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Autore: G4s15    15/05/2009    9 recensioni
1979 e 1980: James Potter viene spinto insieme ai suoi inseparabili Malandrini su una via più oscura e tenebrosa rispetto alla vita perfetta che conduceva qualche mese prima, pensando, però, di poter compiere il bene. Il bene della donna che ama e di un altra persona a lui molto cara. Eppure, i misteri sono tanti ed irrisolti. Perché? Perché sono stati scelti i Malandrini e, soprattutto, James Potter? Chi sono questi strani Auror che lavorano in incognito dal Ministero e dall'Ordine? Quale e come sarà la vita di James Potter ora che è stato allontanato dalla sua amata Lily Evans?
Prima mi sentivo davvero l’uomo più felice sulla faccia della terra. Ma, purtroppo, lo stupido sono stato io. Quando ero con lei, non passava momento in cui non mi chiedevo come avrei vissuto se Lily se ne fosse andata. Ed ora, eccomi qui! Imbucato, insieme a Sirius, Remus e Peter, ad una festa di non so chi per festeggiare il figlio che ha fatto non so cosa. Siamo tutti e quattro seduti ad un tavolo e stiamo bevendo per evitare di parlare. Ma, per capire, bisogna partire dall’inizio. Precisamente a quattro settimane prima. Ergo… un mese…
Da parte mia, posso solo assicurarvi che sarebbe un grosso errore giudicare questa fanfiction triste e deprimente al solo leggere l'introduzione e il prologo! Spero, invece, che riesca ad incuriosirvi abbastanza! Vi aspetto numerosi :)!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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(QMNSHDF) Capitolo V - Addio Mio Giglio

Ragazzi… brutte notizie!

Questo, fino ad ora, è il capitolo più triste.

Vi prego di non piangere troppo altrimenti mi fate stare peggio di quanto già non sto per dover separare i miei due piccioncini!

Vi aspetto…

Mi raccomando, non piangete :’(

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quinto – Addio Mio Giglio

 

Sirius ci fissò strabuzzando gli occhi.

«Siete fuori di testa?» ci chiese con un filo di voce.

Ma, invece di rispondergli e almeno degnarlo di uno sguardo, osservai la reazione di McCullen.

Un ghigno più soddisfatto non lo avevo mai visto fino a quel momento.

«MALANDRINI!» ci richiamò improvvisamente Felpato.

Io e Remus ci voltammo verso di lui osservandolo attentamente e, già dal fumo che gli usciva dalle orecchie, non presagivo niente di buono.

«Sirius, ascolta…» cominciò Lunastorta cercando di farlo ragionare.

«No! Non voglio sentire niente!» lo zittì Sirius con un movimento secco della mano che, subito dopo, sbatté sul tavolo, mentre con l’altra finiva di scolarsi la sua bevanda.

«Ci si vede in giro» dichiarò dopo aver sbattuto violentemente anche il boccale sul tavolo rischiando seriamente di scheggiarlo.

Poi si alzò dalla sedia e, senza rivolgere più nessuno sguardo, nessun cenno, niente di niente a nessun altro, si diresse verso la porta.

Uscì dal locale, ma non aveva scampo.

Lo bloccai per una manica della sua giacca dopo che l’avevo seguito fuori e prima che riuscisse a smaterializzarsi via.

«Sirius…».

«Lasciami in pace, James!» ruggì mio fratello di rimando.

«Non se ne parla! Dobbiamo ragionare!».

«Ragionare?!» sbraitò allora Felpato voltandosi verso di me «Mi dici come si fa a ragionare con due persone come te e Remus che andate accettando proposta indecenti?».

«Sirius, quello a cui tu devi rinunciare non è neanche lontanamente paragonabile a quello cui stiamo dicendo addio io e Lunastorta, perché infondo, lo sappiamo benissimo io e te, di tutte le ragazze che vengono a letto con te non te ne importa niente!».

«Ma non mi puoi chiedere di rimanere chiuso per tutto il resto della mia vita chissà dove in attesa che arrivi il mio turno di combattere!».

Rimasi in silenzio.

Naturalmente, Sirius aveva ragione.

Da quando avevamo lasciato Hogwarts, subito ci siamo iscritti, tutti quanti, al corso Auror… per fare la differenza contro i Mangiamorte, capite?

E io e Felpato ci abbiamo sempre messo tutti noi stessi in quel corso e, non solo, in tutte le nostre missioni, in tutte le nostre battaglie.

