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Autore: Zoraya    27/10/2016    1 recensioni
"L'arte è la vita, ma su un altro ritmo" (Muriel Barbery).
Sei quadri, sei one-shot per raccontare l'evoluzione del rapporto tra Lily, James e i Malandrini, le loro speranze e il loro mondo.
_DAL TESTO_
-Potresti passarmi il sale?- . Una voce pacata lo riportò, delicatamente alla realtà e James sbatté le palpebre, sorridendo ancora rivolto verso il ragazzo che aveva parlato. Aveva un’aria malaticcia, era pallido e magrolino, con la veste da mago abbastanza lisa e lo sguardo basso di una persona che si sente fuori posto ovunque.
-Ciao! Io sono James. James Potter- disse, tendendogli la saliera da una parte e la sua mano dall’altra. Il ragazzo, che sembrava sempre più imbarazzato e incapace di guardarlo negli occhi, gli strinse la mano, cercando di sorridere.
-Io sono Remus Lupin- disse, prendendo poi la saliera e arrossendo. –E lui è Peter Minus, ci siamo conosciuti sul treno- continuò poi, presentando un altro ragazzo, grassoccio, ma altrettanto timido.
-Io in treno ho conosciuto lui! E’ Sirius Black!- esclamò James, quasi saltellando sulla panca, eccitatissimo.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Mary MacDonald, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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ERUZIONE DEL VESUVIO.
 
Era una bella domenica di novembre. Il cielo freddo, ma terso dell’esterno, si rispecchiava nel soffitto della Sala Grande. Dalle finestre di Hogwarts si potevano vedere gli alberi spogli agitarsi al vento, la cui furia si percepiva anche all’interno. Remus Lupin, un sorriso stanco in volto e il suo caratteristico colorito pallido, camminava lento per i corridoi. Il giorno prima c’era stata la luna piena a lui era stato appena rilasciato da Madama Chips che gli aveva dato il permesso di scendere a pranzo, a patto che non si stancasse troppo. Era preoccupato, anche se cercava di non darlo a vedere. Durante la notte Sirius si era ferito piuttosto gravemente, ma, ovviamente, non era stato dall’infermiera, e James era stravolto. D’altronde erano giorni, ormai, che dormiva poco, impegnato com’era tra ronde di Caposcuola, allenamenti di Quidditch, compiti e la sua ragazza. In definitiva, l’unico che gli era sembrato tranquillo era Peter, per questo gli aveva chiesto di tenere d’occhio gli altri due mentre lui si riprendeva.
-Remus! Come stai?- gli chiese una voce, non appena lui scese gli ultimi gradini. Lily Evans era davanti a lui, in tutta la sua gentilezza, nel Salone d’Ingresso.
-Lily! Bene, un po’ acciaccato, ma bene.- rispose, ampliando il suo sorriso e affiancandosi a lei. La ragazza lo prese sottobraccio e lo guidò all’interno della Sala Grande.
-Immagino che tu abbia bisogno di mangiare, dopo quello che ti è successo.- disse la ragazza, guardandolo di sottecchi. Aveva scoperto il suo segreto al quinto anno, perché lui, che era Prefetto, non era potuto andare a fare la ronda con lei e la ragazza aveva beccato i Malandrini in pieno mentre cercavano di raggiungerlo. I ragazzi stavano discutendo, preoccupati, della possibilità che Remus potesse peggiorare con il tempo e, anche se non avevano mai detto apertamente quello che avesse, Lily non ci aveva messo molto a fare due più due. E lei sapeva che a lui non piaceva quando si nominava il suo “piccolo problema peloso”, come lo aveva chiamato James, ma non aveva potuto farne a meno.
-Già, ma sono preoccupato per i Malandrini. Li hai visti?- chiese gentilmente.
-E’ un po’ difficile non notarli.- replicò lei indicandogli un angolo della Sala Grande. E Remus fu costretto a darsi dell’idiota, perché se non fosse stato troppo preso a pensare ai dolori del proprio corpo, avrebbe visto subito Sirius Black-che si ingozzava, lamentandosi contemporaneamente, innaffiando tutti con il cibo che gli usciva dalla bocca- Peter Minus-che cercava di farlo smettere e si puliva alla bell’e meglio- e James Potter- che dormiva con la testa nel piatto e perciò era il più silenzioso di tutti.
