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Autore: OmbraAla    25/10/2016    5 recensioni
Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto [...] Il sole sorgeva alto su Hogwarts e la Sala Grande ardeva di vita e di luce ma… fu un attimo. [...] Harry Potter cadde al suolo con gli occhi chiusi, le mani che ancora stringevano le due bacchette.
Quali saranno le sorti dell'Eroe del Mondo Magico? Fine o nuovo inizio?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Severus, Ron/Hermione
Note: Lime, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo III:

Quello stesso pomeriggio, Madama Chips si recò in infermeria per valutare le condizioni di Harry Potter. Trovò il ragazzo in piedi, davanti alle trifore, con lo sguardo perso in lontananza, verso la Foresta Proibita.

Gli si avvicinò e gli disse: « Signor Potter, è tutto apposto? »

Harry non si girò. Aveva previsto che Madama Chips sarebbe arrivata. Ma il suo pensiero fisso era intrappolato in quel separé che proteggeva Severus Piton. Voleva, doveva fare qualcosa.

Voleva capire quali fossero le sue reali condizioni e sapeva che, una volta uscito da quell’infermieria, ci sarebbero state tante cose da fare per evitare disastri, dovuti alle incomprensioni derivanti da segreti mai rivelati.

« Sì, è tutto okay. Madama Chips, vorrei poter ritornare al mio dormitorio ».

La donna lo guardò e gli rispose: « Può andare Signor Potter ma… Deve tener conto di ciò che adesso c’è là fuori: un tumulto di giornalisti. Tutti ansiosi di intervistarla, di scattare foto con l’Eroe del Mondo Magico. Faccia attenzione la prego. Se dipendesse da me, la farei restare tutto il tempo in questo luogo. È protetto e al sicuro qui dentro. Se avesse bisogno di qualsiasi cosa, non esiti a chiamarmi ».

Harry si voltò e le sorrise. Sapeva bene a cosa andava incontro ma non poté che sentirsi rincuorato per le parole che le aveva rivolto la donna che, sempre, si era mostrata austera e inflessibile.

Prese i suoi effetti personali e dopo aver salutato Madama Chips si incamminò verso la Torre di Grifondoro.

Camminando nei corridoi colmi di macerie, decise di prendere la strada che conduceva all’Ufficio che, un tempo, era appartenuto a Silente. Piton, sebbene eletto preside successore, non l’aveva mai voluto. Soltanto adesso gli era chiaro il perché.

Si ritrovò vicino al Gargoyle di pietra e pronunciò la parola d’ordine « Api Frizzole »,e lentamente le scale di pietra cominciarono a muoversi. Quando si ritrovò nello studio, notò che il ritratto di Albus Silente riposava e alla scrivania era intenta a lavorare la professoressa McGranitt. Gli oggetti magici custoditi da Silente non erano stati spostati: in un armadio di vetro c’era il Pensatoio, in una teca era stata riposta la Spada di Godric Grifondoro e su una mensola era stato ricollocato il Cappello Parlante. Guardando questi ultimi due oggetti, gli venne spontaneo pensare a Neville. Uno dei Grifondoro più coraggiosi che avesse mai varcato i cancelli di Hogwarts.

« Salve professoressa… posso entrare? » disse il ragazzo, richiudendo la porta alle proprie spalle.

« Certo Signor Potter… venga, si accomodi pure », rispose la McGranitt, alzando i suoi occhi azzurrissimi dal plico di fogli che, fino ad un attimo prima, era intenta a controllare.

« Non mi sarei aspettata di vederla così presto, credevo che volesse ritornare dai suoi amici » esordì la donna mentre il ragazzo prendeva posto su una delle due sedie che erano posizionate davanti alla scrivania.

« Sì, è così. Ma.. vede professoressa.. io avrei delle domande da porle. E, soprattutto... ci sono cose che deve necessariamente sapere. Ho veramente bisogno di parlare con lei » disse Harry in leggero imbarazzo. Ma sapeva che ciò che stava facendo era necessario. Per lui e, sopra ogni altra cosa, per le ultime verità da svelare.

« Sono venuto qui per parlarle riguardo il professor Piton. L’altra notte… ho visto che lei, Madama Chips e Hagrid lo avete portato in infermeria. Mi dica la verità, quali sono le sue condizioni? Se la caverà? » sbottò Harry, quasi tutto d’un fiato.

« Signor Potter… le situazioni del professor Piton sono tanto gravi quanto imprevedibili. Abbiamo deciso di non portarlo al San Mungo perché sarebbe stato monitorato da dipendenti pubblici a stretto contatto con il Ministero. Nessuno è a conoscenza del fatto che sia ancora vivo. E credo che lei sappia bene quanto il Ministero sarebbe contento di poter mettere le mani su un Mangiamorte che, per di più, si è macchiato dell’omicidio di uno dei maghi più illustri e influenti della nostra epoca. Madama Chips si è rivolta ad un suo fidato collega, il professor Jones, affinché possa aiutarla a rimettere in sesto il professore ».