Modestia a parte, però, nessuno riusciva ad eguagliarci al Ministero.

Avevamo battuto anche gli Auror più anziani e con più esperienza solamente perché eravamo i pazzi che si buttavano senza paura nella mischia.

Naturalmente, Silente rimaneva sempre al primo posto nella classifica dei migliori, ma non era questo il punto.

Al Ministero e all’Ordine avevano sempre chiamato me e Sirius per qualsiasi tipo di missione perché sapevano che eravamo tra i pochi combattenti più in gamba di tutti gli altri.

Secondo le loro “classifiche” (che io ho sempre ritenuto sbagliate) io e Sirius eravamo tra i migliori e subito dopo di noi, ma non per questo da sottovalutare, c’erano Remus, Lily, Alice e Franck e non so chi altro che non conoscevo bene il nome.

«Insomma, diamine! Passeremmo dal riempire giornalmente le celle di Azkaban di Mangiamorte ad agire in incognito chissà quante poche volte!» continuò Felpato.

«Tu hai ragione, Sirius! Ma se Jassy – Cally avesse ragione? Se per questa battaglia l’Ordine non ci può aiutare?» gli chiesi cercando di farlo ragionare.

«Sai che stai diventando paranoico, Ramoso?».

Ovviamente, pretendevo troppo dal povero cervello di Felpato.

«Non sono paranoico, Sirius! O, almeno, lo sono diventato da quando ho scoperto che nel mirino dei Mangiamorte ci sono i figli dei Babbani… tra i quali, Lily!» risposi sulle rime stringendo di poco i pungi.

Si, mi stavo innervosendo perché Sirius non mi veniva incontro.

Non ci veniva incontro.

«James, maledizione! Sai perfettamente che Lily si sa difendere benissimo da sola da qualsiasi nemico! Le manca poco per raggiungere i nostri livelli…» mi disse Felpato suonando un tantino esasperato.

«Non mi sento sicuro lo stesso, Sirius! Possibile che non capisci?» alzai ancora di più la voce.

«Ovvio! Se non sono innamorato…».

«Non lo sei mai stato!».

«Appunto!».

«Appunto non potrai mai capire quale grande dolore stiamo per provare io e Remus… anche se lui in maniera diversa perché il suo è un amore diverso… però, comunque il succo è lo stesso!» sbraitai alla fine.

«James, se tu e Remus volete accettare, accettate… ma io, stare chiuso in un posto per…».

«Cosa?!» gli chiesi interrompendolo ma, soprattutto, con gli occhi fuori dalle orbite.

Cosa avevo sentito?!

«Cosa hanno appena sentito le mie orecchie?» gli chiesi allungando un orecchio con la mano verso la sua direzione.

Lo vidi fissarmi scettico.

«Sai perfettamente a cosa mi riferisco!» gli risposi.

Il codice dei Malandrini.

Valido ancora adesso che siamo usciti da Hogwarts.

REGOLA NUMERO 1: nessun Malandrino lascia da solo o indietro nessun altro Malandrino o il gruppo dei Malandrini.

«Certo che lo so! Ma avete accettato senza consultarmi!».

«Bene! In questo caso, ritiriamo il nostro consenso a McCullen, chiamiamo Remus fuori e decidiamo!» dissi incrociando le braccia al petto.

Rimase in silenzio.

«Non voglio perdere la mia vita» mi disse cupo.

Io lo scrutai.

Anche io non volevo perdere la mia vita.

Anche io non volevo perdere il mio Giglio…

Ma dovevo farlo!

Se volevo fare la differenza.

«Sai che nessuno di noi tre vuole perdere la sua vita, Sirius! Ma noi siamo usciti da Hogwarts con un obiettivo che conosci benissimo…» cominciai a spiegargli dopo aver sospirato.

«Fare la differenza…» completò lui sospirando come me.

«Esatto!» confermai rendendo ancora più fermo il mio sguardo nel suo «Ci eravamo ripromessi di dover fare assolutamente la differenza in questa guerra nella parte del bene! Ci siamo imposti di dover salvare la maggior parte delle vite dai Mangiamorte, ma… questo non significa che occupandoci degli altri, dobbiamo trascurare noi stessi o, peggio ancora, i nostri cari!».

«Parli come se avessimo combattuto tutta la nostra vita contro i Mangiamorte, ma sono solo tre anni che abbiamo lasciato Hogwarts… non è poi così lontano!».

