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Autore: ToscaSam    30/10/2016    0 recensioni
Ebbene si, cari amici. Sono di nuovo tornata con le Nate Babbane. Il motivo è semplice: mi sono sentita tristemente pugnalata; da un'opera grandiosa e intelligente come la saga di Harry Potter, non posso credere che Zia Row sia passata a scrivere … un delirio come The Cursed Child.
Quindi. Nate Babbane ritorna, con forza. E si rirpopone con tutta sé stessa di essere una fanfiction bella, sensata e coerente con il mondo di Harry Potter, in cui si muove.
Vuole quindi essere una risposta a The Cursed Child (o almeno a quello degli spoiler). Dunque spazio alle nuove generazioni: Hogwarts attende i figli e le figlie dei nostri vecchi cari protagonisti, che saranno sempre e comunque presenti.
Qualcosa di vecchio e molto ben conosciuto da tutti noi potterheads potrebbe tornar fuori per minacciare la pace del mondo magico. Chissà se riuscirete a scoprire il mistero prima dei nostri ragazzi …..
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nate Babbane (OLD VERSION)'
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Climene Steeval
 
La mattina seguente i quattro ragazzi ricevettero occhiate severe dalla preside, a colazione. Gli venne chiesto di raggiungerla nel suo ufficio prima che iniziassero le lezioni.
Cedric e Felix erano i più ammutoliti. Felix aveva i segni di una notte insonne, sotto gli occhi cerchiati e nell'espressione vacua. Il suo pensiero aveva indugiato tutta la note sulle parole della McGranitt riguardo alla sua carica di Capitano.
Cedric invece era terrorizzato per la doppia punizione che gli spettava: preside o non preside, sua madre e la McGranitt erano colleghe. Irene non ci avrebbe messo molto a scoprire che suo figlio aveva combinato la più grande idiozia del secolo.
Ad attendere il quartetto, oltre la soglia della grande porta di quercia dietro la quale li attendeva il giudizio, c'erano anche i direttori delle case di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero.
 
« Come vi ho detto questa notte. Sono esterrefatta»
Iniziò la McGranitt, con l'aria stanca.
Vasil si sentiva molto a disagio. Si fece piccolo piccolo dinnanzi al suo rappresentante di Casa … ed era anche assai difficile, visto che si trattava del minuscolo e anziano professor Vitious.
« Siete tutti pronti a farmi credere che questa notte voi vi siete ritrovati solo per farvi due chiacchiere. E che la confusione madornale che ne è scaturita non sia minimamente colpa vostra. Anzi, siete propensi nel considerarlo un episodio slegato dalla vostra scappatella»
Sospirò la preside. Sembrava molto vecchia.
Gli occhi di Garrick dardeggiarono in quelli del professor Paciock, Capocasa di Grifondoro. Poi prese parola:
« Professoressa. In realtà lo so chi è stato … ma non li denuncerò. Perché in effetti è colpa mia. Io mi ero rivolto a certe persone per chiedergli se esistesse un luogo dove fare quattro chiacchiere notturne indisturbate ...»
E si slanciò in una difesa molto sciolta.
In sostanza, alla fine, parvero tutti molto propensi alla versione di Garrick – specie il professor Paciock, che aveva sempre un debole per perdonare le scappate notturne – anche perché ad un certo punto fu chiaro a tutti di chi si stesse parlando.
Fu considerato molto nobile il fatto che Garrick facesse il finto tonto, nell'omettere totalmente i nomi dei loro detrattori. Nel suo racconto pareva quasi che esiste per caso un gruppo di ignote persone in grado di indicare nascondigli segreti e le cui mani potessero lanciare caccabombe apparentemente dal nulla (quasi come da sotto un Mantello dell'Invisibilità).
Inutile dire che i precedenti della banda dei Weasley fossero ben noti a tutti i professori presenti.
Questo non consentì comunque ai quattro di rimanere impuniti: venti punti a testa vennero tolti dalle clessidre delle rispettive Case. N aggiunta diverse punizioni personali, tra cui quella del povero Felix, cui fu proibito di giocare a Quidditch per un semestre.
Cedric rischiò la vita per aver cercato di consolarlo dicendogli : « Va bene, dai, almeno ora ti concentri un po' sui G.U.F.O., poi nel secondo semestre ti sfogherai col Quidditch».
Il braccio di un'armatura era stato lanciato a tutta velocità, mancando per un soffio l'orecchio di Cedric.
 
Passarono un paio di giorni, prima che tutti e quattro decidessero di parlare di nuovo di quello che era accaduto.
Garrick aveva lanciato occhiate fulminee alla banda dei Weasley, ogni volta che gli capitava di incrociarli; ma loro non davano segni di colpevolezza. Se ne stavano tronfi a sedere durante i pasti e se lo vedevano lo salutavano con la mano: “ciao Garrick il basso!”.
Climene Steeval, invece, era sempre più insopportabile, durante le ore di Pozioni e sembrava non vedesse l'ora di qualcosa. Bombardava Garrick di domande inopportune, ma mai troppo da lasciar intendere che effettivamente sapeva quanto fosse successo.
 
