Ragazzi…
brutte
notizie!
Questo,
fino ad ora, è il capitolo più triste.
Vi
prego di non piangere troppo altrimenti mi fate stare peggio
di quanto già non sto per dover separare i miei due
piccioncini!
Vi
aspetto…
Mi
raccomando, non piangete :’(
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quinto – Addio Mio Giglio
Sirius
ci fissò strabuzzando gli occhi.
«Siete
fuori di testa?» ci chiese con un filo di voce.
Ma,
invece di rispondergli e almeno degnarlo di uno sguardo, osservai la
reazione
di McCullen.
Un
ghigno più soddisfatto non lo avevo mai visto fino a quel
momento.
«MALANDRINI!»
ci richiamò improvvisamente Felpato.
Io
e Remus ci voltammo verso di lui osservandolo attentamente e,
già dal fumo che
gli usciva dalle orecchie, non presagivo niente di buono.
«Sirius,
ascolta…» cominciò Lunastorta cercando
di farlo ragionare.
«No!
Non voglio sentire niente!» lo zittì Sirius con un
movimento secco della mano
che, subito dopo, sbatté sul tavolo, mentre con
l’altra finiva di scolarsi la
sua bevanda.
«Ci
si vede in giro» dichiarò dopo aver sbattuto
violentemente anche il boccale sul
tavolo rischiando seriamente di scheggiarlo.
Poi
si alzò dalla sedia e, senza rivolgere più
nessuno sguardo, nessun cenno,
niente di niente a nessun altro, si diresse verso la porta.
Uscì
dal locale, ma non aveva scampo.
Lo
bloccai per una manica della sua giacca dopo che l’avevo
seguito fuori e prima
che riuscisse a smaterializzarsi via.
«Sirius…».
«Lasciami
in pace, James!» ruggì mio fratello di rimando.
«Non
se ne parla! Dobbiamo ragionare!».
«Ragionare?!»
sbraitò allora Felpato voltandosi verso di me «Mi
dici come si fa a ragionare
con due persone come te e Remus che andate accettando proposta
indecenti?».
«Sirius,
quello a cui tu devi rinunciare non è neanche lontanamente
paragonabile a
quello cui stiamo dicendo addio io e Lunastorta, perché
infondo, lo sappiamo
benissimo io e te, di tutte le ragazze che vengono a letto con te non
te ne
importa niente!».
«Ma
non mi puoi chiedere di rimanere chiuso per tutto il resto della mia
vita
chissà dove in attesa che arrivi il mio turno di
combattere!».
Rimasi
in silenzio.
Naturalmente,
Sirius aveva ragione.
Da
quando avevamo lasciato Hogwarts, subito ci siamo iscritti, tutti
quanti, al
corso Auror… per fare la differenza contro i Mangiamorte,
capite?
E
io e Felpato ci abbiamo sempre messo tutti noi stessi in quel corso e,
non
solo, in tutte le nostre missioni, in tutte le nostre battaglie.
Modestia
a parte, però, nessuno riusciva ad eguagliarci al Ministero.
Avevamo
battuto anche gli Auror più anziani e con più
esperienza solamente perché
eravamo i pazzi che si buttavano senza paura nella mischia.
Naturalmente,
Silente rimaneva sempre al primo posto nella classifica dei migliori,
ma non
era questo il punto.
Al
Ministero e all’Ordine avevano sempre chiamato me e Sirius
per qualsiasi tipo
di missione perché sapevano che eravamo tra i pochi
combattenti più in gamba di
tutti gli altri.
Secondo
le loro “classifiche” (che io ho sempre ritenuto
sbagliate) io e Sirius eravamo
tra i migliori e subito dopo di noi, ma non per questo da
sottovalutare,
c’erano Remus, Lily, Alice e Franck e non so chi altro che
non conoscevo bene
il nome.
«Insomma,
diamine! Passeremmo dal riempire giornalmente le celle di Azkaban di
Mangiamorte ad agire in incognito chissà quante poche
volte!» continuò Felpato.
«Tu
hai ragione, Sirius! Ma se Jassy – Cally avesse ragione? Se
per questa
battaglia l’Ordine non ci può aiutare?»
gli chiesi cercando di farlo ragionare.
«Sai
che stai diventando paranoico, Ramoso?».
Ovviamente,
pretendevo troppo dal povero cervello di Felpato.