«Lo so, Sirius! Ma adesso il rischio grava sui nostri cari… e se questa volta il “fare la differenza” ci conduce su questa strada io accetto senza ripensamenti!».

Lo sentii sospirare.

Per quanto mi sentivo io stesso poco convincente e, soprattutto, per niente convinto delle mie tesi e di quello che avevo appena fatto, stavo riuscendo a condurre anche Sirius sulla nostra stessa strada.

«D’accordo! Hai ragione! Per me non sarà difficile lasciare la bella vita che faccio perché, è vero, delle ragazze che mi faccio non me ne frega niente! Ma… tu? Che ne sarà di Lily se tu ora la lasci?» mi chiese beccandomi sulla ferita appena aperta.

Io sorrisi sperando che il mio sorriso fosse abbastanza forte da coprire tutto il sangue che stava sgorgando da questo colpo.

Naturalmente sapevo di essere un grande attore… ma davanti a mio fratello non avrei vinto la battaglia contro la verità.

«La domanda giusta, fratello, non è “che ne sarà di lei senza di me”… piuttosto che ne sarà di me senza di lei…» sospirai abbassando lo sguardo verso il terreno.

Mi sentii fissato e scrutato nel fondo dagli incredibili occhi cristallini di Sirius.

Ma non mi ritrassi.

Soprattutto al settimo anno, aveva capito quanto in realtà ci stavo male per quella ragazzina altezzosa dai lunghi capelli rossi e i due adorabili occhi verdi che mi rifiutava sempre, quando, invece, ci ridevo sopra di fronte ai miei amici per assicurarli, falsamente, che ancora una volta stavo vincendo io contro di lei.

Ma non aveva detto nulla.

Era stato in silenzio, architettando qualche scherzo contro i Serpeverde, qualche altro contro i professori, altri contro Gazza… insomma tutto per farmi pensare ad altro ed evitare di lasciarmi crogiolare nel “pessimismo cosmico” (come amava definirlo Lily quando mi vedeva giù di morale o i Malandrini le raccontavano le mie pene d’amore a scuola. Mi spiegava che era un riferimento ad un famosissimo poeta italiano di nome Ghepardo… no… Ghepardi*, mi pare… Mah!).

«E che cosa risponderesti a questa domanda?».

Alzai gli occhi verso Sirius.

Rimasi per qualche secondo in silenzio fissandolo e basta.

«Che sopravviverò alla grande solo se sarò sicuro che lei starà bene e sarà felice!».

So che sembrava una risposta stupida e scontata, ma non ero stato più convinto che in quel momento.

E, per ora che sapevo che dovevo passare il resto della mia vita senza Lily, bastava quello… sapere che lei era felice… anche se comportava che il suo amore non fosse più per me, ma per un altro uomo.

Non so come avrei resistito… o come facevo a sorridere così incoraggiante a mio fratello… ma lo facevo… e non so perché!

 

 

Sapevo cosa stavo per fare… eppure non mi sentivo del tutto cosciente.

Dietro di me Sirius era seduto sul bordo sporgente della grande statua nella piazza centrale di Godric’s Hallow.

Io gli stavo davanti rivolgendogli le spalle poiché ero tutto perso nell’ammirare la bellissima casa di fronte a me.

Si era fatta sera ormai.

Dopo che avevo convinto anche Sirius, subito eravamo rientrati nel Paiolo Magico.

Avevamo visto Remus che parlava con McCullen, forse cercando altre risposte, forse cercando altri motivi per cui stavamo per fare quella pazzia.

Fatto stava che non appena comunicammo che anche Sirius era con noi, McCullen sorrise soddisfatto, mentre Remus guardava con orgoglio il nostro caro Felpato.

Ma la cosa che mi sorprese di più fu il sorriso di Jassy – Cally: non era né saccente, né un ghigno, ma era quasi come quello che Lunastorta fece a Sirius… un sorriso di orgoglio… quasi!

Così, dopo questa bella notizia per McCullen, siamo usciti dal Paiolo Magico dirigendoci verso le piazze più famose di Londra, mentre lui ci parlava delle Aquile e dei suoi obiettivi, degli incontri e dei suoi membri.

A quanto pareva, per noi c’era già un lavoro da fare.

Ancora assemblato nel generale, ma almeno c’era.

