"Anij. Colui che cambia volto. Il traditore."
Gocce di sudore mi cadevano sulla fronte e un fiotto di sangue cominciava a colarmi dal naso.Malgrado l'aiuto del Guerriero, lo sforzo fisico e mentale era enorme e l'ologramma che avevo creato era instabile e traballante.
Seppur il mio nascondiglio distasse qualche centinaio di metri dal falò che avevo acceso, attraverso lo Spirito evocato, percepivo chiaramente i riflessi dei fuochi del campo dei girovaghi.
A tentoni sondai i riflessi delle fiamme e il calore dei corpi, ma il mio obiettivo non era la Luce, bensì colei che la trasforma e la assorbe: l'Ombra, l'unica in grado di comprendere il mio messaggio.
La trovai e, tramite lo scoppiettio del fuoco, le dissi: "Anij. Colui che cambia volto. Il traditore."
Sentii il suo mantello muoversi, assorbire la Luce e dal brivido che la percorse, capii che il tentativo era andato a buon fine .
Così richiamai l'ologramma: lo spirito si librò nell'aria descrivendo una parabola che squarciò il velo notturno.
Fu una sensazione brevissima, non più di un istante, ma sono certo che non la dimenticherò mai: l'ologramma si era trasformato in vento di fuoco e lo Spirito del Guerriero lo aveva raggiunto e tutte le informazioni che aveva accumulato mi invasero...il calore della terra, la brezza dell'aria, il rumore del mare.
Mi riscossi, ancora inebriato da quelle sensazioni e raccolsi le mie cose.
Repressi le fiamme e, grazie a Cenere, lasciai un segno di ciò che non avrei mai potuto dire a voce: "Mi dispiace, Milla...".
Combattuto tra il desiderio di tornare dai miei amici e quello di consumare la mia vendetta, ripresi il cammino.
Fiammeggiando, riuscii a procedere malgrado la notte fosse senza stelle e il Guerriero mi infuse il coraggio di cui avevo bisogno per perseguire nel mio folle obiettivo: ingannare l'Ingannatore.