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Autore: __Lunatica    12/11/2016    2 recensioni
Nella vita ci sono sempre delle scelte da fare, non sempre si può scegliere la strada più semplice, ma sicuramente Ester scelse la strada più pericolosa. Ester è una ragazza come tante, ma è anche una grande amica del magico trio e di tutta la famiglia Weasley. Cosa può arrivare a fare una ragazza di appena sedici anni per tenere al sicuro le persone che ama? Cosa perderà a causa delle sue scelte? Chi le rimarrà accanto? Quali amicizie finiranno e quali inizieranno quasi per caso?
Questa storia si svolge durante il sesto anno del trio, che è anche il sesto anno di Ester e in parte seguirà gli avvenimenti della storia originale mentre alcuni dettagli saranno aggiunti o cambiati.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro, personaggio, Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ester: Tell You the Truth'
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Who Run the World? ( Gryffindor )


Era passata poco più di una settimana dall'aggressione di Malfoy da parte di Harry e lui era appena stato dimesso.
Zabini mi teneva aggiornata sul suo stato di salute fisica e mentale dato che io per ovvi motivi non potevo andarlo a trovare di persona, non che mi dispiacesse troppo sinceramente.
Una parte di me aveva iniziato quasi a rivalutare Malfoy, a considerarlo come un umano e non semplicemente come uno stronzo egocentrico, ma un'altra parte di me mi urlava incessantemente di non fidarmi, di non abbassare mai la guardia.
Dopotutto sei anni di litigi, battute, insulti non erano facili da superare, senza considerare che sì, apparentemente eravamo dalla stessa parte, ma in verità non potevamo essere in posizioni più diverse.
In più ancora non mi aveva spiegato cosa avrebbe fatto con quell'armadio, certo avevo le mie teorie, alcune più possibili e altre frutto della mia imminente pazzia totale, ma se mi avesse detto cosa sarebbe successo mi sarei sentita leggermente meglio.
Nel frattempo anche Severus cercava, invano, di far sputare il rospo al Furetto Supremo, ma lui continuava a scappare e a ostinarsi a rimanere nel silenzio più assoluto.
Mi trovavo in Sala Comune e cercavo, anche se con scarsi risultati, di finire il compito per Difesa Contro le Arti Oscure. La mia mente ogni volta deviava dalle pagine del libro e finiva a pensare a Fred, o a Harry, a Hermione, Ron, Malfoy, Zabini. Insomma a tutto tranne che a quel dannato compito.
Era notte fonda, il coprifuoco era scattato da minimo un paio d'ore, ma la mia mente non voleva saperne di smettere di pensare o di concentrarsi su qualcosa di diverso dalle possibili e probabili complicazioni che avrei affrontato a breve.
Sobbalzai quando sentii il ritratto aprirsi e, senza saperne realmente il motivo, afferrai veloce la bacchetta e mi resi invisibile.
-Non capisco cosa c'è che non ti torna- era la voce di Ron che arrivava bassa alle mie orecchie, probabilmente sussurrava per non svegliare persone indesiderate alla conversazione, ovvero chiunque a parte i due che stavano con lui, Harry ed Hermione.
