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Autore: Rota    14/05/2009    4 recensioni
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Ladynotorius assistente amministratrice su efp.

Dunque, ho il terribile sospetto che questa ff paia come un ricalco di “Orgoglio e pregiudizio”. In realtà l’idea è pressappoco quella, ma sviluppata in maniera totalmente diversa.
Siamo in un campus universitario in America, questo dovrebbe essere chiaro fin da subito. Così come anche le varie facoltà dei singoli personaggi.
Ho inserito un gran numero di personaggi in quanto penso che una situazione simile la richieda. Ho cercato comunque di rendere la cosa un poco leggera, tratteggiando qualche scena comica, specialmente legata alla personalità di Sasuke.
Il punto di vista predominante è quello di Sasuke, anche se si alterna più volte a quello di Naruto. Epilogo e prologo, invece, sono visti esclusivamente dal punto di vista dell’Uzumaki.
Il titolo è un semplice gioco di parole, in quanto il Nerd è il nostro sfigato, il genio a livello scolastico ma non pratico nella vita vissuta, ed è anche un termine medico, che indica la malattia da riflusso non corrosiva, ovvero la semplice acidità di stomaco. Questo a rimandare la facoltà che il protagonista, Sasuke, frequenta.
Detto questo... buona lettura ^^
Partecipante al CONTEST “Il Piccolo Principe della boria: SasuNaru/NaruSasu a tema letterario” di suni e izayoi007, classificatasi terza
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Nerd 1 Ecco qua il primo, vero e proprio capitoletto ^O^
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la ff nei preferiti (addirittura 6 persone *-*) coloro che l'hanno messa tra le seguite (6 *v*) e coloro che hanno anche commentato **
Vi ringrazio davvero di cuore *O*
E ora... Buona lettura ^O^


Parte prima

Sasuke Uchiha sbadiglia, alzandosi stancamente dal letto caldo.
La sveglia ha trillato impazzita nelle sue povere orecchie, svegliandolo bruscamente da un sonno pesante e senza sogni.
Il sonno, la sera precedente, l’aveva colto ancora vestito, quando si stava costringendo a finire il quarto volume d’Immunologia, facendogli sbattere ben due volte la testa contro il libro bianco e duro, finché il corpo non s’era trascinato verso la superficie orizzontale del letto duro, in fondo alla piccola stanzetta condivisa.
Neji dormiva già della grossa, quando Sasuke era sprofondato nelle lenzuola e lì s’era addormentato di botto, ignorando ogni sentimento d’invidia e d’astio per quella capacità naturale di dormire in qualunque circostanza. Anche a pochi giorni da uno degli esami più importanti dell’intero piano di studi.
Sasuke si alza indi barcollando, uscendo dalla stanza facendo una lieve pressione sulla porta spessa di legno scuro, dirigendosi lentamente verso il bagno in fondo al corridoio del piccolo appartamento.
Sbadiglia ancora, aprendo la porta, con in testa la sola e innocente prospettiva di farsi una doccia che avrebbe destato meglio i propri sensi intorbidati.
Un urlo acuto e femminile e due occhi chiari e grandi dall’imbarazzo lo colse di sorpresa, facendolo arretrare terrorizzato fino all’esterno della piccola stanza, fino a farlo cozzare dolorosamente alla parete bianca del corridoio. La porta si chiude di nuovo, sbattendo davanti ai suoi occhi, e una vocina sottile e terribilmente spaventata balbetta da dentro la stanza.
-Oc… occupato!-
Ancora qualche istante di smarrimento coglie il giovane uomo, ma quando la mente torna alla ragione, il moro scatta furioso verso la propria camera, urlando arrabbiato contro il proprio compagno di stanza ancora avvolto tra le coperte.
-Hyuuga!-
Una testa ora, dai lunghi capelli lucenti, si alza dal cuscino candido, come davvero interessata alle parole del compagno infuriato.
-Mi spieghi cosa diamine ci fa tua cugina in casa nostra? Perché Hinata è qui? Cosa diamine ci fa una ragazza qui, in mezzo a noi?-
Lo sconcerto ha preso il giovane moro completamente, forse per la sorpresa di vedersi una donna di fronte senza nemmeno aspettarselo, forse per l’antipatia per l’intero genere femminile, forse per il fatto che la donna in questione aveva una casa propria dove poter stare, forse perché la mattina era uno dei pochi momenti in cui la mente di Sasuke poteva rilassarsi in tempi decenti e davanti a un buon giornale sulla tazza del water.
La presenza di Hinata, dunque, è oltremodo fastidiosa e irritante, per il giovane Uchiha.
Neji Hyuuga, cugino maggiore dell’ospite oltremodo indesiderato, sbuffa per poi riappiattirsi contro il morbido cuscino del proprio letto.
-E’ nostra ospite, Uchiha… non pensato che vedere una donna potesse essere così traumatico, per te…-
Sasuke vorrebbe tanto saltargli al collo, ma si trattiene, conservando le energie per azioni ben più fruttuose che il tentativo controproducente d’omicidio del proprio compagno di stanza.
In compenso sibila minaccioso, non riuscendo a trattenere del tutto l’irritazione.
-Per quale motivo è qui?-
La risposta arriva subito secca, immediata e precisa.
-Perché Temari l’ha sbattuta fuori dal loro appartamento, dicendole chiaro e tondo di non farsi più vedere finché, invece che andare a piangere da lei ogni santa volte che i due hanno un problema, non avesse avute le palle per affrontare faccia a faccia il proprio ragazzo…-
Il silenzio cala per qualche secondo, per poi essere di nuoto rotto dalle parole secche di Neji.
-E’ un modo di dire, Uchiha….-
Sasuke sbuffa, infastidito dall’irritante delucidazione.
-Questo lo sapevo anche io, Hyuuga!-

