Cap.2 Da gatto a umano
"Tasha
è arrivata ad occuparsi di Banner, sono al piano terra della
torre. In caso usciranno" disse Clint. Steve annuì. Entrambi
stavano correndo dietro Tony.
"Noi
vediamo di trovare il nido di questi maledetti topi meccanici" disse
Rogers. Guardava il micio dimenare la coda, balzando da un punto
all'altro.
Clint
stringeva la lama ricurva in una mano camminando accucciato, osservava
il gatto con la fronte aggrottata.
"Non
doveva restare con Banner, lui?".
Tony
balzò in avanti, grattò contro il muro
graffiandolo e arruffò il pelo marrone. Si
scostò, corse e inciampò rotolando in avanti. Si
rimise in piedi sulle zampe, sollevò la coda e
graffiò la gamba di un tavolo.
Steve
ne osservò il musetto nero e si inumidì le
labbra, scattando in avanti. Sfondò il muro con una
spallata, facendo volare calcinacci ovunque.
"Stark
non obbedisce mai agli ordini" brontolò.
Clint
si riparò dietro il tavolo, sollevò il gatto
mettendoselo in spalla e si sporse. Uscì, guardò
il foro assottigliando lo sguardo.
"Ma
come hanno fatto dei topi meccanici a trasformarlo in un gatto? E
perché non l'hanno fatto con tutti noi?".
Steve
balzò all'indietro, da un macchinario uscivano dei topi
meccanici e centinaia di topi si riversarono verso il soldato. Steve si
riparò dietro il suo scudo ed indietreggiò ancora.
Clint
sganciò l'arco dalla spalla e cominciò a tirare
frecce centrando i topi, Tony balzò giù dalla sua
spalla e saltò tra le creature meccaniche dirigendosi verso
la macchina, rotolò venendo investito da quattro topi e
cominciò a miagolare dimenandosi, uno venne colpito da una
freccia e Tony ne addentò un altro strappando i fili.
Steve
si gettò tra i topi e mise anche il gatto dietro lo scudo,
calciò due topi mandandoli a sbattere contro il muro.
"Se
riesci, disattiva il macchinario. Clint, utilizza quelle esplosive, lo
scudo ci protegge" ordinò.
Clint
cliccò sul fondo dell'arco cambiando tipo di freccia, ne
lanciò un paio e vi furono delle esplosioni. Tony
saltò sopra lo scudo, balzò sul pavimento e corse
in avanti raggiungendo il macchinario. Altri topi esplosero attorno a
lui, miagolò aggrappandosi con entrambe le zampette davanti
a dei fili e tirò verso il basso facendo pressione.
Il
macchinario andò in corto circuito e i topi caddero in terra
spenti.
Clint
si rizzò di scatto, sgranò gli occhi e vide il
gatto marrone steso in terra che miagolava dolorante.
"Non
ci credo che ha salvato la casa da gatto!".
Steve
prese il micio tra le braccia e lo cullò.
"Fai
risalire Banner. Temo sia ferito" gemette.
Clint
attivò l'auricolare.
"Banner,
Tasha, risalite. Stark è ferito".
Tony
miagolò girandosi sul ventre, emise una serie di fusa e
sollevò la zampetta un colpetto sulla guancia di Steve.
L'ascensore si aprì e Bruce uscì di corsa,
Natasha lo seguì stringendo la pistola in mano.
"Avete
controllato se ci sono sostante tossiche che tramutano in gatti?".
Steve
deglutì rumorosamente ed avanzo verso di loro, camminando
tra i resti dei topi.
"Veramente
no" ammise.
Natasha
si coprì il viso e si avvicinò al macchinario, si
mise in ginocchio passando il cellulare sull'oggetto. Banner prese in
braccio Tony e gli tastò il ventre, Tony miagolò
dimenando la coda. Clint si sporse, vide Natasha indietreggiare.
Natasha si portò una ciocca di capelli rossi dietro
l'orecchio sollevando lo sguardo dal telefono.
"Secondo
i dati questo macchinario era collegato direttamente al laboratorio di
Stark. Miravano a lui".
Clint
strinse le labbra aggrottando la fronte.
"Ma
chi?".
Bruce
scrollò le spalle, carezzò il capo nero di Tony.
"Mentre
eravamo al piano di sotto ho trovato dei suoi appunti in proposito,
forse riesco a riportarlo normale e farcelo dire".
Steve
guardò in viso Banner.
"Stark
come sta?" gli domandò con voce grave. Abbassò lo
sguardo e voltò il capo nella direzione della russa.
"Hydra?
Qualche altro inventore?" domandò.
Natasha
lesse velocemente i dati sul proprio cellulare e si leccò le
labbra.
"Non
ci sono segni di nessuna fabbrica, ma è evidentemente troppo
semplice per essere dell'HYDRA".
Clint
incrociò le braccia robuste al petto, spostò il
peso da un piede all'altro.
"Qualche
rivale che voleva ucciderlo ed ha sbagliato macchinario?".
Bruce
si diresse verso l'ascensore con il gatto in braccio, lo cullava
leggermente.
"Ha
bisogno di qualche fasciatura, ma sarà più
semplice una volta riportato umano e potrà chiarirci i dubbi
sulla sua ... trasformazione".
Steve
seguì Banner in laboratorio, mentre Natasha
pattugliò e controllò il resto della Tower.
Bruce
poggiò delicatamente il gatto sul lettino, raggiunse il
tavolo da lavoro di Tony e il micio emise una serie di miagolii acuti.
Banner toccò un oggetto, Tony soffiò con forza,
Banner passò al successivo e Tony dimenò la gola
miagolando, Bruce sospirò passando ad una fiala ricolma di
liquido ed il gatto fece le fusa rotolando sul ventre. Bruce scosse il
capo, prese una siringa riempiendola con il liquido.
