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Autore: ScoSt1124    27/10/2016    10 recensioni
"C’era qualcosa che non andava.
Davvero. Quello non era il suo dannatissimo loft e aveva aperto gli occhi da nemmeno due minuti.
...
Un attimo! Cosa ci faceva in camera di Stiles?"
[Sterek]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stiles si meravigliava dell’intraprendenza di Derek. Quasi quanto Derek si era meravigliato della sua il giorno dopo la luna piena, quando aveva cercato di fargli confessare tutto con metodi diversi dal solito.

Luna piena o meno, in quel momento erano lì, sul letto di Stiles. Uno abbracciato all’altro, intenti a toccarsi ovunque.

Stiles sapeva di non riuscire a capire più nulla, soprattutto per il fatto che Derek aveva appena superato il confine dei boxer. Insomma, non era semplice capire. Eppure si era staccato perché aveva ricordato qualcosa.


- Oh merda.

- Che c’è? - chiese Derek sentendo la preoccupazione di Stiles.

- Merda, non siamo al loft, siamo a casa mia, il che implica che ci sia mio padre in casa. Che sto facendo? - iniziò a dire in preda al panico.

- Tuo padre non c’è. Ha il turno di notte.

- Ah. Non sono più abituato ai suoi turni. Aspetta tu come lo sai?

- Me lo stai chiedendo sul serio?

- Certo, mi stai pedinando il padre?

- Ma ti pare? Fino a ieri abitavo con lui, idiota.

- Ah, l’avevo dimenticato. Le tue mani nei miei pantaloni mi fanno un brutto effetto.

- Quindi dovrei smettere? - chiese facendo un mezzo sorriso.

- Ovvio che no, però mi mandi in tilt i neuroni.

- I pochi che hai?

- Spiritoso, ora le tolgo io le mani dai tuoi pantaloni così vediamo chi ride.

- Non provarci. - disse rimettendo la mano di Stiles dove era.


Stiles si era azzittito di nuovo grazie al bacio che gli era stato dato da Derek senza troppa calma. Finalmente si era lasciato andare senza continuare a fare andare la testa e pensare a cose che in quel momento non servivano. Non serviva nulla, solo tutti i sentimenti che in quel momento riempivano l’aria. Sentimenti che Derek riusciva anche a percepire.

Si erano dati piacere l’un l’altro. Era qualcosa di diverso rispetto a quando avevano i corpi scambiati e nessuno dei due aveva detto cosa provava all’altro. Era come se in quel momento ne fossero consapevoli.

Si erano addormentati, o perlomeno Stiles si era addormentato, prima ancora che il suo cervello potesse elaborare qualcosa di sensato, oltre a tutte le parole con cui aveva riempito Derek.

La mattina dopo non si erano svegliati per la luce che entrava dalla finestra. Né tantomeno Derek aveva sentito qualcosa con il suo udito. Per quello erano belli tranquilli, sdraiati sul letto, quando lo sceriffo dopo aver bussato, era entrato senza attendere risposta.

Stiles aveva tirato su la testa di scatto, urlando un “Papà” che era riuscito a stordire Derek.


- Ah, non lo voglio sapere. Giuro, o questa volta divento pazzo davvero. - aveva detto per poi uscire dalla camera.


Stiles aveva passato cinque minuti a fare tutte le espressioni possibili con la faccia e continuare a guardare la porta, per poi passare a Derek, il quale rispondeva solo con le sopracciglia. Erano andati avanti così fino a che Stiles, non aveva tirato un pugno sulla spalla a Derek, facendosi male da solo.


- Ultimamente stai diventando manesco e ti fai male da solo. - disse Derek ridendo.

- Ho preso da te mio caro e perché diamine non hai avvisato che arrivava? - rispose urlando la seconda parte della frase.

- Che...


Non aveva fatto in tempo a dire la frase, che Stiles stava già scendendo al piano di sotto. Davvero, questa storia doveva finire. Avevano già vissuto quella scena, il giorno in cui Stiles aveva per sbaglio chiamato John, papà, nonostante fosse nel corpo di Derek.

Ok, un respiro profondo e avrebbe rimediato anche a quella.


- Pa... dove stai andando?

- Giuro, non lo voglio sapere. Torna da Hale e fate ciò che stavate facendo. Basta che state attenti. Grazie. Me ne vado da Melissa. ci vediamo per pranzo se avete finito. - disse lo sceriffo parlando a macchinetta.

- Ma non stavamo facendo nien... Aspetta Melissa? - chiese trattenendo il fiato durante tutta la frase.


Non aveva nemmeno finito di parlare che lo sceriffo già se ne era andato.
Un attimo, aveva davvero detto “me ne vado da Melissa” ? Finalmente. Cioè, non finalmente che se ne era andato da casa, finalmente che aveva preso in considerazione Melissa. O forse si stava facendo troppi film.

Stiles era ritornato in camera e si era seduto a gambe incrociate di fianco a Derek. Si era sorpreso di trovarlo ancora sdraiato nello stesso punto di prima.


