Legami Invisibili
di Lilyan
11. Vendetta
Le aveva provate tutte. Persino uno strano
intruglio che le aveva prestato Calì l’estate scorsa
assicurandole che faceva miracoli… eppure le occhiaie sotto gli occhi non
sembravano voler andar via… e più si guardava allo specchio e più sembravano
evidenti!
Hermione non aveva dormito quasi nulla quella
notte.
Le parole di Draco le avevano rimbombato
nella testa per tutto il tempo, come se qualcuno continuasse a gridarle vicino
al suo orecchio!
“Peccato
che fosse già la seconda volta!”.
“Non intendeva di certo quello!” Si ripeteva come
un mantra nella mente, mentre il suo stomaco era inspiegabilmente sottosopra.
“ Non può averci visti, non lo sa
nessuno… non proprio Malfoy, per favore! Sarebbe un disastro!”.
Mentre pensava questo, si accorse che anche Draco si era
svegliato e preparato e che ora era seduto sul suo letto, osservandola in
silenzio, e questo la metteva incredibilmente a disagio.
- Buongiorno Granger! – Disse con un sorrisetto,
ben sapendo che qualcosa turbava la ragazza.
- Buongiorno! – Disse lei gelida. – Io sono pronta,
se vuoi possiamo scendere! -.
- Quanta fretta! Pensavo avessi voglia di fare due
chiacchiere prima! – Il tono era ironico e lo sguardo canzonatorio.
“ Colpita nel segno” pensò il biondo quando la vide
sbarrare gli occhi sorpresa per quella domanda.
- Non ho nulla da dirti e non sono in vena di fare
conversazione! Quindi, se non ti dispiace possiamo
andare! – Aggiunse prontamente Hermione senza lasciar trasparire troppo il suo
disappunto.
- Non dirmi che sei ancora arrabbiata per ieri?
Pensavo che alla fine ti fossi divertita anche tu, o non è
così? –.
- Non ho niente, Malfoy, e non sono arrabbiata per
ieri, ho solo voglia di andare a fare colazione! -. La Grifondoro si stava
alterando e più rimaneva in quella stanza con gli occhi indagatori di Malfoy
puntati addosso, più il suo sangue freddo veniva meno.
Un ghigno si affacciò sulle labbra di Draco che,
soddisfatto di aver messo in difficoltà Hermione e
determinato a non lasciar perdere l’argomento, volle insistere. – Eppure sento che c’è qualcosa che mi vuoi chiedere… vero? –
La sua voce si fece suadente.
Si sentiva in trappola! Malfoy sapeva sicuramente
qualcosa, ne era sempre più certa.
Se si fosse rifiutata di affrontare la questione, probabilmente
nel giro di poche ore sarebbe stato l’argomento più discusso della giornata in
tutta Hogwarts. Che fare? E
chi le avrebbe garantito che poi malfoy avrebbe tenuto la bocca chiusa?
- Sentiamo, e che cosa dovrei chiederti? – Si
azzardò infine a domandare.
- Non saprei… - Draco beffardamente si era messo
una mano sotto il mento nel gesto di pensare intensamente a qualcosa. – Forse…
come faccio a sapere che non era la prima volta che uscivi a volare di notte
con qualcuno? – I suoi occhi di ghiaccio ora la fissavano intensamente come avessero voluto penetrare il suo cervello per carpire anche
i suoi più nascosti pensieri. – Non è forse così, Granger? -.
Il cuore di Hermione mancò un battito. La ragazza
sbiancò visibilmente e nella sua mente un milione e più di idee
vorticavano freneticamente in cerca di una soluzione a quel guaio.
- Non credo sia affar tuo Malfoy quello che faccio!
E poi ti stai solo inventando un sacco di frottole! –
Hermione ormai non sapeva più cosa dire per nascondere l’evidenza… e poi
davvero l’aveva vista e riconosciuta?
