Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: MollY_gIaDa    17/05/2009    0 recensioni
"...- Ci hai fatto prendere un colpo! Continuavi a muoverti nel letto e urlavi sempre tre nomi...- disse una Eveline in pigiama molto sconvolta.
-Ahn.... e che nomi ripetevo?- chiesi io, avendo paura della risposta.
- Bè..... Ron Weasley... Hermione Granger e....... Harry Potter! Chi sono?- Chiese Ludmilla, che dall'espressione si vedeva che era preoccupata e non aveva chiuso occhio per tutta la notte.
- Se sapessi chi sono ve lo direi, quell'Harry Potter però l'ho già sentito nominare da qualche parte, o forse l'ho letto sulla Gazzetta.-..."
Una nuova storia, un'altro stato e una nuova protagonista la cui vita si intreccerà inevitabilmente con quella del famoso trio....
POSTATO DECIMO E ULTIMO CAPITOLO + una piccola sorpresa!!!! è la mia prima ff quindi vorrei sapere che ne pensate...leggete e recensite belli! baci!
"Fece un cenno con la mano a Bellatrix che con la bacchetta fece comparire un grosso serpente.
Avevo sentito parlare di lei: era Nagini, il tremendo serpente del Signor Oscuro.
Il rettile si avvicinò sibilando al suo padrone.
- Proprio non ci arrivate? – chiese Voldemort con la sua voce acuta e fredda.
Il silenzio riecheggiava tra i presenti..."
(Estratto dal decimo capitolo)
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2.IL Concorso #Ecco il secondo capitolo.... Recensite, Recensite belli... :) MollY_gIaDa

2 .Il Concorso


But than you came around me
The walls just disappeared.
Nothing to surround me
And keep me from my fears. I'm unprotected
See how I've opened up. Oh, you've, made me trust.
                                                           Naked (Avril Lavigne)

**************************

- E se capitasse a una di noi l'occasione di andare a Londra? Come faremo se ci
separano?- disse Ludmilla sull'orlo di una crisi di nervi.
- Ma dai Milla!! Tanto non è detto che capiti a noi e poi, se ci dividono, potremo
comunque rimanere in contatto con questi..- e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni,
tre bracciali d'argento abbastanza larghi.
- Questi comunicano tra loro: quando vuoi chiamare una di noi è sufficiente premere il diamante incastonato nel mezzo del bracciale pronunciando il suo nome. Questo ti metterà immediatamente in contatto con la persona che potrai vedere sulla superficie del diamante-.
- Wow! Che bella idea Eveline!! Ma dove li hai trovati?-
- Sono un regalo di mia nonna, una specie di eredità “anticipata”. Avevo pensato di regalarveli a Natale ma se una di noi partisse prima non ci sarà il tempo di festeggiare assieme-.
A quella frase Ludmilla scoppiò quasi a piangere.
- Eve! Non dire così, che traumatizzi Milla! Povera piccola sciocchina!!- dissi io allegramente, abbracciando Ludmilla quasi soffocandola. - Mi soffochi!!!!! aiuto... Eveline, liberami!!!!-
Sciolsi l'abbraccio e cominciai a correre spedita verso il dormitorio ridendo a crepapelle seguita a ruota da Ludmilla e Eveline.
Attraversai l'interminabile corridoio di marmo nero e salii le “invisibili” scale; arrivata sul pianerottolo mi scontrai con qualcuno e, senza avere il tempo di vedere chi fosse, sbattei il muso contro il freddo pavimento.
Mi risvegliai in infermeria, ero coperta da un lenzuolo che puzzava di broccoli e non avevo idea da quanto tempo fossi li. Attorno al mio letto c'erano Eveline, Ludmilla, Derryck, Colin e un ragazzo; quest'ultimo quando vide che ero sveglia, mi sorrise allegramente e disse:
- Wow! Certo che correvi davvero veloce per non riuscire a vedermi eh! Comunque mi dispiace che tu sia andata a sbattere contro la mia imponente mole!-
Mentre parlava mi accorsi che non lo conoscevo.
