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Autore: Kano_chan    30/10/2016    6 recensioni
Dal trentaquattresimo capitolo:
Fine
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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James sostava immobile davanti alla porta, gli occhi spenti cerchiati di nero e la divisa del Soldato d’inverno addosso. Rheinoldt invece, era comodamente a braccia conserte dietro lo spesso vetro che lo separava dal resto della sala. Emelie,
per come era tornato nella sua vita mandando in fumo anni di attesa e la gioia appena ritrovata, lo odiò più profondamente di quanto mai avesse fatto.

-    Cosa vuoi da me? Cosa vuoi ancora da noi? – lo aggredì la ragazza.
-    Cosa voglio da lui, l’ho già ottenuto – replicò Rheinoldt con una scrollata di spalle – ed è stato anche piuttosto semplice ottenerlo; è bastato operare un po’ più in profondità e un po’ più a lungo – aggiunse con un sorriso soddisfatto rivolto al soldato silente.
-    Il tuo lavaggio del cervello è stato rimosso una volta e lo sarà di nuovo – ribattè Emelie avvicinandosi al vetro.
-    Qui inizia la parte divertente, per me ovviamente, dove inizio a demolire una per una le tue certezze - replicò lo scienziato appoggiandosi al vetro con l'avambraccio.
-    Non credere di poterm... -
-    Quanto tempo ti è occorso la prima volta a fargli tornare la memoria? - la interruppe l'uomo - Con l’ausilio dei fascicoli che ho trovato in casa tua e del tuo diario, posso presumere che si sia trattato di qualche mese – disse fingendosi pensieroso – e la sua memoria era stata manipolata solo per un breve lasso di tempo e ad intervalli; ma questa volta non ho usato esattamente lo stesso approccio.. - spiegò mellifluo - Quanti giorni sono passati da quando siamo venuti al tuo villaggio? Temo di non ricordare bene – domandò con un ghigno.


Emelie spalancò gli occhi. Stava dicendo che da quando lo avevano riportato al laboratorio, era stato sotto trattamento senza interruzioni…?
La ragazza si voltò verso James che non pareva aver udito nulla di ciò che era stato detto. Sulla sua tempia, un cerchio rosso fuoco e dai contorni nero carbone, faceva capolino tra i capelli castani.


-    Temo che per far riemergere il nostro caro Sergente Barnes, questa volta ci vorranno ben più di un paio di mesi – sentenziò con assoluta tranquillità l’uomo – Invece di preoccuparti e cercare una soluzione per salvare lui, dovresti concentrarti su te stessa sorellina, sei tu la protagonista – aggiunse scimiottando un inchino.
-    Qualsiasi cosa tu voglia da me, non la otterrai – replicò gelidamente Emelie voltandosi a fronteggiare nuovamente il fratello.
-    Ah no! Non spontaneamente, ne sono perfettamente conscio.. ma penso che tu abbia notato il tuo vecchio corpo in quella teca – rispose Rheinoldt con un cenno del capo in direzione dell'oggetto in questione.
-    Se come dici, hai seguito e studiato ogni mio movimento per anni, dovresti anche sapere che non posso occupare un corpo già morto – replicò la ragazza, gettando con la coda dell’occhio un rapido sguardo a sé stessa.
-    E' un problema che sono riuscito a risolvere – disse tranquillamente l’uomo.
-    Stai mentendo! – esclamò Emelie sconcertata.
-    Vedi, quello lì - proseguì Rheinoldt indicando con il pollice - non è esattamente il corpo crivellato di colpi che ti sei lasciata dietro nel '45, direi più che è una rielaborazione del medesimo  – disse – Ho mantenuto solo la struttura ossea, il reticolo venereo e il cervello originari e da lì sono riuscito a ricreare organi, muscoli e tessuti. Tutto questo è stato possibile anche grazie agli studi della dottoressa Cho, per quanto inconsapevole lei sia di questo utilizzo della sua tecnologia rigenerativa - spiegò - Probabilmente si ricorderà del suo più giovane tirocinante - aggiunse sfoderando un sorriso da bravo ragazzo.

Più lo ascoltava, più Emelie era sicura di essere precipitata in un incubo. Quale mente malata poteva spingersi a fare tutto ciò?
Forse aveva da sempre sottovalutato suo fratello e quello di cui poteva essere capace... e la cosa che più la spaventava, era che tutto quello era stato fatto per lei.


