Diciannove
anni dopo
Quell’anno
l’autunno arrivò presto. La mattina del
primo settembre era croccante e dorata come una mela, e quando la
famigliola
attraversò la strada rumorosa verso l’enorme
stazione fuligginosa, i fumi delle
auto e il fiato dei pedoni scintillavano come ragnatele
nell’aria fredda*.
“Certo
Ministro” stava dicendo Draco a
quell’aggeggio babbano che sua moglie gli aveva spiegato
mille volte chiamarsi cellulare, mentre con la mano libera
spingeva il carrello stracolmo del figlio.
“Mercoledì allora saremo da lei.
Avviso subito Potter, tanto dovrei vederlo tra pochi minuti”
confermò prima di
terminare la conversazione e mettere il cellulare in tasca.
“Per
Salazar, Scorpius! Quanta roba hai portato?”
esclamò
rivolto al figlio che camminava taciturno vicino a lui.
“Eh
cosa?” chiese allora il ragazzino, sottratto ai
suoi pensieri
“Non ti pare
di avere esagerato un po’ con i
bagagli?” chiese nuovamente il padre
“Ma va! Ho
portato solo quello richiesto dalla
lista…” si giustificò
“E qualche
libro” aggiunse con la voce più bassa di
qualche tono.
Draco alzò
gli occhi al cielo trattenendo un sorriso
“Scorpius, lo sai che a Hogwarts c’è una
biblioteca enorme, vero?”
“Sì,
ma…” iniziò il figlio
“E che le
biblioteche in genere sono piene di libri?” lo interruppe
subito il padre
“Sì,
ma se non ci fossero quelli babbani?” chiese preoccupato
il bambino. Draco sorrise divertito “sei proprio figlio di
tua madre” commentò
passandogli una mano ad arruffare quei capelli biondo platino,
così simili ai
suoi.
“E con
questo cosa vorresti dire, Malfoy?” chiese
con finto cipiglio la madre in questione, raggiungendoli da poco
distante con
la figlia maggiore “che ti assomiglia troppo, Granger.
Fortuna che ha il mio
cognome, o non lo riconoscerebbe nessuno” la prese in giro il
marito, facendo
l’occhiolino a quello che poteva benissimo essere un suo
ritratto ambulante.
“Secondo me
a Pix prenderà un colpo quando ti vedrà,
Scorp” commentò la sorella “gli faremo
credere che sei papà, abbiamo già
architettato tutto con James..” stava raccontando entusiasta
“voi non farete un
bel niente” s’intromise Hermione fermandosi davanti
al muro che separava i
binari nove e dieci “soprattutto dar fastidio a Pix e
mettervi nei guai”
continuò passando il carrello a Cassie1.
“Certo, come
se lei non lo avesse mai fatto”
sussurrò la bambina al fratello prima di sparire dietro la
barriera.
Scorpius, che fino ad
un attimo prima rideva
divertito, tornò serio di colpo. Suo padre se ne accorse, e
gli mise una mano
sulla spalla “tranquillo Scorp, non te ne accorgerai
nemmeno” lo rassicurò,
facendo sorridere Hermione. Insieme si avvicinarono alla barriera
prendendo
velocità. Credendo ormai lo scontro imminente, Scorpius
chiuse gli occhi, ma
l’impatto non arrivò. Quando li riaprì,
sorrise raggiante: avvolto in una densa
coltre di vapore bianco, ecco in tutto il suo splendore
l’Espresso per Hogwarts.
Pochi secondi dopo
anche Hermione fece capolino
sulla banchina, passò un braccio intorno alle spalle del
figlio, sorridendogli
emozionata, mentre recuperava il carrello di Cassie.
“Chissà
dove sono tutti” squittì Cassie cercando con
lo sguardo i loro amici
“Vedrai che
li troveremo” la rassicurò la madre
“Per i
Potter è facile: basta individuare una folla
adorante ed è fatta”
“Draco!”
lo rimproverò sua moglie, mentre i bambini
ridevano divertiti.
“Ecco
Ginny!” esclamò Hermione dopo un po’ che
camminavano.
Cassie e Scorpius
corsero subito in contro ai loro
amici, mentre i genitori li raggiungevano spingendo i pesanti carrelli.
“Draco!
Hermione!” li salutarono i Potter vedendoli
arrivare.
“Al era
preoccupatissimo di non trovarvi” sussurrò
Ginny alla migliore amica subito dopo averla salutata, mentre teneva
per mano
una bambina dai capelli rossi con gli occhi ancora gonfi per le lacrime
appena
versate.
James e Cassie erano
già spariti alla ricerca dei
loro amici, e mentre Scorpius e Albus stavano avendo
un’accesa conversazione
sulla Casa in cui sarebbero finiti da lì a poche ore, Harry
aiutava Draco a
caricare i bagagli sul treno.
“Ah Potter,
ho parlato con il ministro, mercoledì
dobbiamo essere da lui. Io avviso gli altri, mentre tu cerca di
metterti in
contatto con quell’idiota di Weasley2, sperando che questa volta
non
rischi di farsi ammazzare.” Lo informò Draco
incastrando anche l’ultimo baule.
“Ehi!”
James era ricomparso; si era liberato di
Cassie e i bagagli, e moriva dalla voglia di raccontare qualcosa.