-Ester avrebbe fatto di tutto per spiegarsi e tornare a parlarci- rispose Harry prima di buttarsi di peso sul camino
-Ma non lo ha fatto- puntualizzò Hermione prima di sedersi al suo fianco e tirare un sospiro -Non capisco perchè si ostini a parlare con Zabini-
-Forse perchè noi la abbiamo accusata di chissà cosa e le abbiamo detto di non voler più avere a che fare con noi? Voi cosa avreste fatto al suo posto?- chiese ironicamente Harry -So solo che mi manca la mia migliore amica e vorrei capire cosa la sta tormentando, perchè lo sento che c'è qualcosa che non va- lanciò uno guardo a Hermione e -ma so bene che non farebbe mai male neanche ad una mosca- puntualizzò
-Ok, mettiamo caso che non ci stia nascondendo niente di grave, perchè non ce ne ha mai parlato allora?- chiese Ron
Vidi Harry alzare gli occhi al cielo -Come se fosse una di quelle persone che parla facilmente dei suoi problemi. Lo sapete anche voi che cerca sempre di risolvere la situazione da sola per non pesare su nessuno. L'unico problema è che non credo ci stia riuscendo questa volta-
-Già, ti ricordi quando l'abbiamo trovata nel Parco al terzo anno perchè credeva di aver visto un lupo mannaro?- disse ridacchiando Ron
-Aveva ragione però- convenne Hermione -E' dopo quella vicenda che ho iniziato ad indagare su Remus- sospirò
-Il punto è che mi manca e mi sembra così stupida tutta questa situazione- sussurrò Harry –In più sono preoccupato per lei, c’è qualcosa di strano in tutta questa storia- sospirò affranto
-Spero solo che non sia davvero qualcosa di grave, ho paura che si sia cacciata in qualcosa di più grande di quello che immaginiamo- confessò Hermione
-Non essere melodrammatica come sempre, sarà qualcosa di banale e prima della fine dell’anno saremo di nuovo tutti insieme- la rassicurò Ron.
Chiusi gli occhi e mi concentrai per evitare di far accelerare il mio respiro. Come vorrei che, anche solo per una volta nella sua vita, Ron avesse ragione.
Mi avvicinai silenziosa al trio, mossa poco saggia sicuramente e quasi sobbalzai quando vidi Harry girarsi intorno confuso.
Lo vidi avvicinarsi al tavolo dove pochi minuti prima stavo studiando e prendere il mano le mie cose.
-Ester ha dimenticato le sue cose- disse agli altri due
-Dà qui, le porto in dormitorio- si offrì Hermione prima di prendere libri e pergamene e metterle nella sua borsa
-Vorrei solo essere certo che sta bene e non è in pericolo, se così fosse starei meglio- disse Harry sconsolato.
Mi si strinse il cuore quando vidi l’espressione preoccupata di Harry. Nonostante la litigata, le incomprensioni e il non parlarci da ormai mesi il suo affetto per me era sempre lo stesso.
Sapere che lui si preoccupava con me esattamente come io mi preoccupavo per lui mi fece sentire protetta, anche se solo nelle intenzioni, e non abbandonata a me stessa.
Certamente l’orgoglio che caratterizzava entrambi non ci avrebbe permesso un chiarimento a breve termine, ma anche se non fossi stata orgogliosa almeno quanto lui non avrei certo cercato di parlargli, non ora che il Momento si stava avvicinando.
Non avrei mai potuto avvicinarmi a lui per poi spezzargli di nuovo il cuore.
-Ora pensa a fare quello che ti dice Silente Harry, poi avremo tutto il tempo del mondo per chiarire con Ester- disse Hermione prima di abbracciarlo.
Grazie Hermione, grazie per essere al suo fianco, grazie perché so che tu ci sarai quando crederà di avermi perso.
 
 
 
-Sei nervosa?- mi chiese un sorridente Neville la domenica mattina dell’ultima partita di Quidditch.
Lo guardai truce prima di allontanare bruscamente il piatto che avevo inutilmente riempito di cibo.
-No Neville non lo vedi che sono la reincarnazione della calma?- risposi ironica
-Oh sento aria di ironia pungente- commentò Ginny prima di sedersi al mio fianco –Buongiorno anche a te Ester. Neville ignorala, quando è agitata diventa più acida del solito-
-Io non sono mai acida- protestai indispettita
-No hai ragione, sei dolce quando uno yogurt scaduto da almeno un anno- disse Ginny prima di sorridermi –Dai Ester abbiamo buone probabilità di vittoria- cercò di tranquillizzarmi lei.
