivevano.
“Qual è il tuo piano Oliver?”Oliver sbatté le palpebre diverse volte. John si schiarì la voce riportando Oliver al presente.
Il ragazzo che non vuoi che venga ucciso........ha offerto Felicity a mio padre. Felicity l'ha manipolato in modo da permetterle di chiamarmi e di poter farle scegliere il posto dell'incontro. Ha scelto il club di Tommy.” Oliver si avvicinò agli armadi e tirò fuori della vodka. Ne versò un bicchierino e lo tracannò tutto in colpo.
“Io sto per andare la per organizzare le cose così da poter riottenere mia moglie illesa. Quando  sarà il momento.......andremo la e riprendercela.” Lance annuì. Pensò al piano di Oliver cercando di escogitare un modo per tutti loro per poter uscire vivi da li.
C'era ancora una cosa che poteva non garantire la realizzazione della missione. Potrebbe cercare di negoziare con gli italiani ma questo significherebbe farlo sembrare debole. Se andranno in guerra, non potevano essere visti come deboli.
Quando arriveranno il ragazzo e Felicity pensò che sarebbe meglio aspettarli li. In questo modo possiamo portarli entrambi fuori da li vivi.” Oliver sbatté il bicchierino sul tavolo. “Che cazzo hai con questa cosa di lasciare tutti vivi?” John e Sara continuarono a guardare con ansia tra i due uomini.
“Che problema hai con questo?......Intendi Laurel vero?” Oliver lanciò un occhiataccia.
Tutti sapevano cosa intendesse. Lui non riusciva a capire perchè Lance non avesse ucciso  Laurel. Perchè non l'avesse mandata via  o fatto qualcosa, qualsiasi cosa per proteggere Felicity. Per proteggere suo nipote. Se avesse agito allora, Felicity sarebbe a casa dove lei apparteneva e non intrappolata con un pazzo e delirante amore passato.

Ci sono cose che un padre deve fare........ci sono scelte che un leader deve fare.... e nessuno di questi deve esserti spiegato.” Oliver  si sedette su una sedia e si mise le mani tra i capelli. Non sapeva cosa fare. Aveva bisogno di riportare sua moglie a casa sana e salva. Avrebbe dato qualsiasi cosa per questo.
Sara si sedette accanto a lui e gli toccò delicatamente la spalla. “ la riporteremo a casa.” Alzò la testa e la guardò. Entrambi sorrisero debolmente. Sarebbe stata una lunga notte.
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Felicity guardò Cooper. Era seduto accanto a lei.
“Sono stanca. E' qui dove dormiremo stanotte?” Cooper le sorrise, “ Si amore. Vai a riposare. Domani........beh domani.......... è il giorno in cui soffriremo per poter vivere il resto della nostra vita insieme.” Cooper si chinò e le baciò la guancia.
Felicity si alzò e si diresse verso la camera da letto. Cooper la seguì.

La sera prima l'aveva lasciata da sola!!!! MERDA. Felicity si fermò alla porta e si girò verso di lui, “tu non dormirai con me.......potrò aver accettato quello che hai fatto....con Robert. Ma.....non ti ho perdonato. Ci vorrà del tempo Cooper.”  Detto questo sorrise tristemente e chiuse la porta. Cooper non discusse.
Felicity si appoggiò contro la porta chiusa e sospirò. Una notte....solo una notte.....e poi  sarà di nuovo da suo marito. Sarà avvolta tra e le sua braccia e il suo mondo ritornerà alla normalità.
Felicity guardò in basso verso il suo ventre e lo accarezzò. Si mosse verso il letto e si sdraiò sul fianco, “ domani piccolino saremo ancora con papà......Domani. Dobbiamo solo arrivare a lui e poi sistemerà tutto.” Continuò ad accarezzarsi il ventre fino ad addormentarsi.
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Finalmente Slade e Roy avevano una pista su Laurel. Adesso che Oliver aveva un piano per recuperare Felicity, l'obbiettivo principale dei due uomini era quello di trovare Laurel.
Slade voleva strangolarla personalmente, ma non voleva togliere il piacere al suo amico. Oliver si era guadagnato il diritto di ucciderla.
Stavano camminando per la strada quando la ragazza del giorno prima gli sbucò davanti, “ trovato la vostra ragazza.” Roy si girò verso Slade che stava ringhiando.
Dove?” Ringhiò Slade.
La ragazza, Sin, guardò Roy intimorita, “ dov'è Sin?”
Si guardò intorno per assicurarsi che nessuno la vedesse. Sospirò, “ è con uno spacciatore di droga, il Conte. Si sta nascondendo nella sua tana con lui.” Roy e Slade erano scioccati, sapevano che era una ubriacona, ma le droghe? “ Sei sicura che sia Laurel?” Sin annuì, “si. Ero con un amico a prendere della droga dal Conte e lei era sul divano. Ha iniziato a parlare di come lei  e il suo Ollie sarebbero stati presto insieme e che non aveva bisogno delle droghe e del Conte. Poi mi sono ricordata che mi avevi parlato del tuo capo e tutti noi sappiamo  che è Oliver Queen.....Ollie.”
Direi che era Laurel. Slade  pensò senza dirlo ad alta voce. Laurel pensava ancora che Oliver l'avrebbe salvata, che tenesse ancora a lei.
Slade sbuffò, “ gli importava qualcosa di lei quando aveva sedici anni. AHAH, che stupida donna.” Slade scosse la testa e Roy annuì. Sin scrollò le spalle.
Slade tirò fuori il portafogli e tirò fuori un centone, “ ne avrai di più se ci condurrai dalla donna.” Sin sorrise, “ qualunque cosa, amico.” Annuì e poi scomparse.
Slade chiamò Oliver, “ abbiamo una pista. Stiamo andando a prendere Laurel. Si trova nel covo di uno spacciatore, abbiamo bisogno di rinforzi.” Slade attese, poteva sentire Oliver prendere dei respiri profondi. Una cosa era odiare qualcuno, un'altra era uccidere qualcuno. Se Oliver dava il via libera, sarebbero andati a prenderla e qualcuno l'avrebbe uccisa.....prima o poi.

Vi manderò degli uomini, dove vi trovate?” Slade gli diede la posizione e poi riattaccarono. Roy e Slade andarono e aspettarono i rinforzi. Oggi sarebbe stato il giorno in cui Laurel avrebbe finalmente iniziato a pagare per i suoi peccati.
Slade non invidiava  la ragazza. Una volta era stato nel mirino di Oliver e non era decisamente un luogo in cui stare, per chiunque. Roy guardò Slade, “ ci andranno piano con lei visto che è una donna ed la figlia più grande di Lance?” Slade si girò verso Roy, così giovane eppure così ingenuo nel mondo in cui era entrato per amore. “ Oliver non ci va leggero con nessuno, specialmente con chi lo tradisce. Sarà veramente brutto, specialmente per la donna che ha portato via la sua Felicity da lui.”
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Oliver era seduto al tavolo. Lance invece era andato al piano di sopra a chiamare Dinah.
Oliver guardò Sara e John, “ era Slade. Sanno dove si trova......Laurel.” Il silenzio echeggiò nella stanza.
Sara era divisa tra la giustizia e l'amore per la sua famiglia. John sapeva che questo avrebbe pesato sui suoi amici. Voleva anche bene a Felicity, ma Laurel questa volta aveva oltrepassato il limite.
Oliver non aveva alcun problema con questo. Laurel era una minaccia e come tale doveva essere fermata. Tutti e tre avrebbero discusso su quello che stava per accadere.
“Devo chiamare Bertinelli e mandare una squadra a Slade. Dobbiamo recuperarla e portarla qui.......è ora che paghi per i suoi peccati.”  John e Sara si sedettero e rimasero in silenzio per alcuni minuti.
Questo era dove doveva finire. E tutti loro lo sapevano.
Sara guardò Oliver. Prese un respiro profondo, “ dove si trova?” Quasi bisbigliò. Oliver la osservò chiedendosi se dovrebbe dirle fino dove sua sorella era caduta.
A Sara non era mai piaciuto essere protetta dalla realtà della vita, così decise di dirle la verità.
E' con un trafficante di droga. Il Conte Vertigo. Questo è il soprannome con cui gli piace farsi chiamare.”
Sara distolse lo sguardo cercando di nascondere le lacrime. “  so che stai mandando i tuoi uomini per ucciderlo.....ma cosa farai con mia sorella?” Oliver la guardò tristemente. Sapeva che lei amava entrambe le sue sorella. Ma non poteva salvare la sorella. Nessuno poteva o avrebbe potuto. Sapeva anche come si sarebbe sentito se fosse Thea a morire. Lui la amava incondizionatamente anche se dovrebbe odiare le sue azioni.
La porteranno qui.....e poi decideremo chi la ucciderà e come. Ma comunque lei morirà, Sara.” Sara abbassò lo sguardo, “ lo so.....” Rialzò lo sguardo verso Oliver, “ dovremmo andare noi a prenderla.”
Noi?” In alcun modo Oliver sarebbe entrato in quell'inferno di covo, in alcun modo lui l'avrebbe incontrata in un luogo pubblico. No, si sarebbe fatto da parte. Lei potrebbe pensare che lui sia venuto a salvarla e questo era l'ultima cosa che voleva che lei pensasse o che chiunque pensasse.
Il suo obbiettivo era Felicity ed è l'unica cosa a cui deve pensare.
Helena, Nyssa ed io.....forse Isabel. Quando ha preso Felicity ha tradito tutte le donne Bratva. Quindi dovrebbero essere le donne a consegnarla alla giustizia.” Oliver la fissò, non riusciva a credere che volesse fare una cosa del genere, “ Sara....questo non sarà piacevole. Sarà brutale, anche se non la ucciderai. Sarai la persona che la guiderai alla sua fine.... “ Sara annuì, “ lo so. Come ho detto ha tradito tutti noi, non solo te e  Felicity. Lei ….. lei è quella che ha chiamato Moira spingendola a uscire dalla stanza lasciando Felicity e Robert da soli quella volta. Me l'ha detto lei........l'ha fatto alla propria sorella. Per lei un tradimento come quello non può essere perdonato, nemmeno ad una sorella.”

Oliver guardò John che scrollò le spalle. Oliver si alzò in piedi e camminò per la stanza guardando fisso il pavimento. Premette le dita sulle tempie pensando e poi alzò lo sguardo verso Sara, “ va bene. Tuo padre mi farà il culo per questo, ma va bene. Hai ragione, in un modo o nell'altro ha tradito tutti noi.”
Sara attraversò la stanza per abbracciarlo, “ grazie, Oliver.”
Ma.......Slade condurrà questa missione. Tu farai come ti dirà lui. Rimarrai fuori dalla linea di fuoco e non farai niente senza copertura. Non posso portar via due figlie dai tuoi genitori.” Sara annuì. Prese la sua giacca e il cellulare e si diresse fuori.
Oliver guardò John, “ sono fottuto, vero?” John scrollò le spalle, “ non credo..... hanno bisogno di aver un po' di controllo sulle proprie vite. Hanno bisogno di sapere che c'è giustizia all'interno della fratellanza anche per i non fratelli. Loro non l'ha uccideranno, la porteranno soltanto qui. Lance potrebbe ucciderti, però....”
“Lo so.”