-Che idioti!- soffiò, mentre un sorriso molto più spontaneo e vero gli si apriva sul viso.
-No, per una volta che fanno qualcosa di carino!- gli rispose Lily, cogliendolo di sorpresa. I rapporti tra loro erano cambiati, ma non era abituato a questi commenti da parte di Lily che aveva sempre mantenuto la sua vena sarcastica e ironica.
-Non dovrebbero. E’ pericoloso. Hai visto quello che ho fatto a Sirius?- chiese di rimando lui, mentre si avvicinavano al tavolo.
-Ho visto la ferita di Sirius, sì, ma non è stata colpa tua. Credo sia stato James.- rise lei, facendolo voltare.
-Davvero?- chiese con un filo di voce, mentre il senso di colpa, che lo accompagnava costantemente , si alleggeriva.
-Non era un morso e nemmeno un taglio da artigli e James ha ammesso che forse poteva averlo incornato per gioco.- lo rassicurò la ragazza, ricambiando il suo sguardo.
-Alla buon’ora!- li accolse la voce di Alice, distraendoli l’uno dall’altra.
-Ehi!- salutò Mary, sollevando una mano. Remus le salutò con un sorriso allegro e un gesto della mano, stupendosi, mentalmente di quanto fosse stato facile mettere in atto il suo piano di far diventare tutti amici. Adesso erano quasi inseparabili, anche se il merito era quasi tutto di James. Dal momento in cui, quasi alla fine del sesto anno, lui aveva smesso di fare l’idiota in giro per il castello o, almeno, davanti a Lily, lei aveva iniziato ad accettare la sua presenza nel suo cerchio di amicizie. Erano riusciti anche ad uscire tutti insieme, qualche volta e questo era stato davvero un traguardo, per loro.
-Moony! Ti hanno fatto uscire presto, eh!- esclamò Sirius, tendendo il braccio sano, incurante del fatto che qualcuno poteva capire quello a cui si stavano riferendo.
-Ancora il coniglio?- chiese Mary, curiosa.
-Sì, stavolta era più agitato del solito e mi sono fatto un po’ male.- rispose Remus, sedendosi tra lei e Frank. Erano amici, è vero, ma Remus non si sentiva pronto a confidarsi. Quello era il segreto dei Malandrini e tale doveva rimanere. Lily gli si sedette di fronte, accanto a James, che ancora dormiva, ignaro di tutto, e ad Alice, verso la quale si rivolse.
-E’ morto?- chiese, indicando il ragazzo.
-Solo stanco.- rispose l’amica, allegramente.
-Peccato.- replicò Lily, guardando male Sirius che si era sporto oltre James per darle una gomitata.
-Aettilo! No… …ensi …ro!- biascicò, con la bocca piena di uova e pancetta.
-Cosa hai detto? Mastica prima di aprire la bocca!- lo rimproverò seccamente la ragazza, un filino schifata.
-Non lo pensi davvero!- ripeté Sirius, dopo aver mandato giù tutto quello che aveva in bocca in un solo boccone.
-Idiota.- sbuffò lei, prima di lanciare un altro sguardo seccato a James che aveva iniziato a biascicare qualcosa nel sonno.
Proprio mentre Mary si allungava ridendo per colpire la spalla di Sirius in quello che secondo lei era un gesto consolatorio, Peter prendeva un altro budino e Lily si girava verso Alice e Remus per parlare di qualcosa di importante, una voce li fece voltare.
 -Buongiorno.- soffiò la ragazza che ora avevano di fronte. Era più piccola, forse solo di un anno, Grifondoro anche lei e molto carina. Sembrava imbarazzata, anche se cercava di darsi un contegno e stringeva qualcosa nella mano destra.
-Ciao, Alexis!- la salutò allegro Sirius, per una volta senza nulla in bocca. Peter le sorrise timidamente e Remus sollevò una mano per farle cenno di restare con loro.
-Ciao, Sirius. No, grazie, Remus, ma non resto. Dovevo solo ridare una cosa a James.- disse timidamente, come se cercasse di nascondersi. E forse era proprio così, visto che Lily la stava fissando attentamente.
-Alexis?- chiese, quasi confusa. La ragazza trasalì, ma trovò il coraggio di guardarla negli occhi.
