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Autore: Bonhiver    17/05/2009    3 recensioni
Quarto anno. Tutto ha inizio la sera in cui Hermione Granger si presenta al Ballo del Ceppo e scopre un suo lato che tutti credevano inesistente. Nessun ragazzo non può non notare la sua bellezza, anche se si tratta di Draco Malfoy.
Si può ripartire da zero? Perchè a volte basta solo abbattere e ricostruire.
Cambio di finale. Grazie a tutti.
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Break and Rebuild







Capitolo 2 -Ma non del tutto














Di come si possa movimentare una lezione,
di come si inizi a scorgere qualcosa.








Non sai quanto ho voglia di sentirti ancora dentro di me.

Draco Malfoy corrugò leggermente le sopracciglia. Era impazzita?

Così mi fai arrossire.

Dal fondo dell’aula si sentì una risatina sommessa. Minerva McGranitt si girò velocemente verso i suoi studenti, ma nessuno di loro aveva una aria abbastanza colpevole da svelarle chi era stato.
Di nuovo si voltò e ricominciò da dove si era fermata.

Tu? Non ci credo.

Il grattare di una penna sul legno ruvido dei banchi si distaccò dal lieve mormorio creato dagli studenti.

Vuoi controllare?

Ma Draco non le diede comunque il tempo di rispondere, una mano scivolò sulla coscia della ragazza, che si voltò di scatto verso di lui, l’espressione confusa.
«Non vedi quanto sono imbarazzato?»
Aveva stampato in volto il suo solito ghigno, che faceva capitolare tutti; ma Daphne era già ai suoi piedi prima che i loro sguardi si incrociassero.
Ci volle poco, davvero poco, prima che la sua mano andasse a cercare un contatto più diretto. Sorpassò le mutandine della ragazza senza farci caso e là iniziò il suo contorto gioco.
Un gemito sommesso fu l’unica testimonianza di quello che stava succedendo, ma Daphne fu veloce a serrare la bocca mentre si appoggiava con la fronte alla spalla del compagno, senza fiato e con qualcosa, sospettava si chiamasse vergogna, che le scuoteva le ossa.
Draco, invece, stava seduto compostamente con lo sguardo dritto davanti a sé, solo una mano che scompariva oltre i loro banchi uniti.
Si fece leggermente più insistenze nelle sue carezze ben rivolte e questo bastò per far perdere il controllo, un’altra volta, a Daphne.
Un altro gemito, questa volta leggermente udibile.
Draco vide una testa girarsi verso di loro, ma non ci fece caso. Provasse a parlare, chiunque fosse.
Sentì una mano di Daphne stringergli il braccio con cui la stava lentamente torturando e solo allora si permise di vedere chi era che lo guardava con tanta insistenza.
Rimase folgorato. Hermione Granger.
La mano si fermò senza il suo consenso e quasi si vergognò per quello che stava facendo. Possibile che un solo sguardo... ?
Il ghigno sul suo volto si allargò e ricominciò quel movimento circolare che aveva lasciato poco prima, lasciando la ragazza al suo fianco senza fiato per la terza volta.
Tanto meglio, avrebbe fatto durare tutto molto di più. Vide il viso di Hermione diventare scarlatto, capendo cosa stava facendo.
La fine della lezione, annunciata dalla professoressa, arrivò inaspettata. Gli studenti si alzarono e così anche Draco, non degnando di uno sguardo quella Daphne che aveva fatto sentire al centro del suo mondo fino a poco prima.
Raccolse i libri lentamente, mentre osservava Hermione Granger uscire di corsa dall’aula che avevano condiviso.



Passarono settimane da quella lezione.
Draco si era ormai abituato a come il rosso si posasse sulle guance di Hermione Granger non appena lo vedeva, aveva studiato ed imparato ogni suo modo di fare, ma non aveva trovato nulla di particolare in lei. Era sempre la solita.
Si sistemava perenemmente i capelli, quella era una sua ossessione, per non parlare del modo in cui si mangiava una sola unghia, l’indice della mano destra. Sembrava quasi una forma maniacale.
Ma tutto quello era normale. Normale che arricciasse il naso quando succedeva qualcosa che non si aspettava, soprattutto fra i banchi di scuola, o che si lisciasse la gonna della divisa quando non sapeva cosa fare.
Quelle cose le facevano tutte.
Ma su di lei, dopo quella sera, avevano acquistato un significato diverso.
Diede una leggera spinta al gufo sul suo avambraccio e lo guardò mentre volava via, accolto dalle nubi invernali.
Batté le mani e ci soffiò sopra, faceva freddo quella domenica, ma erano i giorni migliori per uscire dalle mura della sua Sala Comune, non c'era nessuno fuori a dare fastidio.
Si appoggiò al davanzale di una delle tante finestre, guardò fuori e cercò di catturare ogni particolare di quel paesaggio così maestoso. Si perse nell’intrico degli alberi che s’intrecciavano tra loro e non poté fare a meno di paragonarli alla sua vita.
E pensò, e ricordò.
Fu riportato alla realtà dal suono di passi leggeri che stavano risalendo le scale. Si voltò lentamente quando sentì il nuovo arrivato sussultare.
Le guance arrossate, questa volta anche per il freddo, e gli occhi dalle pupille dilatate. Era quella Hermione Granger?
Rimase fermo a guardarla e fece come aveva fatto con il paesaggio, ora alle sue spalle. Cercò di cogliere ogni minimo particolare della sua figura, ma, come sempre, non trovò nulla.
Senza dire una parola si staccò dal davanzale a cui era appoggiato e le passò affianco. Aveva il fiatone e respirava pesantemente, ma quando le loro braccia si sfiorarono la sentì trattenere il fiato.
Forse era quella la sua magia, l’ingenuità.






Angolo Autrice:



Emozionatissima, davvero tanto. Ho paura di deludervi non sapendo rendere il carattere di Draco Malfoy al meglio (che è anche la mia sfida personale...)!
Aiuto!


Comunque grazie tante a chi ha commentato, seguito o aggiunto fra prefriti questa storia, mi ha fatto davvero piacere. Anche perchè è la prima volta che pubblico qualcosa e temevo il giudizio di estranei!
Bhe, dai... grazie ancora a tutti, un bacio grande.

  
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