Una bella consolazione in confronto a tutto quello che era appena accaduto e che dovevamo ancora fare.

Così, McCullen, ce ne parlò in generale e poi si congedò non prima di averci chiesto il luogo in cui avremmo passato la notte tutti insieme.

Avevamo stabilito per la villa che si era comprato Sirius, e lì, a mezzanotte, ci avrebbe raggiunto anche Jassy – Cally con il minimo indispensabile per spiegarci già il nostro compito ed avviarci almeno ad un lavoro di ricerca.

Così, eccoci qua!

Abbiamo preso una metro babbana e abbiamo accompagnato Remus a casa della sua mamma.

Eravamo disposti ad aspettarlo, ma preferì rimanere da solo…

Quindi, una volta lasciato lì, con la promessa di rivederci a casa di Felpato, io e Sirius ce ne siamo andati prendendo un’altra metro ed arrivando a casa mia e di Lily.

Mi trovavo di fronte all’entrata del nostro giardino.

Le mani mi tremavano.

Il cuore mi rimbombava in gola, senza contare che mi faceva malissimo.

Sapevo che Lily era tornata dall’abitazione di Alice… che era in casa in quel momento.

E le luci accese della cucina e del salotto confermavano la mia teoria.

«Se vuoi… entro anche io» mi propose Felpato alzandosi dal muretto e avvicinandosi a me.

«No!» sospirai «Devo farlo da solo».

Rimanemmo per qualche secondo in silenzio.

«Ramoso… sei proprio sicuro di questa scelta? Ti ricordo che è per sempre…».

«Si…» risposi solamente nonostante le cose da dire erano tante… troppe!

Insomma… McCullen era stato chiaro e aveva giocato bene le sue carte.

Lo facevo per un solo motivo…

Lo facevo per una sola persona…

Lo facevo per il mio compito…

Mossi un passo verso il cancelletto e lo spostai.

Mi diressi lungo il sentiero verso la porta di casa.

Ogni pietra che calpestavo sembrava allungarsi per rendere sempre più lungo il mio percorso.

Raggiunsi la porta fermandomi ancora.

Esitai qualche altro secondo.

Sentivo lo sguardo triste di Sirius posato su di me.

Lui sapeva perfettamente… conosceva a memoria ogni lacrima invisibile che avevo versato per arrivare a Lily… ed ora?

Alzai la mano e, con una calma straziante, la posai sulla maniglia di casa mia aprendo la porta, non prima di aver girato le chiavi nel lucchetto.

Entrai lentamente, mi voltai verso l’uscita.

Sirius stava guardando con attenzione ogni mia mossa.

Cercai di sorridergli, ma credo che mi uscì solamente una smorfia.

Chiusi la porta vedendo la faccia di Felpato sparire lentamente.

«James!» la sentii chiamarmi.

Perché in quel momento la sua voce mi sembrava la più bella del mondo?

Perché il fatto che si fosse anche solo accorta che ero tornato?

Perché il fatto che fosse solamente stata sempre allerta perché doveva capire quando tornavo o no?

Perché mi stava chiamando…?

Perché ora mi sembrava tutto ancora più bello del normale?

Perché solo alla fine ci si rende conto delle meraviglie che si posseggono.

Ma io già lo sapevo di avere una meraviglia nella mia vita.

Ecco perché… mi ha fatto ancora più male.

«Buch!» mi chiamò ancora sbucando dalla cucina mentre si asciugava le mani con uno strofinaccio.

Stava cucinando, e dall’odore che ricordo, credo che mi stesse preparando una delle sue cenette che adoravo.

Chissà che fine fece…

Mi stava sorridendo, in quel momento, mentre mi veniva incontro con le braccia spalancate.

E mi parve il sorriso più bello del mondo.

Mi raggiunse e mi abbracciò.

Io rimasi immobile all’ingresso con Lily che mi abbracciava la vita aspettando che anche io le circondassi le spalle e le posassi un bacio sulla testa aspirando il suo dolce odore, come ero solito fare ogni volta che tornavo a casa dopo una lunga giornata che avevo passato lontano da lei.

Fui tentatissimo di rispondere a quell’abbraccio.

Stavo combattendo anima e corpo contro gli istinti che mi dicevano di ricambiare… di mandare McCullen al diavolo e di cercare da solo un’altra alternativa.

Ormai, però, avevo accettato perché sapevo che un’altra alternativa non esisteva.