Il piccolo appartamento in fondo al corridoio Ovest, terzo piano del collage dell’Università ospita di solito quattro studenti universitari, come del resto ogni appartamento della suddetta struttura.
Indi, un quinto componente, non può che creare un certo scompiglio tra i vari membri di questo piccolo mondo ordinato e perfettamente regolato da leggi ferree.
Questo, naturalmente, nella logicità della normale vita quotidiana.
Peccato che in suddetta stanza la normalità non sia una regola seguita, almeno non con regolarità.
Sasuke Uchiha, Neji Hyuuga, Shino Aburame e Sabaku no Gaara si sono ritrovati racchiusi nelle stesse quattro mura per semplice compatibilità di carattere, che andava a sfociare in silenzio religioso per la maggior parte del tempo e qualche rado incontro pacatamente civile tra i vari membri della congrega.
Già il fatto stesso che uno studente di legge, uno di medicina, uno di filosofia e uno d’agraria si ritrovino sotto lo stesso tetto è da catalogare come non normale. Ma questa è un’altra storia.
Certo, si ritrovano ora ad affrontare un problema non indifferente. Fare spazio ad un elemento non previsto.
-Dimmi un po', filosofo… come definiresti tu, questo problema?-
Gaara, senza nemmeno voltarsi verso il medico, sposta o tenta di spostare con le esili e pallide braccia il divano del salotto, avvicinandolo con un rumore secco e di legno che stride al tavolo di legno in mezzo alla stanza.
-Non in maniera tanto diversa da come lo definiresti tu, macellaio… un insignificante granello di sabbia nel proprio sandalo…-
I due si squadrano minacciosi, mentre Hinata, timidamente e con lo sguardo basso, su invito del contadino o zappatore che dir si voglia, altrimenti detto Shino Aburame, prende posto sul divano, prendendo la sua tazza che Shino le porge gentilmente in rigoroso silenzio e cominciando a fare placidamente colazione.
E quando gli occhi scuri, neri come la notte, del giovane Uchiha capitano sulla propria tazza tenuta tra le dita bianche e sottili della ragazza, non riesce ad emettere altro verso che uno sbuffo incredibilmente irritato, prendere i propri libri e uscire dall’appartamento sbattendo la porta alle proprie spalle.

