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Autore: Blueraven    10/11/2016    0 recensioni
Scorpius Malfoy è un Corvonero intelligente, sarcastico, autocritico e un po' impacciato. La famiglia Weasley è la sua seconda famiglia, la Tana la sua vera casa e Albus Severus Potter, il fratello che ha scelto di avere, nonostante le sue sceneggiate da primadonna, gli abbracci spaccaossa e la sua tendenza al dramma in ogni situazione.
L'unica incognita della sua semplice vita? Rose Weasley.
Distante, misteriosa, all'apparenza fragile, la rossa è sempre rimasta ai margini della sua vita sociale, senza mai davvero entrarvi, nonostante le amicizie in comune.
Ora, però, tutto sta per cambiare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'C&P'
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Ci siamo ragazzi. Sono stati tre anni meravigliosi in compagnia di questa storia che, senza nemmeno farlo apposta, silenziosa ma potente, si è ormai insediata nella mia mente creativa, creandovi scompiglio. Amo i personaggi che ho creato, non posso dire di essere soddisfatta quanto avrei voluto di tutto ciò che ho scritto, ma alla fin fine, chi può dire di esserlo mai interamente.
Vi ringrazio di cuore, se siete rimasti con me fino alla fine, ma non crediate di essere meno importanti, voi che avete iniziato a leggere da poco: ho apprezzato allo stesso modo anche il vostro supporto. 
Grazie davvero. 
In caso voleste sapere come la storia prosegua, sappiate che il seguito sta arrivando. 
Alla prossima.
 

 Capitolo 13

 

Possiamo Sperare

Domenica Sera

 

 

 

L’ultima cena alla Tana è un mix di emozioni ed imbarazzi mai visto prima. Per la prima volta, tutti mangiamo in silenzio, cullati dal ritmico tintinnio delle posate.

Al non alza la testa dal suo piatto, nemmeno fa il bis e Lorcan continua a lanciargli occhiate indecifrabili da sopra al suo piatto, ancora praticamente intatto.

Lys ed L, invece, guardano i rispettivi fratelli con preoccupazione.

Vorrei dire o fare qualcosa che possa allentare la tensione, ma non ho idea di cosa sia successo e le occhiate eloquenti si Rose mi convincono a desistere.

 

  • Se nessuno di voi ragazzi vuole più fare il bis, io comincio a sparecchiare- azzarda la signora Weasley lanciando occhiate interrogative ai commensali.

     

  • Credo che per stasera abbiamo finito qui, nonna- risponde L con voce rauca. Che diamine è successo?

     

  • Va bene cari. Se più tardi vi venisse fame, gli avanzi saranno in frigo- annuncia, prima di cominciare a raccogliere le stoviglie.

 

Senza nemmeno pensarci, io e Rose ci alziamo e cominciamo ad aiutarla, per poi seguirla silenziosamente in cucina.

 

  • Per Godric nonna, ma che è successo?- sbotta Rose sottovoce non appena ci ritroviamo fuori dalla portata d’udito di della sala.

     

  • Vorrei averci capito qualcosa, davvero. So solo che stava andando tutto bene quando sono andata a dare da mangiare alle galline e dieci minuti dopo, Al e Lorcan si stavano urlando di tutto. Quando sono rientrata, Lily e Lysander stavano cercando di fermarli, ma quei due testoni non li ascoltavano nemmeno e avevano cominciato a lanciarsi pezzi degli scacchi. Ho dovuto ricorrere ad un Immobilus.- spiega, sospirando tristemente, mentre io e Rose sistemiamo le pietanze in frigo, attoniti.

     

  • Quindi hanno avuto un brutto litigio... Poi che è successo?- chiedo, pensieroso. Sapevo che la pace di ieri sera non sarebbe potuta durare a lungo fra quelle due teste calde, questo però non spiega i silenzi di L e Lys.

     

  • Quando ho sciolto l'incantesimo, ho spedito tutti nelle rispettive stanze, ma è servito a poco. Nemmeno due minuti più tardi, le urla sono ricominciate, stavolta tra i rispettivi fratelli- conclude, lasciandosi cadere sulla sua solita poltrona vicino al lavello.

     

  • Temo che quei due possano aver combinato un casino. Urge chiacchierata con Al, e subito anche.- dichiara Rose dando voce ai miei pensieri. Annuisco.

     

  • Prima però voglio capirci qualcosa. Meglio chiedere agli altri due zucconi, prima di torchiare Al- suggerisco, sinceramente preoccupato mentre sistemo gli avanzi in frigo.

     

 

Quando torniamo in sala, Al e Lorcan non ci sono più, i loro piatti, ancora semivuoti, sono stati abbandonati e Lys ed L sono rimasti da soli, gli sguardi fissi sui rispettivi piatti.

 

  • Che cosa diamine è successo.- fa Rose battagliera, rivolgendosi all'amico ed alla cugina. I due sobbalzano, per poi scambiarsi un'occhiata triste.

