Attraversai il corridoio con la schiena dritta e lo sguardo omicida. Maschi. Maschi ovunque. Disgustosamente osceni e orribili. No, non siamo in un film. Non ci sono i ragazzi fighi che muovono la chioma lucente e sexy a rallentatore. Ma soltanto ragazzi che commentano l'ultimo porno che hanno visto oppure l'ultima tipa che si sono scopati. Le tette di una o il culo dell'altra. Orribile. Sbuffai incazzata osservando due ragazzi molestare una ragazzina di secondo anno, proponendole cose oscene. La mia era una scuola abbastanza prestigiosa e questi damerini credevano che con i loro soldi potevano permettersi tutto, anche le ragazze. Ma non avevano preso in considerazione me. 《Quindi...sei d'accordo piccola? Ti va di unirti a noi?》, chiedeva insistentemente Matt, un riccone dell'ultimo anno. il suo sguardo languido parlava da se, gli occhi da pesce lesso e la bocca ad un passo dalla sua, mentre l'altro le accarezzava i capelli da dietro. Strinsi i pugni incazzata nera. Perché credevano di averla sempre vinta loro?, riflettei sbuffando. Mi avvicinai a passo di marcia, incentivata dallo sguardo perplesso e preoccupato della ragazzina. Sbattei con forza la mano sull'armadietto di fianco a loro facendo sobbalzare i due seduttori. Osservai Matt sbiancare e risi sadicamente di gusto tra me. Abbassarono le braccia e mi osservavano impauriti. 《Quindi?》, chiesi gelida con sguardo di fuoco. Balbettarono inconprensibili, mentre la ragazzina fuggiva di gran corsa. 《Cazzo Olly! Ci hai rovinato la scopata!》, sentì imprecare l'altro mentre Matt lo inceneriva con lo sguardo. Idioti. 《Via. Adesso.》risposi acida, allontanandomi da quei due deficienti. Avevano paura di una donna. Ridicolo. Va bene che faccio paura anche a me stessa a volte..ma così è da idioti!, riflettei pensierosa. Come potevo mai farmi piacere un ragazzo se avevo a che fare tutti i giorni con persone simili. Dovevo proprio parlare con le mie amiche che facevano parte del mio stesso comitato. Loro, diversamente da me, erano molto più tollerabili. Cosa che non apprezzavo particolarmente. Sistemai la gonna che indossavo e continuai a camminare, osservando intorno. Fin quando non sentì un leggero piagnucolio. Raddrizzai le orecchie e squadrai il corridoio con attenzione. Mio dio.. un altro problema? Fu in quel momento che notai due teste nella rientranza di un altro corridoio. Mi avvicinai cautamente e osservai i diretti interessati. Ethan Reynolds. Dovevo immaginarlo. Non appena pensai il suo nome, sentì una strana emozione stringermi il petto. Respirai piano e cercai di capire la situazione. Stava di fronte una ragazza di terzo anno, con la sua solita posa scocciata e lo sguardo altrove. I capelli biondi arruffati gli incorniciavano il viso, mentre la bocca mostrava una linea sprezzante. 《 che succede qui?》, chiesi con le mani sui fianchi cercando di fare la dura. Non appena si voltò verso di me, vidi nei suoi occhi una scintilla di eccitazione che passo subito dopo, come se non fosse mai esistita. 《 niente di speciale》, rispose annoiato 《 Sto solo rifiutando un'altra confessione》continuò imperterrito, senza considerare la ragazzina di fronte a se. Rimasi basita dal suo comportamento. Era privo di sentimenti. 《Ma..Ethan...》, piagnucolò ancora. 《Non illudo mai nessuno, lo sai bene sin dal principio》 sollevò le spalle noncurante, continuando a fissare la finestra sul cortile. 《 Ancora tu!》, mi intromisi infervorata. Quando si parlava di cuori spezzati o di ragazze da consolare c'era sempre di mezzo lui. Capitano della maggior parte delle squadre sportive, presidente dei corsi pomeridiani e ragazzo più ambito dell'Istituto. Ma sopratutto il più bello e sexy di tutti i ragazzi presenti. Parole non mie, ovviamente. Le ragazze lo adoravano, aveva un atteggiamento tutto suo. Strafottente, menefreghista ma allo stesso tempo era intelligente e furbo. Un mix perfetto, per come lo descrivevano. A me, sembrava solo ordinario. Certo, molto più bello della maggior parte dei ragazzi della scuola. Dovevo ammetterlo. Ma nulla di che. Ci scontravamo sempre durante i test autunnali. Ma, come al solito, vincevo sempre io e ne andavo fiera. Ultimamente avevo avuto più problemi con lui. Faceva piangere la maggior parte delle ragazze della scuola..più o meno dopo che se l'era fatte. 《 ti ho detto innumerevoli volte di essere più sensibile con le ragazze! Idiota!》puntai il dito su di lui 《 capisci quando ti parlo o no?》lo sfidai con lo sguardo, che lui prontamente ricambiò sollevando un sopracciglio. 《 Non mi interessa.》, rispose semplicemente fissandomi intensamente per l'ultima volta con i suoi occhi blu. Girò le spalle e andò via senza voltarsi indietro. Rimasi li impalata, senza sapere cosa fare. Era sempre lui. Nessuno era capace di rispondermi a tono, di controbattere le cose che dicevo. Ero la presidentessa, capo del comitato organizzativo. Eppure lui mi prendeva in pugno e questa cosa non mi andava giù. Ingoiai il nodo che avevo in gola e tornai sui miei passi.