Era alto, molto muscoloso, aveva i capelli neri e gli occhi verdi si affacciavano da un viso dolce e punzecchiato di lentiggini. Lo guardai meglio: indossava la divisa marrone da lotta con lo stemma viola di Scorpionero, portava i pantaloni decisamente a vita bassa e le scarpe da ginnastica nere e bianche.
- Ciao Kass!! Ben svegliata sbadata dei miei stivali!! Hai fatto fare un mezzo infarto alla nostra Milla!!- disse Eveline e mi abbracciò con un sorriso stampato sulle labbra. Dietro di lei Ludmilla si asciugò gli occhi con il dorso della mano, la spinse via, mi diede un bacio sulla guancia e mi scompigliò dolcemente i capelli come faceva sempre. - Ehi! Mi hai fatto prendere un colpo Kass!!!- e cominciò a singhiozzare.
- Milla... Non piangere, ora sto benissimo, non ti devi preoccupare e poi sono due giorni che continui a piangere! È ora di smetterla... - le sorrisi, cercando di essere convincente.
- Beh dai, ti vedo meglio cugina! Però quelle occhiaie da panda sono proprio da nascondere!!!!!- disse Derryck e insieme al suo amico Colin tentavano, senza successo, di soffocare le risate.
- Spiritoso... Sai che me ne frega? Spero solo di rimettermi presto in forze perché così poi posso rincorrerti!!!- e lo guardai con tono di sfida.
Nel frattempo si avvicinò Colin – Ciao ! Sono contento che tu stia bene. Però se per caso muori... mi potresti lasciare in eredità la tua sciarpa dei “Cannoni di Chudley”?- e mi guardò con una faccina supplichevole ma, per me, da prendere a sberle, così gli tirai una sonora cuscinata in faccia e lui scappò ridendo.
Ma tutta la mia attenzione era rivolta a quello strano ragazzo di Scorpionero, era
G E N T I L E, fatto assurdo perchè ogni studente di quella casa era un po' malvagio; ma questo pareva non esserlo, anzi aveva un'espressione tutt'altro che malvagia: un po' malinconica, triste ma forte. Mentre pensavo ciò lui mi osservò, inarcò il labbro in un sorriso e disse – Beh, ora devo proprio scappare! Ci vediamo.... A proposito, io mi chiamo Lucas...Tu?-
- Kassandra Krum...e mi dispiace di esserti venuta addosso...- dissi io un po' spiazzata.
- Si ma non ti preoccupare.... Tanto a me in fondo, non è dispiaciuto molto... Ciao Kassandra! Ci si vede...- e detto questo si avviò verso l'uscita.
Ludmilla ed Eveline si avvicinarono a me, mi consegnarono la divisa da indossare e poi insieme ci dirigemmo finalmente verso la sala comune di Dragonverde; era una sala molto ampia, interamente di marmo grigio a differenza di tutte le altre stanze che erano di marmo nero. C'erano dei piccoli divani verdi in un angolo e il soffitto era riempito da disegni di draghi che si intersecavano fra loro, le code di questi scendevano sulle pareti. Delle innocue fiamme verdi, circondavano tutta la sala per illuminarla, poiché le finestre erano piccolissime e la luminosità ridotta.
Al suo limite stava un guardiano e per entrarvi bisognava farsi riconoscere da lui che era un Poltergeist; nessuno sapeva il suo nome ma lui.....sapeva quello di tutti.
Per avere accesso alla sala ognuno doveva rispondere ad una specifica domanda; solo il guardiano però sapeva quale quesito porre per ottenere la risposta che lui già conosceva e che perciò solo una determinata persona poteva dare. Ottenuta la risposta pronunciava in gran segreto una “parola d'ordine” che il ragazzo avrebbe utilizzato, fino alla settimana successiva, per entrare nella sala.
Io, Eveline e Ludmilla dopo aver guadagnato la chiave d'ingresso, attraversammo di corsa la sala e giungemmo nel dormitorio delle ragazze; questo si trovava dopo una piccola scala, era diviso in stanze ognuna con sei letti; il dormitorio comprendeva sette padiglioni, uno per ogni anno di scuola.