Così, per quanto il cuore accelerato mi facesse male, rimasi immobile senza fare niente… aspettando che lei si decidesse a mollare la presa.

Cosa che non accadde dopo molto tempo.

Di fatti, la vidi allontanarsi lasciando la mani sui lati della mia giacca che non mi ero nemmeno sforzato di togliere.

Proprio perché sapevo che quella notte non l’avrei passata lì…

Non in quella casa…

Non nello stesso letto…

Non con la stessa persona per cui sarei morto…

Cominciò a fissarmi stranita.

Aveva capito che c’era qualcosa che non andava in me.

«James Potter! Non sei affatto bravo a nascondere i tuoi problemi!» commentò staccandosi ed incrociando le braccia sotto il seno.

Bingo, amore mio!

«Cosa è successo?» chiese fissandomi con quello sguardo di rimprovero, quasi fosse mia mamma che mi sgridava quando combinavo qualche marachella.

Ed era adorabile quando faceva così.

Lo è ancora adesso, scommetto, perché, per quanto non la veda da un casino di tempo, comunque so che non è cambiata per niente e mai lo farà.

Resterà per sempre la mia testona adorabile preferita.

Questo pensiero mi fece sorridere dentro, ma, da bravo attore impeccabile il quale doveva fare tutto in quel momento tranne che fallire, rimasi a fissarla con un’espressione impassibile.

Sospirai rimanendo comunque in silenzio.

«Buch…» mi chiamò ancora con voce più tenera.

Di solito, quando mi comportavo così, portavo notizie orribili dall’Ordine, tipo la morte di qualche amico caro o lo sterminio di intere famiglie di maghi che erano nostri colleghi.

«Amore…» mi chiamò ancora avvicinandosi e posando le sue manine affusolate sul mio petto e cercando di fissare meglio il suo bellissimo verde nei miei occhi «… che cosa è successo?» mi chiese sempre più dolce nella voce.

Io la guardai dritta negli occhi.

Era preoccupata e dispiaciuta a prescindere da qualsiasi notizia le stavo per dare.

Sospirai ancora abbassando lo sguardo, non riuscendo, infatti, a sostenere il suo.

«James… è davvero così grave?» chiese ancora notando la mia espressione tramutata in dolore puro «Insomma, cosa diamine è successo per ridurti…».

«Ti lascio» lo buttai fuori come se fosse stato un colpo di tosse.

Troppo forte per rimanere chiuso dentro di me e per resistere alla barriera che avevo issato per proteggere il cuore di Lily, ma, allo stesso tempo, troppo breve per esprimere così tanti concetti dolorosi.

Il silenzio che seguì era paragonabile a quello che precede l’esecuzione di un condannato a morte.

Mi sentivo così… così insignificante, nonostante stessi procurando tanto dolore alla mia ragazza.

La mia ragazza…

Chi poteva descrivere quello che stava provando in quel momento?

Nemmeno io credo di riuscirci…

La vidi abbandonare la forza nelle braccia lasciandole cadere come pesi morti lungo i suoi fianchi.

La sua espressione che mutò in una di puro stupore mista a un tocco… quasi, di speranza.

Speranza che, forse, la stavo prendendo in giro e che, quella sera, alla fine, tutto sarebbe tornato come prima.

«Mi stai prendendo in giro?» mi chiese infatti cercando di rimanere calma.

Sospirai.

«No».

«Perché?» mi chiese subito, quasi avesse già anticipato la mia risposta nella sua mente.

La fissai un secondo, studiandola.

Sentivo un nuovo sospiro partire dal cuore.

Ma, sta volta, riuscii a bloccarlo e a ucciderlo prima che mi uscisse dalle labbra.

Se mi vedeva sospirare troppe volte, poteva capire che in realtà quello che volevo veramente non era lasciarla.

«Perché mi sono scocciato!» risposi aggrappandomi alla prima scusa che mi venne in testa.

Di fatti, lungo il tragitto, ero caduto in uno stato comatoso puro, rimuginando solamente sul fatto che avrei dovuto lasciare la mia piccola Bibi, senza pensare ad un piano… ad una qualsiasi scusa con la quale avrei iniziato la mia “avventura”.

La vidi inarcare un sopracciglio e fissarmi scettica.

Ecco il contrattacco.

«Ti sei scocciato?» mi chiese in un soffio.

Percepii una nuova morsa di dolore al cuore dovuta solamente al modo in cui mi aveva risposto.