“C’è
Teddy laggiù” ansimò, puntando alle sue
spalle,
verso le nuvole di vapore. “L’ho appena visto! E
indovinate cosa sta facendo? Si bacia con
Victoire!”
Guardò verso gli adulti, chiaramente deluso dalla
mancanza di reazioni.
“Il nostro
Teddy! Teddy Lupin! Che si bacia
con
la nostra Victoire! Nostra
cugina! Gli ho chiesto cosa
stavano facendo…”
“Li hai interrotti?” domandò Ginny
divertita “Sei
proprio come Ron*! A proposito,
qualcuno ha visto Lavanda e Rose3?”
domandò guardandosi intorno.
“Rose
è già sul treno che ci tiene i posti”
rispose
Albus alla madre, con James in sottofondo che continuava a ripetere
quello che
aveva appena visto a chiunque lo stesse a sentire.
“Sono quasi
le undici, è meglio se salite” disse
Harry guardando il suo vecchio orologio.
“Non
dimenticatevi di dare un bacio a Neville!” si
raccomandò Ginny a James e Cassie, ricomparsa da poco.
“Mamma! Non
possiamo dare un bacio a un professore!”
“Ma voi
siete amici di Neville…”
James scosse il capo
per le assurdità della madre,
salutò velocemente i presenti “Dai Cassie muoviti!
Ragazzi, ci vediamo dopo!” e
saltò sul treno.
“Tieni
d’occhio tuo fratello, e non lasciare che
James tormenti troppo Al” disse Hermione a Cassie
abbracciandola forte.
“Tranquilla
mamma.”
“Buon
viaggio, principessa”
“Ciao
papà” la bambina salutò anche suo padre
e
raggiunse James sul treno.
Mentre i Potter
parlavano con Albus, Draco e
Hermione salutavano Scorpius.
“Comportati
bene e non metterti nei guai. E
soprattutto scrivici per sapere in che Casa sei. Ci vediamo a Natale,
tesoro.”
gli disse Hermione abbracciandolo.
“Ciao
Scorp” lo salutò Draco abbracciandolo anche
lui.
“Mi
raccomando, non saccheggiare tutta la
biblioteca, e stai lontano dalla foresta proibita.”
“E se non
divento un Serpeverde?”
Chiese Scorpius in un
sussurro spaventato udibile
solo dai suoi genitori.
Draco allora si
accovacciò e passò un braccio
intorno alla vita del figlio.
“Ci sono
buone probabilità” iniziò, mandandolo
nello
sconforto più totale “dal momento che sei identico
a tua madre” spiegò con un
sorriso.
“Ma tutti
dicono che sono la tua copia”
“Vero.
Fisicamente siamo uguali, ma dentro sei come
lei, e non potresti assomigliare a persona migliore” Hermione
sorrise commossa
senza farsi vedere.
“Quindi non
ti arrabbierai..”
“Assolutamente.
Basta che batti Potter in tutti gli
esami”
Scorpius rise.
“Nemmeno
nonno Lucius?” domandò tornando
improvvisamente serio.
“Nemmeno
nonno Lucius” lo rassicurò.
“Dopotutto
non potrai mai fargli un torto più grande
del mio”
“Cosa hai
fatto?” chiese Scorpius ansioso.
“Ho sposato
una Mezzosangue” rispose Draco con un
gran sorriso.
Il treno era quasi in
partenza, e anche Scorpius
balzò a bordo.
I quattro ragazzi si
sporsero dal finestrino del
loro scompartimento, e salutarono i genitori.
Dalla banchina due
uomini guardavano quelli che
potevano essere i loro riflessi ringiovaniti salutarli raggianti,
diretti verso
lo stesso castello che era stato la loro casa, che li aveva visti
conoscersi e
odiarsi, ma che soprattutto li aveva fatti diventare quelli che erano.
“Non avranno
problemi” disse Harry quando il treno
era ormai sparito.
“Certo che
non ne avranno, Potter. Sono i nostri
figli!”
Note
alla storia:
Una
precedente versione di questa
storia è letteralmente sparita dal mio profilo,
così ho deciso di ripubblicarla
con qualche minima variazione.
Ecco alcune precisazioni
1:
Da come avrete capito, Hermione e Draco sono sposati. Hanno due figli:
Cassie,
la più grande, ha l’età di James;
Scorpius invece ha l’età di Albus. Il nome
Cassie non è casuale, ma vorrebbe riprendere il nome della
costellazione
Cassiopea, per seguire la tradizione dei Black.
2:
Harry Draco e Ron, insieme ad altri quattro elementi, fanno parte della
Squadra
Scelta Auror, e al momento Ron è in missione sotto copertura
nel nord della
Francia.
3:
In questa versione, Ron si è sposato con Lavanda Brown, da
cui ha avuto due
figli: Rose e Hugo
*: testo preso
esplicitamente da Harry Potter e i
Doni della Morte –Diciannove anni dopo
Che
dire, ecco come mi sarebbe
piaciuto essere l’epilogo di Harry Potter e i Doni della
Morte (ah, ovviamente
non avrei neanche fatto morire Fred)
Spero che questo mio delirio vi
sia piaciuto.
Grazie
a chi ha avuto voglia di
leggerlo,
a chi lascia un commento,
o a chi passa soltanto a
salutare.
Piglet.