Io e le mie amiche insieme ad altre tre ragazze alloggiavamo nell'ultimo padiglione nella stanza più lontana poiché eravamo al settimo anno.
Quando mi ritrovai nella stanza vidi che era abbastanza disordinata, tranne il letto di Ludmilla che ovviamente era impeccabile. Sul mio letto si erano sedute a parlottare Nicole, Ambra e Irina, le altre compagne di stanza. Appena entrai mi accolsero con un sorriso, scesero dal letto a baldacchino e dopo aver staccato Ambra che, maldestra come era si era impigliata in una tenda, vennero ad abbracciarmi ma subito uscirono perchè iniziava la loro lezione. Io Eveline e Ludmilla disfammo le valigie, prendemmo le nostre borse e , parlando ci avviammo verso l'aula per la lezione.
La materia delle prime due ore, assieme a quelli di Volperossa, era Pozioni; a seguire avremmo avuto un'ora di Occlumanzia con quelli di Scorpionero e infine due ore materia opzionale: Eveline e Ludmilla avevano scelto Rune Antiche, io frequentavo Lotta.
Salimmo fino al quarto piano dove si trovava l'aula di Pozioni, e arrivammo puntuali alla lezione. Ci sedemmo e cominciammo a tirare fuori i libri, le provette e accendemmo il fuoco sotto i calderoni.
La professoressa Donald finalmente arrivò e come al solito, cominciò a scrivere alla lavagna lunghe liste di ingredienti delle pozioni; così passammo tutto il tempo a copiare, copiare,copiare... insomma una totale noia.
Alla fine, dall'ala Est dove eravamo, con Ludmilla ed Eveline corsi per arrivare in tempo alla lezione di Occlumanzia che si tiene in un'aula nell'ala Ovest, nei sotterranei della scuola.
Dopo due corridoi, Ludmilla e Eveline però erano già stanche, non essendo allenate a correre, io invece non sentivo la fatica ma, quando vidi che si erano fermate per prendere fiato, mi girai verso di loro – Muovetevi!!! Dai! Se arriviamo tardi quell'orco del prof. ci ammazza!! -
- Ma io e Milla non siamo come te! Noi non facciamo tre allenamenti di Quidditch e quattro di lotta a settimana!- disse Eve quasi ansimando.
- OK! E allora tu e la signorina Ludmilla Yoko più tardi pulirete l'acquario delle lumache del prof come ci è capitato l'anno scorso! Ciao !-
Fui categorica. Eveline e Ludmilla ripensando alla punizione inorridirono e ricominciarono a correre, senza mai fermarsi e tutte e tre arrivammo in tempo nella buia aula di Occlumanzia.
Questa era la materia nella quale si imparava a respingere una persona che vuole leggere la mente altrui per scopi malvagi; una materia molto utile per proteggersi dai maghi oscuri ma anche per ribaltare l'incantesimo contro l'aggressore.
L'aula era strettissima e non aveva finestre quindi era illuminata da candele che erano sistemate ovunque. Non c'erano banchi ma alcune gradinate di marmo di fronte alla cattedra e in mezzo una sedia.
Gli studenti si sedettero sulle gradinate e cominciarono a chiacchierare, dopo dieci minuti entrò il professor Dracolumis di cui tutti avevano timore.
Era altissimo, magro quasi scarno e aveva il volto segnato dalle occhiaie scavate. Gli occhi erano di un grigio opaco e quasi non si vedevano le pupille. Indossava sempre il solito mantello color blu notte e il cappuccio sopra la testa che copriva interamente i capelli, ma non la lunga coda di cavallo che gli ricadeva su un lato e mostrava con chiarezza i capelli neri e lucidissimi. La voce roca e profonda metteva i brividi solo a sentirlo sussurrare, ma tutti sapevano che era un insegnante bravissimo, molto abile, con una pazienza smisurata ma un carattere schivo cosicché di lui si sapeva pochissimo. I ragazzi più giovani dicono discenda dai vampiri, ma penso che siano solo balordaggini dette per esorcizzare la paura.