Per quanto lei stesse cercando di apparire quasi menefreghista di fronte la mia scelta, la voce la stava tradendo facendomi capire quanto, invece, il suo cuore stesse pompando velocemente sangue nelle vene solamente per l’ansia.

«Esatto!» risposi mantenendo uno sguardo duro.

La vidi incrociare le braccia e osservarmi attentamente.

La fissai prendere fiato per rispondere e…

«Non dire niente!» la bloccai.

«Non dire niente?!» ripeté lei scioccata «Mi stai lasciando e, come scusa, mi dici che ti sei scocciato di me e io non dovrei dirti niente?!» continuò su tutte le furie.

Io abbassai lo sguardo infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.

«Dove sei andato oggi?» mi chiese curiosa.

Alzai di nuovo gli occhi su di lei e, quello che vidi, mi spezzò il cuore ancora di più: i suoi occhi verdi… i suoi meravigliosi occhi verdi… lucidi?!

«Cosa c’entra?».

«C’entra benissimo, invece!» alzò la voce lei «Dove sei stato oggi?» mi chiese ancora insistente.

«Non credo siano fatti tuoi» le risposi mettendo su una perfetta espressione offesa e voltando il capo dall’altra parte.

Sentii i suoi passi avvicinarsi a me prima di percepire un tocco leggero e freddo, ma deciso e forte sul mio mento che mi costrinse a voltare di nuovo lo sguardo verso di lei.

«James…» mi chiamò a due centimetri dal mio viso.

Mi avvicinai impercettibilmente.

I miei sentimenti stavano vincendo ancora contro la mia razionalità.

Poi, all’improvviso, mi bloccai, pregando come un santo che Lily non si fosse accorta del mio piccolo avvicinamento.

«… ti prego…» mi supplicò ingoiando il groppo in gola che le era nato «… dimmi che stai scherzando…».

Vorrei farlo pensai.

«… sono disposta a perdonarti questo orribile colpo che mi hai fatto prendere se metti fine a questo stupido scherzo ora!» continuò con una voce supplichevole.

Non credo che riesco a descrivervi la tentazione che provai in quel momento.

Una tentazione che salì alle stelle.

La fissai ancora un po’ nelle sue meravigliose iridi verdi prima di sospirare ancora.

«Non ti preoccupare, Lily…» notai quello strano tocco di speranza aumentare a questa mia affermazione «… se proprio non sai dove andare, ti puoi tenere la casa. Io vado a vivere da Sirius!».

Come non detto!

Ecco che quel suo tocco scompare del tutto.

Aspettai qualche secondo una sua probabile risposta, ma visto che mi stava solamente fissando con tanto di occhi feriti fin l’anima, decisi di porre fine a quella visione straziante, voltandomi di nuovo verso la porta di casa.

Stavo per aprirla quando la vidi buttarcisi sopra per impedirmi il passaggio.

Chiusi gli occhi un secondo per cercare di reggere a quelle lacrime che ormai le rigavano il viso.

«Sono passati quasi quattro anni da quando hai smesso di fare lo scemo con le donne come Sirius» mi disse quando non ancora era scossa dai singhiozzi.

Sapeva di potermi incastrare, ma non l’avrebbe vinta lei… assolutamente no!

«Ti sbagli, invece» risposi cercando di cominciare a calmare il mio cuore.

Le stavo praticamente dicendo che in tutti questi anni che siamo stati insieme io ho sempre continuato a fare il galletto con le altre donne che incontravo, quando, in realtà, l’unica vera donna… l’unica… era lei!

La mia piccola Bibi.

Lily Evans.

«Cosa?» mi chiese in un soffio incredulo.

«Ti ho detto che ti sbagli!» ruggii cercando di apparire ancora più convincente solamente se diventavo più bruto e violento negli atteggiamenti «Non ho mai smesso di farlo» continuai più calmo.

«Vuoi dire che in tutto questo tempo…» un suo singhiozzo le mozzò la frase esattamente come mozzò il mio fiato.

Abbassai lo sguardo.

«Esatto» mormorai.

Un silenzio surreale segui quest’unica parola.

Non sentivo più niente… nemmeno i rumori esterni a quella scena…

Niente!

Improvvisamente, un nuovo singhiozzo bloccò quel silenzio.

Alzai lo sguardo non riuscendo più a trattenere la tristezza che ormai stava vincendo contro di me.