-Alexis Chase, piacere.- disse, orgogliosa, con un sorriso dolce, tendendo una mano che Lily, prontamente, strinse. Era davvero carina Alexis e Lily se n’era accorta.
-Lily Evans.- si presentò la ragazza, con un’espressione di assoluta calma e tranquillità sul volto.
-Lo so. So tutto di voi, James mi ha raccontato così tante cose che credo di conoscervi già tutti.- rispose Alexis, con un sorriso timido. Lily le voltò le spalle, con un breve cenno del capo e un sorriso di circostanza. Riprese a mangiare, come se nulla fosse, ma Alice e Remus avevano notato benissimo le sue spalle irrigidirsi.
-L’idiota si è addormentato, ma adesso ci penso io!- esclamò Sirius, intromettendosi solo allora nella conversazione, che aveva seguito attentamente. Si avvicinò poi all’orecchio di James, con molto calma e l’ombra di un ghigno malandrino sul volto.
-PARTITA DI QUIDDITCH CONTRO I SERPEVERDE, POTTER! IN PIEDI!- gli urlò, facendolo svegliare così di scatto che non riuscì a togliersi dalla traiettoria del capo di James che lo colpì in pieno con una testata. Che gli fece cadere gli occhiali. Che finirono nel succo di zucca. Che si rovesciò sulla divisa di Lily.
Suddetta ragazza strinse i pugni, con un sorriso per nulla rassicurante in volto, la bacchetta già in mano.
-Che…? Chi…? Dove ho messo gli occhiali?- chiese James, ancora non del tutto presente a se stesso.
-Qui, idiota!- ringhiò, letteralmente, Lily, schiaffandoglieli in mano con poco grazia.
-Grazie Lily, ma che ci fai nei Dormitori maschili?- chiese lui inforcandoli, nonostante fossero ancora bagnati. Evidentemente quello che vide non gli piacque granché perché fece un sorrisetto nervoso e mostrò entrambi le mani.
-Che cosa ho fatto, adesso? E perché sono in Sala Grande?- chiese, continuando a guardare in modo sospettoso la bacchetta nelle mani di una Lily molto infuriata.
-Amico, sei proprio un idiota.- disse sconcertato Sirius, scuotendo la testa. Ma prima che James potesse dire anche solo una parola in sua difesa o che Lily avesse il tempo di pronunciare un incantesimo, una risata congelò la situazione.
-Alexis!- esclamò James, voltandosi verso la sua ragazza, che rideva a crepapelle, una mano sul cuore e l’altra sullo stomaco.
-Scusa… scusami… è che…- riuscì a dire lei tra le risate, mentre James si passava una mano tra i capelli, imbarazzato. Era anche leggermente arrossito e lanciava strani sguardi di sottecchi a Lily che, a sua volta, guardava con un sopracciglio inarcato la ragazza davanti a lei.
-Scusate, ma avevi una faccia, James…- spiegò lei, dopo essersi calmata.
-Lo vedi che non sono l’unica!- esclamò Lily, guardando male James che sbuffò. Remus sorrise, scuotendo la testa, mentre Sirius ammiccava verso il suo migliore amico.
-Siediti.- disse quest’ultimo, facendole un po’ di spazio tra lui e Lily, i cui occhi a questo punto si spalancarono talmente tanto che Peter la guardò spaventato da un possibile risvolto macabro della vicenda. Già li immaginava mentre finivano nel succo di zucca…
-No, tranquillo. Ero solo passata a riportarti questa, l’hai dimenticato l’altra sera.- gli disse Alexis, porgendogli la sua spilla da Caposcuola.
-Ah, grazie. Però… a me manca anche un maglione.- disse lui, guardandola sospettoso.
-Quello lo prendo come pagamento, James.- rispose la ragazza, facendogli un occhiolino e avvicinandosi a lui. Era una ragazza alta, quindi dovette chinarsi un bel po’ per baciarlo, visto che lui era rimasto seduto, ma non le sembrava dispiacere.
-Ci vediamo dopo.- disse poi, salutandoli con la mano e allontanandosi.
-Pagamento di cosa?- chiese malizioso Sirius, non appena James  si voltò per cominciare la sua colazione. Aveva lo sguardo perso e sbatteva le palpebre dietro gli occhiali rotondi, come se non si capacitasse di quello che era appena avvenuto.