Non aveva tutti i torti, eravamo migliorati dal primo disastroso allenamento di ormai due settimane fa, ma non potevo comunque starmene calma, io ero il Capitano della squadra. Un Capitano nuovo che aveva sostituito il grande Harry Potter. Se avessimo perso nessuno mi avrebbe risparmiato dall’accusarmi di esserne la responsabile e in più, alla luce della mia ormai pubblica amicizia con Blaise, i miei compagni di casa sarebbero stati capaci di accusarmi di essere dalla parte del “nemico” come già alcuni stavano provando a dire da una settimana. Inutile dire che quando due ragazzi ebbero il coraggio di dirmelo in faccia Ginny li aveva amorevolmente spediti in infermeria con una Fattura Orcovolante.
-Lo sai Ginny che la parte più importante è la tua vero?- le chiesi
Lei ghignò e –Tu pensa solo a non farmi arrivare nessun bolide in faccia e ti assicuro che il boccino sarà mio- disse sicura
-Lo spero per te- risposi e –Non vorrai farti battere ancora da Cho Chang no?- ghignai
-Cosa vuol dire “di nuovo”?- chiese guardandomi confusa
-Beh diciamo che- abbassai il tono della voce e mi avvicinai a lei in modo tale che nessun altro potesse sentirmi –sul piano sentimentale è arrivata prima lei, giusto?-
Ginny mi guardò per qualche secondo smarrita e poi vidi la sua espressione accendersi di colpo. Si girò verso il tavolo dei Corvonero e –Puoi giurarci che non mi farò battere di nuovo- sussurrò rabbiosa
-Perfetto! Ora andiamo al campo- esclamai battendo le mani prima di alzarmi dal tavolo.
 
 
Volavo senza sosta per raggiungere i bolidi prima che quest’ultimi raggiungessero i miei compagni di squadra.
La partita era appena iniziata eppure i ritmi erano subito diventati intensi. I battitori di corvonero avevono entrambi corporature robuste e una forza nelle braccia che di certo superavano la mia, ma la loro mira, quella faceva davvero schifo.
Dopo aver diretto un bolide verso il portiere dei corvi lanciai uno sguardo verso le tribune e notai che oltre ai Corvonero pullulavano di Serpeverde. Vidi un cacciatore avvicinarsi alla nostra porta e subito i verde-argento iniziarono ad intonare il solito coro contro Ron.
Volai verso i miei compagni di casa che occupavano le tribune opposte e –Allora, fatevi sentire!- li incitai sperando di svegliarli e farli supportare la nostra squadra. Ottenni il risultato sperato, iniziarono a cantare anche loro il coro ideato dai Serpeverde, ma le parole invece di denigrare Ron lo esaltavano.
Ma fu un attimo perché il pubblico si zittì di colpo, mi girai confusa e vidi Ginny e Chang volare fianco a fianco, entrambe con la mano tesa.
Il boccino! Avevano avvistato il boccino!
Vidi un battitore Corvonero cercare di abbattere la mia cercatrice ma fortunatamente la mancò di variati metri.
Volai veloce per raggiungere il bolide da lui lanciato e lanciarlo verso colui che aveva intenzione di mettere fuori gioco Ginny. La mia mira fu impeccabile. Presi il resto della sua scopa e lo vidi perdere quota mentre dagli spalti dei Grifondoro si levò un boato per la mia azione vincente.
L’entusiasmo però durò poco perché i Corvonero segnarono un altro punto.
 Dai Ginny, so che ce la puoi fare prendi subito quel dannatissimo boccino! Subito!
 Vidi entrambe iniziare una discesa rapida verso il terreno, sempre più veloce, pregai con tutta me stessa di non vedere Ginny schiantarsi contro la terra che però iniziava ad essere davvero vicina alle due ragazze.
Nessuna delle due accennava a voler rallentare, ero già pronta a vederle entrambe con la faccia spiaccicata a terra quando Chang fece una virata all’improvviso e smise di precipitare mentre Ginny continuava imperterrita il suo inseguimento del boccino.