Per mia grandissima fortuna, lei aveva abbassato le sue meravigliose iridi verdi coprendole con le sue fiammeggianti ciocche in modo da nasconderle al mondo.

Come fossero delle barriere di fuoco che proteggessero la purezza incarnata nel suo verde.

«Non capisco… quale divertimento ci trovi… a fare questo… alle donne…» mi disse tra un singhiozzo trattenuto e l’altro «Ti sentirai… il dio del mondo… ora che… persino Lily Evans… è caduta ai piedi… del grande… James Potter… vero?».

Io rimasi in silenzio abbassando di nuovo lo sguardo.

«VERO?» alzò la voce alzando i suoi occhi su di me e puntando il suo dito contro il mio petto.

Sollevai una mano sulla parte offesa acchiappando il suo dito e tenendolo stretto.

Respirare mi pareva un lavoro troppo faticoso in quel momento.

Ma la dovevo lasciare senza motivi per indagare a questo mio strano comportamento così, da bravo Malandrino bastardo quale ero ancora prima di capire i miei veri sentimenti per una strana ragazzina dai capelli rossi e gli occhi verdi che amava leggere e studiare ed urlarmi contro, mi avvicinai al suo dolce visino con un ghigno appagato e le sussurrai all’orecchio.

«Esatto!».

Rimanemmo in silenzio in quella strana posizione per ore, a momenti!

Dopo un tempo che mi parve interminabile, in cui lei aveva combattuto senza successo contro i suoi singhiozzi sempre più forti, la sentii alzare la testa facendo si che le sue labbra raggiungessero il mio orecchio.

«Crepa all’inferno, Potter!» mi sussurrò prima di scostarsi, aprire la porta e farmi segno di uscire.

Di fronte a me, vidi Sirius nascondersi dietro uno dei tanti cespugli della piazza centrale di Godric’s Hallow.

«E non farti vedere mai più…» aggiunse prima che superassi la soglia della mia, ormai, ex casa «… se lo farai accadere, non avrò paura di finire ad Azkaban per omicidio!» mi urlò infine sbattendomi la porta di casa in faccia dopo che ero uscito definitivamente.

In quel momento, il ghigno per cui avevo tanto lottato dentro di me per mantenerlo forte e stabile, si sciolse nemmeno fosse ghiaccio sul fuoco, lasciando spazio ad un’espressione che definirla “mortificata” equivarrebbe nel fare un eufemismo!

Mi voltai di nuovo verso la piazza.

Felpato era uscito dal suo nascondiglio e mi stava fissando comprensivo.

Ma non ci feci caso più di tanto.

In quel preciso istante presi in seria considerazione la possibilità di togliermi la vita!

Mio fratello… quella sera… mi salvò la vita…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Beh?

Che ve ne pare?

Purtroppo, nemmeno io ho molta voglia di commentare questo capitolo perché lo detesto…

Dividere James da Lily?! Orribile, vero?

Aspetto le vostre opinioni!

Bittersweet miki: Ehi! Ciao miki ^^! Prima di tutto grazie mille per la recensione che hai lasciato. Mi fa davvero felice sapere che non è noiosa! Anzi, se ti devo dire la verità, mi spinge a scrivere ancora di più nonostante il tempo scarseggia sempre di più. Grazie davvero!

Per quando riguarda il capitolo, invece… beh… non ti vorrei nemmeno chiedere il parere perché già so che sarai triste perché James se n’è andato!

Spero comunque che non mi abbandonerai perché, ti assicuro, che ne ho in mente di belle per i due innamorati.

Al prossimo capitolo, allora!

Un bacione monumentale!

Ciao

pRiNcEss LiLIUzzA: Sono profondamente soddisfatta del risultato ottenuto: Jason McCullen deve… e SOTTOLINEO “deve” essere O.D.I.A.T.O.!!! E da come hai recensito tu, Mia Adorata, si vede ho conseguito un ottimo risultato! Ti confesso che, mentre scrivo questa risposta per te, già mi immagino la recensione che lascerai ribadendo l’odio per Jassy – Cally e la tristezza che (purtroppo) ho dovuto far predominare in questo capitolo! Dal prossimo si ritornerà al presente! Sinceramente, non saprei cos’altro dirti, Amore Mio, perché persino per me è un dolore pubblicare questo capitolo… questo affronto a James e Lily!

Perciò, ti dico solamente che spero di trovarti presto tra le recensioni!