-Di niente! Smettila!- urlò, arrossendo furiosamente, quando registrò le parole dell’amico. Si gettò su di lui, nel tentativo di soffocare il suo ghigno malizioso. O di soffocare lui, più plausibilmente.
-Potter! E’ la seconda volta che mi fai cadere addosso il succo di zucca! Vuoi morire oggi?- urlò Lily che ancora non aveva posato la bacchetta e che sembrava molto più arrabbiata di quanto sarebbe stata normalmente per un po’ di succo di zucca.
-Ma Lily! No! Lily… Lily non guardarmi in quel modo!- urlò James, cercando di evitare l’incantesimo della ragazza usando Sirius come scudo.
-Ehi, tu! Brutto cervo cornuto!- ruggì quest’ultimo, coinvolgendolo in una lotta corpo a corpo che distrasse tutti talmente tanto che nessuno si accorse che Lily si era alzata e se n’era andata.
-Sirius! Lascia immediatamente il braccio di James! Non puoi morderlo!- urlò Remus, cercando di fermarli come al solito.
-Ma guarda lui cosa mi ha fatto!- replicò Sirius, indicando il punto in cui James gli aveva dato una testata che gli avrebbe lasciato un livido. Ne era certo!
-Niente ma! Fatela finita subito o vi Schianto!- urlò ancora Remus, guardandoli con la sua migliore espressione da Licantropo.
-Va bene, mamma.- rispose James, con un sorrisetto, tornando a sedersi composto.
-E adesso scusatevi!- li riprese ancora Moony, un dito puntato minacciosamente sui due che si affrettarono ad obbedire.
-Pace!- esclamò Frank lasciando andare rumorosamente un sospiro e reclinando la testa all’indietro.
-Andiamo a cercarla?- propose Alice, alzandosi in piedi e dando dei colpetti dietro la schiena a Mary, che si voltò, già pronta a difendere il suo diritto alla colazione; ma, quando incontrò lo sguardo di Alice, ci ripensò, alzandosi anche lei.
-Che succede?- le chiese sotto voce, cercando di evitare che gli altri potessero sentirla. Alice fece un gesto con la mano, come se stesse scacciando un insetto e poi si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Dopo.- le rispose, scoccando un’occhiataccia a Sirius che aveva smesso addirittura di mangiare pur di sentirle e a James che si stava sporgendo verso di loro. Mary ridacchiò, prima di salutare ironicamente i ragazzi e di allontanarsi.
 
-Lily! Sei qui?- chiese gentilmente Alice, entrando nel bagno del secondo piano.
-Siete venute a trovarmi, ragazze?- chiese loro il fantasma di Mirtilla Malcontenta, fluttuando fuori dal suo cubicolo.
-Certo. Volevamo chiederti una cosa.- disse Alice, sempre gentile, con un sorrisetto. Mary si limitò a spalancare gli occhi, esasperata dal fantasma, ma decise saggiamente di non parlare, per evitare di perdere tempo in futili discussioni con un fantasma.
-Certamente! D’altronde chi vuole venire qui solo per il gusto di vedere Mirtilla? Tanto a Mirtilla cosa importa? Lei è morta!- urlò il fantasma in risposta, estremamente sarcastica. Mary strinse i pugni, decisa a rispondere a tono a quella piccola stupida e, quindi, a rimangiarsi il suo proposito di poco prima, ma la voce di Alice la fermò.
-Ti sbagli. Siamo venuto proprio appositamente da te. D’altronde tutti a Scuola sanno che tu sei la più informata.- disse la ragazza, calma. Mirtilla era davvero la più informata di tutta Hogwarts, quindi Alice poteva approfittarne e, contemporaneamente, calmare il fantasma.
-Oh! Siete venute per fare pettegolezzi!- esclamò, felice, mentre Mary le guardava come se fossero pazze.
-Ovviamente. Volevo chiederti se sapevi qualcosa su una certa Alexis, sai, la ragazza di James Potter…- buttò lì Alice, sedendosi sul lavandino. Ovviamente, sia lei che Mary sapevano che James si stava vedendo con una ragazza, ma lui non aveva mai voluto dire nulla in proposito e, francamente, pensavano che fosse solo un modo per far ingelosire Lily. Ma adesso non ne erano poi così sicure, vista la scenetta di quella mattina.