     

  • In realtà non abbiamo capito molto nemmeno noi. Stavamo giocando e scherzando tranquillamente- comincia a spiegare L, la confusione bel visibile nella sue espressione.

     

  • Poi io ho fatto una battuta a Lily. Mi aveva rifilato uno dei suoi soliti pugni spaccaossa, così le ho detto di non mostrare troppo la sua forza o qualcuno avrebbe potuto pensare che fosse segretamente un maschio, per giunta gay- noto subito che non l'ha chiamata come suo solito Carota e che ha fatto di tutto per non guardarla, durante la sua spiegazione. Un sospetto, comincia a farsi strada nella mia mente, ma è ancora troppo presto per dire qualcosa.

     

  • Al che Lorcan ha cominciato a ridere e poi a tossire e sputacchiare, tanto che sembrava quasi che stesse soffocando e quello scemo di mio fratello, invece di aiutarlo, è diventato bordeaux ed ha cominciato ad inveirgli contro- continua la rossa con sguardo attonito.

     

  • E che cosa gli urlava?- incalzo, sempre più preoccupato, ma lei non dà segno di volermi rispondere, così sposto la mi attenzione sul biondo imbarazzato al suo fianco.

     

  • Non ho capito esattamente, qualcosa del tipo 'Lo sapevo che non dovevo fidarmi di te', ma non ne sono sicuro, non ho capito a cosa si riferisse...- racconta, pensieroso. Scocco un'occhiata allarmata a Rose, che ricambia con una smorfia di puro terrore. Scuote la testa.

     

  • La nonna ha detto di averli sentiti urlare anche con voi, dopo...- suggerisce lei, cercando di spingerli a raccontare cosa sia successo dopo.

 

Per qualche secondo, nessuno dei due sembra intenzionato a parlare, poi L alza lo sguardo per incontrare quello della cugina e, dopo un respiro profondo, si decide. Brava la mia Grifondoro coraggiosa.

 

  • Non so cosa sia successo fra i due biondi, anche perchè il qui presente si rifiuta di parlarmi- azzarda, con una punta di risentimento, lanciando al biondo un'occhiata eloquente che lo costringe ad arrossire – Ma quando sono entrata in camera, ho ripreso Al per il putiferio che aveva scatenato lui mi è scoppiato a ridere in faccia, mi ha sputato addosso veleno e cattiverie. 'Solo perchè ora non ti scanni più col gemello intelligente, ti senti in grado di giudicare gli altri?' e cose del genere- fa un gesto con la mano, come fa sempre quando non vuole più parlare di un argomento.

     

  • Davvero ti ha detto questo?- esplode il biondo, bianco in viso. Lei annuisce, sbuffando.

     

  • Statemi bene a sentire voi due.- interrompe Rose con voce decisa – Non mi interessa quello che quei due zucconi hanno avuto la faccia tosta di dirvi: mi rifiuto categoricamente di pensare che voi due siate tanto stupidi da starli a sentire. Quindi ora piantatela di fare i bambini- fa una piccola pausa per un'occhiata al biondo – e riprendete a fare quello che stavate facendo prima di tutto questo casino. Ad Al ed al gemello tonto, ci pensiamo noi.- conclude perentoriamente, per poi scoccare un occhiolino di incoraggiamento alla cugina, che ricambia con un timido sorriso.

     

  • In effetti, ci sarebbe ancora una partita di scacchi in sospeso...- accenna Lysander, guardo la rossa al suo fianco con aria di sfida.

     

  • E sia, ma sappi che ti distruggerò- concede la suddetta con aria soddisfatta, prima di alzarsi e dirigersi in salotto.

     

  • Questo lo vedremo, Carota!- le urla dietro lui, prima di seguirla. Tiro un sospiro di sollievo.

     

  • Ecco, perchè non può essere così semplice anche con quei due zucconi?- sospiro, mettendomi le mani nei capelli.

     

  • Questo non lo so, ma sappi che stavolta non la passeranno liscia.- decreta con voce ferma. I suoi occhi emanano scintille ed io non posso fare a meno di pensare che non vorrei mai trovarmi nella sua lista nera. - Andiamo da Al.- sentenzia, afferrandomi la mano e trascinandomi verso le scale.

     

  • Okay, okay, prima però ci calmiamo un attimo, altrimenti non otterremo niente- lamento, cercando di farla ragionare. Si ferma improvvisamente, facendoci scontrare, per poi voltarsi nella mia direzione.

     

  • Sì. Hai ragione.- prende un profondo respiro e mi lascia libera la mano, con mio disappunto – Mi dispiace, mi sono lasciata prendere dalla rabbia- le sorrido, mentre la osservo prendere profondi respiri ad occhi chiusi.

