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Autore: Goten    13/05/2009    32 recensioni
I miei sensi si allertarono improvvisamente.
<< Che cosa è questo odore?! >> Esclamai voltandomi verso i miei fratelli, mentre un lampo illuminava a giorno l'intera radura.
Tutti quanti stavano annusando l'aria, vedevo chiaramente nei loro pensieri lo stupore per quello strano aroma. L'odore arrivava da li, ma di chi era quella sciarpa?
<< Un'umana è stata qui?! >> Sibilò a bassissima voce Rosalie, stupita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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WOW! Sono quasi arrivata a 300 commenti con 10 capitoli! GRAZIE!! haha sono euforica!! Sinceramente siete grandiose!! Mi mettete sempre il buon umore!! ^^ Bene, adesso vi lascio con questo capitolo, vi informo che in tutto la ficci sono 18 capitoli, quindi, non manca molto alla fine ^_^. Un bacione e come sempre, buona lettura!

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Capitolo 11


Avevamo lasciato un biglietto a Renèe, per avvisarla della nostra partenza, sapevo di essere schifosamente egoista, ma sapevo anche di volere Bella vicino a me.

Quando era scesa, dicendomi che saremmo tornati a casa assieme, mi ero sentito non felice, ma molto molto di più! Io e Bella a casa, assieme. Era una frase che mi aveva scatenato qualcosa di assurdamente emozionante!

E adesso, stavo guidando la mia Volvo, lei era al mio fianco con la sua piccola, delicata mano intrecciata nella mia. Mi sentivo un essere umano, un fidanzato affettuoso, un marito che viaggiava con la propria moglie vicino. Ah! Che paragone! Bella non era mia moglie, era solo una dolcissima ragazza, che non sapeva nulla sulla mia natura.

Il debole, ma insistente, tremolio del mio cellulare mi fece staccare la mano da quella della mia piccola umana. Afferrai il cellulare guardando chi fosse, con un gesto secco lo aprii. << Dimmi, Alice. >>

<< L'ispettore Swan non è a casa, sta facendo un corso a New York, portala da noi. >> Ottimo! Così avrei avuto Bella vicino a me ventiquattro ore su ventiquattro. Questa cosa mi piaceva. << Passamela. >>

<< Agli ordini. >> Sorrisi. << Bella, Alice ti vuole parlare. >> Le misi il telefono in mano, ascoltando la loro conversazione.

<< Pronto? >> Inutile, la voce di Bella era veramente dolce. Non le avevo mai sentito una inflessione di rabbia. Neanche quando l'avevo aggredita al nostro primo incontro. Mi scappò una smorfia di dolore. Non mi piaceva quel ricordo, mi sentivo male ogni volta che ci pensavo.

<< Ciao Bella, sono Alice. Allora, che state facendo? >> Brava Alice, doveva salvare le apparenze.

Il piccolo sorriso che spuntò sul viso di Bella, mi fece addolcire ancora un po. << Stiamo tornando a Forks. >> Effettivamente, non mancava molto. Bella stava per aggiungere qualche altra cosa, ma si trattenne.

<< Bella, tuo padre non c'è, sarai nostra ospite! E' ad un corso a New York. >> La voce squillante di Alice sprizzava euforia, se credeva che le avessi lasciato Bella a sua disposizione, si sbagliava di grosso. Sarei stato la sua ombra!

Arrivammo a casa alle due di notte, Bella aveva ceduto al sonno e io avevo schiacciato a tavoletta la mia macchina.

<< Pensavo non arrivaste più. >> Commentò ridacchiando, Alice.

Grugnì in risposta, mentre prendevo Bella in braccio. Mi diressi senza alcun problema in camera mia. Notai con disappunto che qualcuno aveva fatto mettere un letto matrimoniale. << E questo? >> Domandai adagiandoci Bella sopra.

<< Vuoi farla dormire sul divano? >> La nota scettica di Alice, colse nel segno.