-Certo! E’ una così cara ragazza, sempre tranquilla. La ragazza perfetta per uno come James Potter! Stanno insieme dalla fine dello scorso anno, sapete? Ma hanno voluto tenere tutto segreto, perché Alexis sapeva che sarebbe stato difficile per lei affrontare tutte le presunte fidanzate di James!- disse velocemente il fantasma. Mary si sedette come la sua amica, curiosa quanto lei. Quindi quella mattina avevano solo ufficializzato la cosa! E pensare che lei non avrebbe scommesso uno zellino bucato su quella faccenda!
-L’anno scorso? Quando? E tu come lo sai?- chiese, quasi a macchinetta. Mirtilla si preparò a rispondere, ma non fece in tempo, perché la porta del bagno si aprì.
-Lily? Che ci fai tu qui?- chiese Mary, quasi dimentica del fatto che la stavano cercando fino a poco prima.
-Cercavo voi. Immaginavo che mi avreste cercata qui e avevo bisogno di vedervi.- rispose la ragazza, lanciando un’occhiataccia al fantasma e raggiungendo le due.
-Grazie, Mirtilla. Sei sempre la migliore.- disse Alice con un sorriso, cercando di far capire al fantasma che era meglio andare via.
-Ancora qui sei?- le chiese, invece, Lily, decisamente di cattivo umore.
-Trattiamo tutti male Mirtilla! Lei non ha più i sentimenti, giusto?- urlò Mirtilla, indignata.
-Sparisci o dico a Potter che vai a spiarlo di nascosto!- rispose a tono Lily, facendo, però, andare via Mirtilla con un ultimo urlo indignato.
-Cosa volevi dirci?- chiese Mary, riportando l’attenzione sulla sua amica. Era stata fin troppo silenziosa, ma non riusciva a capacitarsi di quello che stava vedendo: Lily Evans che decideva di sua spontanea volontà di confidarsi con loro! La loro amicizia era sempre stata abbastanza particolare semplicemente perché Lily tendeva a non esprimere mai i suoi sentimenti a voce alta, ma non perché non si fidasse di loro. Sembrava che avesse paura di quello che sentiva e che per questo evitasse di parlarne. Era una caratteristica che si era delineata lentamente in lei. Dal quinto anno, da quando Piton l’aveva tradita in quel modo, aveva iniziato a chiudersi in se stessa, ma né a Mary né ad Alice aveva dato fastidio questa mancanza di confidenza. Entrambe sapevano che Lily avrebbe parlato con loro solo dopo che fosse giunta a patti con se stessa.
-Odio Alexis. Ed è una cosa stranissima, perché io non ci avevo mai parlato prima!- esclamò, la ragazza, prendendo a camminare avanti e indietro, come una furia. Inaspettatamente Alice scoppiò a ridere. Anche lei era rimasta in silenzio, ma, a differenza di Mary, si aspettava questa uscita di Lily.
-Sei proprio tonta!- disse a mo’ di spiegazione, quando Lily si fermò davanti a lei, con un diavolo per capello e il cipiglio piccato.
-Cosa ho fatto?- chiese, arrabbiata anche con la sua migliore amica, in quel momento.
-Non l’hai ancora capito? Sei proprio come James.- rise ancora Alice, mentre anche a Mary iniziarono a brillare gli occhi di comprensione.
-Ho capito io, però!- annunciò, soddisfatta. Lily riprese a camminare, con ancora più foga.
-Cosa avete capito? Sapete perché odio Alexis? O perché più passa il tempo e più ho voglia di uscire da qui e…- iniziò Lily, interrompendosi e fermandosi improvvisamente, raggelata dal suo stesso pensiero.
-E…?- chiese Alice, scendendo dal lavandino e avvicinandosi a lei. Mary la imitò immediatamente.
-E… uccidere Alexis?- tentò Mary con un sorrisetto allegro, già pregustando la scena.
-No, non era questo.- rispose Lily, abbassando lo sguardo e arrossendo violentemente.
-E… combattere per James?- chiese Alice, certa di aver colto nel segno. La vide abbassare ancora di più lo sguardo.
