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Autore: ellydarklight    10/11/2016    4 recensioni
storia scritta in collaborazione con LadyEloredane ( http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189 )
Walburga Black prende una decisione che cambierà tutto: si prenderà lei cura di Harry e Ninfodora.
tratto dal prologo:
È proprio in quel momento, mentre guardavo il punto in cui avrebbe dovuto esserci il nome della mia nipote Mezzosangue, presi una decisione.
Avrei adempiuto ai doveri di mio figlio, Sirius, nei riguardi del piccolo Potter. Avrei dovuto sborsare un’ingente somma di denaro per ottenere la sua custodia, corrompere diversi membri del Wizgamont e fare leva su vecchie leggi quasi in disuso per contrastare il potere di Dumbledore, che avrebbe fatto di tutto per impedirmi di prendere con me il bambino dovevo agire con cautela e valutare bene le mie mosse future.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Black, Harry Potter, Nimphadora Tonks, Walburga Black | Coppie: Nimphadora/Sirius
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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storia scritta in collaborazione con LadyEloredanehttp://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=119189 
 
LA SCELTA DI WALBURGA BLACK
Primo capitolo
 
Ninfadora Pov’s

Una strana signora tutta vestita di nero, un po’ simile a mamma, si è appena presentata in casa, mi sorride, fa paura.
- Ciao tesorino, tu devi essere Ninfadora, sai dirmi dove è mia nipote, tua madre, Andromeda? -, domanda con tono gentile.
La osservo con attenzione indecisa, papà mi ha sempre ripetuto di non parlare agli sconosciuti, ma questa signora dice di essere parente della mamma.
-È in casa, signora… -, mormoro infine.
Questa signora deve essere o la zia o la nonna della mamma.
So che mamma ha due sorelle e dei cugini, l’ho saputo origliando una lite dei miei genitori, ma non ne parla praticamente mai e io non li ho mai visti.
Ho conosciuto solamente i parenti di papà, i nonni, e li ho incontrati solo poche volte perché mamma non ci va molto d’accordo e io non li piaccio molto, sono spaventati dal mio potere di Metamorfomagus…forse se mi mostro gentile con la signora la mamma avrà qualcuno della famiglia che andrà a trovarla e con cui parlare.
È sempre così sola la mamma.
-La accompagno signora -, dico facendomi da parte per farla entrare.
-Oh, piccina non chiamarmi signora, mi fa sentire vecchia, chiamami zia, in fondo sei mia nipote-, mi dice sorridendo leggermente in quel momento sento dei passi avvicinarsi.
- Dora amore mio chi era… WALBURGA!!! Cosa ci fai qui? -, guardò la mamma che è chiaramente sciccata di vedere la signora strana sulla nostra porta.
- Andromeda volevo solo parlare con te e con il tuo san… emm… marito di alcune questioni familiari, ovviamente prima parlerò solo con te poi dalla tua decisione deciderò se informare il tuo… compagno, è meglio andare in uno studio, sempre se questa casa ne ha uno, meglio insonorizzato -, disse con voce seria.
La gentilezza era sparita dalla sua voce e guardava mamma come se fosse una grande delusione per lei.
- Va bene seguimi, Dora amore di mamma vai in salotto a giocare un po'-, mi dice sospingendomi verso il soggiorno.
Osservò mamma condurre la signora in cucina e chiudere la porta alle loro spalle, mi avvicinò e appoggio l’orecchio alla porta, ma non un suono si ode.