La guardai truce, ma non le dissi nulla, avevo tutta la notte da passare vicino a lei. E non avrei sprecato neanche un momento. Mi ricordai della presenza di mia sorella solo quando un suo pensiero molesto mi arrivò dritto nella testa. << No! Alice non se ne parla! >> Sibilai. Tanya stava venendo a trovarci a quanto pare, inoltre, il pensiero che quella vampira, avesse potuto avvicinarsi a Bella, mi faceva andare il veleno alla testa.

Alice mise le mani sui fianchi, osservandomi con occhi attenti e pensierosi. << Edward... >>

<< No! Non ho intenzione di lasciare Bella neanche un minuto! >> Avanzai verso di lei di un passo. Non volevo che passasse con Bella più tempo di quello che potevo passarci io! Non volevo e basta! Mi arrivò un'altra visione di lei e Bella assieme che ridevano nel nostro giardino, io ero con Bella, l'abbracciavo, la tenevo stretta a me. Quella visione mi calmò un po.

<< Tu sarai sempre con lei! Testone! Non te la porto mica via! >> Sbuffò. << Comunque, presto dovrai andare a caccia, e li, Bella non potrà essere con te, Edward. >>

Mi irrigidii, aveva ragione, lo sapevo, ma potevo resistere ancora qualche giorno. Non era il pensiero che Alice passasse del tempo con lei, a darmi fastidio. No, era il fatto che io mi sarei perso dei secondi preziosi della sua vita. Mi sentii per un attimo impotente. Era logico che sarebbe successo, eppure, mi faceva male a pensarlo.

Sentivo come se si fosse aperto un baratro sotto di me, e io... ci stavo precipitando dentro, sempre più in fondo, sempre più buio e freddo... Dolore allo stato puro, agonia e un miscuglio di emozioni, talmente forti da poter distruggere perfino me; un vampiro!

Lo strattone di Alice, mi riscosse. << Edward! Per l'amore del cielo! Mi hai spaventato! Che diavolo ti è preso?! >>

Jasper arrivò di corsa in camera. << Edward! Che succede?! >> Si avvicinò con sguardo allarmato. << Ti ho sentito... perso... che succede? >> Poi si rivolse ad Alice, io non riuscivo ancora dire nulla, ero completamente avvolto da quelle sensazioni talmente potenti, talmente intense, che per un attimo, avevo davvero creduto di esserne inglobato.

Rivolsi di nuovo a loro la mia attenzione... << Non lo so Jas, stavamo parlando di Bella e ad un certo punto... >> Stava spiegando mia sorella.

Jasper mi fissava serio. << Edward, forse è il caso che non ti affezioni troppo a lei. >> Sussurrò, rivolgendosi a Bella. << Se ti riduce così, forse è meglio che metti un po di distanza fra di voi... >>

Voltai di scatto il viso nella sua direzione, il ringhio rabbioso che mi uscii era completamente intriso di rabbia. << Non ti azzardare, Jasper... non provare a separarmi da lei. >> La mia voce non era mai stata così minacciosa. Lo sapevo che stavo esagerando, ma il solo pensiero che qualcuno potesse allontanarmi da lei, mi rendeva furioso, arrabbiato... vampiro al cento per cento.

Mio fratello sospirò, sentivo chiaramente che il suo potere stava cercando in ogni modo di calmarmi... << Edward, ragiona... prima o poi, dovrai lasciarla... >>

Stavolta la mia rabbia esplose in pieno. Non ringhiai, no... ruggii! Un ruggito che forse si sarebbe udito perfino in città.

Diverse cose cambiarono in quel momento, il battito del cuore di Bella aveva accelerato in maniera impressionante, così come il suo respiro, Jasper si era messo in posizione di difesa davanti ad Alice, che in quel momento aveva avuto una visione; io e Bella, assieme, sotto i soffici fiocchi di neve. Ma lo cosa che mi aveva sconvolto, era che Bella aveva gli occhi aperti colore dell'oro... lei, in quella visione, era come me; una vampira...

Avrei voluto chiederle come era possibile... se sarei stato io a privarla della vita, ma...