     

  • Non preoccuparti, avrai modo di sfogarti su di lui... dopo che lo avremo fatto parlare- la rassicuro, ridacchiando e cominciando a salire le scale.

     

  • Allora, quale metodo inquisitorio è più appropriato usare oggi?- chiede scherzosa, seguendomi.

     

  • Sai cosa potrebbe funzionare egregiamente?- nega, scuotendo il capo – Il silenzio.- mi osserva, curiosa e pensierosa ed io le sorrido – Analizziamo la situazione: si tiene tutto dentro da un giorno intero ed abbiamo capito che si tratta di qualcosa di grosso, giusto? Quindi sta ribollendo dal bisogno di parlarne...- suggerisco.

     

  • In più ora sa di aver combinato un disastro e di aver detto cose orrende alla sua sorellina, per cui si sentirà tremendamente in colpa...- continua lei, seguendo alla perfezione il filo del mio ragionamento.

     

  • Per di più, da buona primadonna, l’unica cosa alla quale non riuscirebbe a resistere è una rivelazione ad effetto. Quindi noi ci sediamo e cominciamo a fissarlo e con tutta la calma del mondo, aspettiamo che esploda- dichiaro soddisfatto.

     

  • E se mi dovesse guardare, gli rifilerò anche una buona dose del mio sguardo alla 'so cosa hai fatto', lo fa cedere praticamente sempre.- ridacchia, mentre ci avviciniamo alla porta chiusa della camera che condivido con Al. Ci guardiamo per un istante e poi entriamo, decisi.

 

La luce accesa mi permette di vedere le cose di Al spare con malagrazia su qualunque superficie, mio letto compreso, segno che deve aver dato di matto e lanciato tutto in aria.

Il diretto interessato se ne sta seduto a gambe incrociate sul suo letto, lo sguardo fisso su un punto imprecisato del muro senza davvero vederlo. Sembra in stato catatonico.

 

Rose mi supera con passo fermo, con uno svolazzo della bacchetta rimette in ordine tutto ciò che suo cugino ha sparpagliato in giro e prende poi posto sulla poltrona che troneggia fra i due letti, lo sguardo fisso su di lui.

Immediatamente la seguo, andandomi a sedere sul mio letto, schiena alla finestra e sguardo puntato sul mio rigido amico.

 

Per cinque lunghissimi minuti, nulla cambia, anzi, sembra quasi che il moro non si sia nemmeno accorto della nostra presenza. Infine, si riscuote leggermente e dopo aver preso un lungo respiro, si decide a parlare.

 

  • Gli ho detto che sono gay.- confessa, spaesato. Tutta la mia preoccupazione, si trasforma improvvisamente in puro e semplice terrore. Guardo Rose di sfuggita e quel mezzo secondo mi basta per poter scorgere sul suo viso, un’espressione identica alla mia.

 

  • Co...Come...- balbetto, deglutendo. Fantastico, ho anche perso l'uso della parola.

 

  • Non so come mi sia uscito. Era vero quello che ti ho detto ieri sera: gli ho chiesto scusa quando siamo rimasti soli, lui è rimasto zitto e ha cominciato a darsi una pulita mentre io pulivo la sua borsa. Stava andando tutto bene ma poi si è fermato e ha cominciato a prendermi in giro come al solito, dicendomi che sono proprio bravo a fare le pulizie e che forse dovrebbe assumermi come domestica, così per cambiare discorso gli ho detto che passando tanto tempo con Annie, mi ero abituato a ripulire disastri...- comincia a spiegarmi, ma ormai ho capito dove andrà a parare. Annie è sempre stata un punto di non ritorno per Lorcan.

 

  • ...lui ha cominciato ad insultarla e a ridere e a dirmi che mi ero trovato proprio la fidanzata perfetta, un disastro fatto e finito. Non ci ho più visto e gli ho praticamente urlato che sarei stato fortunato ad avere una ragazza dolce come lei e che avrei scelto sicuramente di stare con lei, se non fossi nato gay.- scuote la testa sconsolato.

 

Sospiro: avrei dovuto aspettarmi che prima o poi sarebbe successo qualcosa del genere. Lorcan è stato geloso di Al ed Annie fin dal primo anno, quando li ha visti insieme per la prima volta. Quella povera ragazza è stata l'inconsapevole motivo scatenante degli insulti e dei litigi di Al e Lorcan, perchè se lei non avesse scatenato la gelosia del biondo, questi avrebbe continuato ad ignorare il mio migliore amico e semplicemente avrebbero smesso di avere qualsivoglia tipo di rapporto.

 

  • Vuoi bene ad Annie, è logico che sentirne parlare così ti abbia fatto arrabbiare. Cosa è successo poi?- lo esorta a continuare Rose, dando voce ai miei pensieri.

