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Autore: Neko    13/05/2009    6 recensioni
Non si gioca con il destino delle persone, nè di un intero villaggio. Ci possono essere delle conseguenze sia gradite che spiacevoli. C'è sempre una punizione per chi osa interferire con lo scorrere del tempo, ma qualsiasi cosa possa essere, quello a cui si può andare incontro non è niente, se ciò per cui si è compiuto un tale gesto porta a ciò che si è desiderato per anni. L'ultimo sogno di un uomo che ormai ha perso le speranze.
Genere: Azione, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 12: Avvicinamento

 

Nonostante Naruto l’avesse rassicurata, anche dopo l’incontro con Tsunade, Sakura aveva un magone nello stomaco, che le toglieva il respiro.

Era venuta a conoscenza di troppe cose quel giorno.

Di chi si sarebbe innamorata, da chi avrebbe avuto un figlio e come sarebbe morta. Le prime due cose non le dispiacevano affatto. Ormai era da tempo che si era legata molto a Naruto, non vedendolo più  semplicemente come un caro e vecchio amico, ma quando era con lui ultimamente si sentiva strana. Il cuore iniziava a batterle più forte e si sentiva in imbarazzo, ma cercava di nasconderlo comportandosi come sempre e soprattutto, menando il povero ragazzo a qualsiasi stupidaggine gli uscisse dalla bocca. Le era  capitato anche di colpirlo senza nessuna ragione…semplicemente per togliersi quell’imbarazzo di dosso. Naruto non ci faceva nemmeno caso, talmente era abituato alle sue maniere forti.

Che Naruto era innamorata di lei, lo aveva sempre saputo, ma non gli aveva mai dato peso. Anzi gli dava addirittura fastidio dato che nel suo cuore, c’era solo Sasuke.

Ma quel posto a lui riservato, se l’era giocato quando aveva tentato di uccidere, senza alcuno scrupolo, Naruto davanti ai suoi occhi. Se non fosse stato per Sai, il quale era intervenuto per fermare la lama del moro, a quest’ora Naruto sarebbe sotto terra.

Quel giorno aveva capito che difficilmente Sasuke sarebbe tornato a Konoha.

Non avvertiva più niente di umano nel suo sguardo. In esso si poteva solo leggere odio verso tutto e tutti e al solo sguardo ti si congelava il sangue dalle vene.

Eppure Sakura aveva continuato a sperare. Non sapeva esattamente il motivo, se per lei, perché lo voleva rivedere ancora nella sua squadra o per Naruto. Alla fine fra i due, era proprio il ragazzo ad aver sofferto di più per la sua partenza.

Infatti Naruto non riusciva ad accettare che Sasuke fosse diventato cattivo a tal punto da non poterlo più fare ritornare sui suoi passi. No, lui continuava a sperare. Era convinto che le cose potessero cambiare ed andare meglio.

Era proprio grazie a questo suo atteggiamento che il ragazzo era riuscito a cambiare la propria vita. Se si fosse rassegnato, a quest’ora probabilmente sarebbe ancora solo, senza amici e probabilmente ucciso dall’Akatsuki, perché nessuno avrebbe avuto un valido motivo per andare a salvarlo.

La situazione invece era ben differente.

Nessuno dei sui amici aveva rischiato la vita per salvarlo, solo per impedire ai nemici di entrare in possesso del Kyuubi. No!  tutti lo avevano fatto per avere fra di loro un caro amico. La loro solita testa quadra che sognava in grande. Sognava di diventare Hokage e non solo Tsunade, ma tutti quanti sapevano che prima o poi ci sarebbe riuscito.

Sakura per prima. Spesso lo prendeva in giro, ma era fermamene convinta che sarebbe stato un buon capo, ma la strada era lunga e tortuosa e soprattutto ostacolata da Sasuke.

Sakura era ossessionata da questi pensieri. Aveva paura. Paura che il suo destino potesse avverarsi o che per impedirlo Naruto avrebbe perso la vita. Pensava e ripensava al gesto compiuto dalla Sakura del futuro e…anche nelle sue condizioni, non riusciva a darle torto. Per salvare l’uomo che si ama si è disposti a tutto. E SAKURA doveva amare davvero tantissimo NARUTO per rischiare la sua vita e quella del bambino.

Inoltre scommetteva che voleva assolutamente impedire che il proprio figlio, potesse crescere senza conoscere quale meravigliosa persona fosse suo padre.

Una lacrima le scese senza che lei se ne potesse accorgere. Se solo non fossero dei ninja, lei e Naruto avrebbero avuto un futuro felice e invece…ma il ragazzo amava esserlo e sinceramente anche a lei non dispiaceva quindi…ma non si può avere tutto dalla vita e questo lei lo sapeva. Bisognava rinunciare a qualcosa e lei aveva scelto. Avrebbe rinunciato a Sasuke pur di avere una vita tranquilla.