L’intero stadio si era zittito e fissava in ansia quella scena.
Quando mancavano davvero pochissimi metri allo schianto vidi Ginny allungarsi sulla scopa senza però riuscire ad afferrare il boccino.
Era ormai a un paio di metri da terra quando lasciò la sua presa sulla scopa e si tuffò col braccio teso verso quel qualcosa che dalla mia distanza neanche si vedeva più.
La vidi atterrare malamente per terra e subito obbligai la mia scopa a raggiungerla di corsa.
Pensai stesse piangendo per il dolore quando la raggiunsi, ancora non si era alzata. Dopo pochissimi secondi arrivai a terra e scesi dalla scopa per poi buttarmi vicino a lei preoccupata.
Alzò lo sguardo e vidi i suoi occhi arrossati e –Ginny che ti sei fatta? Cosa ti sei rotta? Cosa ti fa male?-
Lei mi guardò confusa per qualche secondo prima di scoppiare a ridere, alzò prima il braccio e poi si mise in piedi fiera.
Mi guardò sorridendo prima di –Abbiamo vinto!- urlare per poi aprire la mano e mostrare agli spalti il boccino d’oro che tenera stretto in mano.
 
 
La festa che era iniziata dopo la nostra vittoria ormai aveva raggiunto il suo apice.
Non c’era persona senza un bicchiere in mano, la musica era arrivata a livelli insuperabili, che poi chi aveva trovato il modo per mettere della musica non lo sapevo proprio, i cori dei Grifondoro riecheggiavano sicuramente per tutto il castello, eppure nessuno era ancora venuto ad intimarci di smetterla, come non avrebbe fatto neanche la severa Minerva McGranitt che sicuramente stava ballando nel suo ufficio per la felicità.
La Coppa stava passando di mano in mano, tutti volevano ammirarla da vicino e alzarla gloriosamente in aria.
La Sala Comune era talmente piena che si faceva fatica anche solo a muovere un braccio senza schiaffeggiare involontariamente qualcuno, cosa che avevo appurato personalmente dopo aver quasi fatto un occhio nero ad un povero primino. Questo anche perchè ad occuparla non eravamo solo noi Grifondoro ma molti Tassorosso si erano uniti ai festeggiamente contenti di non vedere la Coppa in mano ai Corvonero, o peggio ai Serpeverde.
-A Ron Weasley- urlò qualcuno in mezzo alla folla prima di alzare in aria il bicchiere -Al nostro re!- e tutti bevemmo.
-A Ginny- urlò qualcun altro e la piccola Weasley che era affianco a me si mosse a disagio -Che ha fatto piangere, di nuovo, la Chang- e risi prima di bere ancora.
-A Ester!- urlò allora Ginny rompenpendomi quasi il timpano -Al nostro capitano che ci ha condotti alla vittoria- la incenerii con lo sguardo ma lei mi sorrise compiaciuta come se l'avessi appena ringraziata. Forse anche lei non ci era andata piano con l'alcool.
-A Ester- urlarono tutti in coro e io balbettai qualche ringraziamento imbarazzato a chi era vicino a me e mi batteva delle pacche sulla schiena e svuotai definitivamente l'ennesimo bicchiere di qualcunque cosa ci fosse dentro quelle bottiglie non ben definite.
Decisi di andarmelo a riempire e, dopo variate sgomitate sia ricevute che date e diversi tacchi che mi avevano quasi conficcato il piede, raggiunsi il tavolo degli alcolici.
Quando vidi chi stava ballando sopra il tavolo degli alcolici rischiando di far cadere tutte le bottiglie e quindi sprecare tutto quel bene inestimabile rimasi a bocca per circa un minuto mentre battevo gli occhi più volte per capire se fossi irrimediabilmente sbronza o se lo fosse la persona che ora si stava sbottonando la camicia come se avesse intenzione di iniziare un qualche spogliarello.
