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Autore: Noeru    20/11/2016    1 recensioni
Gli piaceva davvero essere stato lì? Non se lo stava chiedendo per la prima volta.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andrew McGregor, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ultimo eroe alternativo '
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Tornò a trovare MaryAnne con regolarità e strimpellare la canzone omonima di fronte al marmo, servendosi di Hugh come scusante.
Fino a poco tempo fa avrebbe deriso chiunque fosse stato sorpreso in azioni del genere.
L'unica risposta ricevuta da parte della band suggeriva di concentrarsi sulla musica, tralasciando il testo, ma non si sarebbe arreso tanto facilmente: qualcosa di nascosto c'era per certo.
Le spedizioni al cimitero si intensificarono man mano: la fredda pietra bianca tornò a splendere e ogni settimana i fiori avevano un colore diverso.
Aveva appena terminato il suo piccolo concerto quando si accorse dello sguardo torvo di un anziano: "Va' a fare l'alternativo da un'altra parte! Come fai a conoscere mia figlia?!"
Gli occhi erano color lavanda.
Come i suoi.
"Non la conosco di persona, ma c'è una canzone col suo nome" La risuonò, sperando di alleviare l'atmosfera tesa.
"L'hai composta tu?" Al vecchio sembrò non dispiacere.
"Magari fossi già a questi livelli! è di una band famosa..." Non servirono più spiegazioni.
"Verresti a casa mia per un tè?" Gli avevano insegnato a diffidare dagli sconosciuti, ma questo non sembrava malintenzionato.
"Mi chiamo Scott Madden" Si presentò al volante di una scalcagnata utilitaria verdina: "Non saremo raffinati quanto la tua famiglia..." Mormorò, aprendo la portiera di fronte al cancello arrugginito di un cottage in mattoni che Andrew riconobbe al volo.
Alle elementari, Bruce Walliams si vantava di esserci stato ed aver affrontato il fantasma che lo infestava, aumentando di volta in volta i dettagli al fine di guadagnarsi il rispetto incutendo paura.
"Se mi dai la tua merenda avrai la protezione dallo spettro!" Gli aveva proposto, ma lui aveva ribattuto di non crederci e si era preso un manrovescio ben assestato cui aveva replicato con un calcio dopo il quale il bambinone era andato a frignare dalla maestra dichiarando i compagni lo prendevano in giro per la sua stazza.
Nonostante la signorina Lester sapesse benissimo era lui il colpevole, mettersi contro i signori Walliams significava rovinarsi l'esistenza e l'intera classe dovette ricopiare la frase "Non si insultano le persone in sovrappeso" almeno una sessantina di volte.
Un'ottantina per Andrew, reo di aver sottolineato Bruce rasentava l'obesità infantile.

"Devo ricordarmi di aggiustare anche questo...Caroline, sono a casa!" le sbarre rossastre si richiusero cigolando.
"Dopo tutto questo tempo ti rifai vivo?!" Sbraitò una signora il cui rosso dei capelli stava sbiadendo.
"Non è lui! è il figlio dei McGregor! Ci somiglierà per caso! Sono passati più di dieci anni ormai!"
In salotto sul caminetto acceso era incorniciata la vita di MaryAnne dalla nascita agli ultimi istanti precedenti la morte, nei quali sorrideva a fianco di Liam ignara avrebbe cessato la sua esistenza poco tempo a seguire.
"Tornò da noi incinta dichiarando avrebbe cresciuto da sola il bambino, ma questo morì giunto a casa per una malformazione cardiaca congenita.
è strano perché le ecografie lo davano perfettamente sano...Sentendosi colpevole, nostra figlia si tolse la vita...Depressione post-partum..." Qui si arrestò, troppo triste per ricordare la scoperta dei sonniferi nel suo armadietto dei medicinali.
"E il padre?" Andrew voleva imprimersi nella mente quelle fotografie.
"Non gli disse nulla. L'avrebbe senza dubbio lasciata e preferì soffrire meno e risparmiargli varie complicazioni...I musicisti sono i marinai d'oggi!"
Nonostante la malinconia permeasse le quattro pareti e col tè ci fosse solo pane secco con marmellata di fragole, i due anziani furono più ospitali possibili e si interessarono alla sua vita personale, chiedendogli cosa facesse e quali fossero i suoi hobby preferiti.
Andrew rispose senza rivelare troppi dettagli. Nemmeno ai suoi compagni di squadra avrebbe rivelato certi particolari, specialmente relativi agli ultimi tempi.
Una sola persona avrebbe potuto comprendere quello che stava passando. Era Liam
Nelle sue canzoni aveva confessato al mondo intero i suoi stati d'animo e pensieri provati nei momenti peggiori della sua vita: dal cuore infranto all'istinto suicida vicino alla concretizzazione la gioia trovava di rado spazio e ad Andrew sembrava quantomeno doveroso ricambiare quegli sfoghi attraverso le sue confessioni private.

