2.DIVERTIMENTO!
Sherlock
suona il violino. È l'unico momento in cui suo figlio resta
immobile ad ascoltare quella dolce melodia! Willy per essere stato
adottato assomiglia molto a Sherlock. Sono nella sala con la carta da
parati verde, bianca e nera. Willy siede sul divano accanto a lui.
Sherlock è un uomo alto, con i capelli ricci, corti e neri. Jennifer
sa che quando suo fratello suona non vuole essere disturbato ma ci
prova comunque.”SHERLOCK! COSA FAI? VIENI A MANGIARE O NO?”grida
dalla cucina.
“NO... PAPA' SHERLOCK SUONA IL
VIOINO! RETO CON LUI!”la zia va da loro poi porta suo nipote in
cucina per mangiare.”John... è ancora al lavoro? Sono le
14.00!”domanda alla Signora Hudson l'adolescente mentre taglia una
bistecca impanata.”Sì. Mi ha scritto un messaggio alle 12.00.
Signora Hudson sei uscita con mia sorella, eravate al
supermercato.”dice l'uomo cogliendole di sorpresa; Sherlock in
pochi minuti capisce cosa hai fatto o dove sei stato... viene
chiamata Scienza Della Deduzione! L'amica sussulta sulla sedia, sa
che lui fa così ma non riesce ad abituarsi.”Sherlock! Un giorno mi
farai morire di paura! Perché non ti fai sentire quando arrivi?”
“Se
volessi uccidervi mi impegnerei di più...”l'adolescente lo
interrompe, è lei che cerca di aiutare Sherlock a
controllarsi.”Sherlock! Smettila! Non fare l'insensibile! Sei
troppo intelligente! Ricorda il nostro accordo...”la Signora Hudson
non vuole sapere del loro accordo.
Ricordo di Sherlock.
Io sono all'università. Studio
criminologia. Non riesco a scordare quel giorno. È pomeriggio e le
lezioni sono terminate. Giro per i corridoi del cortile rilassato,
amo stare solo. Come può la gente amare gli altri? Le emozioni sono
inutili! Sento una voce sgradita alle mie spalle.”Sherlock...
vieni... voglio darti un regalo! Ti piacerà!”
“No. Jason non
vuoi regalarmi nulla, ma rinchiudermi da qualche parte!”dico
freddo. Lui vuole rinchiudermi. Jason Corley è un bullo con i
capelli castani e gli occhi grigi. Cerca di trascinarmi ma io lo
picchio... inutilmente... perché tanto mi rinchiude in un
armadio.”Arrivederci! Sherlock... dormi bene nel tuo
armadio...”sento la voce di Mycroft.
“Libera mio fratello o te ne pentirai...”ordina minaccioso.
“Cosa può fare uno che studia scienze politiche? Dimmi!”domanda divertito, gli tira un pugno facendolo svenire sul pavimento poi apre l'anta dell'armadio. Esco, nel frattempo Jason rinviene. Un bidello ci vede e veniamo portati dal preside. L'ufficio è spazioso, con una grossa libreria, sul tavolo ci sono pile di fogli. Sie diamo sulle poltrone.”Si stavano picchiando. Lui era svenuto.”spiega indicando Jason.
“Mycroft! Mi stupisco di voi, perché l'avete colpito? Siete stato provocato?”domanda lui senza parole.
“Si. Lui ha rinchiuso mio fratello in un armadio! Non è la prima volta!”
“Ok... bene... Holmes potete andare, Corley... tu... resti.”usciamo dall'università ed in metro incontriamo Jennifer.”Sherlock! Cosa succede? Sei più silenzioso del solito!”domanda agitata mentre siede sul sedile con me, nostro fratello si tiene al palo di metallo.”Nulla. Solite cose: mi hanno rinchiuso in un armadio e Mycroft ha rischiato di essere sospeso.”mia sorella mi fissa preoccupata.
“Ti aiuterò io a controllare e
far uscire le tue emozioni!”
“Ricorda... Sherlock... le
emozioni non fanno per noi! Usa la logica.”dice Mycroft. Sherlock
perso nei ricordi non si accorge che sono le 18.40. John aiuta
l'adolescente a scegliere i vestiti divertendosi! Sono nella stanza
di Jennifer.”Questo vestito argentato ti sta meglio! Perché non lo
provi?”domanda lui mentre dall'armadio prende il vestito; l'amica
lo indossa dubbiosa, John la guarda un po' poi annuisce soddisfatto.
È l'ora dei capelli, fa una coda; per scegliere quali sandali
abbinare ci mettono 40 minuti! John aspetta che scelga, dopo vari
tentativi opta per quelli bianchi. È ora di andare perciò saluta
poi scende in strada, sale sull'autobus accaldata e va nel bar.