«Non
sono paranoico, Sirius! O, almeno, lo sono diventato da quando ho
scoperto che
nel mirino dei Mangiamorte ci sono i figli dei Babbani… tra
i quali, Lily!»
risposi sulle rime stringendo di poco i pungi.
Si,
mi stavo innervosendo perché Sirius non mi veniva incontro.
Non
ci veniva incontro.
«James,
maledizione! Sai perfettamente che Lily si sa difendere benissimo da
sola da
qualsiasi nemico! Le manca poco per raggiungere i nostri
livelli…» mi disse Felpato
suonando un tantino esasperato.
«Non
mi sento sicuro lo stesso, Sirius! Possibile che non
capisci?» alzai ancora di
più la voce.
«Ovvio!
Se non sono innamorato…».
«Non
lo sei mai stato!».
«Appunto!».
«Appunto
non potrai mai capire quale grande dolore stiamo per provare io e
Remus… anche
se lui in maniera diversa perché il suo è un
amore diverso… però, comunque il
succo è lo stesso!» sbraitai alla fine.
«James,
se tu e Remus volete accettare, accettate… ma io, stare
chiuso in un posto
per…».
«Cosa?!»
gli chiesi interrompendolo ma, soprattutto, con gli occhi fuori dalle
orbite.
Cosa
avevo sentito?!
«Cosa
hanno appena sentito le mie orecchie?» gli chiesi allungando
un orecchio con la
mano verso la sua direzione.
Lo
vidi fissarmi scettico.
«Sai
perfettamente a cosa mi riferisco!» gli risposi.
Il
codice dei Malandrini.
Valido
ancora adesso che siamo usciti da Hogwarts.
REGOLA
NUMERO 1: nessun Malandrino lascia da solo o indietro nessun altro
Malandrino o
il gruppo dei Malandrini.
«Certo
che lo so! Ma avete accettato senza consultarmi!».
«Bene!
In questo caso, ritiriamo il nostro consenso a McCullen, chiamiamo
Remus fuori
e decidiamo!» dissi incrociando le braccia al petto.
Rimase
in silenzio.
«Non
voglio perdere la mia vita» mi disse cupo.
Io
lo scrutai.
Anche
io non volevo perdere la mia vita.
Anche
io non volevo perdere il mio Giglio…
Ma
dovevo farlo!
Se
volevo fare la differenza.
«Sai
che nessuno di noi tre vuole perdere la sua vita, Sirius! Ma noi siamo
usciti
da Hogwarts con un obiettivo che conosci
benissimo…» cominciai a spiegargli
dopo aver sospirato.
«Fare
la differenza…» completò lui sospirando
come me.
«Esatto!»
confermai rendendo ancora più fermo il mio sguardo nel suo
«Ci eravamo
ripromessi di dover fare assolutamente la differenza in questa guerra
nella
parte del bene! Ci siamo imposti di dover salvare la maggior parte
delle vite
dai Mangiamorte, ma… questo non significa che occupandoci
degli altri, dobbiamo
trascurare noi stessi o, peggio ancora, i nostri cari!».
«Parli
come se avessimo combattuto tutta la nostra vita contro i Mangiamorte,
ma sono
solo tre anni che abbiamo lasciato Hogwarts… non
è poi così lontano!».
«Lo
so, Sirius! Ma adesso il rischio grava sui nostri cari… e se
questa volta il
“fare la differenza” ci conduce su questa strada io
accetto senza
ripensamenti!».
Lo
sentii sospirare.
Per
quanto mi sentivo io stesso poco convincente e, soprattutto, per niente
convinto delle mie tesi e di quello che avevo appena fatto, stavo
riuscendo a
condurre anche Sirius sulla nostra stessa strada.
«D’accordo!
Hai ragione! Per me non sarà difficile lasciare la bella
vita che faccio
perché, è vero, delle ragazze che mi faccio non
me ne frega niente! Ma… tu? Che
ne sarà di Lily se tu ora la lasci?» mi chiese
beccandomi sulla ferita appena
aperta.
Io
sorrisi sperando che il mio sorriso fosse abbastanza forte da coprire
tutto il
sangue che stava sgorgando da questo colpo.
Naturalmente
sapevo di essere un grande attore… ma davanti a mio fratello
non avrei vinto la
battaglia contro la verità.
«La
domanda giusta, fratello, non è “che ne
sarà di lei senza di me”… piuttosto che
ne sarà di me senza di lei…»
sospirai abbassando lo sguardo verso
il terreno.