« So che è l'ultima cosa al mondo che vorreste sentirvi dire» annunciò Vasil, quando i ragazzi si erano dati appuntamento in giardino dopo le lezioni.
Ottenne subito l'attenzione degli altri tre.
Le dolci fossette che animavano la sua faccia abbronzata, comparivano e scomparivano sotto i movimenti delle labbra:
« Dobbiamo tornare in quel gabinetto» disse.
Cedric lo guardò, ferito, come se gli fosse appena stato detto che per quell'anno non era previsto il suo compleanno.
« Mia mamma mi ucciderebbe» disse, lanciando un involontario sguardo alla torre di Divinazione.
« Beh, se ci torno posso anche giocarmi il secondo semestre di Quidditch. Che gran Capitano sono stato per il Tassorosso. Lo sapete chi mi sostituisce? Cassandra Slewin! La mocciosa che ho scelto come Cercatrice. Mi dite come dovrei sentirmi?! È un miracolo che mio padre non mi abbia ancora mandato una strillettera».
Brontolò Felix, strappando ciuffetti d'erba.
Un piccolo corteo di ragazzine sfilò loro davanti ed emisero gridolini sommessi, notando Felix.
« Levatevi di torno!» intimò lui, lanciando margheritine.
Forse le ragazze non la interpretarono proprio come una minaccia, però si allontanarono ridacchiando.
« Almeno i tuoi genitori non sono insegnanti di Hogwarts» disse Cedric cupamente, facendo rotolare Tegamina II sul prato.
Vasil riprese fiato:
« Beh, quel foglio di pergamena … non sarò tranquillo finché non lo avremo tolto da lì».
Garrick annuì: « Ci pensavo anch'io».
Di malavoglia, quindi, Felix e Cedric furono trascinati nel nuovo piano di recupero della pergamena dei Cavalieri del Corpo Sciolto.
Non che a Cedric non importasse più della profezia. Era stato lui a cominciare quella faccenda e gli sarebbe pure piaciuto continuarla. Per il momento, però, avrebbe preferito tenersi lontano dai guai.
Venne deciso che quella sera, giusto poco prima che l'orario di coprifuoco scadesse, si sarebbero addentrati nel corridoio del secondo piano e avrebbero fatto un furtivo ingresso nel regno di Mirtilla Malcontenta.
Sperarono che i Prefetti non pattugliassero la zona, visto che era un luogo abbastanza isolato e di certo non molto utilizzato dagli studenti.
Stavolta non avevano informato nessuno della loro avventura, quindi si sentivano piuttosto tranquilli.
 
