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Autore: Noeru    25/10/2016    1 recensioni
Gli piaceva davvero essere stato lì? Non se lo stava chiedendo per la prima volta.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andrew McGregor, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ultimo eroe alternativo '
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Avanzò sotto l'ombrello, ma non oltrepassò il cancello del Worthington.
I ragazzi che saltavano la scuola andavano a bighellonare nelle vie del centro oppure in cerca di qualche studente di scuola pubblica da malmenare, ma lui aveva già in mente la sua meta.
"Ma chi si rivede!" Esclamò il signor Peters: "Il giovane sosia di Liam Rixton! Come posso esserle d'aiuto?"
"Dammi pure del tu!" Si addentrò in una stanza dietro al settore World Music.
Vi erano chitarre ovunque: elettriche, acustiche, glitterate, lucide, colorate, opache, a sei o sette corde. Perfino un Sitar faceva bella mostra di sé nella sua teca.
Andrew ne adocchiò una in legno rossastro: "Posso provarla?"
"Certo!" Come gli fu consegnata si sforzò di ricordare Eriksson e posizionò le dita della mano sinistra lungo il manico e quelle della destra sulla cassa di risonanza.
Il primo suono non gli piacque.
Peters girò alcune meccaniche sulla paletta: "così dovrebbe andare meglio! Nel caso la voglia sostituire dimmelo!"
"No!" Riconosceva era lei. Fortuna ad averla trovata subito.
"Scommetto sei stato influenzato dai Liberty! Però! ricordi proprio Liam in "You saved me"!" Aveva in parte ragione; gli mancavano solo diversi tatuaggi, la barbetta incolta e la chitarra andava tenuta da mancino.
"In verità ho conosciuto uno svedese molto più avanti rispetto a me! Si chiama Lars..."
Non dovette aggiungere altro: "Non illuderti! Eguagliarlo è impossibile! Quel ragazzo...John Petrucci, ma per ogni pelo della barba ha una lentiggine!"
"Chi è questo John?"
"Chitarrista dei Dream Theater, grande gruppo progressive metal! Non addentrarti troppo in quel mondo altrimenti non ne uscirai più! Partiture assurde ed arpeggi di una difficoltà indicibile per noi comuni mortali!
Oltretutto pieno di gente che si crede superiore a chiunque non sia alla loro altezza!"
Al muro era appesa una tavola riportante i principali accordi e le istruzioni per eseguirli: "Se ne hai bisogno sono in vendita anche manuali di teoria e pratica, spartiti, Lezioni in DVD..."
"Grazie!" Pagò lo strumento, un manuale ed una decina di plettri.
"Sei stato uno fra i più rapidi! Certi clienti trascorrono di là ore intere e non sono mai soddisfatti!"
A casa si diresse nei sotterranei dove solitamente si allenava con il beyblade e si sedette a terra, il libro spalancato davanti e la chitarra in grembo.
Ripeté cinquanta volte lo stesso gesto e sbuffò scocciato: era normale sbagliare, ma almeno non rischiava di rimetterci le giunture.
In più l'atmosfera creatasi là dentro si adattava perfettamente alla sua interiorità; Olivier, Gianni e Ralf non avrebbero mai riconosciuto l'Andrew fragile ed isolato in contemplazione a diretto contatto col suolo.
Il vibrato prodotto dalle corde divenne poco a poco orecchiabile e passò all'esercizio successivo. E al terzo, al quarto, al quinto.
Non gli sarebbe mai bastato: "Signorino McGregor!"
Saltò in piedi e nascose subito i suoi ultimi preziosi acquisti sotto ad una panchina; Harvey li vide lo stesso: "Terrò il segreto! Promesso! Comunque perché oggi non eri a scuola? Capisco! Quanto era accaduto ieri non si scorda con facilità!" Si limitò a dire, ricordando anche lui tutte le volte in cui aveva saltato la scuola per acquistare un CD o un biglietto per un concerto prima degli altri, o anche solo per mettersi in fila davanti ai palazzetti.
Capì quale tesoro fosse quell'umile servo: "Grazie! Chiamami pure Andrew!" Gli sorrise riconoscente.
"Posso sentire qualcosa?"
"Ho appena cominciato!" Si risistemò e replicò la pagina di accordi.
Le dita dolevano di già. Nessuno aveva detto sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Ripensò alle mani di tutti e cinque i bladers nordeuropei e ai callosi piedi di Jens Christensen, il quale era persino ballerino e li teneva spesso in posizioni alla lunga dannose.
Henriette, la fidanzata di Ralf, non aveva mai fatto mistero del duro lavoro dietro la sua abilità nel suonare il violino danzando contemporaneamente: note mancate, stecche, cadute non indolori e risvegli senza sentire mezzo muscolo erano dietro ogni sua performance e ne era orgogliosa.
Un altro esempio era Daniel Lewinsky; oltre ad essere il batterista dei Liberty era un pattinatore di figura sul ghiaccio ed il ciuffo biondo gli copriva quanto rimaneva di un taglio che gli aveva spaccato il sopracciglio destro. A seguito della prolungata convivenza con l'autoironia di Jed aveva trovato il coraggio di postare su instagram i suoi voli peggiori, certi dei quali -ammise Andrew a sé stesso-, lo avrebbero mandato nel panico.
Né lui né Salamalyon erano fatti per sfidare la forza di gravità, contrariamente ad altri bit-power aerei.