"In
qualche modo, sembra che Tony abbia un antidoto a questi tipi di
trasformazioni. Suppongo li avesse preparati in caso Loki facesse una
delle sue visite".
Steve
si sedette su una delle sedie nel laboratorio e si passò le
mani tra i capelli.
"Non
sembra opera di Loki" mormorò con voce roca.
Bruce
scosse il capo, si sistemò gli occhiali e raggiunse il gatto.
"No,
neanche a me, ma a sentire le sue fusa vuole questo".
Ridacchiò,
si passò la mano tra i corti capelli castano chiaro.
"Visto
che da quanto ho capito ha disattivato il macchinario anche da gatto,
immagino sappia quello che fa".
Le
gote di Steve divennero leggermente rosse.
"Immagino"
bisbigliò.
Bruce
inniettò la sostanza nel gatto, Tony iniziò a
miagolare appallottolandosi su se stesso, Bruce si guardò
intorno e girò attorno ad un tavolo coprendolo con una
coperta. Il bozzolo sotto di essa si ingigantì, Tony
spuntò il capo da sotto la coperta; due orecchie marroni gli
decoravano i capelli castani.
"Se
non prendi anche le pasticche sotto l'ampolla, non combineremo niente!"
si lamentò.
Bruce
inarcò un sopracciglio, sospirò scuotendo il capo.
"Ciao
anche a te, sono felice tu stia bene" borbottò.
Tony
tirò fuori il braccio da sotto la coperta, la mano era
coperta di pelo e le unghie erano ancora da gatto.
"Cap?
A verbale, voglio un aumento".
Steve
si passò una mano sul viso, ingoiando un risolino.
"Ti
paghi da solo, Stark" disse, cercando di rendere serio il tono.
Tony
emise un basso sbuffo che suonò come un soffio felino, Bruce
prese le pastiglie da sotto l'ampolla con il liquido, ne mise due in
mano e le porse a Tony. Tony le ingoiò, le orecchie
cominciarono a rimpicciolirsi e lui si umettò le labbra.
"Risposta
alle domande serie: se voi accendeste la TV, sapreste che le Hammer
Industries hanno cominciato a vendere illegalmente armi, specialmente
nella zona di Harlam".
La
porta del laboratorio si aprì, Natasha avanzò
stringendo in mano il cellulare.
"Ho
chiamato la Hill, ha detto che i pezzi del macchinario vengono dalle
Hammer Industries".
Bruce
indicò con il capo Tony, accennando un sorriso.
"Quello
che ci stava dicendo anche lui".
Tony
annuì, si mise seduto mostrando una coda da gatto che si
rimpiccioliva progressivamente.
"Killian
è in prigione, ma a quanto pare ha trovato degli amichetti
che piazzano la sua roba. Roba che vale quanto i fuochi d'artificio. O
fanno tanto rumore, o ti fanno saltare un braccio, a seconda
dell'umore".
Steve
accavallò le gambe ed incrociò le braccia al
petto.
"Quindi
è stato un attacco degli alleati di Hammer?"
domandò serio.
Tony
ondeggiò la mano in aria, sbuffò roteando gli
occhi.
"Avevo
un po' di roba per combattere magie senza senso dall'arrivo di Loki,
poi quando ho saputo del traffico di Hammer ho pensato di rinforzare i
sistemi. Mentre lavoravo, sono diventato un adorabile micetto. Grazie
del passaggio Cap, tra l'altro".
Natasha
strinse le labbra, digitò velocemente sul cellulare annuendo.
"Chiamerò
la Hill, così da far mettere subito Hammer in isolamento.
Quel tipo è stupido, ma sa farsi degli amici, quindi meglio
metterlo in isolamento".
Bruce
rabbrividì, deglutì leccandosi le labbra e si
tolse gli occhiali, li pulì ripetutamente.
"Possiamo
farlo?".
"L'arma
che hanno usato per trasformarsi è ancora alla Tower?
Dobbiamo distruggerla? O si è autodistrutta dopo averti
colpito? Immagino non dovesse nemmeno trasformarti in gatto". Rogers
interrogò Stark.
Bruce
si infilò gli occhiali, deglutì e prese una
bottiglietta d'acqua schiacciata e per metà bevuta.
"Forse
dovresti dargli tempo di riprendersi, ha appena avuto una brutta
giornata".
Tony
scrollò le spalle, afferrò la bottiglietta e
bevve tutto d'un fiato, la gettò dietro di sé.
"L'arma
sarebbe quella roba che ho distrutto ad unghiate. Finirò di
smontarla quando avrò delle mani come si deve e
userò i pezzi per fare miniature di Captain America che si
lamenta".
Steve
si alzò in piedi e gli diede una pacca sulla spalla.
"Hai
ragione, vai a riposarti Stark. Il mondo è felice di
riaverti dotato di mani".
Si
voltò e si diresse verso l'uscita.
"E
ricordati di rivestirti" gli ordinò.
Tony
scosse il capo, sogghignò divertito e si sporse lasciando
scivolare la coperta lungo il petto muscoloso.
"Era
un modo per dirti che ti sono mancato?".
Natasha
ridacchiò, afferrò la mano di Bruce e lo spinse
verso l'uscita.
"Prima
che Stark decida di provare a vedere quanto è mancato a
Steve e ti traumatizzi, è meglio andare" sussurrò.
Lo
spinse fuori, Bruce voltò il capo e Tony agitò la
mano salutandolo con un sogghigno.
Steve
avvampò.
"Staaaaaaaaaaaaaaaaark!"
sbraitò.