Con molto rammarico lasciò la casa di Scott e Caroline e tornò a piedi verso la lussuosa magione
"Ma si rende conto dell'ora?!" Fu accolto da una sfuriata di Beth al suo ritorno.
Sue le diede corda: "Ci hai fatto stare in pensiero! I signori la stanno aspettando per la cena da oltre un'ora!" Solitamente i domestici ignoravano
i suoi bizzarri orari ed era più volte tornato a casa tranquillamente alle quattro di notte, ma cos'era successo stavolta?
"Dobbiamo parlare" Forse avevano scoperto la chitarra nascosta sotto al letto, i CD nei cassetti e la biografia di Liam sotto lo scrigno di Salaman.
Sir Stuart si schiarì la gola: "Ahem!" Lady Elizabeth teneva le braccia conserte e la sua fronte aveva più righe di un campo arato.
"Quante assenze intendi fare?!" Il padre sbatté sul tavolo un comunicato da parte del Worthington:

"Egregi Signori McGregor

Ci terremmo veniste informati della quindicesima assenza ingiustificata consecutiva dell'alunno figlio vostro, il quale ha in un breve tempo raggiunto la metà del numero massimo consentito e ancora non ha riportato un certificato medico o giustificazione atto a dare una ragione al suo insolito comportamento avversario alle regole d'istituto.
Un altro caso che ha visto il coinvolgimento dell'allievo è stata un'aggressione ai danni di Paul Robert Thatcher verificatosi durante un intervallo.
La nostra scuola non contempla il ricorso alla violenza e si impegna nella lotta contro al bullismo..."


"Non pensi alla retta?!" L'industriale era paonazzo.
"Sei diventato strano! Cosa sono questi silenzi?" Lady Elizabeth stropicciò il fiocco sul cappellino rosa cipria.
"Quali? Siete voi i primi ad evitarmi! Da sempre! Mi avete avviato al golf e al tennis per tenermi fuori dai piedi e potervi tranquillamente andare a sballare con tè e dolcetti alle vostre ridicole mascherate!"
I genitori fecero orecchi da mercante: "La scuola ha chiamato. Hai davvero fatto due settimane senza andarci?"
Avrebbe voluto annuire e confermare erano state uno spasso.
"Avanti, parla!" Lo esortò Sir Stuart: "I bulli ti perseguitano? è vergognoso! Dovresti essere abbastanza forte da affrontarli!"
"Anche se significa finire dal preside?" Questa goccia fece traboccare il vaso.
Il prezioso piatto di un servizio passato di generazione in generazione ricolmo di roast-beef e patate raffreddati volò sul pavimento seguito da un bicchiere e due posate.
"Ti stai comportando come un bambino!"
Corse nella sua stanza e vi si chiuse a chiave, giurando a sé stesso sarebbe morto di fame là dentro piuttosto che rivedere ancora le loro facce e al fine di rimuoverle del tutto staccò la massiccia cornice dorata dalla parete e sfondò con la mazza da golf la tela dipinta finché non rimasero nemmeno un millimetro di vestitino verdolino e completo estivo elegante abbinato a cappello intrecciato a mano.
   
 
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