-    Quel corpo, in realtà, non è ancora mai morto – disse quasi con un sussurro Rheinoldt.
-    E dovrei ringraziarti per questo? – chiese sprezzante Emelie – Pensi anche solo lontanamente che funzionerà? Non hai letto Frankestein? Non è andata a finire affatto bene per il suo creatore – aggiunse con un sorriso feroce.
-    Per mia fortuna sono anche riuscito ad ovviare al problema della "ribellione", prendendomi la libertà di installare un dispositivo di controllo che vada a lavorare su quella caparbia testolina che ti ritrovi – spiegò l’uomo – Una volta che ti sarai trasferita, avrò finalmente il completo controllo su di te – disse trionfalmente – Ma ora ti starai chiedendo: “come farà ad obbligarmi a farlo?” - proseguì, senza lasciar tregua alla ragazza che aveva assunto un'espressione allarmata - Avrai certamente notato che l’intera piattaforma è disabitata e che siamo a decine di miglia dalla costa più vicina, e quindi dal più vicino centro abitato… -
-    Non… - Emelie si sentiva la testa scoppiare, mentre il piano di suo fratello assumeva concretezza nella sua mente.
-    Questa camera è stata chiusa ermeticamente. E' stata progettata perché non passi neppure il più sottile refolo d'aria. Ciò che è qui dentro resta qui dentro. Quando il sergente Barnes ti ucciderà, avrai solo due possibili scelte: occupare il suo corpo e cancellare così la sua esistenza, o tornare ad essere Emelie Schmidt – sentenziò, con il naso a sfiorare il vetro mentre osservava sua sorella paralizzata dall'orrore oltre di esso – Mi hai chiesto cosa voglio da te, sorellina? – proseguì mormorando – Io voglio tutto! Il corpo, la mente, la tua intera vita – scandì come un predatore che sta per pregustare della carne succulenta.
-    Non andrà come vuoi! – gridò Emelie, battendo un pugno sulla superficie trasparente e sentendo montare il panico per l’ineluttabilità della situazione – Non andrà com… -

La ragazza troncò la frase a metà, abbassandosi giusto in tempo per evitare il pugno che si schiantò contro il vetro dove prima c’era la sua testa. Rotolò di lato riportandosi prontamente in piedi e James si voltò lentamente verso di lei.

-    Stupiscimi sorellina! L’unico modo che hai per impedirlo è ucciderlo – rise Rheinoldt mentre il ragazzo avanzava verso Emelie.
-    James ti prego! – lo supplicò lei.  

Le sue però, furono parole gettate al vento. Il Soldato d'inverno diede inizio ad un attacco serrato fatto di mosse di Kravmaga, visto che era sprovvisto di armi. A Emelie, non rimase altro che schivare i colpi del ragazzo cercando di distanziarsi il più possibile.
Per parare i pugni metallici che altrimenti le avrebbero spezzato sicuramente un braccio, usava la spada rigorosamente nel fodero.
Dalla sua postazione, Rheinoldt seguiva il combattimento, e non sembrava avere particolarmente fretta che esso giungesse al termine. Dopotutto, che problemi c’erano a gustarsi la scena in tutta calma? L’esito dello scontro era già segnato: vittoria su tutti i fronti. Sarebbe tornato a casa con sua sorella finalmente sottomessa e con il suo invincibile soldato.

Emelie, nel frattempo, pensava febbrilmente ad un modo per terminare il combattimento senza fare del male a James. Non avrebbe potuto continuare all’infinito a parare i suoi colpi, la sua resistenza aveva un limite che il Soldato d'inverno non conosceva.
In quei momenti avrebbe dato qualsiasi cosa per avere un altro tipo di "superpotere", anche solo un’armatura a propulsione le sarebbe andata bene.
Di far ritornare 
il ragazzo in sé non c’era la minima speranza e per quanto fosse doloroso ammetterlo, era proprio così.

“Devo fargli perdere i sensi… non c'è altro modo” pensò Emelie, sottraendosi con un colpo di reni ad un calcio diretto al suo sterno. Fece qualche passo indietro per mettere un po’ di distanza tra di loro ed estrasse la Katana dal fodero.

-    Ti sei decisa a fare sul serio finalmente? – esclamò Rheinoldt con soddisfazione.