Walburga Pov’s

La mia nipote mezzosangue aveva tutti i tratti tipici dei Black.
Il profilo nobile e grazioso di tutte le donne della famiglia già si possono notare nei suoi tratti infantili, crescendo sarebbe divenuta una stupenda donna.
Con un’educazione corretta e i giusti mezzi diventerebbe la perfetta erede purosangue di cui la mia famiglia ha bisogno.
Sono convinta che molte famiglie Purosangue avrebbero sorvolato sul suo status di sangue, infondo era una Purosangue di Seconda Generazione, magari con alcune pozioni e incantesimi sarei riuscita a eliminare ogni traccia del sangue del padre in lei rendendola una Black al cento per cento.
Mia nipote Andromeda siede davanti a me, in cucina, e mi osserva.
Nei suoi occhi vedo la curiosità e il sospetto nel vedermi lì. Si starà sicuramente domandando per qualche motivo sia lì.
La stanza è insonorizzata quindi potremmo parlare tranquillamente senza essere origliate dalla piccola. La casa in cui vive Andromeda è semplice, so che hanno problemi di soldi e so che Andromeda ha anche perso il lavoro, colpa di essere la fotocopia di Bellatrix…
Ricambiò lo sguardo di mia nipote. Quanto talento sprecato, quanto potenziale…
Andromeda era una Serpeverde come tutti i membri della famiglia. Era orgogliosa delle sue origini e sfoggiava con orgoglio la sua ricchezza e il potere della nostra famiglia.
Cresciuta all’interno della Casata Black, seguita dai migliori precettori ed educata secondo l’Antica Religione.
Era un talento naturale con la magia oscura, superava persino Bellatrix in bravura, ma non Sirius. Ah il mio ribelle ragazzo era un ottimo duellante e stratega, come Andromeda a sei anni sapeva già lanciare alcune maledizioni alla perfezione. Regulus e Bellatrix invece, sospiro, dovevano impegnarsi molto di più dei fratelli maggiori.
Narcissa invece era sempre stata una mollacciona, debole e piagnucolona.
Andromeda era la perfetta erede, ambiziosa, nobile e di grande talento, una strega potente. Sarebbe stata una moglie perfetta per Sirius con lui avrebbe continuato a mantenere pura la nostra famiglia, ma lei si era innamorata di un inutile Sanguesporco e questo l’aveva condannata.
Gli mancava la vita in casa Black, probabilmente si era persino pentita di aver seguito il suo compagno in questa vita.
Andromeda sta educando sua figlia con una filosofia non sua per compiacere il marito, che non sopporta le tradizioni della nostra famiglia e quelle dell’Antica Religione, ma io conosco mia nipote e so che punti tastare per farmi dare la bambina.
- Ciao Andromeda-, dico infine.
-Salve signora Black-, ricambia il saluto, dandomi del lei.
-Per favore chiamami per nome, sei mia nipote puoi permetterlo-, le dico.
Alza un sopracciglio, -Pensavo di non far più parte della famiglia-
- Cara nipote, finché starai con quel san…nato Babbano non potrò mai reintegrarti nella famiglia-, le dico e su questo punto non transigo. La riaccoglierei a braccia aperte se lasciasse quel fallito del marito.
-Allora per cosa sei qui? -, domanda non capendo. Il tono di voce è chiaramente deluso, sperava che con la mia visita l’avrei riaccolta nella famiglia.
-Tua figlia potrebbe fare parte della famiglia- 
-Una mezzosangue? Cresciuta da me e mio marito in un quartiere Babbano? -, domanda chiaramente scettica, ma anche speranzosa.
-Ho visto che tu e tuo marito avete problemi di soldi, chi istruisce la bambina? -, domandò a mia volta.
-La istruiamo io e Ted quando non lavoriamo, la istruiamo solo su materie teoriche e solo le basi, non possiamo permetterci tutor-, mi confessa e sento nella sua voce la frustrazione nel non poter dare alla figlia una degna istruzione.
-La piccola Ninfadora quindi non è adeguatamente seguita -, dico infine.
-Sarà istruita come la maggior parte dei mezzosangue -, ribatté Andromeda testarda e orgogliosa come tutti i Black non vuole ammettere di aver bisogno di aiuto, nemmeno per la sua creatura.
-Ha sangue Black ed i Black devono eccellere! -, dico severamente. Ho ripetuto questa frase così tante volte ai miei figli quando erano bambini e poi quando erano divenuti adolescenti e avevano iniziato ad andare a Hogwarts.
-Pensavo non importasse a nessuno di mia figlia o di me, l'unico era forse Sirius ma a quanto pare mi sbagliavo pure su di lui -, dice con tristezza nella voce. Lei e Sirius erano molto legati e scoprire che in realtà era un Mangiamorte l’aveva sconvolta.
-Non credo che mio figlio sia colpevole, era un Babbanofilo traditore del sangue, per quanto fosse pazzo, non si sarebbe mai immischiato con l'oscuro signore e non avrebbe mai tradito i suoi amici-, dico con sicurezza.
-Non puoi esserne sicura-, ribatte scettica la giovane donna. -Dicono che era un Mangiamorte -.
-L’ho cresciuto io, Andromeda, e lo conosco bene non era un Mangiamorte -, dissi sincera. -Regulus aveva il marchio, mi avrebbe detto se suo fratello era lì con lui -.
Andromeda si zittisce. Rimaniamo in silenzio per qualche minuto.
-Allora, cosa vuoi Walburga? -, domanda infine arrivando al nocciolo della questione.
-Voglio dare a tua figlia una casa ed un’istruzione migliore-, dico.
-Come?-.
-Sarò sincera fino in fondo, Andromeda, sono vecchia e non penso che vivrò ancora per molto. Ninfadora è un nuovo inizio per me, una nuova possibilità, potrei prenderla con me in casa Black. Potrò seguirla al meglio, la istruirò sulle tradizioni Black e sull’Antica Religione. Assumerò dei tutor in modo che le diano le basi adatte prima del suo ingresso a Hogwarts. Potrai venire a visitarla quando vuoi e lei stessa potrà tornare qui ogni volta che vorrà -, dissi sincera. -Tuo marito però non è ammesso in casa Black, come ben sai -. 
Andromeda scosse il capo negativamente, -Non puoi chiedermi questo. Sarebbe sola lì con te, in una casa piena di artefatti oscuri… -.
-Siete tutti cresciuti li -, dissi tranquilla. -Lei sarebbe una perfetta erede se ha preso anche solo un quarto del tuo talento e sicuramente non voglio la miniatura di Lucius Malfoy come erede -.
-Tu faresti tua erede una Mezzosangue? -, domandò sempre più scettica.
-Si, Andromeda -, ripeto con calma. -Ti informo che ho intenzione di ottenere la custodia di Harry Potter. Sirius era il suo padrino e secondo alcune leggi posso avanzare la richiesta di affido togliendolo ai parenti Babbani a cui è ora affidato.
-Chi è quel folle che ha affidato il Bambino Sopravvissuto a dei Babbani ignorati su ogni cosa del nostro mondo? Sono forse impazziti al Ministero? -, domanda scioccata.
-Tesoro credo che chiunque sia stato ad accettare questa cosa sia sicuramente folle e magistralmente usato da Silente -, dico seria, prima di cambiare argomento. -… per quanto riguarda tua figlia, parlane con tuo marito e dammi una risposta entro una settimana -.

