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Autore: piglet    06/11/2016    1 recensioni
Ecco come me lo sono immaginato io quel primo settembre di diciannove anni dopo.
Dal testo:
Dalla banchina due uomini guardavano quelli che potevano essere i loro riflessi ringiovaniti salutarli raggianti, diretti verso lo stesso castello che era stato la loro casa, che li aveva visti conoscersi e odiarsi, ma che soprattutto li aveva fatti diventare quelli che erano.
“Non avranno problemi” disse Harry quando il treno era ormai sparito.
“Certo che non ne avranno, Potter. Sono i nostri figli!”
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Diciannove anni dopo

 

 

Quell’anno l’autunno arrivò presto. La mattina del primo settembre era croccante e dorata come una mela, e quando la famigliola attraversò la strada rumorosa verso l’enorme stazione fuligginosa, i fumi delle auto e il fiato dei pedoni scintillavano come ragnatele nell’aria fredda*.
“Certo Ministro” stava dicendo Draco a quell’aggeggio babbano che sua moglie gli aveva spiegato mille volte chiamarsi cellulare, mentre con la mano libera spingeva il carrello stracolmo del figlio. “Mercoledì allora saremo da lei. Avviso subito Potter, tanto dovrei vederlo tra pochi minuti” confermò prima di terminare la conversazione e mettere il cellulare in tasca.
“Per Salazar, Scorpius! Quanta roba hai portato?” esclamò rivolto al figlio che camminava taciturno vicino a lui.
“Eh cosa?” chiese allora il ragazzino, sottratto ai suoi pensieri
“Non ti pare di avere esagerato un po’ con i bagagli?” chiese nuovamente il padre
“Ma va! Ho portato solo quello richiesto dalla lista…” si giustificò
“E qualche libro” aggiunse con la voce più bassa di qualche tono.
Draco alzò gli occhi al cielo trattenendo un sorriso “Scorpius, lo sai che a Hogwarts c’è una biblioteca enorme, vero?”
“Sì, ma…” iniziò il figlio
“E che le biblioteche in genere sono piene di libri?” lo interruppe subito il padre
“Sì, ma se non ci fossero quelli babbani?” chiese preoccupato il bambino. Draco sorrise divertito “sei proprio figlio di tua madre” commentò passandogli una mano ad arruffare quei capelli biondo platino, così simili ai suoi.
“E con questo cosa vorresti dire, Malfoy?” chiese con finto cipiglio la madre in questione, raggiungendoli da poco distante con la figlia maggiore “che ti assomiglia troppo, Granger. Fortuna che ha il mio cognome, o non lo riconoscerebbe nessuno” la prese in giro il marito, facendo l’occhiolino a quello che poteva benissimo essere un suo ritratto ambulante.
“Secondo me a Pix prenderà un colpo quando ti vedrà, Scorp” commentò la sorella “gli faremo credere che sei papà, abbiamo già architettato tutto con James..” stava raccontando entusiasta “voi non farete un bel niente” s’intromise Hermione fermandosi davanti al muro che separava i binari nove e dieci “soprattutto dar fastidio a Pix e mettervi nei guai” continuò passando il carrello a Cassie1.
“Certo, come se lei non lo avesse mai fatto” sussurrò la bambina al fratello prima di sparire dietro la barriera.
Scorpius, che fino ad un attimo prima rideva divertito, tornò serio di colpo. Suo padre se ne accorse, e gli mise una mano sulla spalla “tranquillo Scorp, non te ne accorgerai nemmeno” lo rassicurò, facendo sorridere Hermione. Insieme si avvicinarono alla barriera prendendo velocità. Credendo ormai lo scontro imminente, Scorpius chiuse gli occhi, ma l’impatto non arrivò. Quando li riaprì, sorrise raggiante: avvolto in una densa coltre di vapore bianco, ecco in tutto il suo splendore l’Espresso per Hogwarts.
Pochi secondi dopo anche Hermione fece capolino sulla banchina, passò un braccio intorno alle spalle del figlio, sorridendogli emozionata, mentre recuperava il carrello di Cassie.
“Chissà dove sono tutti” squittì Cassie cercando con lo sguardo i loro amici
“Vedrai che li troveremo” la rassicurò la madre
“Per i Potter è facile: basta individuare una folla adorante ed è fatta”
“Draco!” lo rimproverò sua moglie, mentre i bambini ridevano divertiti.
“Ecco Ginny!” esclamò Hermione dopo un po’ che camminavano.
Cassie e Scorpius corsero subito in contro ai loro amici, mentre i genitori li raggiungevano spingendo i pesanti carrelli.
“Draco! Hermione!” li salutarono i Potter vedendoli arrivare.
“Al era preoccupatissimo di non trovarvi” sussurrò Ginny alla migliore amica subito dopo averla salutata, mentre teneva per mano una bambina dai capelli rossi con gli occhi ancora gonfi per le lacrime appena versate.
James e Cassie erano già spariti alla ricerca dei loro amici, e mentre Scorpius e Albus stavano avendo un’accesa conversazione sulla Casa in cui sarebbero finiti da lì a poche ore, Harry aiutava Draco a caricare i bagagli sul treno.
“Ah Potter, ho parlato con il ministro, mercoledì dobbiamo essere da lui. Io avviso gli altri, mentre tu cerca di metterti in contatto con quell’idiota di Weasley2, sperando che questa volta non rischi di farsi ammazzare.” Lo informò Draco incastrando anche l’ultimo baule.
“Ehi!” James era ricomparso; si era liberato di Cassie e i bagagli, e moriva dalla voglia di raccontare qualcosa.