“Ehi fronte spaziosa!”

Una voce richiamò al presente la ragazza.

Ehm…ciao Ino!” disse Sakura asciugandosi in fretta le lacrime, per non farsi vedere dall’amica, ma non ci riuscì.

“Sakura, cos’hai?” chiese la bionda.

Ino poche volte chiamava la ragazza per nome e se lo faceva voleva dire che era preoccupata per lei. Infatti Sakura era una ragazza forte, che difficilmente piangeva e se lo faceva, sotto poteva esserci solo qualcosa di grave.

I-io? n-niente!” disse la ragazza cercando di essere il più naturale possibile.

“Si certo! Avanti con me ti puoi confidare lo sai no?”

Sakura annuì.

Le ragazze entrarono nel negozio di Ino e la bionda offrì una tazza di thè all’amica per calmarla.

“Allora?  Come mai eri così triste? Non è da te! Pensavi a Sasuke-kun percaso?”

Sakura strinse i pugni e si morse le labbra.

“No!” rispose secca, facendo sussultare l’amica.

“Sakura, sto cominciando a preoccuparmi, mi vuoi dire cosa cavolo ti prende? Non è da te reagire così quando si nomina Sasuke!”

“Lo so…il fatto è che, sono arrabbiata con lui!” disse Sakura abbassando la testa.

“Per quello che ha fatto a Naruto scommetto!”

La ragazza annuì

“c’è anche un altro motivo!” disse la ragazza diventando rossa.

Ino alzò il sopracciglio.

“Oggi ti devo strappare le parole di bocca?” disse la bionda seccata, ma curiosa.

La rosa non vide atra scelta e cominciò a raccontare tutto quello di cui era venuta a conoscenza poco prima.

Ino era rimastra sbigottita.

“Tu e …Naruto!” disse “Naruto e tu…Fammi capire bene…quel Naruto! Lo stesso che conosco io? La testa quadra?”

Sakura arrossì ancora di più

“Già, incredibile eh?” disse portandosi una mano dietro la testa.

“Lo sapevo io!!! L’hai sempre negato, ma sapevo che ti piaceva!” Disse trionfante la Yamanaka.

“Comunque la cosa incredibile è la seconda parte della storia! Non posso credere che il tuo destino sia quello!”

Sakura si rattristò. “Neanche io riesco a capacitarmi di ciò. Ino ho paura. E se quei fatti si avverassero veramente?”

Ino si alzò dalla sedia e strinse l’amica. “Abbiamo salvato Naruto…vedrai che salveremo anche te e poi l‘hai detto tu stessa, Naruto non permetterebbe mai che ti accadesse qualcosa e per quanto sia una testa quadra, credo che di lui ci si possa fidare, soprattutto quando si entra in argomento Sakura e ora credo che esso, si possa allargare anche al vostro futuro marmocchio” disse Ino sorridendo.

Sakura arrossì “Ehm…a proposito. Cosa dovrei fare con lui?”

“Assolutamente niente! è lui che deve fare la prima mossa, anche se conoscendolo, ci metterà anni!” concluse l’amica.

 

Naruto a differenza di Sakura , si era subito recato  da Yamato per continuare l’allenamento. Ora aveva un motivo in più per allenarsi e ci mise maggiore concentrazione.

Anche Yamato se ne accorse e dimenticò il fatto che il ragazzo si era presentato parecchio in ritardo.

“A cosa si deve tutta questa grinta Naruto?” chiese il jounin

Il ragazzo senza distrarsi dagli allenamenti disse “Ho una persona da proteggere e per farlo devo diventare più forte.”

Yamato alzò il sopracciglio non capendo a cosa si riferisse.

“Non permetterò che tu gli faccia del male, Sasuke” Pensò riferendosi a Sakura.

Il tramonto arrivò presto.

Sakura dopo essersi confidata con  Ino, si sentiva meglio e ora tornava a casa

 Durante il tragitto passò davanti al campo di allenamento e vide Naruto ancora intento ad allenarsi.

Naruto basta! Per oggi può bastare!” disse Yamato per l’ennesima volta. Non riusciva proprio a convincere il biondino a smettere di allenarsi.

“Ancora cinque minuti!” insistette il ragazzo, ma quando vide Sakura avvicinarsi, si bloccò.

Yamato ringraziò mentalmente la rosa. Senza di lei chissà quando sarebbe riuscito a smuovere Naruto dall’intento di continuare il suo allenamento.

Sakura-chan” disse Naruto sorridendo.

“Ti stai ancora allenando? Non sei stanco?” chiese la rosa preoccupata.

Naruto scosse la testa “Affatto! E poi ho una nuova missione da portare a termine!” disse determinato.

Sakura lo fissò negli occhi e senza riuscire a controllare il suo corpo abbracciò il ragazzo, il quale rimase sorpreso dal gesto.

Sakura-chan…c-cosa…”cominciò a farfugliare il ragazzo.