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Sara andò a cercare Isabel. Era sicuramente con Tommy e dopo il lavoretto di oggi, stare con Tommy era dove doveva essere. Sara la capiva. Tommy e Isabel stavano lavorando sodo per lasciarsi il passato alle spalle e avevano bisogno l'uno dell'altro stasera.
Nyssa era già per strada, Sara l'aveva chiamata mentre si stava dirigendo all'ospedale.
Sara era al piano di Lawton. Entrò nella stanza lentamente e vide che era sveglio, “ hey ragazzi.....posso parlare con Helena un minuto?” Lawton le sorrise, “ certo.” Lawton fece l'occhiolino a Helena e lei arrossì.
Helena seguì Sara fuori dalla stanza.
“ Che cosa è successo?” Sara si guardò intorno e spinse Helena più di lato, “ Oliver ci ha permesso di andare a prendere Laurel.” Il viso di Helena si illuminò, “ come hai fatto a convincerlo?”

Sara ridacchiò, “ giocando con il suo senso di giusto e sbagliato. Lui non ha potuto  ribattere sul fatto che Laurel avesse tradito  le donne Bratva,  e quindi noi dovremmo avere il permesso di aiutare.  Dobbiamo lasciare che sia gli uomini a comandare, ma almeno........li stiamo aiutando. E' un inizio!” Le due ragazze si diedero il cinque.
Nyssa sta arrivando. Isabel ha supplicato di lasciarla fuori, la sua parte l'ha già fatta.”

Sara l'aggiornò sulla giornata di Isabel.

Le donne stavano per ritornare in camera quando Sara le afferrò il braccio, “ tu e Lawton?” Helena scrollò le spalle, “ mi piace......mi piaceva da un po' ormai.”
Davvero?” Helena annuì e sorrise.
Quando lui e Lis  sono rimasti con me dopo la festa di fidanzamento...... è stato così.....dolce, gentile e anche grrrrrrr. E' sexy sotto ogni aspetto...... Sai?” Sara abbracciò la sua amica, “ yeah, ma lui sa cosa provi?” Helena scosse la testa, “no. Pensa che io sia qui per Lis. Come sua migliore amica......” Helena distolse lo sguardo per nascondere le lacrime, poi dopo averle ricacciate dentro si rigirò, “ lo sai, lui è innamorato di lei.”

“Lui non può averla. Oliver lo ucciderebbe.” Helena distolse ancora lo sguardo, “ lo sa. E' solo..... che non voglio essere il suo piano di riserva o la sua seconda scelta.....”
Sara le mise un braccio attorno a la condusse all'interno della stanza. Non appena entrarono Sara disse, “ non potresti mai essere per un uomo un piano di riserva o una seconda scelta! Giusto Lawton?” Sara sorrise all'uomo seduto sul letto, “ tu? Una riserva?” Lawton rise, “NO, MAI. Se è un vero uomo si farà avanti.”
Le due donne si guardarono e scoppiarono a ridere.

Sara guardò Lawton con un'espressione interrogativa, “ tu sei abbastanza uomo?” Helena smise di ridere, “ SARA!”
Cosa?” Lawton le guardò entrambe. Sara rise, “ non ti preoccupare, campione. Hai tutto il tempo di pensare a come conquistare il suo cuore. Noi andiamo a prendere Laurel per poi portarla alla casa delle torture.”
“Cosa?” Lawton non poteva credere che Lance le avesse dato il permesso.
Sara guardò Helena, “ è sempre stato così lento? Hai un debole per quelli lenti?” Helena le tirò una pacca sulla spalla. Sara si girò versò Lawton, “ Oliver ci ha permesso di darle la caccia......dal momento che abbiamo aiutato.”

E tu andrai con loro Helena?” Helena sorrise, “ si. In realtà sono molto brava con questo tipo di cose. Chi lo sapeva?”
A Lawton non  piaceva l'idea, affatto. Non era mai stato così preoccupato per una donna che non fosse specificatamente sotto la sua protezione. “stai attenta, va bene.”
Helena si avvicinò al suo letto, “ non c'è niente di cui preoccuparsi.” Helena si chinò verso di lui e gli diede un bacio sulla guancia. Lawton al gesto arrossì e la guardò uscire dalla stanza.
Accidenti......Non si era mai accorto di che bella donna fosse Helena Bertinelli e di quanto fosse sexy come l'inferno in quei pantaloni.
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La squadra che Oliver aveva mandato con le tre donne erano fuori dall'edificio fatiscente che il Conte utilizzava come sua base operativa.
Bertinelli non era molto contento che sua figlia facesse parte della missione, ma sapeva che doveva tenere la bocca chiusa. Più tardi lo avrebbe detto a Lance. Era ridicolo lasciare che le “donne” li aiutassero.

Slade aveva mandato un compratore all'interno per assicurarsi che Laurel fosse ancora li.
Una volta che il ragazzo uscì confermandogli che Laurel era all'interno, tutti aspettarono l'ordine di entrare da Slade.
Slade parlò a Roy, “ vai dentro e silenziosamente iniziare ad evacuare l'edificio. Non voglio che siano coinvolti degli innocenti.”
Sara che era di fianco a Roy, “ possiamo aiutare.” Slade ci pensò su un attimo e poi acconsentì, “ l'edificio a quattro piani, ognuno di voi prenderà un piano, e poi riporterete i vostri culi qui. Se avete problemi chiamate Roy.” Slade si rivolse poi a Roy, “ tu farai l'ultimo piano. Se hanno bisogno di te........ porterai il tuo culo giù da loro.”  Roy annuì.

Slade fece cenno a loro di entrare e aspettò. Era notte fonda, questo poteva richiedere un po' di tempo.
Lance ha acconsentito che sua figlia e la mia facessero parte di questa missione?” Slade si girò verso Bertinelli, “ non lo so. Non ero li. Non vedo quanto possa importare.” Bertinelli grugnì.
Slade era quasi certo che ci fosse Oliver dietro tutto questo, ma vedeva la necessità di dirlo a Bertinelli.
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Quando i quattro ritornarono, Slade fece segno agli uomini di entrare.
Quando arrivarono al piano superiore, dove si trovava la base del Conte, Slade prese il comando e sparò dei colpi alla porta per buttarla giù ed entrò urlando.
Slade rise, non perchè era un sadico, ma perchè godeva nel sentire il suono nel vincere uno scontro.
Gli uomini all'interno si arresero subito senza problemi, proprio come gli piaceva.
Slade fece segno a Sara, Nyssa e Helena di venire su.

C'erano cinque uomini seduti sul pavimento con le mani sopra le proprie teste, mentre Laurel era seduta sul divano.
Il Conte uscì fuori, “ ma che cazzo succede?” Slade gli sorrise, “ è una cazzo di retata, coglione. Sei fuori dal mercato e la ragazza viene con noi.” Detto questo Sara, Helena  e Nyssa entrarono.
Laurel corse verso la sorella, “ Sara chiama papà.” Sara le afferrò il braccio e la portò fuori da li guardando tristemente Slade.
Il Conte entrò nella stanza guidato da Bertinelli, “ non mi interessa della ragazza, ma lasciate stare i miei affari....” Slade sorrise sparò all'uomo proprio in mezzo agli occhi.

Oliver aveva detto di non lasciare nessun testimone.
Guardò gli uomini sul pavimento e poi sparò ad ognuno di loro. Questo avrebbe rallentato il traffico di droga nel Glades per qualche giorno.
Lasciarono l'edificio nello stesso modo in cui erano entrati. Quando raggiunsero l'esterno molti dei residenti dell'edificio gli ringraziarono.
Bertinelli e i suoi uomini andarono verso casa.
Slade, Roy e le quattro ragazze si diressero verso la casa delle torture.
Laurel era seduta tra Sara ed Helena, mentre Nyssa era dietro di loro con la moto. Lei odiava stare all'interno delle auto.
Laurel continuava a piangere perchè voleva suo padre. Né Sara né Helena fecero niente per confortarla. Sarà un viaggio molto lungo.
                                                                               **
Quando arrivarono Oliver uscì di casa  e rimase sulla veranda.
Laurel tentò di scappare da Helena e Sara che la tenevano per le braccia.
Lasciami andare......Ollie!” Oliver si allontanò dalla veranda e si avvicinò a lei. Anche con il buio si poteva vedere quanto era incazzato. Si riusciva a sentire la rabbia che proveniva da lui. Persino Laurel se ne accorse.
Laurel smise di dimenarsi e di parlare. Oliver si girò verso le ragazze, “ portatela nel seminterrato.” Laurel ansimò ed iniziò ad urlare. Oliver si girò verso al veranda trovandoci Lance.

Cosa cazzo sta succedendo?”
Stiamo per occuparci del traditore......nel modo in cui trattiamo i traditore.” Oliver avanzò verso la veranda con Laurel al seguito, trascinata dalle due donne. Laurel provò ancora una volta, “ papà......digli di smetterla.....papà?”
Lance guardò Laurel tristemente per poi spostare di nuovo il suo sguardo verso Oliver, “ mi hai disobbedito.” Oliver scosse la testa, “ il mio giuramento è per la fratellanza, non a te. Ho fatto un voto a mia moglie, non a te. Io onorerò il mio giuramento e i miei voti.”
Oliver sorpassò Lance.
Sara guardò suo padre, ma prima di entrare dentro con Laurel abbassò lo sguardo. Lance guardò entrambi gli uomini al seguito e nessuno di loro lo guardarono negli occhi.
Una volta entrati tutti Lance sorrise. Era sollevato che tutto stesse procedendo secondo i piani.
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Felicity si svegliò.
Si stiracchiò e sorrise pensando che era soltanto un incubo, fino a quando realizzò che non lo era. Lentamente si tirò su. Fantastico. Un altro giorno a fingere di non odiare il suo rapimento. Magnifico.
Accarezzò il suo ventre, “ oggi è il giorno, piccolino. Vedremo papà.” Sorrise guardando giù verso il piccolo rigonfiamento.
Entrò nella  sala principale della suite. Cooper era seduto a tavola facendo colazione. Felicity era grata che le sue nausee mattutine erano diminuite. Non sarebbe divertente trovare delle risposte alle domande di Cooper.
Cooper la guardò sorridendo, “ grande giorno.” Felicity gli sorrise e si sedette di fronte a lui.
Felicity ricordò a se stessa che doveva essere convincente, “ siii. Non vedo l'ora che sia tutto finito.” Cooper le prese le mani, “ anche io, amore mio. Ci siamo quasi e poi potremmo andar via da qui e iniziare la nostra nuova vita insieme.” Felicity guardò la propria colazione piuttosto che rispondergli. E meno male sembra non notarlo.