Appena la sua figura varcò la soglia nell'aula piombò un silenzio di tomba mentre lui si dirigeva verso la cattedra. Arrivato vicino alla sedia si fermò e si girò di scatto, ci osservò e disse – Bene... Oggi vediamo come se la cavano: Eveline Parker, Kisha Jones, Marx Smith e Lucas Carrow- e detto questo si posizionò di fronte a tutti gli studenti pronto ad iniziare la lezione.
Eveline, spavalda, si sedette sulla sedia, infatti Occlumanzia era la sua materia preferita e vi riusciva benissimo. Dracolumis urlò -Leggilimens!- e lei riuscì a respingerlo in tre secondi appena. Quindi senza attendere altro, ritornò a sedersi e cominciò a ripassare la materia dell'ora successiva.
Poi fu il turno della Jones, una tipa di Scorpionero bassa di statura (e anche di intelligenza, secondo il mio parere), con capelli color grigio topo e occhi marroni. Si vedeva lontano un miglio che aveva paura e che non vedeva l'ora che finisse questa tortura. Quando il prof urlò la formula lei impaurita si irrigidì come una statua e non riuscì a reagire all'incantesimo e finchè il professore le leggeva la mente lei urlava terrorizzata. Quando tutto finì Kisha era bianca come un cencio e tremava dalla testa ai piedi.
- Sono sei anni che provi a resistere all'incantesimo e ancora non ci sei riuscita? È ora che cominci a imparare signorina Jones! Signorina Parker, per favore la porti in infermeria, sono stanco di vedere questi orrori.-
Eveline, contenta di allontanarsi dall'aula prese per le spalle Kisha e uscì.
Intanto scendeva dalle gradinate Marx Smith, un ragazzo di Dragonverde molto simpatico, attaccante della squadra di Quidditch da cinque anni come me; era stato il ragazzo di Eveline per tre mesi e per questo, secondo me, meriterebbe un posto nel libro dei Record. Era alto, magro, portava i capelli castani tagliati corti e aveva gli occhi azzurri. Si sedette sulla sedia un po' preoccupato e cercò di calmarsi con il gesto che di solito faceva prima di una partita: si toccò la fronte tre volte e batté i piedi a terra una volta.
Dracolumis lo guardò storto e pronunciò l'incantesimo. Marx all'inizio non riuscì a reagire e si fece leggere tranquillamente la mente, poi però urlò con tutto il fiato che aveva in gola , strinse i pugni e riuscì a respingere l'incantesimo.
Il professore lo guardò, inarcò le labbra in un sorriso maligno e disse – Bravo Smith! Cominciamo ad applicarci eh? Bene... Anche se sono riuscito a leggerti per un tempo sufficiente anche ad un mago oscuro di fregarti... quindi cerca di impegnarti di più, che a fare quei riti scaramantici non serve a nulla quando hai davanti il pericolo.-
Marx arrossì, si alzò dalla sedia e tornò al suo posto.
Ora sarebbe stato il turno di un certo Carrow...
Il ragazzo mi passò davanti, mi guardò e mi fece l'occhiolino...
Caspita! era Lucas, quello contro cui ero andata a sbattere!
Scese dalle gradinate e si sedette tranquillamente sulla sedia in attesa dell'incantesimo. Quando il prof. glielo lanciò contro lui lo respinse immediatamente.
Dracolumis si ritrovò spinto contro la cattedra e stava quasi per cadere, ma riuscì a rimanere in piedi e guardò il giovane con la faccia stupita e ammirata.
- Carrow... complimenti. Ora vada al suo posto e più tardi la chiamerò perchè le devo parlare.-
- Certo... Professor Dracolumis...- disse e guardandolo seriamente si accomodò sulle gradinate.
Tutta la classe rimase in silenzio finché, dopo il suono della campana, Lucas uscì dall'aula.
- Wow! Hai visto che forza ha Carrow?- mi disse Ludmilla meravigliata.
- Si ho notato.... Eveline se la può scordare tutta quella potenza e quindi può dire addio al titolo di più brava della classe di Occlumanzia.- dissi io sorridendo ironicamente.