 

  • E' stato strano. Ci siamo fissati negli occhi per non so quanto tempo, perfettamente immobili. Poi mi ha sorriso. Non il ghigno cattivo che fa quando mi prende in giro, mi ha fatto un vero sorriso. Ci sono rimasto di sasso. Per un attimo, è stato come se mi fossi trovato davanti il mio Lorcan, non quel mostro che vedo ogni giorno da sei anni.- ammette tristemente.

 

  • Vuoi dirmi seriamente che non ti ha preso in giro?- chiedo stupito. Credevo che questa scoperta lo avrebbe fatto diventare ancora più aggressivo. Ero convinto che, una volta scoperto quest'ultimo segreto, ne avrebbe approfittato per umiliare definitivamente Al davanti a tutta la scuola, noncurante come al solito dei suoi sentimenti per lui e del fatto di essere lui stesso gay. Perchè diciamocelo, Lorcan sarà pure un Grifondoro, ma dei leggendari coraggio, fegato e cavalleria che dovrebbe vantare, io non ne ho mai visto nemmeno un briciolo.

 

  • Me lo aspettavo anche io, credimi. Pensavo che mi avrebbe riso in faccia e avrebbe cominciato a pianificare la mia distruzione sociale a scuola, insomma, una mia definitiva umiliazione pubblica. Invece mi ha sorriso e ha cominciato a farmi domande su me ed Annie e sul mio essere gay. Come se fossimo amici.- racconta incredulo, passandosi le mani fra i capelli.

 

  • Cosa ti ha chiesto di preciso?- chiede la rossa, pensierosa.

 

  • Ha esordito con un "Vorresti dirmi che passi tutto quel tempo con la Wright senza nemmeno starci insieme? Allora come mai siete sempre appiccicati come due cozze?", poi mi ha chiesto come ho scoperto di esserlo, domanda alla quale ho risposto con una mezza verità, per ovvie ragioni e se i miei amici e la mia famiglia ne sono al corrente.- elenca, pensieroso. - E' stato davvero strano, vederlo di nuovo gentile.- sospira.

 

Il mio cervello comincia ad elaborare teorie a velocità supersonica, inserendo ciò che Al mi ha appena raccontato nel quadro della giornata.

Che sia stato felice della sua scoperta è innegabile: almeno adesso sa per certo, che se mai dovesse trovare da qualche parte una buona dose di coraggio, potrebbe davvero provare a stare con lui.

 

Mi stupisce però questo suo atteggiamento. Si è sempre dimostrato abbastanza codardo e subdolo, quasi un perfetto Serpeverde e sono comunque certo che fino a poco tempo fa, avrebbe usato un'informazione del genere per umiliare Al e prendere ancor di più le distanze dalla sua omosessualità. Quindi perchè questo comportamento gentile e normale?

Che ci sia sotto qualcosa?

 

  • A cosa stai pensando?-

 

  • Sto cercando di capire cosa lo abbia cambiato così. Voglio dire, sappiamo entrambi che fino a qualche tempo fa, avrebbe fatto lo stronzo e ti avrebbe preso in giro fino alla morte. L'unica spiegazione è che la scoperta lo abbia reso felice... anche se questo, devo ammetterlo, spiega solo la sua reazione e non ci garantisce che non farà lo stronzo comunque in futuro.- osservo, preparandomi mentalmente ad un'altra lunga spiegazione.

 

  • Perchè mai il mio essere gay dovrebbe renderlo felice?- chiede infatti, scettico ed amareggiato.

 

  • Perchè prova qualcosa per te fin dall'alba dei tempi, e questo lo sanno anche i muri, Al. L'unico che non vuole convincersene, sei tu.-

 

  • Certo, prova qualcosa per me, come no. Scorp, Lorcan non è gay. Non ti sei accorto che passa tutto il suo tempo con quella oca della Goldstein?- scuoto la testa.

 

  • Mi dispiace Al, ma sei sciocco esattamente quanto lui. Anche tu passi un sacco di tempo con Annie, eppure non ci stai insieme. Li hai mai visti baciarsi? Tenersi la mano? Fare qualunque cosa che provi una relazione sentimentale?- elenco, cercando di farlo arrivare all'ovvia conclusione.

 

  • No, questo no. Ma scusa, tu che prove hai che lui provi qualcosa per me? Mi tratta da schifo fin da quando siamo entrati ad Hogwarts, non perde occasione per umiliarmi ed insultarmi, nonostante io non gli abbia mai fatto nulla di male. Il mio unico errore è stato innamorarmi di lui e questo per fortuna nemmeno lo sa.- sbuffa, frustrato. Apro la bocca per ribattere, ma vengo interrotto da Rose.

 

  • Lascia perdere Scorp, non ci crederà finchè non ci arriverà da solo: per adesso sarebbe solo fiato sprecato.- scuote la testa sospirando ed inducendomi al silenzio. Ha ragione, eccome se ha ragione.

     

  • Se non altro, adesso si spiega il perchè del putiferio scoppiato oggi.- sentenzio, esasperato dalla cocciutaggine del mio migliore amico.