Dopo aver fatto colazione ci dirigeremo verso il club. Non possiamo prendere la sicurezza. Mi dispiace per questo...”
mmmmm......sarai con me?” Cooepr sorrise con affetto e scosse la testa, “ no amore mio. Io ti accompagnerò e mi assicurerò che Robert capisca le regole e poi vi lascerò. Ma io sarò li non appena sarà tutto finito.” Felicity distolse lo sguardo. Oliver sarà li...... e poi tutto questo finirà.
Finì la sua colazione e aspettò Cooper. Una volta pronto andarono verso la sua auto nel parcheggio e si diressero verso il Verdant.
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Oliver si era svegliato prima dell'alba, per preparare tutto.
Stava mettendo l'ultima borsa nell'auto quando vide Lance. “ Io vengo con te.” Oliver iniziò a scuotere la testa, “ NO.”
Non hai scelta. John sarà fuori insieme a Slade e Roy. Tu ed io entreremo insieme.” Oliver guardò John. Ebbero una conversazione silenziosa tramite sguardi.  Oliver acconsentì alla richiesta di Lance. Era una richiesta e tutti sapevano che se Oliver gli avesse tenuto testa tutti lo avrebbero seguito.
Oliver si diresse verso la casa e scese giù per le scale.
Laurel era legata ad una sedia nella stessa stanza dove si trovava Robert.

Oliver li guardò entrambi.

Vado a riprendermi mia moglie. Dopo che sarà sana e salva, io ritornerò qui ed entrambi voi morirete. Non sono sicuro di come vi ucciderò, ma posso promettervi che sarà doloroso.”
Robert fece una smorfia di dolore. Stava ancora soffrendo dove Isabel lo aveva colpito. Laurel gli sorrise e poi guardò oltre lui trovando suo padre. “ Papà.....papà.....di ad Ollie di lasciarmi andare. Questo è così ridicolo.” Lance camminò verso di lei. Oliver fece un respiro profondo. Se dovesse slegarla potrebbe ucciderlo.
Lance si inginocchiò davanti alla figlia, “ mi dispiace così tanto Laurel. Ti ho deluso come padre, come uomo e come leader della Bratva.” Si rialzò in piedi, si chinò per baciarle la testa e poi uscì da li. “PAPA'!!!!!”
Oliver lo guardò allontanarsi.
Sara e Nyssa scesero le scale, “ voi due assicuratevi che non scappino. Non mi interessa cos'altro facciate, soltanto non uccideteli!” Oliver gridò l'ultima parte mentre iniziava a salire le scale.
                                                                        **
Il viaggio verso il Verdant fu tranquillo. Lance e Oliver erano in un auto, mentre gli altri uomini in un' altra.
Quando arrivarono, dopo aver scaricato il suv Roy prese l'auto e la parcheggiò a qualche isolato di distanza.
Quando arriverà Cooper dovrà pensare di essere arrivato per primo.
Lance e Oliver andarono giù per le scale.
Quel posto li fece venire subito in mente quel giorno in cui venne li con Felicity. Al ricordo sorrise e Lance notandolo lo guardò stranito.
“Qui è dove Felicity......ha....... dove siamo........dove ci siamo innamorati. Dove ci siamo fatti i nostri voti personali l'uno all'altro.” Oliver afferrò il penny che aveva al collo. Quando Felicity glielo aveva tolto era stato il momento peggiore della sua vita. Lui non andava mai da nessuna parte senza il penny.

Oliver al buio posizionò le pistole in tutto il seminterrato riposizionando l'attrezzatura, non voleva che lei si facesse del male.
Fece poi un nascondiglio per se stesso in un lato  del seminterrato e un altro dall'altra parte per Lance.
“Tu la ami, vero?” Oliver lo guardò da sopra il posto del pavimento dove stava frugando nella borsa di coltelli che aveva portato.
“ Perchè continui a dubitarne? Pensavo che dopo la festa di fidanzamento avessi capito quanto la amo.”
“L'ho capito......... è solo......che pensavo  che se lei si fosse messa tra te e i tuoi voleri, esigenze o desideri......lei sarebbe venuta per ultima.” Oliver scosse la testa, “ LEI E' IL MIO TUTTO.”
Oliver si alzò in piedi e guardò suo suocero. Scrollò le spalle e al diavolo, “ prima di lei non mi fregava un cazzo di nessuno, me compreso. Della Bratva o del mio posto in questo mondo.Lei.......lei mi ha cambiato. Lei ha visto del buono in me e non ha smesso fino a quando non l'ho visto anche io...... Adesso, stiamo per diventare genitori e sacrificherei tutto per loro due.”
Detto questo ritornò a posizionare i coltelli in giro per il seminterrato.
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Felicity e Cooper entrarono al Verdant. Non c'era alcun dipendente. Ovviamente Oliver si era sbarazzato di loro.
Felicity guardò nervosamente Cooper che non sembrava accorgersi del fatto che il locale fosse aperto, ma senza dipendenti.
Felicity lo portò al seminterrato. Digitò il codice e poi lui le sorrise, “ vuoi davvero che Oliver sappia che tra voi due è finita.” Felicity lo guardò e aprì la porta. Cominciarono a scendere le scale e notò che tutto era stato spostato.
Quando arrivarono in fondo alle scale vide Oliver.

Cooper afferrò la sua mano, “ mi dispiace per tutto questo Lissy....... ho dovuto farlo a per arrivare a te. Per salvarti.” Felicity non disse o fece nulla. Lo ascoltò e basta. “Ti amo Lissy.” Cooper l'afferrò e l'abbracciò e poi si bloccò. Felicity pensava che avesse visto Oliver.
Quando si tirò indietro, la guardò negli occhi e mise una mano sul suo ventre, “ che cosa diavolo è questo?” Felicity deglutì. Non poteva mentire, non era così stupido. Il suo ventre era duro, non morbido come se fosse ingrassata.
“Il mio bambino.”  Cooper spostò lo sguardo dal suo volto al suo ventre e poi la schiaffeggiò facendola cadere a terra. In una frazione di secondo Oliver gli saltò addosso....

“FIGLIO DI PUTTANA!”

Cooper fece per salire le scale, ma Lance gli si parò davanti.
“Figliolo, sto per portarti da tuo padre. E tutti di noi dimenticheremo quello che è successo.”
Oliver si chinò su Felicity, l'aiutò ad alzarsi e la portò al divano. Poi si diresse dove aveva nascosto in precedentemente una pistola. Aveva lasciato cadere la sua nel momento in cui si era avvicinato a Felicity.
Cooper tirò fuori una pistola e mirò a Felicity. Oliver lo vide gli puntò contro la pistola e premette il grilletto.
Lance urlò, “NOOOOOOOOOO!! Oliver NO.!” Era troppo tardi. Oliver aveva estratto la pistola dal nascondiglio e aveva sparato.

Lance tirò fuori la sua pistola e sparò nello stesso momento.

Cooper mancò Felicity. Si girò verso Oliver all'ultimo minuto  e sparò ad Oliver.
Oliver pensò di aver avuto la peggio, ma poi guardò verso Cooper e vide Lance spostato verso di lui con la pistola puntata.
E' morto. Ho ucciso l'erede della mafia italiana....”
Oliver deglutì, “ potrei essere stato io.”  MERDA.
Si girò verso Felicity e corse verso di lei. Si inginocchiò guardandola attentamente, “ sto bene Oliver. Davvero.......Cooper è morto? "E'.....morto?” Oliver sospirò, “ si.”
Oliver guardò il corpo senza vita di Cooper .
Lance o lui aveva ucciso il figlio del padrino della mafia italiana..... stava per morire.  In alcun modo è stato Lance a sparare quel colpo. Lui non era così bravo.

Oliver fece un respiro profondo. Gli era sempre andato bene il fatto di dover morire, lo era sempre stato, ma adesso..........il lasciare Felicity e.......oh dio, il bambino. Stava per lasciarla da sola con il loro bambino.
Oliver la guardò, sentì le lacrime riempirgli gli occhi. Il lasciarla era il suo unico rimpianto.
Oliver si alzò.
Almeno loro erano vivi. Sua moglie e il suo bambino erano vivi........Ma il bambino stava bene? CAZZO. Cosa accadrebbe se lei perdesse lui e il bambino?
Il bambino sta bene?” Le chiese Oliver e lei annuì.
Oliver si portò le mani sopra la testa. Felicity era una donna forte poteva farcela. Poteva crescere il bambino da sola. Lei avrebbe comunque l'aiuto di John, Donna e dei ragazzi. John e Tommy saranno degli eccellenti modelli per il suo bambino.
Oliver!Oliver!” Lance urlò. Oliver guardò il volto di suo suocero che sembrava così tranquillo. Perchè era così tranquillo? Forse non capiva la situazione.

Oliver si sedette sul pavimento. Non credeva nella preghiera, ma in quel momento pregò che Felicity vivesse una lunga vita e che il loro bambino stesse  veramente bene nel suo grembo.
Felicity si sedette accanto a lui intrecciando le mani con le sue.
Oliver!” Lance si chinò urlandogli in faccia, “ Figliolo va tutto bene.  Questo era il mio piano.” Oliver annuì senza capire veramente le parole dell'uomo in un primo momento.
Poi collegò le parole, “ un tuo piano?Tu volevi che accadesse questo?” Oliver si alzò lasciò la mano di Felicity e afferrò Lance per la camicia, “ questo era un tuo piano? Per farci entrambi uccidere? Per quasi uccidere tua figlia........ per forse aver ucciso tuo nipote?”
Oliver lo spinse verso il basso. Ormai non aveva più nulla da perdere.

Lance si alzò in piedi e guardò il ragazzo che ora mai amava quasi come un figlio. L'uomo che aveva scelto di condurre non solo la sua famiglia, ma anche la Bratva. Era il momento di vuotare il sacco.
Si. Oliver. Questo era tutto un mio piano. Ogni singola cosa che è successa da quando la scorsa estate Felicity aveva aiutato Reston a fuggire è stato parte del mio piano.”
Oliver lo guardò sbalordito..........potrebbe essere in stato di shock. Quentin pensò a se stesso, ma non disse niente per il momento. Oliver si girò verso Felicity che aveva lo sguardo fisso su suo padre.

Ho scelto te per lei. Felicity....... sapevo che lei aveva una cotta per te da ragazzina. L'ho osservata fantasticare su di te. Poi l'ho vista  con il cuore a pezzi, ma ancora........nonostante tutto si preoccupava che tu ti preoccupassi di te stesso.....che ti volessi bene.
Vedevo le sue orecchie ravvivarsi tutte le volte in cui Sara o Laurel ti nominavano. John mi aveva detto come paragonava i ragazzi con cui usciva, dicendo che non erano niente in confronto a te. Non c'erano paragoni con il “suo” Oliver
," Quentin ridacchiò.
Era stata carina e preoccupante la sua devozione per un ragazzo con cui non aveva mai parlato.
Poi ha fatto quello che ha fatto. La cosa sbagliata per i giusti motivi, portando quelle donne lontano da quel psicopatico.” Scosse la testa. Il suo coraggio era una delle cose che amava di più nella sua bambina.

Sapevo che avevo bisogno di qualcuno di forte per sposarla, per prendere il comando......Sapevo che avevo bisogno di salire al potere e poi di cederlo. Per proteggerla, per proteggere Dinah e le ragazze.”
Oliver lo guardò all'improvviso dritto negli occhi. “ Si, Oliver. Oggi morirò e tu no. Toccherà a te.”
Oliver scosse la testa. Era forte. Avrebbe presto accettato la situazione, Quentin lo sapeva.
Oliver farà qualsiasi cosa per Felicity anche ucciderlo e salire al potere.
No.....Papà. Ti prego........ci dovrà pur essere un modo.......” Felicity lo abbracciò e seppellì la testa sul suo petto come quando era bambina. Le accarezzò i capelli.

