Ora con te
Sento più forte il cuore
Resta con me, vola
Solo con te
Sento tremare il cuore
Per sempre con me
Ti porterò
(Matteo Setti – La mia libertà)
https://www.youtube.com/watch?v=mvh1g8GOAFM
La latitanza è più difficile di quel che credevo: non è semplice nasconderti delle tracce, anche se si è dotati di poteri magici.Sento più forte il cuore
Resta con me, vola
Solo con te
Sento tremare il cuore
Per sempre con me
Ti porterò
(Matteo Setti – La mia libertà)
https://www.youtube.com/watch?v=mvh1g8GOAFM
Ho perso il conto dei mesi di viaggio, delle memorie che ho cancellato, delle Smaterializzazioni che ho effettuato. E poi, in una notte ventosa, vengo colto da una strana consapevolezza: non sono libero come credevo, sono uno schiavo.
Sono schiavo della paura e del terrore, sono tuo schiavo così come lo ero quando ti servivo direttamente. Quella che conduco non è vita e la situazione inizia a starmi stretta.
Sospesa dentro me insiste una sola idea che porta la mia ragione a vivere: inizio a diventare sempre meno accurato nel nascondere le tracce del mio passaggio, magiche e non, mi limito a Confondere chi mi vede invece di Obliviarlo.
Qualche settimana o mese dopo la conclusione alla quale sono giunto, un innaturale crac mi fa sobbalzare. Ti avverto, più che vederti, perché ti sei Materializzato a qualche metro da me e ti nascondi dietro agli alberi fitti della foresta in cui mi sono rifugiato. Un sorriso m’increspa le labbra, poi la bacchetta mi vola via dalla mano. Mi volto e i tuoi occhi incrociano i miei, un sorriso sarcastico ti decora il volto serpentino.
<< Buon pomeriggio, Igor >> mi dici, come se ci fossimo dati appuntamento, come se non ti avessi tradito. Come se non stessi per uccidermi.
<< Buon pomeriggio >> dico a mia volta, poi un Incarceramus mi inchioda a un albero. Ci siamo quasi mi dico e a stento riesco a trattenere un altro sorriso.
Credendo di incutermi timore, inizi a parlare con voce bassa di fiducia tradita, difficoltà al perdono ed eque punizioni. Ma io non ti ascolto, penso solo a lei. Lei che mi tiene sveglio tutte le notti, che mi dà la forza di andare avanti e di affrontare tutto, anche questo momento: lei, la mia libertà.
<< …ed è per questo, caro Igor, che non ho altra scelta >> continui. Mi riscuoto quando sento il mio nome e annuisco. Mi sorridi, Lord Voldemort, è un sorriso brutto, folle, per niente sincero.
<< Addio >> sussurro e uno strano panico mi assale. Sono stato coraggioso per tutto questo tempo, ma ora con te sento tremare il cuore.
<< Avada… >> inizi a urlare, serro gli occhi e un’immagine mi esplode nella testa: è tutto di un delicato color oro, davanti a me c’è uno spazio infinito e, in lontananza, sento il rumore di una cascata. Una figura femminile, abbozzata ma estremamente sensuale, danza nella mia direzione.
Ora con te sento più forte in cuore: vive la mia libertà.
Mentre io… io non vivo più.
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NdA:
All’inizio al personaggio di Igor Karkaroff (che mi è sempre piaciuto, non so perché) avevo associato la canzone “Smile when you say goodbye” di Al Bowlly, uno dei miei cantanti preferiti (vi lascio qui il link, magari vi va di ascoltarla https://www.youtube.com/watch?v=2UZSQbvGqrY ), poi ho pensato che questa di Matteo Setti era molto più adatta. Spero vi piaccia! Ringrazio Ariel88 e GingerAle03, che hanno recensito lo scorso capitolo <3
Alla settimana prossima!