Mi
sentii fissato e scrutato nel fondo dagli incredibili occhi cristallini
di
Sirius.
Ma
non mi ritrassi.
Soprattutto
al settimo anno, aveva capito quanto in realtà ci stavo male
per quella
ragazzina altezzosa dai lunghi capelli rossi e i due adorabili occhi
verdi che
mi rifiutava sempre, quando, invece, ci ridevo sopra di fronte ai miei
amici
per assicurarli, falsamente, che ancora una volta stavo vincendo io
contro di
lei.
Ma
non aveva detto nulla.
Era
stato in silenzio, architettando qualche scherzo contro i Serpeverde,
qualche
altro contro i professori, altri contro Gazza… insomma tutto
per farmi pensare
ad altro ed evitare di lasciarmi crogiolare nel “pessimismo
cosmico” (come
amava definirlo Lily quando mi vedeva giù di morale o i
Malandrini le
raccontavano le mie pene d’amore a scuola. Mi spiegava che
era un riferimento
ad un famosissimo poeta italiano di nome Ghepardo…
no… Ghepardi*, mi pare…
Mah!).
«E
che cosa risponderesti a questa domanda?».
Alzai
gli occhi verso Sirius.
Rimasi
per qualche secondo in silenzio fissandolo e basta.
«Che
sopravviverò alla grande solo se sarò sicuro che
lei starà bene e sarà
felice!».
So
che sembrava una risposta stupida e scontata, ma non ero stato
più convinto che
in quel momento.
E,
per ora che sapevo che dovevo passare il resto della mia vita senza
Lily,
bastava quello… sapere che lei era felice… anche
se comportava che il suo amore
non fosse più per me, ma per un altro uomo.
Non
so come avrei resistito… o come facevo a sorridere
così incoraggiante a mio
fratello… ma lo facevo… e non so
perché!
…
Sapevo
cosa stavo per fare… eppure non mi sentivo del tutto
cosciente.
Dietro
di me Sirius era seduto sul bordo sporgente della grande statua nella
piazza
centrale di Godric’s Hallow.
Io
gli stavo davanti rivolgendogli le spalle poiché ero tutto
perso nell’ammirare
la bellissima casa di fronte a me.
Si
era fatta sera ormai.
Dopo
che avevo convinto anche Sirius, subito eravamo rientrati nel Paiolo
Magico.
Avevamo
visto Remus che parlava con McCullen, forse cercando altre risposte,
forse
cercando altri motivi per cui stavamo per fare quella pazzia.
Fatto
stava che non appena comunicammo che anche Sirius era con noi, McCullen
sorrise
soddisfatto, mentre Remus guardava con orgoglio il nostro caro Felpato.
Ma
la cosa che mi sorprese di più fu il sorriso di Jassy
– Cally: non era né
saccente, né un ghigno, ma era quasi come quello che
Lunastorta fece a Sirius…
un sorriso di orgoglio… quasi!
Così,
dopo questa bella notizia per McCullen, siamo usciti dal Paiolo Magico
dirigendoci verso le piazze più famose di Londra, mentre lui
ci parlava delle
Aquile e dei suoi obiettivi, degli incontri e dei suoi membri.
A
quanto pareva, per noi c’era già un lavoro da fare.
Ancora
assemblato nel generale, ma almeno c’era.
Una
bella consolazione in confronto a tutto quello che era appena accaduto
e che
dovevamo ancora fare.
Così,
McCullen, ce ne parlò in generale e poi si
congedò non prima di averci chiesto
il luogo in cui avremmo passato la notte tutti insieme.
Avevamo
stabilito per la villa che si era comprato Sirius, e lì, a
mezzanotte, ci
avrebbe raggiunto anche Jassy – Cally con il minimo
indispensabile per
spiegarci già il nostro compito ed avviarci almeno ad un
lavoro di ricerca.
Così,
eccoci qua!
Abbiamo
preso una metro babbana e abbiamo accompagnato Remus a casa della sua
mamma.
Eravamo
disposti ad aspettarlo, ma preferì rimanere da
solo…
Quindi,
una volta lasciato lì, con la promessa di rivederci a casa
di Felpato, io e
Sirius ce ne siamo andati prendendo un’altra metro ed
arrivando a casa mia e di
Lily.
Mi
trovavo di fronte all’entrata del nostro giardino.
Le
mani mi tremavano.
Il
cuore mi rimbombava in gola, senza contare che mi faceva malissimo.