-Qualcosa del genere.- rispose, torturandosi le dita. Mary si lasciò scappare l’ennesima risata allegra, mentre Alice prendeva la mano a Lily e la stringeva dolcemente, facendole alzare il viso.
-Allora non sei così tonta!- le disse con un sorriso al quale Lily rispose.
-Che volete che vi dica? E’ impossibile non accorgersi che quando sono insieme a lui mi sento come un vulcano in eruzione. Sento lo stomaco sottosopra, la testa piena di paure. Io non sono la ragazza perfetta, Alice e non mi sento in grado di essere la fidanzata di qualcuno. Insomma, tu mi ci vedi? Eppure non riesco a fare finta di niente. Quando sono con lui io sento solo un miscuglio indefinito di emozioni che mi stritolano gli organi interni e in tutto questo si sente solo il mio cuore che accelera i battiti e che è impazzito, oggi, quando quella lo ha baciato.- si sfogò la ragazza, stringendo la mano libera a pugno.
-Lily non è tonta. E’ solo idiota, perché ha scoperto di essere innamorata di lui quando lui si è messo con un’altra.- sorrise Mary, avvicinandosi maggiormente alle due.
-Non è tardi. Non per loro. James può stare anche con Alexis, ma è chiaro che Lily ha ancora speranza con lui.- rispose Alice, sicura come poche volte nella sua vita.
-E allora a Lily non resta altro che provarci con James. Ho già delle idee.- concluse  Mary, con un sorrisino malizioso, scompigliando i capelli rossi dell’amica, che scosse la testa.
-Non posso. Lui ora sta bene, sembrava felice, stamattina, con Alexis.- rispose, cercando di controllare la voce.
-Lily…- la minacciò con il solo tono di voce, Alice. E la ragazza fu costretta ad arrendersi di fronte all’amica.
-Ho paura. Io non posso essere la fidanzata perfetta. Io non posso essere neanche una fidanzata! Non sono pronta ad amare così, Alice. Non riesco a… lasciarmi andare.- confessò lei, abbassando di nuovo lo sguardo.
-Puoi sempre chiedere a James di aiutarti. Non funziona così?- chiese Mary, cercando conferma da Alice, che da parte sua la fissava sconvolta.
-Sì… Mary ha ragione.- disse, alla fine, quando entrambe le sue amiche la guardarono in attesa. Lily, a quel punto, sorrise. Era grata alle sue amiche per essere lì con lei e per non trattarla come una stupida, come lei si sentiva. Dannazione! Non era mai stata così, neanche a tredici anni! Era come se tutto iniziasse e finisse con lui ed era spaventata dalla facilità con cui James era diventato così tanto parte integrante della sua vita. Insomma, lui non poteva davvero essere tutto, no? Quello che aveva sempre letto dell’amore non poteva essere vero, non poteva farti sentire come se davvero non ci fosse null’altro di importante. Non era possibile essere felici solo per la sua gioia riflessa. E dov’era in tutto questo il suo orgoglio? E la sua indipendenza? Dov’era Lily Evans? Semplicemente lei non lo sapeva più. Era sparita da qualche parte quando James aveva smesso improvvisamente di fare il cretino con tutti, quando, quel giorno dell’anno prima lui aveva smesso di chiederle di uscire e aveva iniziato a comportarsi come il diciassettenne che era, invece di fare il bambino. Con lei era diventato quasi diverso, rimanendo sempre uguale. Era così difficile da spiegare, ma lui non era più solo il ragazzino idiota che le aveva reso la vita un inferno da quando era entrata ad Hogwarts. Lui era anche il ragazzo che la consolava quando qualcosa andava male, era la persona che c’era anche quando aveva da fare e, stranamente, era un buon Caposcuola. Molto bravo con i ragazzini del primo ed anche… giusto. Non credeva che avrebbe mai considerato Potter da quel punto di vita, ma forse… forse poteva farlo perché lui non era Potter o meglio, lui era Potter, ma era anche James. E James era una continua scoperta!