Voleva da tanto che ritornasse ad amarlo e adesso non desiderava altro che avere più tempo. Lance da sopra la testa Felicity osservò Oliver.
sapevo che avresti accettato la mia offerta. Ho sempre sospettato e sperato che ti saresti innamorato della mia bambina. E ragazzo l'hai fatto.” Lance morbidamente ridacchiò e le baciò la testa.
Quando era venuta nel mio ufficio e mi aveva insultato........ero preoccupato, ma poi ho visto come la guardavi, il modo in cui lei ti fece illuminare gli occhi. Era come se ti avesse riportato alla vita........... Si avevo ragione. Nessuno, nemmeno il playboy della Bratva poteva resisterle..”
Lance sorrise, un sorriso vero ricordandosi  di quanto fiero fosse di lei quel giorno. Nessuno poteva resistere alla sua bambina. Nessuno, nemmeno Dinah, la moglie che aveva tradito poteva resisterle. Solo Laurel.....Laurel.
Sapevi che Laurel sarebbe arrivata fino a questo punto?” Gli chiese un ancora stordito Oliver accarezzando la schiena di Felicity.
Quentin annuì, “ …..si.......sapevo cosa stava tramando. L'ho fatta spiare e ho tenuto sotto controllo il suo telefono e il suo computer....... Sapevo che avrebbe fatto quello che ha fatto alla festa di fidanzamento e che avrebbe detto tutto.” Felicity lo guardò ricevendo in cambio un sorriso dispiaciuto.

Felicity iniziò a piangere di nuovo e seppellì ancora una volta la testa sul suo petto. Lance sapeva che lei pensava di non essere abbastanza forte da poterlo perdere, ma lei si sbagliava.
Gli occhi di Oliver diventarono di ghiaccio, “ tu le hai permesso di farlo?Di umiliare Felicity? Avevamo  quasi perso Felicity per sempre!”
Quentin scosse la testa, “ Oliver, figliolo. Conosco mia figlia. Sapevo che sarebbe tornata. Si avrei dovuto lasciarti dire la verità a Felicity, ma non volevo che si accorgesse che l'avevo scoperta.
Sapendo quello che stava succedendo potevo proteggere tutti.”

Quentin poteva dire di non essere stato abbastanza convincente. Scrollò le spalle e riprovò.
Sapevo che cosa avrebbe fatto Laurel. Sapevo  che Felicity ti amava e ti ama  abbastanza da superarlo, ma non era un TUO segreto. Ero l'unico che rischiava di perderla....... Ero disposto a sacrificare il suo amore, l'amore di Dinah per loro, per averle entrambe vive e al sicuro.........e lo rifarei di nuovo. Laurel era disposta a sacrificare chiunque  e tutti per “vincerti” da sua sorella. Per essere la figlia favorita.”
Quentin pensò alla sua bellissima moglie. Presto sarà vedova.
Felicity si scostò dal suo abbraccio, “ papà.....non hai mai perso il mio amore. Il mio rispetto.....ma.......Non capivo  e non lo sapevo.......” Quentin l'azzittii  e l'abbracciò.
Va tutto bene, tesoro. Conoscevo il rischio e ho fatto quello dovevo fare. Laurel doveva credere di essere anti-proiettile e quello mi avrebbe permesso di farti del male.” Lance le sorrise, sorrise alla sua bellissima bambina.

Guardò verso Oliver.

Oliver quando prenderai il comando........ti prego di essere  buono con la mia Dinah. E' una brava donna.......se lei vorrà.......trovale un brav'uomo.” La sua voce si ruppe pensando a Dinah con un altro uomo.
Felicity pianse più forte.
Oliver solamente scosse la testa. Quentin sperava che superasse lo shock e che non rifiutasse le sue richieste.
Lance si consolò sapendo che Felicity amava Dinah e che avrebbe combattuto per lei.
Quentin aveva bisogno di spiegare tutto, ma il loro tempo stava per scadere.
Sapevo che avresti portato Lis ha conoscere Donna. Faresti qualsiasi cosa per lei....... Avevo anche programmato il colpo di stato  per quando voi due eravate a Las Vegas, così da tenervi fuori.
In questo modo la tua ascesa come Pahkan non poteva essere messa in discussione. Nessuno dubiterà della catena di comando.”

Quentin era leggermente impressionato del suo proprio genio.

Dovevo poi assicurarmi che le persone mi sentissero dire che te l'avrei portata via e che quindi Lissy sarebbe stata data in sposa ad un miglior partito.........Sapevo che l'avresti sposata. Lo sapevo, Queen. Non l'avresti mai lasciata andare.”
Lance rise, “ anche se il suo proporsi a te.......quello mi aveva colpito.” Sua figlia era unica nel suo genere.
Le mancherà vederla come una mamma. Sospirò. Sarà un'ottima mamma per il suo o i suoi bambini. Ne valeva la pena......perdersi quella parte della sua vita. Era al sicuro quello era l'unica cosa che importava.
L'abbracciò più forte.
Erano tutti al sicuro. Adesso poteva morire sapendo che la sua famiglia era al sicuro.
Oliver.....figliolo. Sapevo che avresti soggiornato nell'hotel di Cooper. E' dove stavi sempre. Sapevo che avresti invitato John e Donna a stare qui a Starling City.” Oliver gli fece uno sguardo interrogativo.

Quentin sapeva che Oliver stava cercando di capirlo.

Vedi Oliver, avevi bisogno di un buon braccio destro. Uno di cui potersi fidare. Uno per aiutarti a comandare. Slade ti avrebbe soltanto seguito. Tommy e Roy sono nuovi nel nostro mondo. Lawton è innamorato di tua moglie. Bertinelli , Steel e Merlyn sono vecchia scuola.......ma John.......lui è perfetto. Lui ti coprirà sempre le spalle e ti farà notare le tue stronzate. Lui potrà aiutarti a navigare nelle acque infide. Ti terrà al sicuro. Tutti voi.”
Lance sorrise a suo genero. “ Ti terrà sulla retta via e al sicuro.”


Quentin ripensò a quando Oliver e Felicity  erano andati via, “ho rischiato di perdere Dinah più di una volta......ma sono sicuro che con il tempo le dirai tutto. Ma assicurati che lei non si senta colpevole, Oliver. Questo la terrà al sicuro. Posso sopportare qualsiasi cosa se la mia famiglia sarà al sicuro, anche il loro odio.” Sorrise tristemente. Lo avevo quasi ucciso per essere state così arrabbiate con lui. Perdere  il rispetto dei suoi uomini per il non aver ucciso Laurel era niente in confronto alla delusione di Dinah, Sara e Felicity.

Ti ho persino chiesto di prendere l'uomo, l'italiano.....colui che ci ha detto la verità. Laurel era troppo subdola. Le cose stavano per sfuggirmi, ma sapevo..........sapevo  che quando Laurel ti aveva attaccata, quello non faceva parte del piano............... Oliver ti ho persino  lasciato andare un po' per assicurarmi che potevi controllare te stesso......e l'hai fatto.”
Lance sorrise ad Oliver che continuava a scuotere la testa. “ avevo bisogno di un'ultima piccola prova per assicurarmi che fossi perfetto per condurre la Bratva. Hai controllato te stesso e i tuoi uomini, sei stato perfetto.” Lance abbracciò più forte Felicity e le baciò la testa e poi ritornò a guardare Oliver.
Adesso eccoci qui............devi uccidermi adesso.” Felicity iniziò a piangere scuotendo la testa.
Oliver continuò a strofinarle la schiena per calmarla mentre Quentin la strinse ancora più forte.
Dovrai sacrificarmi.........sangue per sangue agli italiani. Sarò morto, ma almeno la mia Lissy è al sicuro da quello psicopatico e da sua sorella.”
Oliver lo guardò, “ avrei dovuto sparargli io, non tu. Ho sottovaluto il tuo amore e il tuo impegno per la mia bambina. Ho anche sottovalutato Cooper.” Meditò Lance. Ormai quello che era fatto era fatto.
Oliver continuò a scuotere la testa, “ come?perchè?” Quentin lo guardò con affetto. “ Cooper non ha mai superato Lis. Suo padre aveva scritto una lettera per lei. Cooper voleva lei e solo lei. Il frutto proibito  è il più dolce. Lei era proibita.”
E Laurel?”
Quentin fece una smorfia, “ Laurel ha saputo di Cooper  quando Felicity era ritornata a casa. Laurel aveva origliato le sue conversazioni con Iris.”
Non credeva che lui pensasse che fossero ragazze che facevano solo le stupide. Se solo avesse puntato i piedi allora. “ Non hai mai ceduto alle avance di Laurel o ai suoi piani. Avevi solo occhi per Lis.” Sorrise e scosse la testa, "il ragazzo era spacciato. Quando Lis era ritornata a casa per sempre, Laurel lo chiamò......sperando che venisse per Lis......ma non lo fece, non poteva. Suo padre gli aveva organizzato un incontro con una donna e non era con una ragazza della Bratva."

“Poi ti sei innamorato di Lissy.  Laurel gli disse ora o mai più.  Gli disse che tu eri cattivo e manesco.  Ha giocato alla piccola psicopatica. Mckenna iniziò a prendere informazioni di qua e di là.  Avrebbe fatto qualsiasi cosa per impressionare Laurel. Cooper nel frattempo iniziò a reclutare uomini.”
Oliver lo interruppe, “ no. Ha iniziato a ricattare uomini. Aveva detto all'italiano che avrebbe fatto male a sua figlia se fosse stato costretto a sposarla.” Gli occhi di Quentin si riempirono di rabbia. Una figlia non dovrebbe mai essere usata contro un uomo. Guardò il corpo morto di Cooper provando l'irrefrenabile voglia di ucciderlo di nuovo.
Quentin continuò con il suo racconto.

Poi Robert.......Laurel gli ha detto di lui.......e si, gliel'ha detto. Lei è stata la persona che ha chiamato Moira quella notte, la notte in cui Lis è stata aggredita. Pensava  che tu  avresti voltato le spalle a Felicity  se Robert gli avesse fatto del male.” Oliver gemette.
Si era formato il diabolico trio.” Scherzò Felicity.
Robert ci metteva i soldi, Laurel otteneva le informazioni e Cooper faceva il lavoro sporco. Cooper otteneva Felicity, Laurel otteneva te e Robert.......”  Lance aggrottò la fronte.
Robert otteneva una notte con Felicity.......o così pensava.” Il volto di Oliver trasudava disgusto e paura. Felicity rabbrividì tra le braccia di suo padre.
Uccidilo lentamente, Oliver.” Oliver annuì.
Ora lo sai. C'erano alcune cose  che non sono riuscito a controllare. Ma in generale questo era il mio piano.”
“Hai fatto tutto questo per tenerla al sicuro?”

Per tenere lei e tutti gli altri al sicuro. Tutti noi. Ho rubato il potere e ora tu l'avrai.  Potrai  tenerli al sicuro. John ti aiuterà. Potrai anche avere Roy, Tommy e Slade. Insieme  si potrete avere una Bratva diversa........potrete rendere la Bratva migliore.”