Sapevo
che Lily era tornata dall’abitazione di Alice… che
era in casa in quel momento.
E
le luci accese della cucina e del salotto confermavano la mia teoria.
«Se
vuoi… entro anche io» mi propose Felpato alzandosi
dal muretto e avvicinandosi
a me.
«No!»
sospirai «Devo farlo da solo».
Rimanemmo
per qualche secondo in silenzio.
«Ramoso…
sei proprio sicuro di questa scelta? Ti ricordo che è per
sempre…».
«Si…»
risposi solamente nonostante le cose da dire erano tante…
troppe!
Insomma…
McCullen era stato chiaro e aveva giocato bene le sue carte.
Lo
facevo per un solo motivo…
Lo
facevo per una sola persona…
Lo
facevo per il mio compito…
Mossi
un passo verso il cancelletto e lo spostai.
Mi
diressi lungo il sentiero verso la porta di casa.
Ogni
pietra che calpestavo sembrava allungarsi per rendere sempre
più lungo il mio
percorso.
Raggiunsi
la porta fermandomi ancora.
Esitai
qualche altro secondo.
Sentivo
lo sguardo triste di Sirius posato su di me.
Lui
sapeva perfettamente… conosceva a memoria ogni lacrima
invisibile che avevo
versato per arrivare a Lily… ed ora?
Alzai
la mano e, con una calma straziante, la posai sulla maniglia di casa
mia
aprendo la porta, non prima di aver girato le chiavi nel lucchetto.
Entrai
lentamente, mi voltai verso l’uscita.
Sirius
stava guardando con attenzione ogni mia mossa.
Cercai
di sorridergli, ma credo che mi uscì solamente una smorfia.
Chiusi
la porta vedendo la faccia di Felpato sparire lentamente.
«James!»
la sentii chiamarmi.
Perché
in quel momento la sua voce mi sembrava la più bella del
mondo?
Perché
il fatto che si fosse anche solo accorta che ero tornato?
Perché
il fatto che fosse solamente stata sempre allerta perché
doveva capire quando
tornavo o no?
Perché
mi stava chiamando…?
Perché
ora mi sembrava tutto ancora più bello del normale?
Perché
solo alla fine ci si rende conto delle meraviglie che si posseggono.
Ma
io già lo sapevo di avere una meraviglia nella mia vita.
Ecco
perché… mi ha fatto ancora più male.
«Buch!»
mi chiamò ancora sbucando dalla cucina mentre si asciugava
le mani con uno
strofinaccio.
Stava
cucinando, e dall’odore che ricordo, credo che mi stesse
preparando una delle
sue cenette che adoravo.
Chissà
che fine fece…
Mi
stava sorridendo, in quel momento, mentre mi veniva incontro con le
braccia
spalancate.
E
mi parve il sorriso più bello del mondo.
Mi
raggiunse e mi abbracciò.
Io
rimasi immobile all’ingresso con Lily che mi abbracciava la
vita aspettando che
anche io le circondassi le spalle e le posassi un bacio sulla testa
aspirando
il suo dolce odore, come ero solito fare ogni volta che tornavo a casa
dopo una
lunga giornata che avevo passato lontano da lei.
Fui
tentatissimo di rispondere a quell’abbraccio.
Stavo
combattendo anima e corpo contro gli istinti che mi dicevano di
ricambiare… di
mandare McCullen al diavolo e di cercare da solo un’altra
alternativa.
Ormai,
però, avevo accettato perché sapevo che
un’altra alternativa non esisteva.
Così,
per quanto il cuore accelerato mi facesse male, rimasi immobile senza
fare
niente… aspettando che lei si decidesse a mollare la presa.
Cosa
che non accadde dopo molto tempo.
Di
fatti, la vidi allontanarsi lasciando la mani sui lati della mia giacca
che non
mi ero nemmeno sforzato di togliere.
Proprio
perché sapevo che quella notte non l’avrei passata
lì…
Non
in quella casa…
Non
nello stesso letto…
Non
con la stessa persona per cui sarei morto…
Cominciò
a fissarmi stranita.
Aveva
capito che c’era qualcosa che non andava in me.
«James
Potter! Non sei affatto bravo a nascondere i tuoi problemi!»
commentò
staccandosi ed incrociando le braccia sotto il seno.
Bingo,
amore mio!
«Cosa
è successo?» chiese fissandomi con quello sguardo
di rimprovero, quasi fosse
mia mamma che mi sgridava quando combinavo qualche marachella.