Erano  dei pensieri senza senso e se ne rendeva conto anche lei, ma come poteva spiegare altrimenti quel calore che provava quando lui sorrideva? E quella strana sensazione che sentiva proprio al centro del petto, come se tutto il suo cuore non potesse essere contenuto dalla gabbia toracica? Era vero che si sentiva come un vulcano, così piena di emozioni da doverle necessariamente buttare fuori. Aveva solo paura del modo in cui l’avrebbe fatto. E se tutto quello che sentiva fosse esploso con la forza di un vero vulcano e avesse fatto del male a lui? D’altronde, quell’odio smisurato per Alexis era proprio parte di quell’amore che provava per il ragazzo. Era come se tutto le fosse esploso dentro in tanti piccoli pezzettini, quando aveva visto che lei lo baciava. Lei che… che… lo rendeva felice. O almeno così aveva pensato Lily e questo l’aveva fatta sentire male e bene contemporaneamente. Voleva essere lei a renderlo così felice, ma paradossalmente era anche contenta che lui lo fosse, anche se non per merito suo. E non ci stava capendo più nulla!
-Perché deve essere così difficile?- chiese ad Alice, la più esperta tra loro di relazioni. Lei le accarezzò i capelli, delicatamente, come se avesse paura di farle male.
-L’amore è un po’ come una guerra che combatti contro di te e contro l’altra persona, anche. Tu vuoi essere te stessa e credi che donandoti completamente a qualcuno non possa più esistere la vera te stessa. E allora combatti contro l’altra persona, perché vuoi davvero viverti appieno e fa paura amare come se null’altro all’infuori di chi ami conti. Poi però lo vedi, vedi il sorriso che ti fa quando incroci il suo sguardo e il modo in cui appari ai suoi occhi. Ed è qui che combatti la vera battaglia. Perché è in questi momenti che capisci che tu puoi essere te stessa proprio perché c’è l’altro. Paradossalmente trovi te stessa negli occhi dell’altro e non perché ti adatti al modo in cui lui ti vede, ma perché semplicemente è l’unica persona che accetta cose di te che nemmeno a te piacciono. Ti rende completa e davvero te stessa. Io mi sento così, con Frank.- rispose dolce Alice, persa a fissare il vuoto. Parlava come se fosse da sola in quel bagno, ma Lily e Mary non si erano perse nemmeno una sillaba, stupite e contemporaneamente contente perché la loro amica era felice.
 
-Comunque era “baciare James” la fine della frase.- comunicò tranquilla Lily quella sera, prima che si mettessero a dormire. Le sue due migliori amiche scoppiarono a ridere, scuotendo la testa.
 
 
NOTE:
“…che non riuscì a togliersi dalla traiettoria del capo di James che lo colpì in pieno con una testata. Che gli fece cadere gli occhiali. Che finirono nel succo di zucca. Che si rovesciò sulla divisa di Lily.” diciamo che questo è un tentativo di fare una scena pseudo-comica usando la tecnica della ripetizione, ma non so se la cosa sia riuscita. In pratica è una specie di esperimento, ma accetto critiche per questo ahah
Ok, adesso passiamo al capitolo. So che analizza (o tenta di analizzare) i sentimenti di Lily è un po’ confusa, ma volevo proprio dare l’idea di un vulcano in eruzione e non sono riuscita a trovare altro espediente. Come per quello precedente, non sono molto convinta di quello che ho scritto. In parte Lily si rende conto di amare James solo mentre parlava con le sue amiche, perché non aveva mai pensato all’amore, in generale. Io immagino Lily come una ragazza talmente presa dallo studio e dai problemi che ha (tipo la paura costante che possa succedere qualcosa alla sua famiglia) da non pensare nemmeno di poter avere un ragazzo, ancora. Semplicemente non si sente portata e ha paura delle emozioni e delle relazioni con le altre persone proprio per quello che le ha fatto Piton. Insomma, era il suo migliore amico, a lui lei aveva confidato ogni cosa (penso, almeno) e lui l’ha trattata in quel modo, quindi è difficile fidarsi, adesso. Io penso questo, almeno ahahah 
Questo è il penultimo capitolo ed è ambientato all’inizio del settimo anno. James ha smesso di lanciare incantesimi alla gente e di vantarsi in giro e sono diventati tutti amici grazie a Remus, quindi Lily ha conosciuto un James diverso e ha cambiato idea su di lui.
Non so più cosa dire, quindi ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le seguite e le ricordate e anche quelle che hanno recensito.
Un bacio e alla prossima.
  
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