Ninfadora Pov’s
Qualche giorno dopo la "zia" è tornata e dopo qualche parola mi ha portato con lei nella casa della famiglia di mia madre. 
È una casa enorme, tetra e un po’ spaventosa. Zia Walburga mi ha fatto fare un giro per la casa, mostrandomi le varie stanze, sino a quella riservata a me.
La mia nuova camera è priva di giocattoli e i colori che la dominano sono il verde e l’argento intervallati dai mobili di legno pregiato.
Subito dopo mi ha condotto in soggiorno e mi ha fatto dei test sul mio livello di storia della magia, lingua, grammatica, letteratura, matematica, astronomia, incantesimi e pozioni…
Devo averla delusa perché mi ha presentato due tutor uno per letteratura, grammatica e matematica ed uno per pozioni, storia della magia e incantesimi, lei invece mi avrebbe spiegato astronomia, la storia e le tradizioni della famiglia Black, comportamento, lingua e le arti oscure… le arti oscure erano fuori legge, ma lei diceva che erano fondamentali per la nostra famiglia.
La zia cercava anche Harry Potter, se avesse ottenuto la custodia io avrei ottenuto un fratello minore, cosa che ho sempre desiderato.
Zia Walburga mi stava rendendo così felice. La vita a casa Black era bellissima, mi piacevano le lezioni con i tutor e anche quelle con la zia Walburga, ma ancora di più mi piaceva essere presentata alle sue amiche come Ninfadora Black, sua unica erede.