Ok?

Ciau, My Love ^^

P.S. Non ti preoccupare per i compiti in classe, sono sicura che te la saprai cavare perfettamente!

P.P.S. Io sono perfettamente d’accordo con le tue parole quando hai descritto il legame tra James e Sirius (infatti non riesco proprio a capire come abbia fatto Sirius a resistere dodici anni e passa ad Azkaban senza poter rivedere MAI Più Ramoso… deve essere peggio dell’Inferno).

P.P.P.S. (alé XD) Ricordati che l’ispirazione torna sempre ;)

Cullen isabella: Ciao Isa =D! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e lo sono ancora di più perché sto riuscendo sempre di più a far odiare Jason McCullen (mio obiettivo primario perché anche io non lo posso vedere)!

Purtroppo questo non è uno dei migliori capitoli, me ne rendo conto (e infondo, tu l’avevi anche previsto), ma è indispensabile per lo svolgersi della storia.

Dal prossimo capitolo si capirà ancora meglio la situazione!

Mi raccomando, non smettere di sperare per James e Lily ;).

Al prossimo capitolo!

Ciao

Jaily: Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah… Pazzoide Mia! Sei incorreggibile e mi piaci da morire  per questo XD!

Sei troppo forte!

Sei saltata immediatamente a trecento miliardi di conclusioni possibili, per non parlare della tua stratosferica conversazione coscienziosa… sei fantastica!! Leggere la tua recensione mi fa ridere anche quando pubblico capitoli tristi come questo! Ti ringrazio per questo ;).

Per quanto riguarda INTERNET, invece… beh… è un mondo a parte: troppi problemi! Lascia perdere! E non ti preoccupare: se d’ora in poi non troverò una tua recensione saprò perfettamente di chi sarà la colpa =P! Non ti ho voluto dedicare un’altra volta il capitolo per questo incidente soprattutto perché, per una Pazzoide che incita alle risate e al sorriso permanente, questo capitolo triste, non è affatto idoneo. Non sei d’accordo con me?

Beh, Mia Piccola Pazzoide Preferita, ti aspetto tra le recensioni!

Mi raccomando fai bene il controllo questa volta e stai attenta!

Ok?

Mi raccomando, non ti scoraggiare perché non è ancora finita… è ancora lunga la faccenda ;)

Alla prossima!

Un bacione colossale!

Ti adoro anche io =D!

Ciau

P.S. Se vuoi una mano per strozzare McCullen ti aiuto volentieri! ;)

DanyCullen: Carissima Giuoia =D! Grazie per il consiglio… ora vado subito a correggere! E grazie mille anche per i complimenti!

Vorrei dirti tante cose sulla tua… ehm… “idea”… ma ti anticiperei troppo rovinando la sorpresa! Spero non ti offenda! Anzi, ti aspetto subito tra i commentatori, ok?

Sono contenta che la storia ti piaccia e mi fa piacere anche sapere che va bene come scorrevolezza ecc.

È una grande cosa per me, anche perché (anzi soprattutto perché) mi spinge a scrivere sempre di più nonostante la scuola continui a caricarmi in continuazione!

Non ne posso più! Meno male che fra un po’ finisce! Non vedo l’ora!

Al prossimo capitolo, allora!

Un bacio grande grande!

Ciao J

P.S. non ti preoccupare minimamente del commento al primo capitolo! L’avrei scoperto comunque perché vado a leggere le recensioni della mia storta da tantissimi punti di vista (secondo Internet).

Perciò, l’avrei capito cmq che era riferito al quinto! ;)

Un Grazie va anche (come sempre) a chi mi ha aggiunta tra i suoi preferiti:

1 - ale90
2 -
bittersweet miki
3 -
DanyCullen
4 -
hp4e
5 -
jaily
6 -
LaBabi
7 -
Lars Black
8 -
littleherm_94
9 -
nan96
10 -
pRiNcEss LiLlUzzA
11 -
SarahPotter
12 -
stellina767

 

E a chi mi sta semplicemente seguendo:

1 - ashleys
2 -
chichetta99
3 -
felpy90
4 -
Frytty
5 -
fuckinmind
6 -
Lars Black

 

Grazie di cuore anche a chi sta semplicemente leggendo la storia!

Un grande abbraccio a tutti!

Al prossimo aggiornamento!

Ciao ciao!

J

Bey Lovegio92

  
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