Quentin sciolse l'abbraccio  e si avvicinò di pochi passi ad Oliver tendendogli la mano.

Ora, devi spararmi.....devi uccidermi. Poi inviare la prova della mia morte agli italiani. Assicurato che essi sappiano che sono morto. Inoltre, assicurati che non trovino mai il corpo di Cooper.”
Oliver iniziò a scuotere la testa, “ non posso ucciderti. Non posso. Non meriti di morire!” Quentin afferrò il suo viso, “ si che puoi farlo Oliver. E' l'unico modo tenere quelli che ami in vita. Al sicuro. Pensa a tuo figlio. Non moriresti per lui o per lei?” Oliver annuì. “ Beh io sto morendo per i miei figli e mi sta bene così.”
Quentin costrinse Oliver a prendere la pistola. Si girò e e si allontanò di qualche passo prima di rigirarsi. “ Devi farlo!” Oliver scosse la testa guardando verso il basso.
Felicity spostava lo sguardo tra i due uomini che sono stati tutto per lei nel corso della sua intera vita. Insieme a John a sono stati la prova che gli uomini buoni esistevano.

Fece girare velocemente le rotelle del suo cervello cercando disperatamente di trovare una soluzione a tutto questo, un piano migliore...........ma niente non poteva salvare suo padre. Non poteva finire così. Aveva bisogno di più tempo con suo padre per fargli sapere che lo perdonava. Sapeva anche che il suo bambino aveva bisogno di suo nonno.
Papà.......ti prego, ci deve essere un altro modo. Non posso perderti. Ho bisogno d te. Il mio bambino avrà bisogno di te......ti prego.”
Felicity abbracciò se stessa. Quentin la guardò tristemente, “ tesoro, promettimi di non avercela con Oliver. Lui deve farlo. E' l'unico modo.”  Gli occhi di Quentin si riempirono di lacrime. Sapeva che stava facendo la cosa giusta, ma lasciarla così era molto più difficile di quanto pensasse. Non aveva previsto nel suo piano che lei avrebbe assistito.

Felicity corse verso di lui, “ no, papà.......ti prego......io..io non posso perderti. Non posso. Ho bisogno che tu mi insegni ad essere genitore. Ho bisogno che tu insegna a mio figlio tutte quelle canzoni pazze che canti e a suonare i cucchiai......”  Felicity singhiozzò e pianse. Era diretta verso l'isteria.  Quentin cercò di calmarla, “ ti prometto che non avrai bisogno di me, bambina. Sarai una mamma fantastica.”
Quentin la accompagnò sul divano e l'aiutò a sedersi, poi ritornò dov'era prima.
Guardò suo figlio, perchè adesso Oliver era suo figlio.
Se non lo farai verranno a cercarci. Ci troveranno e ci uccideranno. Lis e il tuo bambino saranno alla mercè di chi vincerà la guerra che si verificherà. Soltanto uccidendomi eviterai questa guerra. Eviterai di perdere tua moglie e tuo figlio.” Oliver lo guardò e poi guardò il metallo freddo che aveva nella sua mano.
Come poteva uccidere il padre di sua moglie? Oliver la guardò la seduta sul divano con le ginocchia tirate al petto dondolandosi avanti e indietro cercando conforto.
Come poteva uccidere il suo capo? Certo sono stati ai ferri corti, ma c'era comunque un profondo legame.
Aveva ucciso molti uomini..... questo non dovrebbe essere difficile.  Doveva soltanto sollevare la pistola e premere il grilletto. Semplice.  Solo che era tutto fuorché semplice.


FALLO!” Oliver alzò la mano che teneva la pistola. Gli occhi gli si riempirono di lacrime. Era difficile vederlo così, “ CAZZO, QUEEN FALLO!!! Oliver delicatamente premette il grilletto, “ mi dispiace cazzoooooooo......”

 

NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!” Oliver si girò per vedere Felicity li in piedi accanto a lui. Si rigirò per vedere se lo aveva colpito e poi di nuovo verso di lei.
Papà!” Felicity urlò. Oliver cadde sulle ginocchia.


~~Capitolo 33

Erano passate quattro settimane da quando Oliver aveva salvato Felicity da Cooper.
L'aveva portata fuori dal Verdant, portandola poi subito in ospedale piangendo e pregandola di perdonarlo......... che sarebbe andato tutto bene.
Sapeva di averla delusa. Non era riuscito a proteggerla.
Li informarono che il bambino stava bene facendoli tutte e due tirare un sospiro di sollievo.
Oggi, avrebbero fatto un'altra ecografia e avrebbe potuto scoprire il sesso del bambino. Oggi era anche il giorno in cui si sarebbero trasferiti in quella che Felicity chiamava “la grande casa”.

Oliver non era sicuro se questo era in riferimento alle sue dimensioni o al fatto che entrambi si sentivano come se fossero diretti in una prigione.
Ad ogni modo, oggi sarebbe diventata la loro casa. Oliver sarebbe diventato ufficialmente il Pahkan.
Sapeva che i capitani non era tutti a bordo con il suo nuovo ruolo di leader, e ad essere onesti non era suo agio in quel ruolo, ma avere quel ruolo significava mantenere i suoi cari al sicuro.
Quando vide il camion dei traslochi avvicinarsi si avviò e in pochi passi fu sotto al portico.
I traslocatori avrebbe scaricato le poche cose che Felicity aveva deciso di portare nella casa nuova. Il negozio di mobili avrebbe poi consegnato le cose che avevano acquistato.

Più tardi, John e Slade lo avrebbero aiutato a spostare alcuni oggetti più piccoli e più personali per Oliver che i traslocatori non dovevano vedere. John e Donna  si trasferirono in una casa più grande a poche case di distanza dalla loro. Tecnicamente si avrebbero dovuto trasferirsi nella vecchia casa Lance, ma Donna non voleva mettere piede in quella casa e non l'avrebbe mai fatto, tanto da puntare i piedi e imprecando diverse volte quando Oliver glielo aveva proposto.

Oliver ridacchiò al ricordo. Le aveva persino offerto casa Queen, ma anche quella non andava bene.
Allora si trasferirono Tommy e Isabel. Né Moira né Thea non voleva avere niente a che fare con quella casa.
All'inizio Oliver era un po' scioccato che ad Isabel andasse bene trasferirsi li. Lei aveva addirittura scherzato dicendo che avrebbero avuto bisogno di un esorcismo........ma non era sicuro che stesse scherzando..........

Thea e Roy erano felici nel loro piccolo appartamento. Slade e Shado erano nel loro stesso condominio , aiutando Oliver a dormire la notte.
Felicity lo prendeva in giro dicendo che se avessero fatto a modo suo avrebbero vissuto tutti sotto lo stesso tetto come nelle telenovela degli anni 80.
Oliver non poteva contraddirla perchè aveva ragione, lo farebbe. Continuava ancora a pensare  che potrebbero rendere la casa una tenuta così da tenere tutti vicini e al sicuro.
Oliver aveva insistito nel tenere il loro attico. Era loro. L'unico posto dove il loro mondo non li aveva toccati.
Felicity stava allestendo una nursery così come “la grande casa”. Era inoltre impegnata nell'installazione dei sui computer nella “grande casa” e aveva impegnato diverse stanza per i suoi bambini non umani.

Oliver si girò quando sentì qualcuno schiarirsi la gola, scoprendo sua moglie sulla soglia della porta, “ Hai intenzione di seguire ogni loro mossa vero?” Oliver era seduto di fronte ai monitor e quando la sentì non poteva fare a meno di sorridere. Felicity si avvicinò e lui la tirò verso di se. Felicity non se lo fece ripetere due volte si sedette sulle sue gambe avvolte dalle sue braccia.
Ovviamente. Non voglio che tu scappi con il postino sexy.” Felicity rise e si accoccolò di più tra le sue braccia. Oliver mise la mano su sul ventre accarezzandoglielo, “ si è mosso?” Felicity scosse la testa, “ non ancora. Quando lo farà ti prometto che te lo dirò.” Oliver la baciò sulla fronte. Non vedeva l'ora di sentire il loro piccolino muoversi.”
                                                                                                                    **
Il camion dei traslochi si fermò davanti alla casa. Un uomo piuttosto grosso scese e si avvicinò ad Oliver con una cartellina, “ Oliver Queen?” Oliver annuì e diede un'occhiata alle scartoffie.
Una volta firmate le carte , prese la mano di Felicity e si fecero da parte lasciandoli fare il loro lavoro.
Fuori faceva freddo, Oliver desiderava che lei andasse dentro, ma sapeva che lei non voleva. Nell'ultimo mese aveva a mala pena lasciato il suo fianco. A lui non importava, era solo preoccupato per lei. I suoi incubi si stavano placando e le sue borse sotto gli occhi non erano più marcate. Oliver darebbe qualsiasi cosa per portarle via tutto il dolore.

Oliver ripensò al mese appena trascorso.

Il funerale di Quentin Lance era stato imponente. Tutti coloro che erano qualcuno a Starling City partecipò. Gli ex compagni di liceo e di università di Felicity parteciparono offrendole sostegno.
Da un lato lo guardarono male e non poteva biasimargli. Era stata tutta colpa sua. Avrebbe dovuto sapere che sarebbe successo, avrebbe dovuto essere più attento.
Oliver sospirò e Felicity alzò lo sguardo verso di lui. Lui scosse la testa e la tirò più vicino a se. Felicity non gli chiese niente perchè sapeva come si stava sentendo.
Alcune persone chiesero dove si trovasse Laurel e Dinah  come c'era da aspettarsi tirò fuori una scusa appropriata. Non aveva mai chiesto ad Oliver dove si trovasse Laurel o suo marito.

Quando Felicity la informò che Quentin era morto, Dianh pianse e si scusò andandosene.

Dopo che i traslocatori se ne andarono era arrivato finalmente l'appuntamento con il dottore.
Felicity saltellava dalla felicità, mentre Oliver era nervoso. Si avvicinò al suo lato e le prese la mano. Felicity si girò verso di lui e gli sorrise. Il loro autista non si girò mai a guardarli. L'autista era una cosa nuova per quando sono insieme. Il suo nome era Michael, espressamente consigliato da Lawton. Oliver voleva solo i meglio per sua moglie e Lawton non riusciva a concentrarsi sulla sua sicurezza durante la guida. E in più gli piaceva l'idea di avere rinforzi  per ogni evenienza.

Arrivarono all'ufficio del dottore e attentamente uscirono dall'auto. L'ufficio era stato ripulito prima del loro arrivo. Gli potevano dire che non c'era alcuna guerra  in corso, ma ancora lui non gli credeva. Aveva inoltre dei rivali nella Bratva, alcuni dei propri uomini lo stavano cercando.
Non voleva rischiare la sicurezza della sua famiglia. Era una situazione incasinata ma si stava assicurando che suo figlio venisse al mondo in tutta sicurezza.
Entrarono nella piccola sala d'aspetto ed uscì subito il dottore pronto per loro. Oliver rimase vicino alla porta. All'esterno vi erano Slade e Roy. Erano arrivati prima per controllare la zona e ripulire il posto.