“C’è Teddy laggiù” ansimò, puntando alle sue spalle, verso le nuvole di vapore. “L’ho appena visto! E indovinate cosa sta facendo? Si bacia con Victoire!
Guardò verso gli adulti, chiaramente deluso dalla mancanza di reazioni.
“Il nostro Teddy! Teddy Lupin! Che si bacia con la nostra Victoire! Nostra cugina! Gli ho chiesto cosa stavano facendo…”
“Li hai interrotti?” domandò Ginny divertita “Sei proprio come Ron
*! A proposito, qualcuno ha visto Lavanda e Rose3?” domandò guardandosi intorno.
“Rose è già sul treno che ci tiene i posti” rispose Albus alla madre, con James in sottofondo che continuava a ripetere quello che aveva appena visto a chiunque lo stesse a sentire.
“Sono quasi le undici, è meglio se salite” disse Harry guardando il suo vecchio orologio.
“Non dimenticatevi di dare un bacio a Neville!” si raccomandò Ginny a James e Cassie, ricomparsa da poco.
“Mamma! Non possiamo dare un bacio a un professore!”
“Ma voi siete amici di Neville…”
James scosse il capo per le assurdità della madre, salutò velocemente i presenti “Dai Cassie muoviti! Ragazzi, ci vediamo dopo!” e saltò sul treno.
“Tieni d’occhio tuo fratello, e non lasciare che James tormenti troppo Al” disse Hermione a Cassie abbracciandola forte.
“Tranquilla mamma.”
“Buon viaggio, principessa”
“Ciao papà” la bambina salutò anche suo padre e raggiunse James sul treno.
Mentre i Potter parlavano con Albus, Draco e Hermione salutavano Scorpius.
“Comportati bene e non metterti nei guai. E soprattutto scrivici per sapere in che Casa sei. Ci vediamo a Natale, tesoro.” gli disse Hermione abbracciandolo.
“Ciao Scorp” lo salutò Draco abbracciandolo anche lui.
“Mi raccomando, non saccheggiare tutta la biblioteca, e stai lontano dalla foresta proibita.”
“E se non divento un Serpeverde?”
Chiese Scorpius in un sussurro spaventato udibile solo dai suoi genitori.
Draco allora si accovacciò e passò un braccio intorno alla vita del figlio.
“Ci sono buone probabilità” iniziò, mandandolo nello sconforto più totale “dal momento che sei identico a tua madre” spiegò con un sorriso.
“Ma tutti dicono che sono la tua copia”
“Vero. Fisicamente siamo uguali, ma dentro sei come lei, e non potresti assomigliare a persona migliore” Hermione sorrise commossa senza farsi vedere.
“Quindi non ti arrabbierai..”
“Assolutamente. Basta che batti Potter in tutti gli esami”
Scorpius rise.
“Nemmeno nonno Lucius?” domandò tornando improvvisamente serio.
“Nemmeno nonno Lucius” lo rassicurò.
“Dopotutto non potrai mai fargli un torto più grande del mio”
“Cosa hai fatto?” chiese Scorpius ansioso.
“Ho sposato una Mezzosangue” rispose Draco con un gran sorriso.
Il treno era quasi in partenza, e anche Scorpius balzò a bordo.
I quattro ragazzi si sporsero dal finestrino del loro scompartimento, e salutarono i genitori.
Dalla banchina due uomini guardavano quelli che potevano essere i loro riflessi ringiovaniti salutarli raggianti, diretti verso lo stesso castello che era stato la loro casa, che li aveva visti conoscersi e odiarsi, ma che soprattutto li aveva fatti diventare quelli che erano.
“Non avranno problemi” disse Harry quando il treno era ormai sparito.
“Certo che non ne avranno, Potter. Sono i nostri figli!”

 

 

Note alla storia:

Una precedente versione di questa storia è letteralmente sparita dal mio profilo, così ho deciso di ripubblicarla con qualche minima variazione.
Ecco alcune precisazioni 

1: Da come avrete capito, Hermione e Draco sono sposati. Hanno due figli: Cassie, la più grande, ha l’età di James; Scorpius invece ha l’età di Albus. Il nome Cassie non è casuale, ma vorrebbe riprendere il nome della costellazione Cassiopea, per seguire la tradizione dei Black.

2: Harry Draco e Ron, insieme ad altri quattro elementi, fanno parte della Squadra Scelta Auror, e al momento Ron è in missione sotto copertura nel nord della Francia.

3: In questa versione, Ron si è sposato con Lavanda Brown, da cui ha avuto due figli: Rose e Hugo

*: testo preso esplicitamente da Harry Potter e i Doni della Morte –Diciannove anni dopo

Che dire, ecco come mi sarebbe piaciuto essere l’epilogo di Harry Potter e i Doni della Morte (ah, ovviamente non avrei neanche fatto morire Fred)
Spero che questo mio delirio vi sia piaciuto. 

Grazie a chi ha avuto voglia di leggerlo,
a chi lascia un commento,
o a chi passa soltanto a salutare. 

Piglet.

  
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