Walburga Pov’s

Quattro anni.
C’erano voluti quattro lunghi anni ma alla fine era riuscita a trovare Harry Potter e ad ottenere la sua custodia esclusiva.
Dumbledore si era battuto strenuamente per impedirmi di ottenere il bambino, ma le leggi magiche erano dalla mia parte anche grazie alle ingenti somme versate ad alcuni dei membri del Wizgamont più ostili alla mia richiesta di affido.
-Ninfadora sei pronta? -, domandai a gran voce nell’ingresso di casa Black sistemandomi il mantello pesante foderato di pelliccia.
-Sono qui, zia Walburga -.
Al suono della voce delicata di Ninfadora mi voltai. Mia nipote negli ultimi quattro anni era completamente cambiata.
Non era più l’ignorante bambina che avevo conosciuto piena di talento inespresso, ma una giovane signorina di dodici anni appartenente all’Alta Società Magica colta, intelligente, brillante e con un grande potere magico in crescita.
Era il mio orgoglio e la mia gioia. Una perfetta signorina Purosangue appartenente ad una delle Casate più antiche e potenti d’Inghilterra, Smistata a Slytherin durante il suo primo anno e eccelleva in ogni materia.
La osservai con attenzione. Quel giorno portava i capelli lunghi e neri, ricci, legati in una lunga treccia molle che ricadeva al lato sinistro del volto dai lineamenti delicati su cui spiccavano due grandi occhi grigio piombo.
Se non sapessi che aveva scelto lei di apparire così avrei potuto benissimo affermare che era una Black al cento per cento.
-Bene, andiamo -, dico porgendole il braccio che subito afferrò.
Ci Smaterializzammo a Privet Drive, nel Surrey, dove Harry Potter abitava assieme ai suoi parenti. Camminammo lungo la strada innevata e fortunatamente deserta da Babbani ottusi. Risalimmo il vialetto del n 4 e ci fermammo davanti alla porta.
Ninfadora suonò il campanello.
Attendemmo solamente qualche minuto prima che la porta si aprisse e rivelasse una donna alta e ossuta, con la faccia cavallina e il collo lunghissimo. Bionda e dagli acquosi occhi azzurri.
-Si? -, domandò seccamente.
-Buon pomeriggio. Il mio nome è Walburga Black -, dissi trattenendomi dal lanciarle una maledizione per la maleducazione con cui si era rivolta a noi. -Immagino che lei sia la signora Petunia Dursley, la sorella di Lily Potter, dico bene? -.
La donna sbiancò, -Cosa vuole? -, domandò con voce stridula.
-Ho qui dei documenti che attestano l’affido di Harry Potter a me -, dissi. -Sono qui per prelevare il bambino -.
Le porsi i documenti firmati e controfirmati dai membri Anziani del Wizengamot, ma la donna non li prese come mi aspettavo che facesse per accertarsi che le mie parole fossero vere, si limitò a sgranare gli acquosi occhi per la sorpresa.
-Siete qui per portarvi via quel moccioso? -, domandò quasi euforica.
Aggrottai la fronte a quelle parole. Ero convinta di trovare molta resistenza da parte dei Babbani a cui era stato affidato il piccolo Potter ma mi sbagliavo a quanto pare.
-Si, signora Dursley -, dissi.
-Aspetti glielo porto subito -, disse prima di allontanarsi lungo il corridoio e lasciarci davanti alla porta spalancata.
Strinsi le labbra sempre più infastidita per la mancanza di educazione e buone maniere da parte di quella insipida donna.
Poco dopo la Babbana tornò spingendo davanti a sé un bimbetto che non dimostrava affatto cinque anni, ma due forse tre anni.
Assottigliai lo sguardo osservandolo con attenzione. Era troppo piccolo per l’età che doveva dimostrare e troppo magro.
Quei vestiti cenciosi che indossava poi. Logori e sporchi persino un Elfo Domestico vestiva meglio di quel bambino dagli enormi e spaventati occhi verdi smeraldo.
-Eccolo qui è tutto suo -, disse dandogli uno spintone più forte degli altri che lo fece cadere a terra.
Ninfadora si inchinò subito aiutandolo a rialzarsi in piedi, -Tutto bene? -, domandò con voce gentile.
Il piccolo si ritrasse al suo tocco, spaventato, e cerco di sgusciare di nuovo all’interno della casa, ma la zia Babbana lo blocco e lo strattono con forza.
-Stai fermo piccolo selvaggio -, sibilò. -Ora te ne andrai con queste persone e non sarai più un mio problema -.
-La giacca del bambino? -, domandai. -E i suoi averi? -, chiesi ancora.
Ma Petunia Dursley mi guardo con sufficienza prima di sbatterci la porta in faccia.