- Così mi offendi Granger! Come ti ho detto, anche
noi Serpeverde spesso usciamo di nascosto la sera, e scommetterei tutti i miei
averi che il maggio scorso, prima della fine della scuola, eri proprio tu quella
che ho visto svolazzare sopra il lago in compagnia di … -
- ORA BASTA! – Gridò in un sol fiato Hermione che
non ne poteva più. – Cos’è malfoy, vuoi forse
ricattarmi per questo? Su, dimmi che cosa vuoi e facciamola finita! Non ho
intenzione di passare la giornata qui a discutere! – Hermione era fuori di sé.
Sembrava l’avesse morsa una vipera e il suo sguardo, avesse
potuto, avrebbe di certo incenerito chiunque si trovasse nel giro di
cento metri. Lo stesso Malfoy per alcuni istanti rimase impietrito da tanta foga
e determinazione.
- Allora Malfoy, vuoi parlare? Che
cosa vuoi? -.
Draco si pentì della sua idea. Doveva aver toccato
un nervo scoperto. Non intendeva in fondo creare tutto quel casino, voleva solo
farsi due risate ai danni della Granger, ma dalla sua reazione intuì che sotto
doveva esserci qualcos’altro.
Mantenendo il suo solito aplomb Draco si destreggiò
quanto meglio poté in quella situazione.
- Non voglio niente Granger, non
ti agitare, non ho intenzione di ricattare né te né nessun altro. Ma a quanto pere avevo visto proprio bene! Blaise mi deve dieci
galeoni! – Aggiunse infine accennando un sorriso.
Il terrore si affacciò sul viso di Hermione che non
disse una parola.
Draco se ne accorse – Ma
visto che non sono di certo i soldi che mi mancano, non riscuoterò tanto presto
il mio premio! – E si alzò dal letto, facendo segno
con la testa a Hermione di fare lo stesso.
La ragazza si alzò come un automa, Draco si voltò
incamminandosi verso la porta quando lei lo chiamò – Malfoy, senti…
-.
- Non dirò niente Granger, a NESSUNO… almeno per
ora. Non ti devi preoccupare per questo –. Questa storia sarebbe
potuta servirgli in futuro, ne era certo.
Più di così Hermione non poteva pretendere. Già il
fatto che Draco non l’avesse in qualche modo ricattata
era già un gran guadagno, soprattutto trattandosi di un Malfoy! Solo che da
quel giorno sarebbe dovuta stare ancora più attenta!
MOOOOOLTO più attenta!
La sera giunse fin troppo in fretta e con essa il secondo appuntamento settimanale con le lezioni di
pozioni con PITON!
- Che palle, io proprio
non capisco perché dobbiamo fare anche queste stupide lezioni supplementari! –
Si lamentò Harry, mentre con Draco e Hermione dopo la cena era rimasto seduto
al tavolo dei serpeverde in attesa di scendere nei
sotterranei.
- Non ti lamentare Harry, non può farti che bene un
po’ di studio supplementare… soprattutto in pozioni! -. Sorrise
divertita Hermione, nel vedere Potter schifato all’idea di dover vedere il
professore anche di sera.
- Non è poi così male, se lo si
conosce! – Aggiunse incolore Draco mentre finiva la sua porzione di biscotti
allo zenzero.
- CHE COSA? – Dissero in
coro gli altri due.
- Spero tu intenda le pozioni, vero? – Chiese
speranzoso Harry, che tutto poteva sopportare, ma non sentir dire che in fondo
Piton era simpatico.
- No Potter, parlavo proprio di Piton. Ma non puoi capire… magari un giorno ne potremo parlare…
adesso però è meglio che andiamo, è ora! – Si infilò
in bocca l’ultimo biscotto e si alzò e dopo aver atteso che anche i Grifondoro
avessero fatto lo stesso, si incamminò verso gli ormai famigliari sotterranei
di Hogwarts.
- Buonasera signori! Vedo che finalmente avete
imparato ad essere puntuali! – Sibilò Piton mentre
chiudeva dietro di sé la porta del suo studio.