-Neville!- urlai una volta ripresa dallo shock iniziale quando ormai la sua camicia era più sbottonata che abbottonata e la cravatta era legata alla testa e non al collo –Cosa stai facendo? Scendi immediatamente-
Lui abbassò lo sguardo su di me e sembrò non capire subito chi fossi per poi –Oh Ester!- esclamare –Vuoi venire con me a ballare? C’è ancora posto qui sopra- disse sorridendo
Mi sbattei una mano in fronte prima di –Dannazione sei proprio ubriaco marcio- urlare per sovrastare il volume della musica che nel frattempo si era alzato ancora.
-Cosa?- chiese lui –No l’alcool non è finito- disse scuotendo velocemente la testa e poi sbarellare pericolosamente
-Neville scendi prima di far finire le tue chiappe sul pavimento- urlai ancora. Se avessi continuato così la mattina dopo mi sarei ritrovata con la stessa voce della Umbridge.
-Ma cosa dici? E’ ovvio che non ci sono Schioppodi sul pavimento!- disse lui prima di ridere –Dannazione sei proprio ubriaca!-
-Si certo io sono ubriaca vero?- borbottai contrariata guardandolo di sottecchi e offesa mentre continuava imperterrito a ridere. Lo vidi perdere di nuovo l’equilibrio e mi affrettai a prendere la bacchetta dalla mia tasca e –Immobilus- urlare poco prima che cadesse dal tavolo.
Poi, un po’ perché forse anche io ero un po’ brilla o forse perché mi divertiva lasciarlo così per un po’, lo lasciai a mo’ di statua sul tavolo mentre mi riempivo il terzo, o forse quarto, bicchiere e tornavo senza poche difficoltà ad occupare la poltrona vicino a Ginny che vedendomi col bicchiere sorrise divertita.
Proprio mentre stavo portando il bicchiere alla bocca il ritratto si spostò, la gente piombò in un religioso silenzio e la musica venne spenta immediatamente.
Quando però in Sala Comune non si affacciò nessun professore ma anzi fece il suo ingresso Harry Potter tutti sospirammo sollevati e lo guardammo divertiti per la sua espressione confusa.
-Ehm… Allora… N-noi abbiamo vinto?- chiese balbettando non poco con un’espressione da ebete perfetta.
Mi girai verso Ginny che lo stava fissando a bocca aperta. Non riuscii bene a decifrare la sua espressione, ma sperai ardentemente che non la avessi anche io quando guardavo Fred perché sarebe stato alquanto imbarazzante.
La rossa si girò verso di me come a chiedere “ma davvero sono innamorata persa di quel cretino?” io alzai le spalle e le sorrisi complice.
La vidi alzarsi di colpo per poi risedersi altrettanto velocemente sotto lo sguardo confuso di Harry e di un paio di centinai di persone. La vidi inspirare come a trovare coraggio, cosa che avrebbe sicuramente trovato dato l’alcool che aveva in circolazione, per poi alzarsi di nuovo dalla poltrona e fare un passo incerto verso il Prescelto, poi un altro e poi iniziare a correre. Gli si fiondò letteralmente addosso e dopo lo stupore iniziale Harry la strinse a sé a si chinò per arrivare alla sua altezza, o bassezza in effetti, e iniziare a baciarla sotto lo sguardo di tutti.
Inutile dirlo che tutti, inclusa me, scoppiammo in urla di gioia e applausi spassionati per quella coppia che si era finalmente formata.
 
 
La prima cosa che percepii una volta svegliata fu un micidiale dolore alla testa, la seconda fu un disgustoso retrogusto di alcool che ancora avevo in bocca dalla sera prima, la terza fu qualcosa che mi stava perforando la schiena.
Mi rigirai nel letto ancora con gli occhi chiusi e sbadigliai.