"You cannot expect a miracle within 'few days..."

Gli tornarnono in mente anche le innumerevoli palline mancate e la distorsione alla caviglia a dodici anni.
Passò diverse settimane rinchiuso nello scantinato, provando e riprovando quegli esercizi, perfino simulandoli su una racchetta durante gli allenamenti di tennis: "Fa' meno lo spiritoso, McGregor!"
Talvolta tentò di farsi male in modo da ottenere un periodo di fermo in compagnia della musica e si inventò scuse su scuse relative a ricerche e compiti per evitare il golf.
La lista di band ascoltate e da provare si allungò a dismisura: The Strokes, Queen, Franz Ferdinand, Manic Street Preachers, The Clash, Ramones, The Black Keys.
Nomi vecchi e nuovi spuntavano ogni giorno e lo arricchivano di idee, aiutandolo a proseguire la ricerca del suo stile.
Tra le principali influenze di Liam spiccavano Beatles, Doors, Bob Dylan, Pearl Jam, Soungarden e Audioslave oltre ai Radiohead nel periodo compreso fra Pablo Honey e Amnesiac.

"D: Diversamente da molte altre band che in questo periodo stanno sperimentando di tutto, voi siete rimasti lineari nel corso della vostra carriera...

R: La gente ci deride perché crede siamo poco creativi. Noi ci facciamo delle grasse risate sui tre quarti dei fallimenti di certe sperimentazioni.
Le sole che ci siamo concessi in "Last Young Marauder" attingono dalla musica Klezmer e dalle sonorità folkloristiche polacche in quanto Gad Thomas è ebreo ashkenazita e Dan è originario della Pomerania, ergo si navigava in acque sicure.
Stesso discorso vale per "Aye or Die", nella quale ci misi veramente il cuore.
Non nego ci potremmo riprovare in futuro, ma se rifletto sulla deriva dei Coldplay secondo me ha fatto più male che bene. In termini di vendite riempiono gli stadi di ascoltatori attratti dall'idea di partecipare ad un evento massivo al posto di persone in cerca di buona qualità nel suono o semplicemente
sé stesse.
Un esempio positivo invece sono i Muse: sebbene i loro ultimi lavori siano commerciali, Matthew Bellamy riesce sempre a trovare quel particolare in grado di rendere il tutto né blando né dispersivo."

D: Sei uno fra i pochi a non avere una casa a Los Angeles...

R: Mi è sufficiente stare in quella città solo in occasione dei concerti. Ho provato a trattenermici più a lungo, ma persone, clima e stile di vita mi hanno fatto cambiare idea.
Le ragazze lì ti si avvicinano soltanto sperando di farsi mettere l'anello al dito e spenderli per rifarsi il sedere come le Kardashian varie...
Inoltre quando avevamo suonato al Coachella c'erano perlopiù celebrità evase dai circhi, a giudicare dall'abbigliamento.
Ed avranno conosciuto sì e no due nostre canzoni.
Se proprio vogliamo calore, sole e mare andiamo in Israele, dove oramai anche per gli Auerbach siamo famiglia. A proposito, vi posso garantire non tutte le madri ebree sono come la signora Wolowitz!"


Angolo dell'autrice:  Mi dispiace nel caso siate fan accaniti dei Coldplay o degli artisti citati in precedenza.
   
 
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