Se non che, alle nove e trenta di sera, quando le uniche luci che illuminavano i corridoi erano le torce a muro, anche qualcun altro partecipava all'appuntamento.
Climene Steeval era dinnanzi alla porta del bagno, con un'espressione di contenuto trionfo.
Sorrise loro.
« Vi stavo aspettando».
I quattro ragazzi erano basiti.
Se ne stava lì, con la sua uniforme di Serpeverde in balia delle tremolanti luci.
Nemmeno Vasil, di solito calmo e ragionevole, riusciva a prendere parola.
Climene ridacchiò: « Vedo che non ve l'aspettavate. Beh, meglio così. Le vostre espressioni sono impagabili».
Si accorsero che nascondeva qualcosa dietro la schiena.
« Oh questo qui?» disse lei mostrando immediatamente ciò che le sue mani contenevano, appena notò le quattro paia di occhi dardeggiare in quella direzione: « Questo è il vostro foglio di pergamena, miei Cavalieri del Corpo Sciolto».
Quell'affermazione rese i quattro da stupiti a inorriditi.
Garrick riuscì a balbettare: « Non …. non oserai denunciarci?! Se i professori scoprono … la mamma di Cedric … la profezia ... Come puoi … che cosa ti abbiamo fatto?» gli occhi verdi chiari fuori dalle orbite, preoccupati.
Climene inclinò la testa di lato e gli occhiali le scivolarono di pochi centimetri sul naso. I suoi occhi, taglienti, sfidavano Garrick a continuare.
Fu Vasil, invece, che parlò: « Che cosa vuoi ?» disse, definitivo.
Climene rise, mostrando una fila perfetta di denti candidi.
« Ora si ragiona. Vedete, c'è qualcosa che voglio … qualcosa che sarà il vostro prezzo per comprare il mio silenzio» si batté il foglio arrotolato di pergamena sul naso. Sfoggiava sempre lo stesso sorriso malizioso.
« E cosa vuoi, che io esca con tua sorella?» sputacchiò Felix, con molto disprezzo.
Climene arrossì appena.
« No, in effetti. Ma Athena c'entra in qualche modo».
Cedric si spazientì, e con un urlo che fece sobbalzare anche Tegamina II sulla sua spalla, disse: « Smettila di fare i giochi … dicci cosa dobbiamo fare e basta!».
Climene inspirò a lungo, godendosi la sua vittoria, poi parlò.
« Ho dato un'occhiata a questa pergamena … e in effetti si, mi rendo conto di cosa significhi. Di certo non sarebbe saggio mettere i professori a conoscenza del vostro segreto. Nessuno dovrebbe minimamente sapere di questa profezia, no? La professoressa Tennant sarebbe punita per aver lasciato trapelare queste informazioni ...e di certo voi sareste espulsi, per esservi sentiti così in gamba da poter trovare questo tesoro prima dei Neo MM … prima degli Auror … prima di Harry Potter. Però …..» Continuò a godersi l'effetto delle sue parole, inebriata. Le sue pause erano calcolate per sortire un effetto di suspense. « ... devo dedurre che siete proprio fuori strada» concluse, come se fosse ovvio che sapeva della profezia da sempre.
« Ebbene, io ho una pista migliore. Ho un piano. E delle condizioni. Vi offro molto di più del mio silenzio nei confronti dei professori. Se non volete che vi denunci, dovrete considerare anche me, in quest'operazione di scoprire cosa c'è dietro alla profezia».
Felix sbuffò: « Ma noi vogliamo mollare, demente. Ci siamo stufati di questa profezia»
« Non è vero!!» lo corressero in coro Garrick e Cedric.
Felix li guardò orripilato.
Climene incenerì tutti con un: « Non ho finito».
Fece una pausa prima di continuare: « In quest'operazione sarà inclusa anche Athena. E tua sorella Vera. Ho condiviso con loro il vostro piccolo segreto e … beh, inutile dire che la pista di cui vi parlerò l'ha pensata proprio Athena. È molto intelligente, mia sorella. Infatti è finita in Corvonero».
« Già, perché tu invece sei subdola. Infatti sei finita in Serpeverde» gracchiò Garrick, guardandola male.
Climene non rispose. Rimase a fissare il quartetto in silenzio, finché dopo un po' li incitò:
« Allora?»
« Allora che?» chiese Cedric.
« Accettate le condizioni o no?».
Vasil sospirò, dopo un brevissimo consulto di occhiate con i suoi compagni: « Certo che accettiamo, che alternative abbiamo?»
« Splendido!» fece Climene. Ora aveva uno sguardo decisamente più illuminato e simpatico.
« Una cosa, mi chiedo ….» continuò Vasil: « mi dici cosa ci guadagni tu, da tutta questa faccenda? Perchè ti sta così tanto a cuore?».
Climene si sistemò gli occhiali con l'aria di chi la sa lunga.
« Beh, ne ho diversi, di motivi. Il principale è, diciamo, quello di ricevere una parte del bottino, quando verremo ricompensati per aver trovato l'oggetto in questione prima di Dolohov e degli Auror».
Era ricomparso il suo sorriso malizioso.
I quattro ragazzi non si aspettavano una motivazione così venale e ne rimasero un po' stupiti.
 
Il piano di Climene Steeval era molto ben articolato.
Prevedeva il coinvolgimento di molte più persone, oltre a Vera e Athena.
Disse loro che dovevano per forza avere in squadra anche la banda dei Weasley, perché è saggio farsi amici quelli che possono essere potenziali nemici; e poi con i mezzi dei Weasley (la famosa Mappa di Hogwarts, il Mantello eccetera) e la loro indubbia conoscenza dei segreti del castello, tutto sarebbe stato più semplice.
Quando Garrick le spiegò che aveva già provato a coinvolgerli, ma che gli esiti erano risultati decisamente negativi, Climene aveva già la risposta pronta. Disse che non doveva solo servirsi di loro, ma renderli partecipi al cento per cento. Era certa che si sarebbero esaltati molto con quel mistero da svelare e che la loro discrezione non era nemmeno da mettere in dubbio.
« In più c'è un altro motivo per cui è bene inserire quelle persone nel nostro piano. Antoinette Belhome ha una gemella che studia a Beauxbatons. Loro padre lavora per il ministero Francese. Beh, sono venuta a sapere che mia mamma lo ha contattato per lavoro. E sono pronta a scommettere che si trattasse proprio di qualcosa su questa profezia. Beh, perché mia mamma era molto criptica … di solito mi dice tutto, quando glielo chiedo. Una volta che Antoinette Belhome sarà dalla nostra parte, non ci vorrà molto a chiederle di interrogare sua sorella, quando rivedrà suo padre».
 
Tutti rimasero ammutoliti dalla fredda razionalità di Climene. Riusciva a pianificare tutto con consapevolezza e non c'erano falle apparenti nei suoi schemi.
Nessuno aveva voglia di avere molto a che fare con lei, ma a quanto pareva si trovavano costretti a condividere con lei uno dei segreti più spinosi che si potessero immaginare.
« Bene» concluse: « Sono passate le nove e mezzo da un po'. Andiamo a letto, che se ci beccano sono guai … beh per voi, perché io sono una ragazza; posso stare in questo bagno».
Gongolò della propria astuzia, e infine li salutò:
« Ci vediamo domani alle sei in punto nell'aula di Aritmanzia, che rimane sempre aperta. Almeno potremo parlare. Buonanotte!».
Sfoderò un luminoso e attraente sorriso, poi svanì nei corridoi bui.
  
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