Io e Ludmilla uscimmo dall'aula e andammo a cercare Eveline per raccontarle l'accaduto.
Intanto io pensavo, un po' arrabbiata con me stessa, di non aver mai dimostrato la mia forza nel modo in cui l'aveva fatto quel ragazzo!
Finché camminavamo per i corridoi l'altoparlante diffondeva un messaggio:
- Ragazzi, da ora sono ufficialmente aperte le iscrizioni per il concorso di Hogwarts!Chi volesse partecipare indicherà nome, cognome e casa di appartenenza in un foglietto che troverà sopra il tavolo nella Sala Grande, entro i prossimi due giorni. La spiegazione di come procederà la selezione verrà data a tempo debito ai partecipanti.-
Detto questo la voce zittì e si cominciò a sentire il solito mormorio dei ragazzi.
Ecco cosa avrei fatto!
Partecipare al concorso e vincere ad ogni costo per dimostrare che sono la più forte! Io studente di Dragonverde e non uno di Scorpionero! Si, ce la devo fare!
.....Ma non avevo pensato alla casualità.
- Mi iscrivo al concorso!- sbottai io quasi urlando, e tutti quelli nel corridoio si girarono verso di me e mi osservarono.
- Cosa??? Ma sei matta? Ti vai solo ad illudere; è molto improbabile che tu vinca e comunque, andresti a rischiare la vita in una lotta che non ha speranze?- fece Eveline un po' stizzita.
- Kass! Sul serio? Te ne andresti via per due mesi senza di noi?- disse Ludmilla con il tono di chi non se lo aspettava.
- Sentite ragazze, mi dispiace, ma voglio se posso, rendermi utile e poi penso proprio di farcela. No? - dissi cercando di essere convincente.
- Pensi che io me la beva? Lo so bene che lo fai solo per dimostrare di essere più forte di Carrow! Ti conosco da una vita e so che ti infastidisce il fatto che lui sia più potente di te! Io e Milla sappiamo bene che lo fai per questo motivo, e perchè vuoi dare gloria a Dragonverde! Ma non ne abbiamo bisogno sai!!!!-
Non mi aveva mai detto queste parole e non pensavo che mi capisse così bene, ma ci rimasi male e con gli occhi lucidi guardai Ludmilla.
- Mi dispiace Kass ma devo dare ragione ad Eve, anch'io l'avevo capito... è da quando siamo uscite dall'aula che sei imbronciata e silenziosa. Se vuoi partecipare fallo pure, ma non aspettare che io ti sostenga. Mi dispiace... -
La guardai e una lacrima mi percorse la guancia quando cominciai a correre verso il giardino.
Il giardino era enorme e circondava l'ala Nord e Ovest del castello. Mi diressi verso il bel laghetto che c'era al suo interno; era proprio lì che mi recavo quando volevo pensare, ero arrabbiata o non volevo che mi vedessero piangere infatti questo era un luogo poco frequentato poiché, tempo addietro, un ragazzo fu trovato morto lì vicino. Arrivata mi arrampicai sul solito albero, un enorme pino secolare, mi distesi sul suo ramo più grande, e diedi sfogo alla mia rabbia.
Che cosa c'è in me che non va? Pensai.
Mi voglio rendere utile solo per questi stupidi motivi?
Mi accomodai per bene sul ramo per scrutare il cielo grigio. Ma non feci in tempo ad alzare gli occhi al cielo che sentii scuotere l'albero; balzai seduta e vidi una figura conosciuta che cominciava ad arrampicarsi. Quando giunse dov'ero, alzò gli occhi e vedendomi si meravigliò. Con mia sorpresa mi sorrise. Fissai i suoi limpidi occhi verdi e mi resi conto di essere faccia a faccia con Lucas Carrow.
- Tu????? Che cosa ci fai sul MIO albero?- dissi in malo modo.
Certamente lui non si aspettava quell'accoglienza e rispose – Il TUO albero? Questo pino non “appartiene” a nessuno ed io vengo qui da parecchi anni!- disse lui tra lo sfacciato e il divertito.