- Buonasera! – Risposero i tre appena entrati.
La stanza era illuminata dal fuoco che scoppiettava
nel camino e da alcune candele che brillavano qua e là sui mobili tutt’attorno.
Pile di libroni polverosi erano accatastate un po’ dovunque, sulla scrivania e
su una vecchia cassettiera di mogano e in qualsiasi parte si girasse lo sguardo
c’erano ampolle e provette piene di intrugli colorati.
Come la prima volta, vicino al camino era stato
collocato un piccolo tavolo con una sedia. Vi erano piume e pergamene e… dei
biscotti al cioccolato e del succo di zucca.
Hermione si avvicinò subito a quel tavolo, sapendo già
che era per lei, e trasse dalla sua borsa alcuni libri e senza dire una parola,
si mise a fare i propri compiti.
Harry e Draco, invece, erano rimasti in piedi ad
attendere che anche la loro postazione con calderone e ingredienti apparisse al centro della stanza. Ma
nulla sembrò succedere.
Piton intanto si era accomodato sulla sua poltrona
e solo dopo aver osservato inespressivo i due giovani maghi che aveva di
fronte, prese la bacchetta e la agitò.
Grifondoro e Serpeverde rimasero sorpresi. Al posto del pentolone, il professore aveva fatto apparire un
tavolino, non più grande di quello su cui stava studiando Hermione, e due
poltroncine di chintz color verde salvia.
- Sedetevi! E’ ora di cominciare! -. Ordinò Piton.
Draco si accomodò subito, mentre Harry osservava
incuriosito la stanza. Il presentimento che qualcosa non andasse per il verso giusto lo turbava.
- Allora Potter? Stiamo aspettando che sua signoria
si degni di raggiungerci così possiamo procedere! -.
Harry allora si sedette al posto assegnatogli e
assieme a Draco attese che Piton dicesse loro che cosa
fare.
Senza parlare, invece, il professore agitò una
seconda volta la propria bacchetta e di fronte ad ognuno dei ragazzi apparvero
sette ampolle di cristallo, contenente ognuna un liquido di colore diverso. I
due giovani non capivano cosa stesse succedendo, visto
che erano lì per preparare delle pozioni.
Ma nessuno osò fiatare per commentare quell’assurda
situazione.
- Molto bene signori! Visto e considerato
che vi piace giocare con le pozioni… questa sera giocheremo, ma secondo
le mie regole! – Piton si alzò dalla sua postazione e si avvicinò lentamente. –
Ho pensato di testare le vostre capacità, se mai ce ne siano…
prima di procedere con queste lezioni! Voglio vedere per cosa sto perdendo il
mio preziosissimo tempo!– Un ghigno era stampato sulle
sue labbra.
- Che cosa dovremmo fare,
signore? – Domandò Draco più intimorito che curioso.
- Mi stupisco che non lo abbiate già capito! E’
molto semplice! In quelle ampolle sono contenute delle pozioni che servono
solitamente per carpire la verità. Ognuna ha un effetto diverso, ma il risultato
alla fine è sempre lo stesso! Due di quelle fiale, però, contengono un liquido
perfettamente neutro ed innocuo… e qui sta la vostra prova. Dovrete individuare
quella sostanza e berla. Non ve ne andrete da qui fino
a che non ne avrete sorseggiata una … e sperate che non si tratti di una
pozione! – Detto questo tornò al proprio posto, sorridendo perfidamente e mettendosi
a leggere, come nulla fosse.
Li aveva incastrati!
Harry guardò Draco con le iridi fiammeggianti.
Maledetta la volta che si era fatto prendere da quella stupida idea del
veritaserum nel tè di tutta la scuola e aveva dato
retta a Malfoy!
Draco intuì i pensieri del moro vedendo il suo
sguardo per nulla rassicurante. Però ora non c’era tempo per chiarirsi… doveva
trovare il modo di uscire da quella situazione con il minimo dei danni… e se
possibile tirare fuori dai pasticci anche Potter.