     

  • Scusate se mi sono sentito umiliato dalla sua reazione! Voi che avreste fatto al mio posto?!- esplode, risentito, per poi calmarsi immediatamente sotto la mia occhiata di gelo totale. Al suo posto, avrei ascoltato i miei migliori amici e risolto la situazione da anni, ormai.

     

  • Non importa, quel che è fatto è fatto. Adesso gli andrai a chiedere scusa e poi scenderemo tutti insieme e faremo qualcosa di divertente per la nostra ultima sera di vacanza.- dichiara Rose, gli occhi fiammeggianti.

     

  • Devo proprio?- lamenta lui, prendendosi la testa fra le mani.

     

  • Sì. Ah, quasi dimenticavo: una volta sceso, chiederai scusa anche a Lily per quello che le hai detto.- ordina con un tono che non ammette repliche. Lui sospira.

     

  • Hai ragione.- ammette, colpevole, alzandosi improvvisamente e lasciando la stanza con passo deciso.

 

Dall'uscio, lo vediamo dirigersi di gran carriera verso la stanza dei gemelli, esattamente due pianerottoli sotto al nostro. Cautamente, lo seguiamo e ci fermiamo a qualche passo dalla porta, in attesa, osservandolo bussare cautamente alla porta.

 

  • Avanti...- la voce triste di Lorcan giunge ovattata attraverso il muro. Senza esitare oltre, il mio amico apre la porta prendendo un respiro profondo. Dall'interno, sentiamo sbuffare pesantemente.

     

  • Albus, se sei qui per urlarmi ancora addosso, sappi che non sono dell'umore.- sentenzia freddamente.

     

  • Mi dispiace.- lo sentiamo dire, con tono fermo – E non guardarmi come fossi un unicorno che balla la hula, sono serio. Credevo mi stessi prendendo in giro per quello che ti ho detto ieri e non ci ho più visto, quindi ti chiedo scusa.- guardo Rose, sorpreso. Chi l'avrebbe detto che Al sapesse essere anche serio e maturo, a volte. Sono quasi orgoglioso di lui.

     

  • Ammetto che se avessi avuto ancora dodici anni, sarebbe stato il mio primo pensiero. Adesso però siamo grandi Al ed io sono quasi stufo di prenderti in giro. Quasi, ovviamente, non montarti la testa, continuerò a farlo quando mi pare e piace... solo, non su cose serie come questa, ecco.- un sorriso malizioso mi si dipinge immediatamente in volto.

     

Non ho mai creduto nelle coincidenze, men che meno quando si tratta di sentimenti, eppure guarda caso, Lorcan decide di fare l'adulto ed il serio proprio ora che ha scoperto le preferenze sessuali di Al. Come il mio migliore amico riesca a non accorgersi di tutte queste cose, però, resta ancora un mistero per me.

 

Mi volto verso Rose, che sfoggia un sorriso vittorioso e le faccio segno di seguirmi. Mi stacco dal muro, per poi affacciarmi cautamente alla stanza dei gemelli. Va bene che le cose stanno andando per il verso giusto, ma non credo sia ancora saggio lasciarli da soli in una stanza per troppo tempo. Suscettibile com'è, Al finirebbe per fare un altro casino e saremmo punto e a capo.

 

  • Allora reginette del dramma, scendete o no a fare qualcosa con noi poveri sudditi?- interrompo i loro sguardi imbarazzati, cercando di sdrammatizzare un po' la pesante atmosfera che si è creata nella stanza, facendoli rilassare immediatamente.

     

  • Arrivo- risponde immediatamente Al, quasi fuggendo dalla camera.

     

  • Volentieri, ma prima potreste mandarmi mio fratello? Vorrei parlargli un attimo. Prometto che vi raggiungeremo a breve.- chiede, imbarazzato ma sorridente.

     

  • Sarà fatto- annuisco, per poi uscire dalla camera e chiudermi la porta alle spalle. - Andiamo, dai- esorto il mio amico, impalato nel bel mezzo del corridoio con espressione vacua.

     

  • E va bene, vado, non spingermi!- lamenta, mentre scuoto la testa, facendo ridacchiare Rose.

 

Quando arriviamo in fondo alle scale, le risate felici di L e Lys ci raggiungono immediatamente, facendoci sorridere tutti.

 

  • Sei incredibile Carota, non sai proprio perdere con stile!- ulula il biondo, tenendosi la pancia dalle risate.

     

  • Ha parlato colui che rovescia le scacchiere per non dover ammettere la sconfitta!- ride lei, rossa come un peperone.

     

  • Oh ragazzi, ce l'avete fatta!- esclama il biondo accorgendosi del nostro arrivo.

     

  • Già, uno è stato recuperato, l'altro zuccone però vuole parlare con te, prima di unirsi a noi- ridacchia Rose, andandosi a sedere sul divano accanto ad L.