Ed
era adorabile quando faceva così.
Lo
è ancora adesso, scommetto, perché, per quanto
non la veda da un casino di
tempo, comunque so che non è cambiata per niente e mai lo
farà.
Resterà
per sempre la mia testona adorabile preferita.
Questo
pensiero mi fece sorridere dentro, ma, da bravo attore impeccabile il
quale
doveva fare tutto in quel momento tranne che fallire, rimasi a fissarla
con
un’espressione impassibile.
Sospirai
rimanendo comunque in silenzio.
«Buch…»
mi chiamò ancora con voce più tenera.
Di
solito, quando mi comportavo così, portavo notizie orribili
dall’Ordine, tipo
la morte di qualche amico caro o lo sterminio di intere famiglie di
maghi che
erano nostri colleghi.
«Amore…»
mi chiamò ancora avvicinandosi e posando le sue manine
affusolate sul mio petto
e cercando di fissare meglio il suo bellissimo verde nei miei occhi
«… che cosa
è successo?» mi chiese sempre più dolce
nella voce.
Io
la guardai dritta negli occhi.
Era
preoccupata e dispiaciuta a prescindere da qualsiasi notizia le stavo
per dare.
Sospirai
ancora abbassando lo sguardo, non riuscendo, infatti, a sostenere il
suo.
«James…
è davvero così grave?» chiese ancora
notando la mia espressione tramutata in
dolore puro «Insomma, cosa diamine è successo per
ridurti…».
«Ti
lascio» lo buttai fuori come se fosse stato un colpo di tosse.
Troppo
forte per rimanere chiuso dentro di me e per resistere alla barriera
che avevo
issato per proteggere il cuore di Lily, ma, allo stesso tempo, troppo
breve per
esprimere così tanti concetti dolorosi.
Il
silenzio che seguì era paragonabile a quello che precede
l’esecuzione di un
condannato a morte.
Mi
sentivo così… così insignificante,
nonostante stessi procurando tanto dolore
alla mia ragazza.
La
mia ragazza…
Chi
poteva descrivere quello che stava provando in quel momento?
Nemmeno
io credo di riuscirci…
La
vidi abbandonare la forza nelle braccia lasciandole cadere come pesi
morti
lungo i suoi fianchi.
La
sua espressione che mutò in una di puro stupore mista a un tocco…
quasi,
di speranza.
Speranza
che, forse, la stavo prendendo in giro e che, quella sera, alla fine,
tutto
sarebbe tornato come prima.
«Mi
stai prendendo in giro?» mi chiese infatti cercando di
rimanere calma.
Sospirai.
«No».
«Perché?»
mi chiese subito, quasi avesse già anticipato la mia
risposta nella sua mente.
La
fissai un secondo, studiandola.
Sentivo
un nuovo sospiro partire dal cuore.
Ma,
sta volta, riuscii a bloccarlo e a ucciderlo prima che mi uscisse dalle
labbra.
Se
mi vedeva sospirare troppe volte, poteva capire che in
realtà quello che volevo
veramente non era lasciarla.
«Perché
mi sono scocciato!» risposi aggrappandomi alla prima scusa
che mi venne in
testa.
Di
fatti, lungo il tragitto, ero caduto in uno stato comatoso puro,
rimuginando
solamente sul fatto che avrei dovuto lasciare la mia piccola Bibi,
senza
pensare ad un piano… ad una qualsiasi scusa con la quale
avrei iniziato la mia
“avventura”.
La
vidi inarcare un sopracciglio e fissarmi scettica.
Ecco
il contrattacco.
«Ti
sei scocciato?» mi chiese in un soffio.
Percepii
una nuova morsa di dolore al cuore dovuta solamente al modo in cui mi
aveva
risposto.
Per
quanto lei stesse cercando di apparire quasi menefreghista di fronte la
mia scelta,
la voce la stava tradendo facendomi capire quanto, invece, il suo cuore
stesse
pompando velocemente sangue nelle vene solamente per l’ansia.
«Esatto!»
risposi mantenendo uno sguardo duro.
La
vidi incrociare le braccia e osservarmi attentamente.
La
fissai prendere fiato per rispondere e…
«Non
dire niente!» la bloccai.
«Non
dire niente?!» ripeté lei scioccata «Mi
stai lasciando e, come scusa, mi dici
che ti sei scocciato di me e io non dovrei dirti niente?!»
continuò su tutte le
furie.