Se ben conosceva Piton, in quelle ampolle erano
contenute di certo delle pozioni difficilmente individuabili e di sicuro dagli
effetti più che subdoli. Il veritaserum non era nulla, pensò Draco, se il
Professore aveva usato anche solo un briciolo delle sue abilità nel preparare
le pozioni.
Il Serpeverde iniziò ad armeggiare con i
contenitori. Iniziò annusando quei liquidi colorati, tentando di percepirne i componenti… ma nessuno di loro aveva un qualche particolare
odore. Alzò poi le ampolle in direzione del caminetto per guardare attraverso
le pozioni. Infine, fece cadere alcune gocce di ognuna su di una pergamena, per
verificarne gli effetti.
Harry, che fino a quel momento era rimasto a
guardare, cercò di imitare il compagno in qualche modo, scavando nei propri
ricordi per riportare alla mente almeno qualcosa di ciò che Piton gli aveva
insegnato in sette anni.
Alla fine Draco si trovò a dover scegliere tra due
ampolle. Una conteneva un liquido denso ed ambrato, l’altra un fluido rosso
come il vino. Decisosi bevve quello rosso e rimase in
attesa di qualche effetto. Dopo un paio di minuti non era ancora accaduto
nulla.
Harry era al
punto di partenza. Una boccetta valeva l’altra, e se anche ci fosse stato del
veleno in una di esse, lui probabilmente non sarebbe
stato in grado di riconoscerlo se non bevendolo!
“ E sia, che cosa mi potrà
mai succedere?” Si chiedeva il Grifondoro mentre decideva quale pozione
trangugiare. “ Al massimo passerò la serata a raccontare tutti i miei segreti a
Malfoy e a sentirmi chiamare imbranato da Piton”. La
cosa tutto sommato lo turbava meno di quanto pensasse…
gli dava solo fastidio che Malfoy fosse riuscito a trovare la pozione innocua
in mezzo alle sette. A lui sarebbe servito un MIRACOLO!
La mano di Harry era indirizzata verso una pozione
rosa pastello quando con un impercettibile segno del capo Draco gli fece segno
di “no”.
Improvvisamente sopra la testa del Serpeverde si
era creata una nebbiolina celeste che a poco a poco prendeva consistenza,
formando una scritta a caratteri cubitali.
“ Voglio aiutare Harry Potter ”
Harry tra il sorpreso e lo spaventato, non riuscì a
trattenere una risatina, che non sfuggì all’orecchio attento di Piton.
- Peccato signor Malfoy, vedo che ha trovato la “pozione
avvisatrice”. Serve a far capire le vere intenzioni delle persone anche se
queste cercano di nasconderle! – Piton sogghignò alla vista del suo pupillo con
una specie di enorme avviso pubblicitario che
volteggiava sulla sua testa.
Draco arrossì quando si accorse della cosa e si
rese conto dell’assurda impressione che doveva dare ai presenti. – Quanto
durerà questa cosa? – Aggiunse poi sconvolto dall’idea di dover andare in giro
a quel modo per tutta la scuola.
- Solo qualche minuto e la nuvoletta scomparirà, ma
l’effetto della pozione durerà ancora qualche ora… - Spiegò Piton sempre più
divertito.
- Allora Potter, lei che intenzioni ha? Ha deciso
quale pozione provare? – Incalzò il professore che si divertiva un sacco a
vederli in così grande difficoltà.
Harry non sapeva cosa fare. Provare a casaccio una
delle pozioni sperando in un po’ di
fortuna oppure… un’idea balenò nella sua mente. In fondo non sembrava così
male… di colpo prese la pozione uguale a quella che
aveva appena bevuto Draco e sorrise beffardo verso Piton, come a volerlo sfidare.
- Ingegnoso Potter! Invece di rischiare ha scelto
il male minore! Ha già visto gli effetti su Malfoy e non ha nemmeno provato a
fare di testa sua! Dieci punti in meno per Grifondoro! – Ghignò Piton che non
si era aspettato una tale mossa da Potter.