- Anche per me vale la stessa cosa! Eppure non ti ho mai visto... anzi, sinceramente prima del nostro scontro non ti avevo mai notato.-
- Io, al contrario, ti osservo dal primo anno perchè sono determinato a superarti nella forza, cosa che per ora io posso solo sognare.- disse lui come se stesse dicendo il suo più grande segreto.
- EHHHHH? Io sono qui a riflettere perchè ho visto le tue insuperabili capacità!- urlai questo senza pensare e arrossii. Lui mi guardò incredulo e sorrise.
- Bene, allora siamo qui per la stessa cosa.... Dai, inizia tu a raccontare così poi io ti parlerò dei miei problemi.-
Si fece subito serio, pronto ad ascoltare. Allora cominciai a parlare della mia storia senza rifletterci sopra; gli dissi tutto ciò che pensavo e che provavo, cosa che normalmente non avrei fatto neanche sotto tortura.
Terminai il racconto e lui mi rassicurò dicendomi che entrambi eravamo forti e non c'era bisogno di contenderci il primato.
Poi fu il suo turno, mi parlò dei suoi guai e solo allora capii di essermi arrabbiata per un motivo banale. Lui infatti era arrabbiato con suo padre che aveva voluto un figlio che seguisse le sue orme; a tal fine era persino riuscito a truccare le prove d'inizio anno perchè il figlio facesse parte di Scorpionero in quanto non avrebbe permesso che il suo erede appartenesse ad altre case e avesse un carattere meno crudele del suo. Lucas l'estate scorsa aveva scoperto, dopo varie indagini, che il genitore era un fedelissimo Mago reclutato da Voldemort, e che voleva che il figlio diventasse uguale a lui. Ovviamente avendo capito il malvagio disegno del padre, decise di svignarsela e di tornare a scuola, dove nessuno lo avrebbe raggiunto e lui avrebbe potuto andare in Inghilterra per dimostrare, al padre, di non essere seguace del Signore Oscuro.
Quando finì di raccontare abbozzò un sorriso malinconico e disse – Beh! Almeno adesso so che c'è qualcuno oltre a me che si iscriverà.-
Io lo guardai e sorrisi – Certo! Ma ora che l'ho scoperto, vorrei spiegare alle mie amiche il vero motivo della mia decisione. -
Scendemmo dall'albero e in silenzio andammo insieme nella Sala Grande per iscriverci.
Entrata nella sala, mi accorsi che i tavoli erano spostati a lato e al centro c'era il famoso Calice di Fuoco, quello che solitamente veniva usato per l'estrazione dei partecipanti al torneo Tremaghi.
Intanto l'altoparlante trasmetteva – Bene, per estrarre i nomi dei quattro partecipanti il Ministero della Magia ci ha consegnato in affidamento il Calice di Fuoco. Gli interessati al concorso dovranno gettare il loro biglietto nel Calice; tra cinque giorni, dopo lunghe ore di meditazione, alle dieci, il Calice estrarrà i quattro fortunati e ovviamente avrà scelto quelli con le migliori caratteristiche. Buona Fortuna a tutti!- e dopo aver ripetuto tre volte il messaggio la voce metallica dell'altoparlante si spense.
Io mi avvicinai al tavolo per le iscrizioni, presi un bigliettino e scrissi con la mia scrittura piccola: Kassandra Infamie Krum, Settimo anno, Dragonverde. Piegai il foglietto e me lo misi in tasca. Arrivò Lucas, ne prese uno anche lui e vi scrisse i suoi dati; poi mi si avvicinò e disse – Li gettiamo insieme?-
- Certo! Con molto piacere Carrow!- e detto questo ci mettemmo davanti al Calice.
Era abbastanza largo, marrone, aveva delle scritte strane incise sul fianco e lo avevano posto su di un piedistallo d'argento. Io e Lucas tirammo fuori i bigliettini, li affidammo alle fiamme blu, che subito divennero rosse e inghiottirono i due foglietti.


# Che ne pensate?? Il terzo sarà un altro bel capitolo.... Ma il quarto ancora di più....:) Recensite e ditemi che ne pensate!
MollY_gIaDa

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MollY_gIaDa