James, per nulla intimorito da quel cambio di atteggiamento, le si fece di nuovo contro. Cercò di colpirle il fianco e quando lei lo schivò, mirando al viso, si apprestò a tirarle un pugno con il braccio sinistro.
Emelie deviò il colpo usando la lama della spada e dall'incontro dei due metalli si sprigionarono una miriade di scintille. La ragazza ruotò su sè stessa e James, preso in contropiede non la seguì nel movimento, superandola. Quando Emelie gli fu alle spalle, lo colpì con un calcio sull’interno del ginocchio facendoglielo cedere, dopodiche, appoggiandogli una mano sulla spalla per avere più presa, lo colpì appena sopra la tempia
con l’elsa della spada. James crollò di lato emettendo un grugnito. Emelie sapeva di aver giocato sporco, mirando ad un punto già sensibile per i trattamenti ricevuti, ma non avrebbe avuto altre occasioni come quella.
La giovane senza perdere tempo si voltò. Se fosse riuscita ad assestargli un calcio esercitando la giusta forza, lo avrebbe messo al tappeto.
Ma il piano di Emelie sfumò quando, con uno scatto, James le afferrò la caviglia con la mano sinistra gettandola a terra come una bambola di pezza. Un acuto dolore le si inerpicò lungo la colonna vertebrale mozzandole il respiro. La ragazza fece appena in tempo a voltare la testa di lato, che il pugno del soldato si conficcò nel pavimento di cemento ad un centimetro da lei. Con entrambi i piedi Emelie scalciò, allontanandolo da lei per poi rimettersi in piedi. James scosse la testa per ritrovare un po’ di lucidità e scartò senza troppe difficoltà la sequenza di mosse marziali che la ragazza gli rivolse.

“E’ troppo forte…” realizzò Emelie un attimo prima di essere afferrata per la gola e scaraventata lontano.

La giovane, andò a sbattere contro il muro sul fondo della stanza e ricadde dietro la teca che conteneva il suo vecchio corpo. Tossendo e sputando un grumo di sangue si mise carponi. Una mano la afferrò di nuovo. Emelie si sentì sollevare e sbattere sopra al coperchio della cassa. James, a carponi su di lei, le immobilizzò le braccia con le gambe e le chiuse la mascella nella presa ferrea della sua mano sinistra.
Con lentezza il soldato iniziò ad aumentare la pressione esercitata, fissando la sua vittima con occhi vitrei.
Per l’impotenza e il dolore, gli occhi di Emelie si riempirono di lacrime mentre ascoltava suo fratello esultare come un tifoso ad una partita di calcio.
James invece, sembrava non accorgersi neppure di quello che stava accadendo.

"Mi dispiace tanto James… mi dispiace tanto…." pensò la ragazza.

All’improvviso, con un boato, una delle pareti della stanza esplose. L’aria si riempì di fumo e polvere, mentre James veniva scaraventato via ed Emelie rotolava a terra. La testa prese a rimbombarle e le orecchie a fischiarle. Stesa su di un fianco, cercò di alzarsi leggermente in mezzo ai calcinacci e di mettere a fuoco la situazione. La polvere che turbinava ancora nella camera le impediva di vedere alcunché, ma a venirle in soccorso fu una voce.

-    Questa è la seconda volta che devo salvarti perché tu decidi di fare tutto da sola –

Emelie sorrise, distrutta ma felice, ad un accigliato Steve Rogers.
La cavalleria era arrivata.



Chief's room:

Miei cari lettori scusate!
So di essere in terribile ritardo, ma sono stata malata gran parte della settimana e ciò non mi ha permesso di mettermi a pc per scrivere il capitolo. Ho trovato solo oggi il tempo di finirlo e postarlo.
Com'era prevedibile James è tornato ad essere un burattino nelle mani di HYDRA o meglio, di Rheinoldt.
Spero che la mia spiegazione del suo piano sia stata abbastanza chiara, se qualcosa non lo fosse sarò felice di rispondere ad eventuali quesiti ^^
Mi auguro anche che le scene di combattimento siano comprensibili ^^" parte del mio ritardo nel postare è anche dovuto al fatto che ho riscritto più volte lo scontro tra Emelie e il Soldato d'inverno. A sorpresa è arrivato anche Steve che forse riuscirà a ribaltare le sorti di questa tragedia.
Se qualcuno ha letto Frankestein sa perchè ho voluto citarlo all'interno della discussione con Rheinoldt, per chi non lo avesse fatto un breve riassunto può essere che il Dott. Frankestein dopo aver dato vita alla sua creatura ne perde il controllo e la vicenda finisce in tragedia.
Lo consiglio vivamente come romanzo perchè è davvero toccante. Vi consiglio anche, se volete, una serie di documentari prodotti dalla BBC Earth andati in onda recentemente su Rai5 sul Giappone. Qui di seguito vi lascio il link: Wild Japan
Vi dico solo che a vedere questi paesaggi mi commuovo sempre.
Grazie mille a tutti per la pazienza e per essere arrivati fino a qui! Grazie ai miei Lettori, alle recensiste le Howling commandos e a coloro che mi hanno inserita tra le fic seguite (Sara_saya e Fireslight), ricordate e preferite.

Buon ponte per chi lo fa e un abbraccio a tutti!

Marta
  
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