Io
abbassai lo sguardo infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.
«Dove
sei andato oggi?» mi chiese curiosa.
Alzai
di nuovo gli occhi su di lei e, quello che vidi, mi spezzò
il cuore ancora di
più: i suoi occhi verdi… i suoi meravigliosi
occhi verdi… lucidi?!
«Cosa
c’entra?».
«C’entra
benissimo, invece!» alzò la voce lei
«Dove sei stato oggi?» mi chiese ancora
insistente.
«Non
credo siano fatti tuoi» le risposi mettendo su una perfetta
espressione offesa
e voltando il capo dall’altra parte.
Sentii
i suoi passi avvicinarsi a me prima di percepire un tocco leggero e
freddo, ma deciso
e forte sul mio mento che mi costrinse a voltare di nuovo lo sguardo
verso di
lei.
«James…»
mi chiamò a due centimetri dal mio viso.
Mi
avvicinai impercettibilmente.
I
miei sentimenti stavano vincendo ancora contro la mia
razionalità.
Poi,
all’improvviso, mi bloccai, pregando come un santo che Lily
non si fosse
accorta del mio piccolo avvicinamento.
«…
ti prego…» mi supplicò ingoiando il
groppo in gola che le era nato «… dimmi che
stai scherzando…».
Vorrei
farlo pensai.
«…
sono disposta a perdonarti questo orribile colpo che mi hai fatto
prendere se
metti fine a questo stupido scherzo ora!»
continuò con una voce
supplichevole.
Non
credo che riesco a descrivervi la tentazione che provai in quel momento.
Una
tentazione che salì alle stelle.
La
fissai ancora un po’ nelle sue meravigliose iridi verdi prima
di sospirare
ancora.
«Non
ti preoccupare, Lily…» notai quello strano tocco
di speranza aumentare a
questa mia affermazione «… se proprio non sai dove
andare, ti puoi tenere la
casa. Io vado a vivere da Sirius!».
Come
non detto!
Ecco
che quel suo tocco scompare del tutto.
Aspettai
qualche secondo una sua probabile risposta, ma visto che mi stava
solamente
fissando con tanto di occhi feriti fin l’anima, decisi di
porre fine a quella
visione straziante, voltandomi di nuovo verso la porta di casa.
Stavo
per aprirla quando la vidi buttarcisi sopra per impedirmi il passaggio.
Chiusi
gli occhi un secondo per cercare di reggere a quelle lacrime che ormai
le
rigavano il viso.
«Sono
passati quasi quattro anni da quando hai smesso di fare lo scemo con le
donne
come Sirius» mi disse quando non ancora era scossa dai
singhiozzi.
Sapeva
di potermi incastrare, ma non l’avrebbe vinta lei…
assolutamente no!
«Ti
sbagli, invece» risposi cercando di cominciare a calmare il
mio cuore.
Le
stavo praticamente dicendo che in tutti questi anni che siamo stati
insieme io
ho sempre continuato a fare il galletto con le altre donne che
incontravo,
quando, in realtà, l’unica vera donna…
l’unica… era lei!
La
mia piccola Bibi.
Lily
Evans.
«Cosa?»
mi chiese in un soffio incredulo.
«Ti
ho detto che ti sbagli!» ruggii cercando di apparire ancora
più convincente
solamente se diventavo più bruto e violento negli
atteggiamenti «Non ho mai
smesso di farlo» continuai più calmo.
«Vuoi
dire che in tutto questo tempo…» un suo singhiozzo
le mozzò la frase
esattamente come mozzò il mio fiato.
Abbassai
lo sguardo.
«Esatto»
mormorai.
Un
silenzio surreale segui quest’unica parola.
Non
sentivo più niente… nemmeno i rumori esterni a
quella scena…
Niente!
Improvvisamente,
un nuovo singhiozzo bloccò quel silenzio.
Alzai
lo sguardo non riuscendo più a trattenere la tristezza che
ormai stava vincendo
contro di me.
Per
mia grandissima fortuna, lei aveva abbassato le sue meravigliose iridi
verdi
coprendole con le sue fiammeggianti ciocche in modo da nasconderle al
mondo.
Come
fossero delle barriere di fuoco che proteggessero la purezza incarnata
nel suo
verde.