Il dottore, una signora imponente guardò Oliver con un pizzico di paura. Oliver fece solo cenno con la testa.
La dottoressa guardò Felicity e le sorrise.
Va bene, signora Queen. Vediamo se il bambino è pronto per collaborare.” Sorrise a Felicity che cautamente sollevò la camicetta. Il suo ventre adesso era più tondeggiante. Oliver sorrise nel vederlo.
La dottoressa  depositò il gel sulla sua pancia e Felicity squittì. “ E' freddo!!”. La dottoressa sorrise, “ si, cara. Lo è sempre anche se lo riscaldo.” Ridacchiò ed iniziò a muovere la sonda. In poco tempo iniziarono a sentire il battito cardiaco.
Felicity allungò la mano verso Oliver.
Oliver si girò versò la porta e poi verso la mano di Felicity. Si avvicinò di qualche passo e le prese la mano. Felicity lo trascinava sempre verso la luce.
Entrambi guardarono lo schermo.
Ecco.....quello è il vostro bambino.”La dottoressa digitò qualcosa al computer e poi spostò di nuovo la sonda. Oliver notò che il bambino rispetto all'ultima volta era molto più grande.
Tutto sembra a posto. Due braccia, due gambe. Il battito è  perfetto. Tutti gli organi si stanno sviluppando bene.” La dottoressa iniziò a ridere facendo girare entrambi incuriositi verso di lei.
Scusate... il vostro piccolino sta succhiando il pollice.....” Spostò ancora un paio di volte la sonda, “ volete sapere il sesso?” Oliver e Felicity entrambi si guardarono e sorrisero ed annuirono entrambi con la testa.
Siiii, vogliamo saperlo.” Disse Felicity con un po' troppo entusiasmo facendo ridacchiare Oliver, ricevendo in riposta un pugno su braccio.
“E' una femminuccia.” Oliver si girò per guardare Felicity, “ Volevi un maschietto?” Oliver scosse la testa. Non gli importava del sesso, voleva solo avere un bambino con lei. Voleva una famiglia con lei.

La dottoressa stampò alcune immagini e lasciò la stanza.
Felicity si pulì dal gel e poi Oliver l'aiutò a rimettersi seduta.
Non appena scese dal tavolo, Oliver si chinò su di lei appoggiando la fronte sulla sua e le sussurrò, “ grazie.” Per cosa?” Oliver le baciò la punta del naso, “ per questo.” E mise la mano sul suo ventre, “per amarmi........per aver voluto me, ma soprattutto per essere te.” Felicity gli sorrise e poi lui la baciò.

Dopo aver lasciato lo studio della dottoressa ritornarono al suv.

“Ho del lavoro da sbrigare. Dirò all'autista di portarti a casa e io andrò con Slade e Roy.”
Oliver si spostò per dire all'autista di accostare quando Felicity gli afferrò il braccio. Scosse la testa, “ voglio venire con te.”
Oliver sospirò per le sue parole, “ Oliver, so dove stai andando. So che non è ancora stato fatto.......per favore. Ho bisogno di vederla. Devo essere io a dirglielo.”

Oliver la guardò per un attimo cercando di capire quello stava provando e poi acconsentì.
Disse al conducente dove andare e poi chiamò Slade per informarle del cambio di piano.

Quando arrivarono alla casa delle torture, Felicity notò che c'erano un sacco di macchine. Sapeva che la sicurezza sarebbe stata più stretta, ma non così stretta.
Sara uscì dalla casa e l'abbracciò. Felicity le sussurrò all'orecchio, “ femmina.” Sara strillò e l'abbracciò in modo più energico. Oliver sorrise alle due sorelle.
Camminarono insieme con Oliver, Slade e Roy al seguito. Felicity non si fermò in cucina, ma si diresse dritta verso il seminterrato.
Sara si fermò, “ Lissy.......non voglio che tu venga laggiù.”
Si invece. Oggi glielo dirò. Voglio che mi veda viva e che veda il mio bambino.” Disse toccandosi il ventre.
Sara spostò lo sguardo verso Oliver che annuì. Oliver non era mai andato laggiù, nessuno per suo ordine le aveva mai detto niente.

Sara accettò la sua decisione e si avviarono alla porta.

Felicity fece un respiro profondo, posizionò meglio la borsa sulla spalla, aprì la porta e iniziò a scendere le scale verso “l'inferno”.
La prima cosa che Felicity notò o sarebbe meglio dire sentire era l'odore. Era terribile. Le venne il volta stomaco. C'era odore di sangue, di decomposizione, di pipì e di paura.
La seconda cosa che vide era una......gabbia? Un'enorme cuccia per cani, pensò.
Seduta all'angolo della gabbia......Laurel.
I vestiti a brandelli, i capelli un disastro, sporca.
Nell'altro angolo della gabbia c'era un secchio enorme. Felicity presuppose che fosse per i suoi “bisogni”. Non c'era nient'altro nella gabbia. Nessuna comodità, nemmeno una coperta.
Felicity si avvicinò.
Laurel era ricurva con la testa contro le catene della gabbia.
Laurel la vide e strisciò verso di lei. “ Felicity.......chiama mio padre.....aspetta......che ci fa tu qui?”
Felicity lottò con le lacrime. Lei non voleva più bene a Laurel. Non la odiava.......Perchè odiarla vorrebbe dire sprecare energie e non voleva che Laurel gliele prendesse, aveva un bambino a cui pensare.
A proposito del bambino, Felicity tirò fuori dalla borsa le sue cuffie senza fili e il suo ipod. Le posizionò sulla pancia e fece partire la musica. Meglio prevenire che curare. Non voleva che il suo bambino.....che la sua bambina sentisse queste cose.
Felicity vide da sotto le ciglia come Laurel notò la sua pancia. Come vide la prova del suo bambino e dell'amore che avevano creato lei ed Oliver.
Felicity sorrise. Non era vendicativa, ma voleva che capisse finalmente che lei non poteva separarli.
Sono qui per dirti addio. Tu non lascerai mai questa stanza, Laurel.”
Laurel le sorrise, con quel sorrise condiscendente, “ Felicity....tesoro, non sei un assassina. Ollie non mi ucciderà, papà non glielo permetterà.”
Felicity sorrise tristemente, “papà non è qui. Lui non è più al potere ormai. Oliver è il Pahkan. Lui decide chi vive e chi muore.......E ha deciso che tu morirai.”

Felicity passò le mani sopra la gabbia come iniziò a camminare lentamente attorno ad essa, “ Oliver potrà non ucciderti personalmente, ma l'ordine verrà da lui.” Laurel scosse la testa, “ non ti credo.” Felicity scrollò le spalle, “ sono venuta qui per dirti..... che sono scappata da Cooper. Che Oliver ed io avremo il nostro bambino.” Felicity guardò in basso verso la sua pancia ormai evidente e si passò le mani sopra, accarezzando la sua piccolina facendo attenzione di non spostare le cuffie.

Alzò la testa verso Laurel, “ volevo amarti. Ho provato ad amarti e ad essere tua sorella......... ma mi hai sempre fatto del male. Ero una bambina innocente che non aveva niente a che fare con i peccati dei nostri genitori......ma mi hai fatto pagare lo stesso per i loro peccati. Oggi, spero che pagherai per i tuoi.”
Laurel si diresse verso Felicity, “ non sei abbastanza forte per essere la moglie di cui Oliver ha bisogno.” Felicity rise, “ ooh fidati lo sono eccome. Starò al suo fianco, gli coprirò le spalle e se qualcuno cercherà di mettersi tra di noi li ucciderò. Non sono più la dolce ragazza che ero una volta, adesso sono una moglie Bratva, la moglie del Pahkan e madre. Il tuo errore è stato quello di cercare di portare via la mia famiglia da me.”
Felicity guardò verso la porta, “uscirò da qui, andrò a casa da mio amorevole marito e dimenticherò che tu sia mai esistita. Sarà come se tu non fossi mai esistita.....”

Guardò un'ultima volta la sorella, “ pensavi che avresti potuto portarmi via Oliver......ma non hai mai capito che Oliver è mio. Non devo manipolarlo o fare giochetti. Non ho bisogno che papà lo paghi o lo minacci per farlo stare con me.......non ho mai dovuto perdonarlo per avermi tradito perchè lui non mi ha mai tradito e non mi tradirà mai perchè non vuole nessun altro oltre me.”
Felicity girò i tacchi e si avviò alla porta passando davanti a Robert, non preoccupandosi mai di guardarlo. Si incamminò su per le scale e sentì dietro di lei Laurel urlarle contro.

Entrò in cucina, tolse le cuffie e l'ipod e li mise in borsa. Si ricompose e sorrise.
Oliver, sono pronta ad andare a casa.” In un baleno fu al suo fianco. “ Tua mamma sta arrivando. Sara è andata a prenderla..... vuole dirle addio. Se non vuoi che lei........posso dirle di no.” Felicity scosse la testa, “ se mamma vuole farlo, dobbiamo rispettare la sua volontà.” Oliver la tirò tra le sue braccia e le baciò la fronte. Camminarono verso il salotto e aspettarono.
Dinah Lance arrivò.
Quando entrò tutti nella casa si ricomposero e mostrarono rispetto. Suo marito potrà non essere più il leader, ma tutti l'amavano e la rispettavano. Felicity entrò in cucina e abbracciò sua madre.
Voglio vederla......ho bisogno di vederla.” Felicity si girò verso Oliver che aprì la porta per lei, “ mamma.....Vuoi che venga con te?” Dinah scosse la testa, “ no. Tesoro tu riposati. Il bambino ha bisogno di riposo.”
Lei.....lei ha bisogno di riposo.” Dinah sorrise tra le lacrime alla sua bambina. La sua bambina stava per avere una bambina.
Poi si girò verso la porta e si avviò. Oliver si bloccò e chinò la testa non appena gli passò davanti. Era in imbarazzo per come vedrà quanto le cose siano diventate laggiù. “Oliver , ragazzo mio non abbassare la testa. Hai fatto quello che un buon leader dovrebbe fare. E' mia figlia.......ma ha fatto tutto da sola.” Gli toccò una spalla e scese le scale.

Dinah mentre si avviava lentamente verso la figlia trattenne le lacrime.

Si fermò, “ Robert. Felice di vederti soffrire.” L'uomo grugnì.
Dinah guardò la figlia, “ MAMMA. Grazie a dio.”  Per un attimo le vennero in mente tutti i momenti felici trascorsi con Laurel. La sua primogenita, la sua preziosa ragazza. Come si era arrivati a tutto questo?
“Io non sono qui per liberarti.”
Laurel la guardò confusa. Dinah cercò di sorridere, ma non ci riuscì.
Sono qui per dirti addio. Sono qui per lasciarti andare....”
“Mamma! Io sono tua figlia non permettere che questo accada!”