<< Edward!? Edward?! >> La sua voce, intrisa dello stesso terrore che aveva provato nel bosco con Vittoria e James, mi fece voltare istantaneamente verso di lei.

<< Bella. >> Sussurrai piano. Avvicinandomi e sedendomi accanto a lei. Subito le sue mani mi cercarono e mi strinsero. << Calmati... va tutto bene... >> Il suo cuore galoppava veloce. Mi diedi dello stupido, l'avevo spaventata.

Sentii vagamente Alice che diceva a Jasper di lasciarci soli. Bella era stretta fra le mie braccia, già solo questo bastava a sedare il mostro dentro di me. Lo stavo ammettendo con me stesso, lei era diventata importante, maledettamente importante, per me, di sicuro, più di un semplice mi piaci.

La tenni fra le mie fredde braccia per tutto il tempo necessario, sussurrandole che tutto andava bene, che non doveva avere paura...

<< Edward, io non ho paura... >> Mormorò contro il mio petto. Prese un respiro profondo. << Perché stavi... ringhiando contro Jasper? >> Le sue mani si erano strette a pugno sulla mia maglietta. La sua presa sembrava spasmodica.

Rimasi per una frazione di secondo spiazzato. Cosa dovevo dirle? Ma le mie sorprese non erano ancora finite.

<< Edward... non sono stupida. Ti prego... non trattarmi come tale. Sei freddo e duro come il ghiaccio, ruggisci e sei veloce, molto veloce. >> Era il suo cuore quel ticchettio veloce che sentivo, era agitata, ma io lo ero molto di più. << Ed inoltre... >> Appoggiò una mano sul mio petto. << Il tuo cuore non batte. >> La sua mano scivolò sopra la stoffa della mia maglietta, raggiungendo il mio viso.

Chiusi gli occhi, sperando che questo fosse solo un incubo, ma purtroppo, sapevo bene che i vampiri non potevano sognare... ne tanto meno dormire. Deglutii a vuoto. << Bella io... >>

<< Non sei anemico, vero? >> Mi spiazzò di nuovo.

<< No. >> Ammisi sottovoce, ma lei lo sentì ugualmente.

Le sue dita vagavano sul mio volto, io tenevo ancora gli occhi chiusi. Temevo che se li avessi aperti, lei sarebbe sparita.

<< Edward... >> Mi chiamò con una dolcezza mai sentita prima.

Caldo, morbido, dolce... le sue labbra si erano posate sulle mie, timorose, la strinsi di più a me, ricambiando quel tenero bacio. La mia mano era scivolata dietro la sua testa, mentre l'altra le cingeva la vita, pressandola contro di me.

Le parole di Jasper si dissolsero come neve al sole, le visioni di Alice sapevo che si sarebbero potute avverare, perché io ormai non potevo più fare a meno di lei.

E mentre questa consapevolezza entrava e si espandeva come un'onda in piena dentro di me, la fine pioggerellina cominciò a scendere su tutta Forks.

<< Non lasciarmi mai Bella. >> Le mormorai sulle labbra, tornando poi a baciarle ancora e ancora.

Probabilmente non facemmo altro per tutta la notte, finché la mia piccola umana non cedette al sonno, sempre cullata dalle mie braccia fredde.

Sapevo che stava dormendo, il suo respiro regolare, così come il suo battito erano la musica più soave che potessi sentire.

La mia mano scorreva lenta, pigra su e giù sulle sue braccia, sul suo corpo. << Tu non hai idea... >> Cominciai mormorarle con voce bassissima e spezzata nell'orecchio. << ...di come vorrei sentirti MIA! Vorrei sentire il tuo corpo caldo, più del solito, e nudo sotto di me. Le tue gambe intrecciate ai miei fianchi, le mie mani toccarti ovunque, come le mie labbra... e sentire il tuo dolce sapore sotto la mia lingua. La tua eccitazione e la tua voglia al pari con la mia ed entrare in te... Sentirti ansimare e urlare per me... solo per me. Quel piacere che solo io ti potrei procurare, mentre mi muovo dentro di te al ritmo del tuo cuore che impazzisce di gioia. >>

   
 
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