     

  • Non sia mai che la principessina debba attendere, vado subito!- scherza Lys, scattando in piedi e dirigendosi a passo svelto verso la stanza che divide col gemello.

 

Non appena il biondo scompare dalla vista, Al si getta sulla sorella, stritolandola in uno dei suoi tipici abbracci.

 

  • Per l'amor di Godric, lasciami subito andare, beota che non sei altro!- strilla quest'ultima , sempre rossa in viso, cercando inutilmente di divincolarsi dalla stretta del fratello. Io e Rose scoppiamo a ridere.

     

  • Non finchè non accetti le mie scuse, Coniglietta!- esclama in risposta lui, facendo ricorso all'orribile soprannome 'segreto' della sorella.

     

  • VA BENE, VA BENE, basta che mi levi le mani di dosso e non mi chiami mai più in quel modo!- grida lei, in risposta, a metà fra il puro disgusto ed il panico, ottenendo però di essere liberata.

     

  • Sul soprannome non posso prometterti nulla, lo sai. Cercherò di non farlo di fronte al gemello intelligente, okay?- le fa l'occhiolino, guadagnandosi un pugno sul braccio dalla sorella.

     

  • Come, ed io chi sarei?- chiede Lorcan, che sta scendendo in questo momento gli ultimi scalini a fianco del sopracitato, lanciando ad Al un'occhiata sospettosa.

     

  • Ancora non ho deciso. O meglio, non l'ho fatto se proprio vuoi una definizione che non contenga insulti- precisa il moro, facendo inaspettatamente sorridere Lorcan.

     

  • Allora posso sempre essere il gemello bello- afferma, lisciandosi la t-shirt. Per un istante è il silenzio totale, poi, scoppiamo tutti a ridere a crepapelle, compreso Al, che diventa anche rosso come non mai. - EHI, come osate?!- esclama poi, indignato.

     

  • Scusaci Lorc, è che anche volendo, io e te siamo identici, la cosa non ha senso- singhiozza fra le troppe risate il gemello.

     

  • Ma cosa c'entra, la bellezza è questione di stile- insiste l'altro, passandosi una mano fra i capelli e scatenando così ancora più risate.

     

  • Ti prego Lorcan, smettila, sto per morire soffocata!- grida L sull'orlo del collasso.

     

  • Non capite proprio un bel niente.- sentenzia questi, lasciandosi cadere, sconfitto, sul divano accanto alle due cugine.

     

  • Scherzi a parte, abbiamo ancora un paio d'ore prima che la nonna ci spedisca tutti a letto... Cosa vogliamo fare?- chiede Rose asciugandosi le lacrime con una mano, proprio un secondo prima che gli stomaci dei nostri quattro amici cominciassero ad emettere suoni mostruosi.

     

  • Mi sa che qualcuno qui ha fame- ridacchio, guardando i diretti interessati.

     

  • Beh, ad essere obiettivi, nessuno di noi ha mangiato gran che a cena...- ricorda L, interrompendosi poi con espressione pensierosa – Io però ho voglia di pizza...- accenna, guardandomi supplichevolmente. Contemporaneamente, Al, Lorcan e Lys si illuminano ed io non posso fare a meno di sospirare. Sarebbe stato troppo bello, riuscire a scamparla almeno per una vacanza alla Tana.

     

  • OOOOOH, ti prego, ti prego Scorp, facciamo la pizza?- incalza subito quel goloso di Al, sfoderando la sua migliore espressione da cucciolo. Sbuffo, ridacchiando, sapendo che non ho alcuno scampo da questa situazione.

     

  • Se va proprio a tutti...- concedo a mezza voce, facendo annuire tutti e lasciando perplessa Rose.

     

  • Sai cucinare la pizza Scorp?- chiede proprio quest'ultima, curiosa.

     

  • Per la barba di Merlino, Rose, tu non hai mai assaggiato la pizza di Scorp! Mi spiace amico, ma non hai scampo. Vorrai mica privare una cara amica del piacere di assaggiare la tua pizza?- come volevasi dimostrare, non ho alcuna scelta. Sorrido a Rose, scuotendo la testa per gli atteggiamenti idioti di quel furbastro del mio migliore amico.

     

  • E va bene, va bene, la faccio.- concedo, facendoli esultare – Comunque sì, Rose, per rispondere alla tua domanda, so cucinare la pizza. A dirla tutta, la cucina italiana è l'unica cosa che mi riesce davvero bene in cucina – rispondo a Rose, cominciando ad avviarmi verso la cucina di casa Weasley, amici al seguito.

     

  • Oh ragazzi! Vi è venuta fame?- ci accoglie la signora Weasley, intuendo le nostre intenzioni.

     

  • Più o meno...In realtà è colpa mia, mi è venuta una tremenda voglia di pizza...- ammette, facendo ridere la nonna, che ci scruta tutti con un gran sorriso.

