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Autore: Zomi    30/10/2016    7 recensioni
Vampiri, Zombie, un Tanuki goloso di marmellata, Spaventapasseri terrorizzati e... ah si, una Nāga!
Cos'altro può mancare ad Halloween?
Ma ovviamente un Cacciatore di Demoni e la sua Strega.
★Fanfiction partecipante al contest “Halloween Party – La Grande Zucca” di Fanwriter.it★
♥Prompt scelti ed ideati da Gibutistan♥
~Capitolo 7 partecipante alla Seconda edizione del "Halloween Haunted Run" indetto da Torre di Carta~
Raccolta basata su fatti e personaggi della One Shot "Storia di una notte senza luna (… e di un marchio fatto per sbaglio)"
Genere: Sentimentale, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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★Numero Parole: 1040
★Prompt/Traccia: 19-Coltelli finti
 
 

 

2°capitolo: Coltelli finti

 
Scattò nel vicolo, correndo nell’angolo buio tra i muri che formavano il piccolo viottolo, nascondendosi nelle ombre della notte e stringendo Nami a sé quando percepì il fischio del pugnale volare nell’aria.
Riuscirono ad evitarlo solamente piegandosi contro l’angolo della casa che costeggiavano, correndo via sulla strada principale di ciottoli.
Si erano salvati dall’ennesimo lancio di coltelli del loro inseguitore, ma ora correvano sua una via troppo scoperta per sfuggirgli nuovamente.
-Dannazione- strinse i denti Zoro, seguendo Nami in un nuovo vicolo, guadagnando qualche secondo di calma.
Avevano rifiutato l’incarico di Trafalgar.
Troppo pericoloso aveva detto la strega e il cacciatore di demoni non se l’era sentita di andarle contro.
Quei suoi occhi velati di puro terrore non glieli aveva mai visti indossare, e quando le aveva chiesto spiegazioni lei era impallidita, raccontando di vecchie leggende di strani esseri affamati di sangue e corpi dei sventurati viandanti che osavano attraversare la Foresta Nera.
Non se ne parlava di andare in Germani a farsi sbranare da demoni con la pelliccia per assolvere il dovere verso un vampiro –Oh Nami ne era certa!- che sperava di risolvere i problema di vicinato assoldando un assassino di anime nere.
No, se ne sarebbero stati a Birmingham, nella cara, vecchia e umida Inghilterra.
Dove coltelli sfrecciavano nella notte per andare a conficcarsi nei muri delle case dietro cui Nami e Zoro si nascondevano.
-Muoviti!- digrignò i denti il verde all’ennesimo lancio, spingendo in avanti la strega, che ansò nel riprendere la corsa verso il alto opposto del vicolo che divideva due edifici, guardandosi indietro solo quando Zoro le fu accanto, aggrappandosi al suo cappotto e premendoselo contro, mentre un nuovo pugnale si conficcava contro il muro dove si erano nascosti in precedenza.
-Chi diavolo è?- sibilò sottovoce,cercando di riconoscere la figura saettante che saltava di tetto in tetto cacciandoli.
Era troppo veloce per distinguerne i tratti, e non sapendo chi –o cosa- fosse, non erano in grado nemmeno di difendersi da lui.
-E che ne so!- sbottò il cacciatore, spingendola contro il muro e avanzando rasenti ad esso –Non saremmo in questa situazione se fossimo in Germania…- strinse i denti, guardandosi attorno.
-Oh certo!- lo seguì lungo il profilo della casa, affacciandosi per prima nella strada inferiore in cui sfociava –È di lunga preferibile venir sbranati da mostri sconosciuti che evitare coltelli volanti vero?-
Attraversarono di corsa la via, immergendosi nel buoi di una tettoia, sentendo i passi sicuri del loro inseguitore sulle tegole sopra i loro capi.
-Rassegnati Zoro!- cercò di non strillare troppo –Non accetteremo l’incarico di Trafalgar: col cavolo che ti mandavo a morire in una stupida foresta!- lo prese per il bavero del cappotto, scuotendolo.
La fissò serio, piegando lievemente le labbra prima di parlare.