Io non sto permettendo niente, Laurel. Non ho alcun potere qui, ma se lo avessi.......Non ti permetterei di vivere. Conosci questa vita,  sapevi benissimo cosa stavi facendo. Speravi che il nostro amore per te ti avrebbe risparmiato....... ma hai sperato male.” Dinah vide come Laurel iniziò a realizzare ciò che stava per accadere, “ morirò qui sotto.....” La sua voce si affievolì.
Si. Non so cosa dirti. Non so come dirti addio.......tu sei la mia primogenita.  Ti abbiamo amato così tanto. Abbiamo messo i nostri cuori e le nostre anime dentro di te..... e te....” Dinah iniziò a piangere e distolse lo sguardo, “ hai rapito tua sorella! Come hai potuto farlo?”
Laurel si avvicinò alla madre, “ lei non è mia sorella. È la bastarda di papà. Non avrebbe mai dovuto venire a Starling city......qui con noi!” Dinah scosse la testa, “ lei è mia figlia. Io la amo....” Laurel sbuffò.
“Laurel....il mio amore per Felicity non ha mai portato via il mio amore per te. Il cuore di una madre cresce ad ogni bambino che nasce. Soprattutto per i bambini l'amore è infinito. Perchè non riesci a vederlo?”
Hai finito?” Dinah fissò per un momento la figlia. “ Si, ho finito. Ti voglio bene.” Laurel non la contraccambiò. Incrociò le braccia al petto e distolse lo sguardo.

Dinah lasciò il seminterrato sapendo che niente avrebbe potuto salvare la figlia.
Entrò in cucina e subito Felicity l'abbracciò. “ Mi dispiace.......”
Dinah le pettinò e le accarezzò la testa spingendole indietro i capelli, “ tesoro, non hai fatto niente di male. Laurel.....Laurel non riusciva ad accettare la vita.......non riusciva ad accettare che noi potessimo amare nello stesso modo lei e Sara. L'abbiamo viziata....”
Oliver  guardò entrambe le donne, “ signora Lance, non credo che questo avesse niente a che fare con lei o con suo marito. Laurel......lei è egoista. Voleva che tutti si inchinassero davanti a lei, che eseguissero i suoi ordini e che amassero solo lei.” La sua voce si affievolì. Felicity sorrise a suo marito vedendo inoltre il senso di colpa stampato sul suo viso.
Oliver chiese a Roy di portare Dinah e Sara a casa. Sara non voleva dirle addio.
Dopo che uscirono, Oliver si avvicinò a Felicity, “ ho biogno di vederla....”
Lo so..”
“Vuoi venire con me?”
Felicity scosse la testa, “ no, mi fido di te. Non ho bisogno di vederla di nuovo e non ho bisogno che lei ci veda insieme. Io aspetterò fuori. Ho bisogni di prendere un po' d'aria.....questo posto....” Oliver le sorrise e la baciò. Capiva perfettamente.
Questo era un luogo oscuro a cui lei non apparteneva. Effettivamente era sollevato che lei non volesse ritornarci.
Aveva del lavoro da fare a cui preferiva che lei non partecipasse.
                                                                               **
Oliver scese giù per le scale. Suo padre lo guardò e lui lo ignorò.
Laurel quando lo vide corse subito verso di lui, meglio dire arrivò fin dove la gabbia le permetteva di arrivare.
Ollie......mi sei mancato....” Oliver grugnì.
Felicity ha detto......ha detto......che papà se ne è andato e che adesso sei tu in carica.”
Si.” Poteva dire che lei non gli credeva, poteva inoltre vedere la faccia abbattuta di suo padre.
Laurel non aveva mai creduto a quello che le diceva, non poteva certo biasimarla per questo, non gli era mai importato di dirle la verità.
Sei venuto per me vero? Sapevo che saresti venuto per me.” La guardò per un attimo, “ mi sento in parte responsabile per questo..... mi chiedo se avessi potuto fare le cose in modo diverso......forse....”

Oliver espirò, “ non ti ho mai amata. Non ho mai voluto stare con..... non ti mai amato e forse avrei dovuto essere più deciso, più fermo. Sono stato uno stronzo egoista....Mi dispiace per questo. Forse avrei dovuto accertarmi che tu avessi capito....”
Capito? I tradimenti? L'ho fatto.... davvero. Ho capito la violenta e fredda persona che tu sei e  ti capirò sempre...... e poi lei è arrivata prima che noi potessimo  risolvere le cose.” Laurel sorrise, “ va tutto bene..... puoi farmi uscire e tutto andrà bene. Io ti perdonerò come faccio sempre e possiamo andare avanti.......dimenticarci dell'esistenza di Felicity.”
E il mio bambino?” Non aveva alcuna intenzione di lasciare sua moglie e il suo bambino. Era curioso di sapere come si sarebbe comportare con il bambino, “lo manderemo via con Felicity..... o ci sbarazzeremo di lui.” Laurel gli sorrise mentre. Oliver quasi vomitò. Oliver per un attimo si chiese se potesse permetterle di vivere e mandarla via, ma sapeva con assoluta certezze che lei avrebbe ucciso sua figlia se le venisse data la possibilità.

Il suo volto si oscurò, privò di ogni emozione.

No Laurel. Sono venuto per dirti che oggi tu morirai.” Laurel scosse la testa.
Tu sei il motivo per cui sono morte così tante persone. Il motivo per cui potremmo andare in guerra.”
Oliver guardò le proprie mani sulla gabbia posizionate all'altezza della testa, “ potrei perdonare..... le cose che sono successe. Sono stato uno stronzo con te.....MA tu hai messo mia moglie e mio figlio in pericolo. E non ci sono scuse per questo. Tu morirai per questo e solo per questo. Non pensare di illuderti che stia dando l'ordine per un motivo diverso da quello che hai fatto a mia moglie, di quello avresti potuto fare a mio figlio. Di quello che avresti potuto fare se ti fosse data la possibilità.”
Ti sta facendo fare questo, vero? Proprio come ti aveva ingannato con il matrimonio.” Oliver ringhiò, in capace di controllare la sua reazione.

Si mosse verso la porta della gabbia e l'aprì. Laurel si allontanò. Lui continuò ad avvicinarsi a lei come un animale che da la caccia alla sua preda. Quando le fu di fronte avvolse la grande mano attorno al suo collo costringendola a guardarlo, “ tu hai fatto del male all'unica persona che io abbia mai amato......hai cospirato con quell'uomo.” Oliver annuì verso suo padre, “ per farle del male nel modo peggiore  in cui una donna può essere ferita. Poi l'hai umiliata davanti al mondo, ma non eri ancora soddisfatta. Hai cercato di ucciderla, l'hai fatta rapire e l'hai quasi portata via da me.”
Laurel parlò con la voce rauca per lo strangolamento, “ Mi..mi dispiace.” Oliver si avvicinò al suo orecchio, “ sappiamo entrambi che tu sei dispiaciuta soltanto per aver fallito....” Oliver ritornò a guardarla, “ non ti ho mai amato. MAI. Non siamo anime gemelle e si mi ha detto quello che le hai detto. Non abbiamo segreti.......... Io amo tua sorella con tutto come stesso. Lei è mia. Lei sarà sempre mia e neanche la morte lo cambierà.” Oliver la spinse via e lei cadde a terra. Oliver si girò e si allontanò.

Laurel strisciò verso di lui e gli afferrò la gamba, “ ti prego....Ollie....non lasciarmi.” Oliver guardò in basso verso di lei, “ non c'è niente per me qui.” Oliver uscì dalla gabbia, la chiuse e la bloccò.
Ancora incatenato sulla sedia, Oliver si fermò di fronte al padre, “ mi hai torturato per tutta la mia intera vita. Mi hai picchiato, hai mutilato il mio corpo e mi hai convinto che fossi un mostro. Mi hai reso una macchina della morte, mi hai insegnato che non potevo amare e che nessuno mi avrebbe mai amato.” Oliver sputò su di lui  e sorrise.

Si abbassò per  essere alla sua stessa altezza, “ poi Lance mi ha offerto sua figlia....... la sua incredibile figlia più giovane. Ha portato la luce nell'oscurità. Ha illuminato il mondo malato che tu avevi creato per me. Ha cacciato lontano i mie fantasmi. Non mi sono MAI sentito così prima d'ora....... ha combattuto per me, accanto a me e con me."

Oliver rise ricordando alcune delle loro lotte.

Ma non ha mai rinunciato a me, non ha mai visto il mostro che tu hai creato......senza nemmeno sapere che ha rinchiuso in una gabbia quel mostro con il suo amore e con la sua luce.” Oliver si alzò in piedi e si avvicinò al tavolo delle armi.
Ritornò poi lentamente verso l'uomo che gli aveva dato la vita che l'aveva resa infelice.
Oggi quella parte di me....quel mostro freddo come la pietra, che hai reso un killer, verrà fuori a giocare con te...... Volevi violentare mia moglie..............volevi usarla nei tuoi contorti, disgustosi e malati giochi........volevi portar via da lei e da me la sua luce........” Oliver tirò via la sicura sulla pistola e gliela puntò contro, “ non permetterò mai che accada, malato del cazzo. Spero che tu  marcisca all'inferno......” ---------
Sparò un colpo in mezzo agli occhi dell'uomo che era responsabile dei suoi incubi.
Con calma si avvicinò e posò la pistola sul tavolo e se ne andò. L'urlo di Laurel lo seguì fin sopra le scale.
                                                                               **
Gli uomini era tutti riuniti in cucina.
La voglio morta. Non mi importa chi sarà a farlo, ma voglio che sia fatto entro stasera.”
Detto questo uscì dalla casa trovando sua moglie e l'autista ad aspettarlo.
Aveva bisogno di portare le sue ragazze a casa.
********************************************************************************
John congedò tutti eccetto Slade, Tommy e Lawton.
I tre si guardarono l'uno con l'altro finché John si alzò e iniziò a parlare, “ sarò il suo secondo, quindi credo dovrei essere io a farlo.” Gli altri capirono che lui non voleva.
Tommy sapeva che non poteva farlo, una volta amava quella donna. Nel momento in cui Slade si stava per offrire volontario Lawton lo precedette. “ Lo faccio io. Lei è la ragione per cui mi hanno sparato, la ragione per cui ho perso un occhio..... glielo devo.”
Gli altri sapevano benissimo quello che che non era stato detto.................. lui era era l'uomo che amava Felicity quasi quanto Oliver.
Acconsentirono e Lawton si diresse verso il seminterrato canticchiando e con il sorriso stampato in faccia.

Si avvicinò a Laurel, “ ciao! Ti ricordi di me?” Lei lo guardò dall'alto verso il basso, “no dovrei?”
Laurel continuò a guardarlo e lui non disse niente.
Oh aspetta.....tu sei lo “schiavetto”. Quello innamorato di Felicity....” Lawton fu momentaneamente buttato fuori dal suo gioco, chiedendosi come lei facesse a sapere quello che provava per Felicity.
Scrollò le spalle e ritornò in pista.
“Io pensavo più al tipo ha cui hai fatto sparare.” Laurel non disse nulla, continuò a guardarlo come se niente fosse. Lei pensava di essere migliore di lui, più di quanto potesse mai essere. Questo era il motivo per cui  le persone amavano Felicity, lei vedeva il buono nelle persone. Lei amava tutti in ugual modo.
Questa cagna invece odiava chiunque ritenesse inferiore a lei e secondo il suo parere tutti lo erano.
Cosa vuoi?”
“Sono qui per ucciderti..... Sarò quello che libererà Felicity e il mondo intero da te. Mi sono persino offerto
.” Laurel sussultò. “.... hai paura Laurel?”

La signora Lance ......di te? No. Tu non sei nessuno.......NESSUNO.”