- Lei non può, non è
giusto! – Sbottò Hermione che aveva assistito alla scena senza parlare.
- Le ricordo signorina Granger che non le è
permesso interferire in queste lezioni! –
- Ma lei non può togliere
a Harry dei punti solo perché è stato più furbo di lei! –
- Come si permette! – Piton viola dalla rabbia
impugnò la bacchetta.
- Mi permetto e come, visto che questa messinscena è solo un modo per vendicarsi di Harry e Draco
per lo stupido scherzo di ieri… -.
Hermione ebbe appena il tempo di finire la frase che
Piton le aveva già scagliato un incantesimo per
addormentarla.
- Che cosa le ha fatto? –
Chiese Harry preoccupato andando ad accertarsi delle condizioni della ragazza.
- Non si preoccupi Potter, sta
solo dormendo e domani non ricorderà più nulla di questa serata – Aggiunse
piton ancora scocciato per l’interruzione della Granger.
- Ora calmati Potter, è tutto a posto. La portiamo
a dormire e domani sarà come se non fosse successo niente – Provò
a tranquillizzarlo Draco.
- Se le succede qualcosa…
se lei farà ancora una cosa del genere alla mia amica… Silente saprà ogni cosa
di quello che accade in questa stanza… e non credo che le lascerà continuare in
questo modo! - Harry era sconvolto. Prima o poi a
Hermione avrebbero fatto il lavaggio del cervello se non si fosse trovata in
fretta una soluzione per quella stupida situazione!
Improvvisamente anche sopra la testa di Harry si
formò una nebbia azzurrina che prendendo forma lasciò senza parole i due occasionali
spettatori.
“Sono innamorato di Hermione Granger”
La consapevolezza che qualcosa era accaduto, alla
vista degli sguardi stupiti dei due che stavano d fronte a lui, fece alzare la
testa al Grifondoro.
Furono pochi istanti e Harry capì. Arrossì. Lasciò
la mano di Hermione che stava stringendo da qualche minuto e raccolte le
proprie cose uscì dalla stanza, di corsa, senza
curarsi di salutare nessuno o chiedere spiegazioni.
Draco non aprì bocca.
Le uniche parole pronunciate furono quelle di
Piton. – Draco, porta la signorina Granger a dormire… per questa sera abbiamo finito! –
Draco obbedì e prese in braccio Hermione; si avviò
per uscire, quando venne fermato dal professore.
- Sai bene cosa significa, vero Draco? Quindi non una parola di questa sera con NESSUNO! Non è uno scherzo… questo può essere un problema! -.
*
*
*
Continua…
Insomma vi
faccio proprio disperare con la storia delle coppie…? Mi dispiace
davvero, non volevo! Da questo capitolo (anche se stavolta non è un gran
che!) dovreste però aver capito qualcosa di più… Harry è
innamorato!
Ma Herm corrisponde? E Draco
resterà alla finestra ad osservare oppure combinerà qualcosa? Il pairing non
vuole essere un segreto nazionale, né non ve lo dico perché mi diverto a
tenervi sulle spine… il fatto è che loro sono in tre… (si creeranno una specie
di triangolo e dei malintesi)… quindi alla fine sarà Hermione a dover fare una qualche
scelta… ma se vi dico chi sceglierà, ho già finito la mia storia! Sappiate che comunque la sua scelta non sarà poi così scontata!
E con
questo ho già detto anche troppo!… e poi se vi dicessi che alla fine Herm manda
Harry e Draco a quel paese e si innamora di Paciock…* o * voi che direste? ^__^
PS: L’altro
giorno mi sono riletta quasi tutta la fanfiction per
riprendere il filo, e devo dare ragione a chi tra voi mi ha scritto che ne poteva
uscire una bella Harry/Draco (coppia che anch’io adoro
©©©!!!!!!) … lo dice anche la mia amica Katy! (Visto che ti ho citata!?)…
Per i due sto però già pensando ad un’altra storia!
© Lilyan ©