     

  • Allora vi lascio volentieri la cucina, o per meglio dire, la lascio a te Scorpius caro. Mi raccomando..- avvisa, alzandosi e dirigendosi verso le scale.

     

  • Non si preoccupi signora Weasley, li farò sgobbare come muli per ripulire tutto – ghigno, facendola sorridere e facendo impallidire i miei due migliori amici. Non appena veniamo lasciati soli in cucina, mi volto verso i presenti, il ghigno ancora ben stampato in volto e do il via al mio solito teatrino. - Bene scansafatiche, sapete tutti qual è il vostro compito: L la farina, Al l'olio d'oliva, Lysander il sale e Lorcan il lievito- impartisco gli ordini e subito li vedo schizzare come fulmini ad adempiere i loro rispettivi compiti, sotto lo sguardo attonito di Rose. - Tu invece, mia cara, avrai un compito molto importante – le dico, tirando fuori da un armadietto il solito pianale di legno per impastare.

     

  • Mi dica, mastro chef!- chiede, curiosa, osservando attentamente ogni mia mossa.

     

  • Sarà tua premura occuparti della mansione più delicata: il taglio della mozzarella – annuncio solennemente, guidandola al frigo. Non lo ammetterò mai, ma in realtà adoro questi momenti alla Tana, quando mi pregano di fare la pizza e lavoriamo tutti insieme come una vera squadra.

     

  • Ai suoi ordini, adempierò a questo mio dovere con la massima attenzione- proclama lei, portandosi solennemente una mano al cuore ed afferrando la confezione di mozzarelle, per poi richiudere il frigo.

     

  • EHI!- protesta L, appena tornata con la farina, notando le mozzarelle in mano alla cugina – lei è la nuova arrivata e già le affidi le mozzarelle? Non è giusto!- strepita, guardandomi male.

     

  • Poche storie cuoca Lilian, aiuto cuoca Rose ha dieci volte più pazienza e precisione di te ed è quindi la più indicata per questo delicato compito.- decreto, facendomi dare la farina – Ed ora recuperami la passata di pomodoro e l'origano- le ordino sorridendo e lei obbedisce, non senza un pizzico di stizza.

 

Molti cucchiaini di lievito di birra istantanea made in Molly Weasley e fin troppe risate dopo, stavamo già infornando le nostre due meravigliose teglie di pizza.

 

  • I miei complimenti, chef Scorpius!- applaude L osservando le pizze che cominciano a cuocere.

     

  • Come sempre- aggiunge Al, entusiasta e sporco di farina sul naso.

     

  • E piantatela di fare i lecchini voi due, tanto aiuterete comunque a ripulire- li riprende Rose scatenando l'ilarità generale – Anzi, direi che sarebbe il caso di cominciare subito- aggiunge poi, osservando inorridita lo stato pietoso in cui versa ora la cucina.

     

  • E va bene-sbuffano i due fratelli ed i gemelli, rimboccandosi le maniche

 

Nemmeno a dirlo, un'ora dopo stavamo gustando una meravigliosa pizza margherita, mentre la cucina splendeva come se mai vi avessimo messo piede. C'è poco da dire, siamo proprio un'ottima squadra.

 

  • Allora Rosie, ti piace?- chiede curiosa L, dando voce ai pensieri che avevo troppa paura per esprimere io. Come uno scemo, non ho il coraggio di chiederle cosa ne pensi della mia cucina, come se ne andasse del nostro rapporto.

     

  • È straordinaria. Mi dispiace caro, ma da ora in poi non sarà più solo L a pregarti di farla ogni volta che vieni qui: ti toccherà farla molto più spesso, ora che so di questo tuo talento- dichiara lei, con sguardo furbo, prima di addentare un'altra fetta di pizza.

     

  • Come dimenticare che la pizza è il tuo piatto preferito!-esclama Al ridacchiando e facendo arrossire e ridere la cugina.

     

  • Per Merlino, diventerò un elfo domestico- esclamo, fintamente esasperato ma segretamente felicissimo di aver scoperto un'altra cosa che io e Rose abbiamo in comune.

     

  • Naaah, non sono Lily, però sappi che se mai vorrai farmi un bel regalo per Natale, o per il mio compleanno, farmi la pizza sarebbe un'idea perfetta- mi fa l'occhiolino ed io le sorrido felice. Ha appena implicitamente dichiarato di volermi nella sua vita ancora per molto tempo e la cosa non potrebbe rendermi più leggero ed entusiasta di così.

     

  • Consideralo fatto- ridacchio, afferrando un altro pezzo di pizza.

 

Il resto della serata trascorre fra risate, scherzi e stomaci pieni, così come dovrebbe essere ogni vacanza che si rispetti alla Tana. È solo quando finalmente, stanchi per la giornata piena di emozioni ed assopiti dal cibo, andiamo a dormire che posso definitivamente consacrare questa vacanza come la migliore in assoluto.