- Sei diventato troppo pigro in queste settimane. Non ti sei nemmeno accorto che stava arrivando papà... che per la cronaca e andato da Melissa, ti rendi conto? Da Melissa.

- Ero rilassato. Non potevo accorgermene. E poi il tuo corpo era pigro non io.

- Con me non lo è.

- Comunque si vedono spesso, perché ne sei sorpreso?

- COSA? - disse iniziando a gesticolare - perché non me l’hai detto?

- Non credevo fosse tutta questa tragedia.

- Scherzi? È fantastico! Devo dirlo a Scott. Devi dirmi tutto quello che mi sono perso in tre settimane.

- Tu devi fare la stessa cosa... Qualcuno gira intorno a mia sorella?

- Potrebbe. Ma non ti dirò chi, sono un bravo amico.

- A quanto pare non sei un bravo ragazzo, però.

- Ehi! Non giocare sporco - rispose imbronciandosi.

- Idiota. - Disse avvicinandosi a lui e lasciandogli un bacio sulle labbra.

- Così giochi ancora più sporco. Te lo dirà lei, quando vorrà.

- Allora non ti dirò nulla nemmeno io.


Stiles gli aveva lanciato un’occhiata che non si addiceva proprio a lui, più a Derek.
Ormai ognuno dei due aveva preso sfumature del carattere dell’altro senza nemmeno rendersene conto. Anche se a volte lo notavano. Era strano, ma dopotutto erano state tre settimane intense. Se Derek parlava un po’ di più e se Stiles lanciava occhiate, non cambiava molto; specialmente a loro che ormai non ci facevano nemmeno caso. Per gli altri era alquanto strano.


- Smettila di guardarmi in quel modo, Stiles.

- Tu lo fai sempre. Non ti ho mai detto nulla.

- In realtà lo fai di continuo.

- Capita. Comunque non mi dispiace questa esperienza, non credo che saremmo davvero arrivati da qualche parte senza. Sai, io iperattivo e sempre pronto alle figure di merda e tu non lo avresti ammesso nemmeno a pagarlo. La fine della storia sarebbe stata che saremmo rimasti dove eravamo, tra minacce e sopracciglia.

- Per una volta devo darti ragione e forse devo ringraziare Cora, alla fine.

- Porca vacca, davvero mi dai ragione? Credo che questa volta sia la prima e l’ultima

- Credo tu abbia ragione di nuovo.

- Quindi sono già due - disse facendo l’occhiolino.

- A quanto pare, ma non ti ci abituare.

- Già mi devo abituare al fatto che stiamo assieme, perché è quello, vero?

- È quello o comunque la cosa che ora si avvicina di più a quello - Derek lo aveva detto sorridendo.



Forse, era proprio quello che a Stiles piaceva di più di tutta quella storia. Il fatto che, alla fine, Derek sorridesse. Pensava davvero che fosse qualcosa di stupendo rispetto al suo solito essere imbronciato. Era anche contento di esserne un po’ la causa. Di sicuro doveva tanto a Cora, ma quella visione aveva cambiato ogni cosa, anche il senso di ogni minaccia che, a dirla tutta, non gli dispiaceva così tanto. sapeva che c’era qualcosa dietro ad ogni parola, ma senza tutta questa storia non ci sarebbe mai arrivato, sarebbe rimasto convinto che Derek lo odiasse e invece non era così. Anche il fatto di proteggersi a vicenda avrebbe dovuto dirgli qualcosa, ma si sa, Derek e l’esternazione dei sentimenti, sono due cose molto diverse.

Derek, probabilmente, sarebbe tornato a casa a ringraziare la sorella. Non avrebbe mai fatto un passo avanti e di sicuro non avrebbe mai detto nulla a Stiles. Eppure non poteva che essere grato di aver vissuto quell’esperienza. Perché, alla fine, gli era pesata ma comunque aveva capito cosa voleva dire essere umano e soprattutto aveva capito qualcosa di Stiles. Nonostante ne fosse già innamorato.

Forse, un giorno, avrebbero raccontato ai loro figli, di quell’assurda esperienza e della consapevolezza che gli era arrivata in quel momento, mentre erano sdraiati uno accanto all’altro.
























Note: Capitolo più corto del solito, solo perché le note saranno più lunghe di tutta la ff. No, scherzo, ovviamente. Vorrei davvero ringraziarvi per aver letto questa nuova (più vecchia, visto che l’ho iniziata a luglio) sottospecie di storia. Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno dato fiducia, siete tanti per i miei standard, quindi vi ringrazio. Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Ringrazio chi mi ha detto il suo parere e chi ha letto silenziosamente. Ringrazio anche quelle anime (molto, ma molto pie) che mi hanno spinta a farla diventare arancione; mi spiace di non aver esaudito i vostri desideri e che non sia diventata rossa, ma ancora non ho le capacità.

Grazie mille a tutti!

   
 
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