-Ninfadora per favore copri Harry con il tuo mantello la Passaporta si attiverà a breve -, dissi sbrigativa estraendo un piccolo monile con su il blasone di famiglia inciso nell’argento. -Indagheremo una volta a casa. Non ho intenzione di stare qui un minuto di più -.
Ninfadora ubbidì senza fare storie, avvicinò Harry a sé e lo avvolse con il mantello prima di afferrare il monile imitato dal piccolo dopo un suo incoraggiamento.
La solita sensazione di strappo all’ombelico li accolse quando la Passaporta si attivò.
Giunti a Grimmauld Place il bambino scoppiò in lacrime prima di correre a nascondersi sotto un tavolino di legno finemente intagliato, urlando spaventato.
-Ma cosa…? -, domandai sconvolta dal comportamento di Potter.
-Zia credo sia terrorizzato dal viaggio in Passaporta -, disse Ninfadora. -Penso che non sia abituato a vedere della magia -.
-Non…non esiste quella…quella roba lì -, squittì una voce terrorizzata da sotto il tavolino tra lacrime e singhiozzi.
Assottigliai lo sguardo. Un campanello d’allarme suonava nella mia mente sin dal momento in cui avevo scorto la minuta figura di Potter poc’anzi.
-Kreacher! -, chiamai a gran voce.
La comparsa dell’Elfo fece urlare più forte Harry che cercò di rannicchiarsi ancora di più su sé stesso.
-Vai a chiamare la Magipediatra Riordan -, ordinai all’Elfo. -Digli che ho urgente bisogno che venga qui per visitare Harry Potter -.
-Si, padrona -, disse Kreacher scomparendo con un lieve crack.
Nel lasso di tempo che servì alla Magipediatra per arrivare Ninfadora era riuscita a calmare il bambino e a farlo uscire dal suo nascondiglio.
Sedeva ora sulle sue gambe e beveva in silenzio una tazza di latte caldo. Una manina stretta al velluto del vestito che Ninfadora indossava e l’altra attorno al manico.
-Magipediatra Riordan, padrona -, annunciò Kreacher facendo entrare la donna di mezz’età.
-Signora Black, buon pomeriggio -, mi saluto prima di posare lo sguardo su Ninfadora, sua paziente da quando viveva con me, e automaticamente su Harry.
Il suo sguardo si fece ombroso. Si avvicinò cautamente ai due bambini prima di estrarre la bacchetta e far addormentare Harry che iniziava ad agitarsi di nuovo.
-Stai tranquilla, Ninfadora, non gli ho fatto nulla -, disse la Magipediatra allo sguardo arrabbiato di mia nipote. -Gli ho solo indotto il sonno per poterlo visitare tranquillamente senza che si spaventi o agiti -, gli spiegò prima di prendere in braccio il bambino. -Una camera dove poterlo visitare, signora Black? -, domandò.
-Kreacher l’accompagnerà nella camera riservata a Harry -, dissi.
La donna sparì oltre la porta assieme all’Elfo e al piccolo Potter.
Attendemmo ben due ore prima che la Magipediatra tornasse nel salotto. Passammo il tempo a leggere o almeno Ninfadora lesse per me, ormai troppo vecchia anche solo per poter leggere da sola i miei preziosi libri a causa del deteriorarsi della mia vista.
-Dimmi tutto, Miranda -, dissi sistemandomi meglio sulla mia poltrona.
Miranda emise un sospiro di rabbia e di tristezza, -Quel bambino è un miracolo che sia ancora vivo, signora Black. L’elenco di quanto ha subito è troppo lungo quindi sarò breve. Harry è stato affamato ripetutamente durante la sua breve vita e malnutrito per questo dimostra sì e no tre anni. Oltre ciò è stato picchiato ripetutamente, porta sul corpo ancora i segni di recenti cinghiate. Ho riscontrato diverse fratture mal guarite, su questo dovrò purtroppo intervenire il prima possibile o in futuro Harry avrà molti problemi a camminare e a stare in piedi per lunghi periodi… -.
-Basta così, per favore -, dissi interrompendola, nauseata dalle immagini che si stavano creando nella mia mente.
Nemmeno io avevo mai alzato un dito sui miei figli. Mio marito aveva dato loro qualche sculacciata sul culo quando era bambini ma era più un gesto simbolico che un gesto dettato per far del male.
-Fai ciò che devi, Miranda -, dissi stanca come non mai. -Sospettavo che il bambino fosse stato maltrattato ma così… -, scossi il capo. -Sospetto che il suo terrore per la magia sia dovuto agli abusi dei suoi parenti Babbani. Dovrò informare il Dipartimento Tutela dei Maghi Minorenni di tutto ciò. Prenderanno loro i dovuti provvedimenti -.