-Mandarmi?- la scrutò nei grandi occhi marroni –Non saresti venuta con me?-
-Io in Germania non ci torn… ah!-
La punta di un pugnale fischiò, impiantandosi violentemente sopra il capo della rossa, spaventandola.
-Trovati!- cantilenò un’acuta e odiosa voce.
Alcuni cocci caddero sulla strada, schiantandosi e disseminando schegge di terracotta ovunque, mentre lo sconosciuto si piegava sulle ginocchia, accucciandosi dall’alto nell’osservare le sue prede.
-Ti ho trovato finalmente Roronoa!- agitò in aria nuovi coltelli –L’ora della mia vendetta è arrivata: ti pentirai di aver ucciso la mia bestia demoniaca!- fece roteare un pugnale sulle punta delle dita, afferrandolo con forza prima di indirizzarlo verso Zoro, che lo scrutò con attenzione facendo scivolare le mani sui fianchi di Nami, portandosi davanti a lei.
-Trema di paura Cacciatore, e assillati nei tuoi ultimi momenti di vita con il mio nome!-
-Se lo sapessi…- digrignò i denti, cercando una via d’uscita.
-Cos..?!? Come osi non ricordarti di me?!?- pestò i piedi sul tetto su cui si manteneva in equilibrio, agitando la chioma bionda assieme all’esile figura mingherlina –Sono il Gran Duca Hermeppo!-
Zoro continuò a fissarlo, non riconoscendolo.
-Il Gran Duca di Lione!- urlò offeso –Hai ucciso la mia bestia demoniaca, che andava a divorare bestiame e poveracci nelle campagne… come fai a non ricordarti di me?!?-
-Oh non prendertela- soffiò Nami –Ne incontriamo così tanti di svitati che ricordali tutti è un’impresa-
-Ma… ma… la mia vendetta… io… ah! Vi ucciderò entrambi, dannati!-
Lanciò il coltello che brandiva con rapidità contro la coppia, aggiungendone altri che seguirono il primo nella rapida discesa verso il loro bersaglio.
Zoro impiantò a terrà un piede, pronto a far da scudo a Nami, che fu più veloce, sgusciando da dietro le sue spalle parandosi davanti a lui agitando le mani, iniziando a mormorare un incantesimo contro i pugnali nella manciata di secondi che impiegarono le lame a cadere su di loro.
Stava per completarlo, tra le risate acute di Hermeppo e l’urlo preoccupato di Zoro dietro di lei, quando i coltelli si schiantarono su di loro emettendo… un lieve TOCH contro i loro capi.
-Ouch!- si massaggiò il capo ramati Nami –Ma che… sono di legno?!?-
Zoro storse le labbra grattandosi la spalla colpita dall’arma, raccogliendola da terra e sbattendola conto il muro più vicino, verificando che fossero realmente di legno.
-Coltelli… finti?- commentò, rigirandosi tra le dita l’arma, percependo l’ira crescergli dentro.
Avevano corso per le vie della città di notte, impauriti da dei coltelli giocattolo?
-Ehm… bhè…- si schiarì la gola Hermeppo, da sopra il suo tetto –I primi dodici erano veri eh! Ma sai, a forza di lanciarli di qua e di là, li ho finiti e ho dovuto ripiegare su.. è solo colpa vostra!- agitò mani e gambe, sbraitando offeso e imbarazzato –Se vi foste fatti colpire con i primi colpi non avrei dovuto usare stupidi coltelli finti per la mia vendetta!-
Nami aprì e richiuse bocca varie volte, scioccata.
-Ma… ma è un babbeo- boccheggiò sconvolta, non riuscendo a capacitarsi del fatto dell’essersi fatta terrorizzare da dei stupidi coltelli di legno.
-No, ti sbagli- ringhiò Zoro, sfilandosi il cappotto e affidandoglielo, piegandosi con le gambe a terra pronto a lanciarsi sul loro avventore -È un babbeo morto!-
Prese il volo, atterrando contro l’esile figura di Hermeppo, ringhiando nel sovrastare le sue urla di paura.
Nami scosse il capo, lasciando che il compagno bastonasse il vendicativo lanciatore di coltelli con le sue medesime armi farlocche.
-Quasi quasi…- sospirò -… era meglio farsi sbranare dai mostri della Foresta Nera-

 
   
 
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