Lawton gettò indietro il capo ridendo, “ beh questo nessuno sta per ucciderti...”
Laurel guardò le scale e poi spostò lo sguardo verso Robert.
Non c'è NESSUNO a salvarti....” Lawton inclinò la testa la testa di lato verso di lei, notando che il suo battito cardiaco era accelerato. Era sicuramente spaventata. Il suo respiro era irregolare e iniziò anche a sudare.
Lawton sorrise.....oh si aveva decisamente paura.
Mi piace che tu abbia paura......”
“Tu sei malato.”
Questa volta Lawton rise più forte.
Non ho fatto rapire mia sorella nel tentativo di vincere un uomo che non mi sopporta.... questo è malato e stupido.” Laurel ridacchiò.
Così stupido come l'amare una donna che è innamorata di un altro uomo....un uomo migliore come il tuo capo.”
Sono perfettamente consapevole di tutte queste cose. Non proverei mai a fare del male alla loro relazione. Io la amo e voglio solamente che sia felice. Anche se sta con lui.”
Tu credi davvero che sia amore? Che uomo stupido.”
Lawton si guardò attorno, “ non sono un uomo stupido, sono solo un uomo che fa il suo lavoro. Un lavoro che mi piace.” Laurel pensò per un attimo alle sue parole.
Non credo che tu mi ucciderai. Io sono una donna.”
Ma io non ti considero una donna. Sei stata un cancro per la tua famiglia, per la Bratva e specialmente per Felicity. Un cancro che voleva uccidere sua sorella.”

Laurel urlò, “ NON é MIA SORELLA! Perchè nessuno lo capisce!”

Lawton scosse la testa e la guardò, era inquieta.
Volevo torturarti per prolungare di più questa cosa, per farti provare tutto il dolore che hai inflitto. Un mese in isolamento non è sufficiente. A te non importa quello che hai fatto a tuo padre, quello che hai fatto ha tutta la tua famiglia..... come potrebbe infliggerti dolore quando non ti ferisce in alcun modo quello che hai fatto?”
Hai finito? Tu non hai alcuna intenzione di uccidermi. Io sono la figlia del Pahkan. Non puoi uccidermi.” Lawton sorrise e poi scosse la testa mostrando un'espressione triste sul volto, “ tu sei la figlia dell' ex Pahkan. Adesso sei la cognata di quello attuale.” Laurel deglutì duramente.
Non era una bugia?” Lawton scosse la testa.
Io..Io.. sto per morire?” La sua voce tremò sull'ultima parola. Lawton annuì.
Non la renderò lenta o particolarmente dolorosa....non per causa tua o per chi era tuo padre.....ma...”Lawton si passò una mano tra i capelli, “ ma per lei. Io non posso guardarla sapendo di aver fatto del male a qualcuno che lei una volta amava. Io farò il mio dovere, ma la tua morte non sarà veloce e indolore per te......ma per lei.”

Lawton aprì la gabbia.

Laurel cercò do oltrepassarlo, ma facilmente Lawton l'afferrò per il braccio e la mise all'angolo.
Tirò fuori il coltello, “ ti prego..... mi disp--” in un secondo le tagliò la gola.
Il suo sangue rigolò giù per il braccio di Lawton. Lawton l'afferrò e la stese per terra.
John uscì dall'ombra, “ amico hai fatto la cosa giusta. Doveva morire e l'hai fatto umanamente. Non credo che io sarei riuscito a farlo...” John gli mise una mano sulla spalla e Lawton lo guardò.
A volte i gesti valevamo più di mille parole.
Felicity è tua figlia. Nessuno si aspetterebbe che tu lo facessi umanamente.”
I due uomini avvolsero il corpo in teli di plastica per potersene sbarazzare.
Non ci sarebbe stato alcun funerale. Per quanto riguardo il mondo esterno Laurel era scappata perchè non era in grado di sopportare che il suo ex sposasse sua sorella e la prematura morte del padre.
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La grande casa era piena di persone.
Felicity notò che c'erano solo donne e bambini. Gli uomini erano andati tutti in cantina a fare qualunque cosa dovessero fare per mettere ufficialmente Oliver in carica.
Sara si diresse verso Felicity, “ ehi! Voi due ragazze state bene?” Felicity sorrise, “ si sorellona. Stiamo benissimo. Mmmm...quindi tu e Nyssa? State ufficialmente insieme?” Sara sorrise brillantemente, “ SI!!!! Oliver ha detto che andava bene. Sotto il suo comando non ci saranno più “mentalità antiche”.” Felicity abbracciò la sorella.
Anche se non è abbastanza per te, vero? Vorresti essere un membro effettivo della Bratva.” Il sorriso di Sara vacillò, “ tu lo sai?” Felicity annuì in risposta.
Voglio essere un membro. So che non potrei essere un membro ufficiale, ma vorrei fare qualcosa.” Felicity sorrise tristemente alla sorella. Capiva il suo voler fare qualcosa di più, ma lei temeva per la sua sicurezza. Era grata che questa fosse una decisione di Oliver  e non sua.
Felicity chiacchierò con qualche moglie e con alcune amanti. Continuava ad odiare quell'aspetto di quella vita.
Vide sua madre e notò che era triste. Si sentì terribilmente in colpa.
Le si avvicinò, “ dopo che avranno fatto qualsiasi cosa dovessero fare, prima che tu vada Oliver ha bisogno di vederti nel suo ufficio.” Dinah la guardò confusa.
Felicity era sempre stanca e sperava che questa festa finisse alla svelta. Aveva nostalgia del suo letto e di Oliver.
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Avendo ucciso il capo, Oliver si era assicurato il posto in prima fila nella Bratva. Avrebbero votato comunque per richiesta di Merlyn. Oliver sapeva benissimo che stava cercando di cacciarlo prima che prendesse il potere.
John contò i voti che furono a favore di Oliver. Solo quattro votarono contro di lui e poteva quasi sicuramente dire anche chi erano.
Ringraziò tutti e iniziarono a parlare dei piani per il futuro.

Dopo che la maggior parte degli uomini se ne andarono, rimasero John, Slade, Roy e Tommy e tutti insieme brindarono con la vodka.
Qual è il vero piano?” chiese Slade.
Dobbiamo essere gentili con gli italiani. Non abbiamo bisogno di una guerra, ma non dobbiamo neanche sottrarci ad essa se dovesse succedere. Ho bisogno di trovare la figlia dell'uomo. Ho giurato che l'avrei protetta ed anche se Cooper è morto potrebbero lo stesso farle del male. Voglio assicurarmi che i quattro che hanno votato contro di me vengano neutralizzati. Poi...” Oliver si scolò un altro bicchierino, “ vedremo dove saremo......la sicurezza della nostra famiglia è la nostra priorità.” Tutti fecero cenno con il capo.
Man mano tutti se ne andarono tranne John, “ John? Puoi mandarmi giù Dinah per favore?”

                                                                            **
Dinah arrivò e Oliver le fece cenno di accomodarsi.
Dinah sembrò preoccupata.
C'è qualcosa che non va? Si tratta del bambino? Felicity?” Oliver scosse la testa.
Ho bisogno che tu faccia una cosa per me....senza fare domande.”
“Certo, qualsiasi cosa.”

Oliver andò dietro la scrivania, aprì un cassetto e tirò fuori dei documenti.
Si sedette e poi chiamò John , “ è ora.”
John prese delicatamente il braccio di Dinah. Era spaventata.
Oliver le sorrise per tranquillizzarla.
Felicity era fuori dalla porta dell'ufficio in attesa. Quando vide Dinah Felicity l'abbracciò, “ ti voglio bene....fidati di noi, ok?”
Dinah annuì a loro.
Felicity e Oliver guardarono John e Dinah andarsene. “ Ha paura.”
Lo so. Ma ne varrà la pena.”
John portò Dinah all' aereoporto.
Le diede un borsa, “ Te l'ha preparata Felicity. Buon viaggio.”
Salì su un jet privato con la paura di star per morire.
Sicuramente Felicity non farebbe una cosa del genere alla propria madre......anche se le aveva mentito per la maggior parte della sua vita.
Dinah non aveva la minima idea di dove stesse per andare e perchè. L' aereo decollò e l'hostess offrì da bere a Dinah sperando che un po' di alcool  l'aiutasse a rilassarla.

L'alcool funzionò.

L'hostess delicatamente la svegliò avvisandola che erano arrivati.
Dinah fu scortata fuori dall'aereo e poi verso un taxi.
Era in un  posto tropicale. Molto bello. Palme da ogni parte.
Continuò a guardare fuori dal finestrino notando che erano bel lontani dal centro abitato.
Arrivarono nei pressi di una casa. Dopo aver rifiutato i soldi, il tassista le tirò giù la borsa e se ne andò.
Dinah era confusa, non sapeva per quale motivo fosse li.
Si girò verso la casa e si diresse verso essa per vedere se c'era un indizio, un qualcosa che l'aiutasse a capire dove si trovasse quando notò qualcuno sotto il portico.
Si avvicinò di più per capire chi fosse quando lasciò cadere la borsa a terra e si fermò. Lei....... corse a più non posso verso il portico , “QUENTIN!!!!”
Quentin la prese fra le sue braccia.
Ma come? Perchè? Ti amo!” Quentin fermò quel fiume di parole con un bacio.
Oliver non c'è l'ha fatta. Ci ha provato. Ma non poteva farlo. Felicity allora ha escogitato un piano. Inscenare la mia morte ed inviare le prove agli italiani. Io allora sarei venuto qui e tu in seguito mi avresti raggiunto.”
Quentin la ribaciò, “ per quanto riguarda tutti quelli curiosi di Starling city, tu sei in crociera a piangere la mia morte.”
Dinah non riusciva a fare a meno di abbracciarlo, di toccarlo, “ io....non posso credere che tu sia vivo.”
Ancora nelle braccia l'uno dell'altra si diressero all'interno della loro nuova casa.
                                                                      **
Oliver era seduto di fianco a Felicity quando arrivò la chiamata.
Si girò verso di lei, “ è arrivata senza alcun problema e adesso sono insieme.”
Felicity baciò Oliver, “ grazie. So che è  rischioso....ma non potevo.....non potevamo....”
Shh....Lo so... Va tutto bene. E' rischioso, ma posso e terrò tutti noi al sicuro. Te lo prometto.”
 

 Ciao a tutti!!!!!
SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE,SCUSATE.

Chiedo infinitamente scusa per questo grossissimo ritardo nella pubblicazione. Ma sono rimasta indietro con la traduzione e quindi con la pubblicazione, chiedo venia.
Chiedo scusa per eventuali errori di grammatica, verbali, insomma i soliti errori che faccio sempre in ogni capitolo.
Siamo giunti alla fine di questa storia, o per meglio dire di questa prima parte di storia. C'è un seguito di una ventina di capitoli circa. La mia intenzione è quella di tradurli, ma non so quando pubblicherò. Questo giro vorrei prima tradurli tutti e poi pubblicarli così da non rimanere indietro e pubblicarli senza intoppi e pause.

Sto anche pensando di scrivere una storia tutta mia, ma che è soltanto all'inizio ( 2 capitoli) vorrei prima capire la direzione, quanti capitoli fare e poi pubblicarla, ma ancora non so quando.

Grazie a tutte per aver letto, recensito questa storia.                                                          

 


                                             

 

 
   
 
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