«Non
capisco… quale divertimento ci trovi… a fare
questo… alle donne…» mi disse tra
un singhiozzo trattenuto e l’altro «Ti
sentirai… il dio del mondo… ora che…
persino Lily Evans… è caduta ai piedi…
del grande… James Potter… vero?».
Io
rimasi in silenzio abbassando di nuovo lo sguardo.
«VERO?»
alzò la voce alzando i suoi occhi su di me e puntando il suo
dito contro il mio
petto.
Sollevai
una mano sulla parte offesa acchiappando il suo dito e tenendolo
stretto.
Respirare
mi pareva un lavoro troppo faticoso in quel momento.
Ma
la dovevo lasciare senza motivi per indagare a questo mio strano
comportamento
così, da bravo Malandrino bastardo quale ero ancora prima di
capire i miei veri
sentimenti per una strana ragazzina dai capelli rossi e gli occhi verdi
che
amava leggere e studiare ed urlarmi contro, mi avvicinai al suo dolce
visino
con un ghigno appagato e le sussurrai all’orecchio.
«Esatto!».
Rimanemmo
in silenzio in quella strana posizione per ore, a momenti!
Dopo
un tempo che mi parve interminabile, in cui lei aveva combattuto senza
successo
contro i suoi singhiozzi sempre più forti, la sentii alzare
la testa facendo si
che le sue labbra raggiungessero il mio orecchio.
«Crepa
all’inferno, Potter!» mi sussurrò prima
di scostarsi, aprire la porta e farmi
segno di uscire.
Di
fronte a me, vidi Sirius nascondersi dietro uno dei tanti cespugli
della piazza
centrale di Godric’s Hallow.
«E
non farti vedere mai più…» aggiunse
prima che superassi la soglia della mia,
ormai, ex casa «… se lo farai accadere, non
avrò paura di finire ad Azkaban per
omicidio!» mi urlò infine sbattendomi la porta di
casa in faccia dopo che ero
uscito definitivamente.
In
quel momento, il ghigno per cui avevo tanto lottato dentro di me per
mantenerlo
forte e stabile, si sciolse nemmeno fosse ghiaccio sul fuoco, lasciando
spazio
ad un’espressione che definirla
“mortificata” equivarrebbe nel fare un
eufemismo!
Mi
voltai di nuovo verso la piazza.
Felpato
era uscito dal suo nascondiglio e mi stava fissando comprensivo.
Ma
non ci feci caso più di tanto.
In
quel preciso istante presi in seria considerazione la
possibilità di togliermi
la vita!
Mio
fratello… quella sera… mi salvò la
vita…
Beh?
Che
ve ne pare?
Purtroppo,
nemmeno io ho molta voglia di commentare questo capitolo
perché lo detesto…
Dividere
James da Lily?! Orribile, vero?
Aspetto
le vostre opinioni!
Bittersweet
miki:
Ehi! Ciao miki ^^! Prima di tutto grazie mille per la recensione che
hai
lasciato. Mi fa davvero felice sapere che non è noiosa!
Anzi, se ti devo dire
la verità, mi spinge a scrivere ancora di più
nonostante il tempo scarseggia
sempre di più. Grazie davvero!
Per quando
riguarda il capitolo, invece… beh… non ti vorrei
nemmeno chiedere il parere
perché già so che sarai triste perché
James se n’è andato!
Spero
comunque
che non mi abbandonerai perché, ti assicuro, che ne ho in
mente di belle per i
due innamorati.
Al
prossimo
capitolo, allora!
Un bacione
monumentale!
Ciao
pRiNcEss
LiLIUzzA:
Sono profondamente soddisfatta del risultato ottenuto: Jason McCullen
deve… e
SOTTOLINEO “deve” essere O.D.I.A.T.O.!!! E da come
hai recensito tu, Mia
Adorata, si vede ho conseguito un ottimo risultato! Ti confesso che,
mentre
scrivo questa risposta per te, già mi immagino la recensione
che lascerai
ribadendo l’odio per Jassy – Cally e la tristezza
che (purtroppo) ho dovuto far
predominare in questo capitolo! Dal prossimo si ritornerà al
presente!
Sinceramente, non saprei cos’altro dirti, Amore Mio,
perché persino per me è un
dolore pubblicare questo capitolo… questo affronto a James e
Lily!
Perciò,
ti dico
solamente che spero di trovarti presto tra le recensioni!
Ok?
Ciau, My
Love ^^
P.S. Non
ti
preoccupare per i compiti in classe, sono sicura che te la saprai
cavare
perfettamente!