Harry rivolse il suo sguardo verso l’armadio che nascondeva il Pensatoio e, d’istinto, si passò una mano sulla cicatrice. Non faceva male… aveva smesso di provocargli quel dolore straziante che aveva provato nelle ultime ore. Ma il giovane fu sopraffatto da un senso di paura innaturale. Una paura che, per la prima volta, non dipendeva dal Signore Oscuro.

« E cosa ne sarà di lui se riuscirà a sopravvivere? » chiese il ragazzo.

« Signor Potter… mi pone una domanda a cui non so trovare una risposta. Non so cosa ne sarà di Severus. Non so quale sarà la sua sorte. So solo che finché c’è una piccola possibilità che possa sopravvivere, non possiamo assolutamente negargliela, anche se si è rivelato essere un uomo ben lontano da ogni aspettativa di Silente. Dubito che comunque possa condurre una vita libera. Probabilmente dovrà pagare per i suoi errori, e verrà rinchiuso ad Azkaban ».

« No! Professoressa, no! » gridò Harry, battendo i pugni sulla scrivania. « Lei… lei deve ascoltarmi.. il professor Piton non può essere condannato… La prego… mi aiuti… »

La McGranitt lo guardò con aria interrogativa e allo stesso tempo spaventata. Harry si calmò e proseguì.

« Il professor Piton… non è mai stato un traditore. Prima di morire mi ha consegnato alcuni tra i suoi ricordi… lui non pensava che sarebbe stato ucciso da Voldemort in persona, capisce? Ciò che mi ha mostrato avrebbe dovuto dirmelo di persona, una volta finito tutto. Non ne ha avuto la possibilità… ancora una volta, Voldemort si è rivelato essere il più crudele e il più spietato mostro, perfino con uno dei suoi servitori più fidati. Piton era sin dall’inizio d’accordo con Silente… avrebbe dovuto ucciderlo per salvare Malfoy e per risultare fedele agli occhi del Signore Oscuro. Solo in questo modo avrebbe potuto proteggermi… tenendomi lontano dalla scuola e permettendomi in questo modo di terminare la missione che mi aveva affidato Silente prima di morire »

Harry si alzò dalla sedia e invitò la professoressa a seguirlo. Aprì l’armadio di vetro e prese il Pensatoio al suo interno.

« Guardi lei stessa… sono ancora qui, i ricordi. Non li ho tolti, li ho conservati. Piton… amava mia madre. Chiese a Silente di proteggerla non appena il Signore Oscuro era venuto a conoscenza della profezia che mi riguardava… Silente non fu in grado di adempiere al suo compito e Voldemort uccise l’unica donna a cui il professor Piton fosse mai stato legato. Mi ha protetto per tutto questo tempo e io non me ne sono mai reso conto. Ha vegliato nell’ombra… ha celato la parte migliore di sé, solo perché io non corressi alcun tipo di pericolo. Guardi, la prego… e… mi aiuti ».

La professoressa McGranitt era sconvolta… Così tante notizie in così poco tempo. Severus non era un traditore… Albus aveva ragione: per questo si fidava ciecamente di lui.

Guardò il ragazzo e provò grande orgoglio. Ancora una volta, Harry Potter si stava battendo in nome della verità.

« Io non ho bisogno di guardare i ricordi che ti sono stati consegnati. Ti credo, Harry »

Harry notò il tono informale che la conversazione aveva assunto. E in quel momento, un moto di gratitudine si elevò potente in lui verso la professoressa.

« Professoressa, avrei un’ultima richiesta. Io voglio assistere il professor Piton. Voglio che il mio aiuto e il mio supporto per lui non manchino in un momento così complicato. Non mi interessa cosa penserà la gente, cosa scriveranno i giornalisti o cosa verrà riportato sui libri che pubblicheranno. Io desidero ricambiare ciò che lui ha sempre fatto per me. Mi conceda questa possibilità… »

La McGranitt acconsentì. In fondo sapeva anche lei che sarebbe stato inutile negare a Potter l’aiuto che voleva offrire… avrebbe sicuramente trovato un modo per infrangere le regole.

« Harry sta’ attento… Il Mondo Magico ha i riflettori puntati su di te ».

« Non si preoccupi professoressa… Per adesso, desidero soltanto assicurarmi che il professor Piton sia fuori pericolo, poi provvederò alla riabilitazione del suo nome. Gliel’ho detto, non mi interessa del parere di persone estranee ai fatti ».

Il giovane salutò la donna e corse giù per le scale, desiderava tanto ritornare dai suoi amici e raccontare loro tutto.

Il Grifondoro sapeva bene che quella situazione non sarebbe stata semplice, tantomeno non sapeva come Piton avrebbe reagito al suo risveglio. In quel momento, però, tutto questo non gli interessava.

Voleva soltanto ricambiare tutto ciò che Severus aveva fatto per lui.

Gli sarebbe stato vicino e, se lui avesse voluto, l’avrebbe fatto per sempre.

 

 

SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti ragazzi! In primis, ringrazio tutti coloro che hanno lasciato un commento per i precedenti capitoli e vi invito a non esitare a commentare qualora aveste bisogno di chiarimenti o semplicemente se aveste qualche correzione da fare. Ci sentiamo alla prossima! Grazie a tutti, ancora!

 

  
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