Aprii piano un occhio e subito il mio campo visivo fu invaso da, troppi, raggi di sole accecanti. Lo richiusi in fretta emettendo uno strano suono con la bocca che sembrava vagamente ad un mugolio e un’imprecazione insieme.
-Cioè ma ti rendi conto!- entrò sbraitando qualcuno in camera per poi essere tanto gentile da sbattere rumorosamente la porta –Cioè stato tutta la serata con lei- continuò a starnazzare con una voce tremendamente acuta.
La mia testa rischiò davvero di scoppiare e emisi un debole lamento per fare presente la mia posizione a chiunque fosse quella gallina starnazzante.
-Cioè- disse per l’ennesima volta e la mia voglia di avadakedrizzare qualcuno si alzò a dismisura –Non ha neanche notato che stavo apertamente con Dean! Cioè…-
-Ma basta per le mutande di Merlino!- esclamai stufa per poi alzarmi di scatto dal letto, pessima scelta davvero, per vedere chi fosse la Gallina.
Quando riuscii a mettere a fuoco la figura di Lavanda, che mi guardava orripilata, e Calì non mi stupii troppo di averla soprannominata Gallina.
-Fattelo dire Ester, hai un aspetto davvero orribile- disse, finalmente abbassando il tono della voce, Lavanda guardandomi schifata. La trucidai con lo sguardo prima di girarmi e mettere di corsa a posto il letto e scoprire che l’oggetto che aveva rischiato di perforarmi la schiena era niente di meno che la mia scopa. Non mi ricordavo proprio di averla portata in stanza e neanche di averla portata a letto in realtà.
Sbuffai rumorosamente quando la testa ricominciò a fami male, più di prima. Afferrai un paio di vestiti puliti e mi rinchiusi in bagno.
Una volta lavata, pettinata e essere almeno diventata presentabile con vestiti puliti addosso, che consistevano in un paio di jeans neri e maglioncino leggero grigio dato che il quel giorno non ci sarebbe stata nessuna lezione, afferrai un paio di occhiali da sole e uscii dalla stanza lasciandola a disposizione delle due gallinette e molto lentamente scesi in sala Comune.
An ogni passo sembrava che qualcuno mi picchiasse in testa e avevo talmente tanta fame che mi sarei mangiata anche un Ippogrifo intero.
Arrivai incolume in Sala Grande e mi feci un applauso interiore per aver compiuto quell’impresa.
Mi sedetti al mio tavolo, doveva essere abbastanza tardi dato che la Sala era quasi deserta, e sperai di non dover intavolare una conversazione con nessuno. Mi riempii la tazza di caffè e riempii il mio piatto con due abbondanti fette di torta al cioccolato prima di iniziare a mangiare in religioso silenzio.
Dato che ormai era appurato che Merlino, Morgana e compagnia bella mi detestassero non feci neanche in tempo ad iniziare la mia seconda fetta di torta che qualcuno si lasciò cadere poco delicatamete al mio fianco prima di dire, o meglio urlare, nel mio orecchio un allegro –Buongiorno-.
-Zabini, giuro su tutti i miei antenati che se non abbassi immediatamente il tono di voce protre non rispondere delle mie azioni e tu potresti ritrovarti appeso per le mutande su qualche torre non definita del Castello- sibilai fulminandolo con lo sguardo.
-Oh Oh- disse lui divertito ma evidentemente anche intimorito dato che abbassò notevolmente la voce –qui qualcuna ha i postumi di una gloriosa sbornia- osservò.
-Menomale che ci sei tu Zabini, da sola non lo avrei mai capito- dissi ironica prima di versarmi altro caffè.
Lui ridacchiò e –Così abete fatto baldoria ieri eh?- chiese sospettoso
-Hai presente i musi lunghi che avevano i tuoi compagni di casa ieri?- chiesi e lui annuì –Ecco noi su quei musi ci abbiamo ballato, bevuto e riso- dissi beffarda.