P.P.S. Io
sono
perfettamente d’accordo con le tue parole quando hai
descritto il legame tra
James e Sirius (infatti non riesco proprio a capire come abbia fatto
Sirius a
resistere dodici anni e passa ad Azkaban senza poter rivedere MAI
Più Ramoso…
deve essere peggio dell’Inferno).
P.P.P.S.
(alé XD) Ricordati che l’ispirazione torna sempre
;)
Cullen
isabella:
Ciao Isa =D! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e lo sono
ancora di
più perché sto riuscendo sempre di più
a far odiare Jason McCullen (mio
obiettivo primario perché anche io non lo posso vedere)!
Purtroppo
questo
non è uno dei migliori capitoli, me ne rendo conto (e
infondo, tu l’avevi anche
previsto), ma è indispensabile per lo svolgersi della storia.
Dal
prossimo
capitolo si capirà ancora meglio la situazione!
Mi
raccomando,
non smettere di sperare per James e Lily ;).
Al
prossimo
capitolo!
Ciao
Jaily:
Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah… Pazzoide Mia! Sei
incorreggibile e mi piaci da
morire per questo
XD!
Sei troppo
forte!
Sei
saltata
immediatamente a trecento miliardi di conclusioni possibili, per non
parlare
della tua stratosferica conversazione coscienziosa…
sei fantastica!!
Leggere la tua recensione mi fa ridere anche quando pubblico capitoli
tristi
come questo! Ti ringrazio per questo ;).
Per quanto
riguarda INTERNET, invece… beh… è un
mondo a parte: troppi problemi! Lascia
perdere! E non ti preoccupare: se d’ora in poi non
troverò una tua recensione
saprò perfettamente di chi sarà la colpa =P! Non
ti ho voluto dedicare un’altra
volta il capitolo per questo incidente soprattutto perché,
per una Pazzoide che
incita alle risate e al sorriso permanente, questo capitolo triste, non
è
affatto idoneo. Non sei d’accordo con me?
Beh, Mia
Piccola
Pazzoide Preferita, ti aspetto tra le recensioni!
Mi
raccomando fai
bene il controllo questa volta e stai attenta!
Ok?
Mi
raccomando,
non ti scoraggiare perché non è ancora
finita… è ancora lunga la faccenda ;)
Alla
prossima!
Un bacione
colossale!
Ti adoro
anche io
=D!
Ciau
P.S.
Se vuoi una mano per strozzare McCullen ti aiuto
volentieri! ;)
DanyCullen:
Carissima Giuoia =D! Grazie per il consiglio… ora vado
subito a correggere! E
grazie mille anche per i complimenti!
Vorrei
dirti
tante cose sulla tua… ehm…
“idea”… ma ti anticiperei troppo
rovinando la
sorpresa! Spero non ti offenda! Anzi, ti aspetto subito tra i
commentatori, ok?
Sono
contenta che
la storia ti piaccia e mi fa piacere anche sapere che va bene come
scorrevolezza ecc.
È
una grande cosa
per me, anche perché (anzi soprattutto perché) mi
spinge a scrivere sempre di
più nonostante la scuola continui a caricarmi in
continuazione!
Non ne
posso più!
Meno male che fra un po’ finisce! Non vedo l’ora!
Al
prossimo
capitolo, allora!
Un bacio
grande
grande!
Ciao J
P.S. non
ti
preoccupare minimamente del commento al primo capitolo!
L’avrei scoperto
comunque perché vado a leggere le recensioni della mia
storta da tantissimi
punti di vista (secondo Internet).
Perciò,
l’avrei capito cmq che era riferito al quinto! ;)
Un
Grazie va anche (come sempre) a chi mi ha aggiunta tra i suoi
preferiti:
1
- ale90
2 - bittersweet
miki
3 - DanyCullen
4 - hp4e
5 - jaily
6 - LaBabi
7 - Lars
Black
8 - littleherm_94
9 - nan96
10 - pRiNcEss
LiLlUzzA
11 - SarahPotter
12 - stellina767
E a chi mi
sta
semplicemente seguendo:
1
- ashleys
2 - chichetta99
3 - felpy90
4 - Frytty
5 - fuckinmind
6 - Lars
Black
Grazie
di cuore anche a chi sta semplicemente leggendo la
storia!
Un
grande abbraccio a tutti!
Al
prossimo aggiornamento!
Ciao
ciao!
J
Bey Lovegio92