“Grazie Naruto! So che stai facendo tutto questo per me!” disse la rosa stringendo la presa, ma quando realizzò cosa stava facendo, si staccò dall’abbraccio imbarazzatissima.

Anche Naruto si sentiva le guance andare a fuoco a causa della situazione, ma cercò di abbassare il livello di imbarazzo dicendo “Sakura, ti vedo ancora un po’ scossa. Che ne dici se ti offro qualcosa da mangiare? Scegli tu! Per me è indifferente!”

Sakura sorrise “Ramen?”

Naruto rimase sorpreso “Pensavo che non ti piacesse!”

“Non mi piace mangiarlo in continuazione, ma non mi dispiace! E dato che dubito che mi inviterai a mangiare quella pietanza spesso come una volta…ho deciso di andare all’ichiraku ramen!”

Naruto sorrise. Quella ragazza era capace di sorprenderlo sempre.

I due, mentre mangiavano, non dissero parola. Non sapevano che dirsi. Capitò spesso che i due si scambiassero sguardi veloci, per poi distogliere rapidamente lo sguardo imbarazzati.

“Senti Sakura!” cominciò il ragazzo per richiamare l’attenzione della ragazza.

“Da oggi in poi sarà sempre così? Cioè non potremo stare vicini, senza essere imbarazzati? Ok abbiamo saputo che probabilmente siamo destinati a stare insieme e sinceramente io non ci trovo niente di male…allora perché questo disagio?”

Sakura sorrise “Bhe credo sia normale. Siamo ancora giovani e sapere quello che ci aspetta ci fa questo effetto! Col tempo ci abitueremo e sarà tutto più semplice!”

“Quanto ci vorrà?” chiese Naruto.

Sakura scosse la testa.

Finita la cena, i due si incamminarono. Naruto si era offerto gentilmente di accompagnare a casa Sakura, ma alla fine fu lei a dover accompagnare il ragazzo nel suo appartamento.

Camminavano tranquillamente quando ad un tratto Naruto si ritrovò a terra in ginocchio.

Sakura si piegò per soccorrerlo “Naruto cos’hai? Stai male?”

“No, devo essere inciampato in qualcosa!” si scusò il ragazzo, ma a terra non c’era niente che avesse potuto farlo cadere.

“Avrò messo male un piede, non preoccuparti!” Disse cercando un’altra scusa plausibile e rialzandosi, ma Sakura non fidandosi della sua parola gli rimase vicino, per sorreggerlo nel caso fosse nuovamente caduto. Fu proprio ciò che accadde.

“Hai inciampato anche               questa volta?” chiese la rosa.

“D’accordo. Il fatto è che ho esaurito  il mio chakra. Sono solo un po’ stanco, ma dopo una bella dormita sarò come nuovo!”

Sakura sospirò. Era sempre lo stesso. Arrivava sempre al limite pur di raggiungere il suo scopo.

“Vieni, ti accompagno a casa!” disse la ragazza

“Ma non dovevo essere io il tuo cavaliere?” le fece notare.

Ma Sakura voleva evitare che si sentisse male proprio durante il suo rincasare e senza permettere a Naruto di replicare, lo scortò fino a casa. Lo accompagnò fino dentro l’appartamento, in modo tale da vedere il porcile in cui viveva. Non ci fece caso. Ma provvide subito a controllare le condizione  del ragazzo.

“Non hai niente. Sei solo a corto di energie!”

Naruto mise il broncio “Sakura-chan! Ho detto la stessa cosa! Possibile che non mi prendi mai in parola!”

“Zitto baka! Ora riposati!” disse alzandosi e facendo per andarsene, ma Naruto la fermò.

Sakura-chan, non mi canti la ninna-nanna, prima di andartene?” chiese con degli occhioni da cucciolo,  che però non impietosirono la rosa. Naruto con un bel bernoccolo in testa si lasciò andare fra le braccia di morfeo.

 

Da lontano qualcuno osservava i due ragazzi

“Me le ricordo le ninne- nanne di Sakura! “ disse qualcuno accennando a un sorriso.

Bleah! Che scena disgustosa! Di un po’, non dovevamo tornarcene nel nostro tempo? non voglio assistere a tutte le smanceria tra Naruto e Sakura. Le tue e quella della tua cara fidanzatina, mi sono bastate e avanzate!” ci fu un momento di pausa, poi a Kyuubi si spalancarono gli occhi e la bocca  gli si aprì a dismisura. “NA-NARUTO tu…tu…tu…tu hai sorriso!” disse a malapena la volpe. Non vedeva più sorridere l’uomo da anni e per lei era stato uno shock.

NARUTO stette in silenzio.

“Hai le allucinazioni! Io che sorrido?  Tsè! Comunque torneremo presto, ma ho come il presentimento che stia per succedere qualcosa e poi voglio accertarmi che lei sia veramente al sicuro!”

 

  
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