-Tu sei Sasuke Uchiha, vero?-
Una voce irritante, insolitamente squillante dato l’orario decisamente mattiniero, fa alzare gli occhi scuri dal tono massiccio di Immunologia che dipingono in faccia un’espressione a dir poco contrariata e irritata.
Il giovane aspirante medico sbotta, davvero poco gentile.
-Chi è che mi vuole?-
 Due occhi azzurri e limpidi lo guardano colmi di felicità, mentre le labbra sottili si piegano in un sorriso.
-Naruto Uzumaki, molto piacere!-
La mano viene protesa in avanti, secondo i dettami della buona educazione.
Sasuke si limita a fissarla per qualche istante, per poi alzare di nuovo gli occhi sul viso dello sconosciuto.
-Cosa vuoi da me?-
Il biondo è preso un poco alla sprovvista, e il sorriso luminoso si piega in un tentativo di mascherare il proprio imbarazzo genuino all’altro.
-Ho visto l’annuncio che hai lasciato in bacheca, per le lezioni di Anatomia… quindi, sono venuto a chiederti quanto ti faceva più comodo iniziare…-
L’attenzione di Sasuke è lievemente conquistata da quest’ultima affermazione, tanto che lascia perdere il proprio frenetico studio per analizzare, con un’occhiata distratta e annoiata, la figura che gli si era posta davanti.
Si ritrovava di fronte un coetaneo, avrebbe giurato che non superava nemmeno i ventidue anni, era biondo, di un biondo che ricordava incredibilmente quello inglese, così come gli occhi grandi e azzurri, due elementi che naturalmente stonavano assai con i lineamenti asiatici che si ritrovava dipinti sul volto.
Sbuffa, prima di rivolgersi a lui con fare pratico.
-Che corso frequenti, Uzumaki?-
Sasuke vuole analizzare nel dettaglio la persona che si ritrova di fronte, quantomeno per calibrare gli argomenti delle lezioni che deve impartire, per evitare di usare un livello inappropriato, non consono alla situazione. Anche se pensa che la risposta sia pressoché scontata, ci tiene a fare le cose con meticolosità.
Naruto sorride ancora all’altro, rispondendo senza la minima esitazione.
-Faccio Scienze Motorie!-
Una risata canzonatoria viene a forza trattenuta dalle labbra sottili e pallide di Sasuke, quando le sue orecchie percepiscono le parole dell’altro con attenzione, anche se un piccolo sbuffo oltremodo divertito riesce ad uscire dalla gola dell’aspirante medico. Gli occhi divertiti si chiudono appena, per poi tornare a fissare l’altro con ironia.
-Scherzi a parte, cosa studi?-
Quando il biondo ripete, evidentemente scocciato dal comportamento dell’altro, la facoltà da lui seguita, l’espressione dell’Uchiha attraversa fasi diverse d’emozione, passando dall’incredulo e arrivando allo scettico, fino ad approdare nell’amaro sarcasmo.
Sasuke sorride, guardando l’altro come si guarda un bambino ritardato. Con un misto di pietismo e di boria assoluta.
-E come mai ti servono ripetizioni d’Anatomia, Uzumaki?-
Naruto lo guarda ora scocciato, trattenendosi dal saltargli al collo, rimembrando che il ragazzo gli serve, e anche tutto intero e ben disposto nei suoi confronti.
Borbotta, contrariato.
-Perché non riesco a superare l’esame… è la terza volta che ci provo e vengo bocciato…-
Sasuke deve trattenere un altro risolino isterico, ma riesce a ricomporsi solo dopo che l’altro gli ha già scoccato un’occhiata minacciosa.
Il moro riprende, pacato e tranquillo, per nulla intimorito dallo sguardo dell’altro.
-Bene! Direi che possiamo incontrarci da domani ogni giorno dalle sei di sera alle sette e mezza, tranne ovviamente il sabato e la domenica. Quelli sono gli unici giorni in cui posso godere del meritato riposo, e certo non vorrei mai nemmeno intravedere l’ombra di un altro studente dell’Università…-

-Ma chi diamine si crede, quello?-
Naruto entra nel proprio appartamento condiviso, alzando la voce per scaricare i nervi tesi, aprendo la porta della piccola casa di scatto e sbattendola violentemente alle proprie spalle.
Il piatto ricolmo di cibo tra le dita di Kiba ebbe un sussulto, facendo rovesciare buona parte del proprio contenuto sui jeans chiari del ragazzo. L’inuzuka giustamente imprecò, alzandosi di scatto dal  morbido divano su di cui era seduto, guardando la porta e il compagno di casa appena entrata con un’espressione quasi offesa.
-Uzumaki, ma cosa cavolo urli? Che diamine ti prende?-
Naruto non risponde neanche, ma apre l’anta dello sportello del proprio frigorifero e vi tuffa dentro la propria testa, analizzando il contenuto dell’elettrodomestico.
-Nulla, solo u ’idiota che mi ha rovinato l’intera giornata! Tu piuttosto… hai parlato con Hinata?-
Kiba grugnisce, e fa finta di non aver sentito la domanda inopportuna.
-Sei andato a parlare con Uchiha?-
La voce di Lee si fa sentire dal piccolo bagno poco distante dal salotto- cucina, un po’ ovattata a causa delle mura sottili e delle porte che lo dividono dal resto della fauna locale.
Naruto sbuffa, ancora una volta contrariato, ignorando caparbiamente il compagno di casa.
Ma la curiosità non è semplicemente donna, il più delle volte diventa meschina e viene appellata Kiba Inuzuka.
Dimentico di avere una ragazza al mondo ma ben interessato a ficcare il suo naso canino negli affari degli altri, si avvicina furtivo al compagno di appartamento.
-Chi è mai questo Uchiha?-
Naruto borbotta ancora, tirando fuori dal frigorifero un contenitore di plastica con dentro quello che sarebbe stata la sua cena, andando al microonde senza spiccicare una sola parola.
Infine, scoppia nuovamente.
-E’ un Nerd del cavolo! Ecco cos’è!-
Kiba rimane sorpreso dalla cosa, non capendo in effetti cosa mai avesse spinto Naruto a un contatto del genere, ma Lee, prontamente apparso dal bagno, spiega con un certo cipiglio corrucciato la situazione anche all’Inuzuka.
-E’ il ragazzo che darà ripetizioni d’Anatomia a Naruto… uno studente di Medicina…-
Kiba allarga gli occhi, come ad intendere tutto.
-Si, ho capito… un Nerd!-
   
 
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