Harry Pov’s

Quando mi sveglio mi guardo attorno, strizzando gli occhi nella speranza di mettere a fuoco la stanza.
Il verde e l’argento mi circondano completamente.
Sono in una bella stanza. Non c’è più la vecchia signora e la bella bambina con me, sono solo.
Aggrotto la fronte, ripensando a ciò che la signora Petunia mi ha detto quando è venuta a prendermi in cucina, mentre sbucciavo le patate per la cena della sera dei signori.
La vecchia signor era venuta a prendermi. Ero stato affidato a lei.
Non sapevo cosa volesse dire quella parola, quindi credo che volesse dire che ora ero al servizio della vecchia signora e della bella bambina.
Speravo che fossero più buoni dei signori Dursley e sembrava che lo fossero visto che gli avevano dato il latte caldo. Oh, lui non aveva mai bevuto il latte caldo ma solo l’acqua sporca dei piatti mista al sapone e aveva anche seduto sulle gambe della bella bambina.
E con sua grande sorpresa si trovava sdraiato su un vero letto, così comodo, ed era circondato da calde e morbide coperte.
Doveva essere un errore, ma volevo stare ancora un poco al calduccio prima di andarmi coricare vicino al caminetto spento. Quello era il posto dei mostriciattoli ingrati come lui, il signor Vernon sarebbe stato sicuramente d’accordo.
Quando la porta si aprì corsi subito giù dal letto, urlando di dolore caddi a terra.
-Harry! -, disse preoccupata la bella bambina correndo verso di me. -O Merlino, Harry, perché sei sceso dal letto? Non puoi stare in piedi, piccolo, le tue gambe sono appena state sistemate e sono molto fragili -.
Mi sollevò senza fatica e mi rimise a letto, sebbene io cercassi di sgusciare via dalle sue braccia.
-Harry, calmati -, mi disse carezzandomi i capelli e non so come la sua voce e quel tocco gentile riuscì a calmarmi davvero. -Sei spaventato, vero? -.
-Si, signorina -, mormorai stando ben attento a non incrociare lo sguardo della bella bambina. Il signor Vernon odiava quando lo guardavo.
-Mi chiamo Ninfadora -, disse. -E la signora anziana è mia zia Walburga da oggi vivrai qui con noi a casa Black -.
Mi azzardai a spiarla un pochettino. Era davvero una bella bambina, anche se era tanto più grande di me, ed era così gentile e buona.
-Da oggi sarai il mio fratellino, sai? -, continuò la bella bambina. Il suo nome era così difficile anche solo da pensare. -Staremo assieme per sempre e ti proteggerò da qualsiasi persona voglia farti del male -, mi disse abbracciandomi dolcemente.
Una sorella maggiore? Avevo sempre voluto qualcuno come la signorina che mi difendesse da Dudley quando mi picchiava e ora c’è l’avevo.
La mia bella sorella, potevo chiamarla così? Non lo sapevo.
-Adesso dovrai stare a riposo almeno sino a quando non ti sarai ripreso completamente, poi inizierai seguire le lezioni con i tutor e zia Walburga. Vedrai ti piacerà stare qui a casa Black -, continuò carezzandomi i capelli. -Starai bene qui con noi -.
Sarei stato benissimo ovunque l’importante era che la mia bella sorella fosse con me da ora in poi.
   
 
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