 

  • Quindi, domattina sveglia alle otto, colazione, valigia e poi si parte!- esclama L saltellando sulle scale.

     

  • Non ce lo ricordare piattola rossa- sbotta Al, notoriamente nemico delle alzatacce mattutine, beccandosi una gomitata dalla sorella.

     

  • Verremo a svegliarti alle sei Albie bello, non preoccuparti- ridacchia Lysander – Buonanotte!- urla poi dandogli una pacca sulla spalla, tirando i capelli scherzosamente ad L e fuggendo in camera prima ancora che qualcuno potesse replicare alcunchè.

     

  • Che gemello degenere- scuote la testa Lorcan – Buonanotte ragazzi- esclama poi, seguendo a ruota l'altro biondo e chiudendosi la porta alle spalle. Ridendo e sbadigliando, noi quattro saliamo un'altra rampa di scale e raggiungiamo la stanza delle ragazze.

     

  • È stata una bella mangiata ragazzi, grazie Scorp, mi hai regalato sogni meravigliosi per questa notte- esclama sognante L, entrando in camera, non prima di aver dato uno scappellotto affettuoso al fratello.

     

  • Rosie ti prego, se la vedi fare facce strane, vieni a svegliarci- supplica Al, ridendo dell'espressione beata della sorella.

     

  • Sarà fatto cuginastro- gli assicura la rossa, lasciandogli un bacio sulla guancia -Notte Al- poi si volta verso di me facendo lo stesso, facendomi balzare il cuore in gola e pregare tutti i maghi del Wizengamot di non arrossire – Buonanotte Platinato- esclama, allontanandosi.

     

  • Buonanotte Cespuglietto!- esclamo io ridendo, di rimando, mentre lei si chiude la porta alle spalle.

 

Mi volto verso Al, in attesa di un suo commento e lo trovo immobile con la bocca spalancata, gli occhi fuori dalle orbite e lo sguardo fisso su di me. Lo guardo preoccupato, per qualche istante.

 

  • Cespuglietto... Platinato...- sussurra, con voce strozzata – Sono... sono... PERFETTI!- esclama, fuori di sè dalla gioia. Sorrido, felice e compiaciuto, salendo l'ultima rampa di scale.

     

  • Lo so mio caro, lo so- sussurro tra me e me, per poi entrare in camera e buttarmi sul letto, sorridendo come un ebete. Pochi istanti dopo, Al mi raggiunge, raggiante, chiudendosi la porta alle spalle.

     

  • Amo quando le mie previsioni si avverano. E tu che mi prendi sempre in giro per i miei voti in Divinazione- esclama fiero, lanciandosi con poca grazia sul suo letto.

     

  • Vuoi biasimarmi? Sei il cocco della Cooman, fossi in te non andrei in giro a vantarmene- commento sarcastico, scuotendo la testa. - E comunque, di quale delle tue mille previsioni stai parlando, o esimio Mastro Veggente?- chiedo, mezzo preoccupato di avergli appena dato il permesso di intontirmi con le sue solite chiacchiere.

     

  • Ma di te e Rose ovviamente, santo Godric, sei ben lento per essere uno dei migliori studenti di Hogwarts! Proprio come avevo detto io, state facendo tutto da soli e nemmeno ve ne rendete conto- esclama, entusiasta, gettandomi nel panico. Mi blocco, terrorizzato dell'idea che abbia capito qualcosa, che mi abbia magari visto arrossire o beccato ad osservarla qualche secondo in più del necessario. -Voglio dire, vi siete anche dati i nomignoli da soli!- batte le mani, felice, voltandosi a guardarmi.

 

Non appena i suoi occhi mi raggiungono, mi affretto ad assumere un'espressione noncurante, sperando con tutto il cuore di riuscire a nascondere il sollievo nei miei occhi: grazie a Merlino, si riferiva solo ai nomignoli. Direi che sto riuscendo a nascondere i miei sentimenti meglio di quanto avrei mai pensato, se nemmeno Al che cerca ogni minimo dettaglio per potermelo rinfacciare, si è accorto di nulla.

 

  • Pff, quello è solo istinto di sopravvivenza, mio caro. Pensavi davvero che avremmo lasciato fossi tu ad imporcene di assurdi quanto quelli che hai rifilato agli altri?- lo provoco, rilassandomi e facendogli assumere un'incredibile faccia da schiaffi. Sono davvero un bravo attore, nonna Cissy sarebbe fiera di me.

     

  • Inutile che insulti tesoro, non riuscirai a dissuadermi, io ho ragione e vedrai se non sarà così- decreta sistemandosi a pancia in su – Finchè le cose andranno così, posso ancora sperare- dichiara, sorridendo, rendendo inconsapevolmente la mia giornata assolutamente perfetta.

 

Sì, possiamo sperare.  

   
 
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