Lui mi guardò offeso per qualche secondo per poi ghignare e –Beh se è così allora la pozione Post-Sbornia me la tengo solo per me- girai di scatto la testa verso di lui, brutta idea, proprio brutta, e lo guardai supplichevole.
-Zabini…- sussurrai e poi –Blaise- mi corressi subito –Non puoi farmi questo, non puoi negarmi il tuo aiuto proprio ora che ne ho un immenso bisogno-
-Ma sai ora che ci penso… Sì posso benissimo farlo- mi guardò divertito lui mentre io mi massaggiavo la testa ancora troppo dolorante –Però non voglio farlo- concluse sorridendomi
-Blaise ti giuro che farò tutto quello che vuoi da ora in poi- dissi quando lo vidi versare in un bicchiere una fiala di pozione prima di berla ingorda.
Pochi secondi dopo sentii la pressione che avevo alla testa diminuire fino a sparire e le finne smisero di affliggermi immediatamente. Altro che l’aspirina dei babbani, questa pozione faceva davvero miracoli.
-Ormai lo hai detto quindi non potrai tirarti indietro quando sarò io a chiederti un favore- chiarì Blaise
-Parola di Grifondoro- biascicai senza dargli troppo peso e agitando in aria la mano per minimizzare la cosa
-Sarebbe la prima volta che mi fido di un Grifondoro, la vita è piena di sorprese- rise –Dopotutto fino a pochi mesi fa non avresti mai bevuto una mia pozione e mi avresti accusato di volerti avvelenare-
Annuii perché dopotutto era vero e –Non mi hai avvelenato vero?- chiesi scherzando solo per metà
-E perché mai dovrei farlo?- disse divertito lui
-Ah non lo so, voi Serpeverde siete troppo contorti da capire. Noi siamo più limpidi. Facciamo quello che diciamo e diciamo quello che facciamo- spiegai alzando le spalle.
Lui alzò gli occhi al cielo esasperato, io ignorai lui e tornai a mangiare la mia seconda fetta di torta.
Ovviamente era una cosa impossibile riuscire a fare colazione in pace col mondo perché dopotutto il mondo ce l’aveva con me, quindi all’improvviso un Gufo planò verso di me atterrando con le sue graziose ma sudice zampe esattamente nel mio piatto.
Dopo un attimo di confusione iniziai a slacciare la lettera da una delle sue zampe e nel frattempo borbottare imprecazioni sotto lo sguardo divertito di Blaise.
Appena la lettera fu tra le mie mani il gufo volò via, non riuscii a non ridere per l’imitazione che mi stava facendo Blaise ma a quando aprii la lettera il sorriso mi morì immediatamente.
Mai avrei pensato che così poche parole potessero gettarmi in un così grande terrore.
 
E’ tutto pronto, dobbiamo solo decidere come e quando.
D.M.
Beh almeno le iniziali erano quantomeno azzeccate, era proprio una notizia Di Merda.


ANGOLO DELLA RITARDATARIA 

Salve gente!
Si sono in ritardo, si questo è un capitolo di passaggio, si lo so che vorreste uccidermi. Ora passiamo ad altro. 
Credo che questo sia tipo il terzultimo capitolo prima della fine dell'anno e quindi della prima parte (perchè ormai dovreste aver capito che ci sarà un'altra storia corrispondente al settimo libro) di questa serie.
Mi è piaciuto davvero scrivere questo capitolo così leggero, soprattutto la parte di Neville Ubriaco, scusate ma io lo adoro, e per questo ho dovuto far finire la tranquillità con l'ultima parte (ZAN ZAN),  
Ora passo ai ringraziamenti che sono i soliti, grazie a chi segue, la storia e la aggiunge tra le seguite/preferite/da ricordare e soprattutto grazie a Blablebau  per aver recensito lo scorso capitolo!
Ricordate che se decidete di recensire io GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE INTENZIONE DI SBRANARVI. 

Alla prossima, che spero sarà prima del previsto,
Lunatica. 

 
  
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