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Autore: Viandante88    17/05/2009    4 recensioni
Ecco a voi una nuova versione di Twilight! Bella vive da sempre con Charlie, è innamorata di Mike, e felice. Edward per lei è solo un amico, un compagno di corso.. Ma se non fosse sempre stato così? Se Bella si fosse dimenticata qualcosa di estremamente importante? Qualcosa che invece il nostro Edward ricorda perfettamente e che non riesce a lasciarsi alle spalle? Spero vi piaccia! Buona lettura!
Genere: Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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15: Imbroglio



Edward riattaccò rivolgendo immediatamente il suo sguardo, ora accigliato, a me.

Devo riportarti a casa Bella. Mi dispiace.”


Lo guardai stranita.

Hei ma cosa sta succedendo? Cosa ti ha detto Alice al telefono?”

Esclamai io infastidita da quel suo atteggiamento improvvisamente misterioso. Dopo aver sentito sua sorella al telefono il suo umore era completamente cambiato e io volevo saperne il motivo.


Lui però non rispose, le rivolse un occhiata fuggitiva per poi dirigersi verso la porta.


Edward! Ti ho fatto una domanda... Rispondimi!”

Mi innervosii ulteriormente io vedendolo indifferente davanti a tale mia richiesta.


Non è questo il momento.”

Pronunciando queste parole dalla sua bocca uscì un ringhio soffocato, che mi provocò dei brividi lungo la schiena, ma non si voltò, continuò a camminare imperterrito. Fui io a corrergli incontro.

Lo afferrai per un braccio tirandolo con tutta la forza che avevo cercando di farlo girare verso di me,

ma mi resi conto all'istante dell'impossibilità di tale gesto.

Edward non solo non si mosse di un centimetro ma sembrò non accorgersi nemmeno di quella presa nella quale io avevo posto tutta la mia potenza.

Mi allontanai istintivamente e mi guardai la mano indolenzita, come se avessi cercato di estrarre una grossa roccia incastonata nel terreno.


Bella, perdonami, prometto che ti spiegherò tutto.”

Ora ne ero certa, lui sapeva benissimo cosa io sapevo.


Mi sentivo presa in giro, umiliata, così senza attendere oltre mi sfogai.

Perché ti stai prendendo gioco di me?! Perché non mi dici chiaramente ciò che sei?!

Io lo so, tu … tu sei un vampiro!

Gridai con tutto il fiato che avevo in gola. Strinsi forte i pugni per esprimere la mia rabbia.

Lo sfogo non era però servito, mi sentivo tesa e … stupida.

Mi pentii subito del modo in cui avevo appena espresso i 'miei pensieri'.


Attendevo una sua reazione, una sua replica che però non arrivò. Rimase di spalle, notai che tremava leggermente, provai ad avvicinarmi, volevo vedere la sua espressione, volevo scusarmi.


Stavo per sfiorargli la mano ma d'un tratto mi venne in mente un particolare.

Lui non aveva negato. Non rideva, anzi, era più che mai serio. Edward era davvero... un Vampiro!?


Parleremo poi di questo.”

Si voltò verso di me cauto.

Ma ora ti prego, qui non sei al sicuro, devo portarti a casa. Fidati di me.”

Concluse porgendomi la mano incerto.


In quel momento notai qualcosa di diverso nei suoi occhi, il colore. Non erano più le mie adorate fessure color dell'oro, erano scuri, ombrosi, completamente vuoti e rancorosi.

Quella sua espressione mi intimorii e istintivamente indietreggiai portando le mie braccia dietro la schiena.


Coraggio andiamo.”

Si mostrava impassibile ma il suo tono sofferente lo tradiva.

Aprì la porta e mi invitò ad uscire, cosa che non mi feci ripetere due volte. Senza aspettarlo mi diressi verso la volvo che trovai già aperta e mi precipitai dentro sbattendo la portiera.


Per tutto il tragitto non mi rivolse la parola e io non fui da meno. In cinque minuti scarsi arrivammo, attesi un attimo prima di scendere, speravo mi dicesse qualcosa.


Mi raccomando, non uscire di casa.”

Ecco l'unica frase che mi rivolse. Sul mio viso comparve un sorriso amaro. Scossi la testa, gli occhi già colmi di lacrime. Mi precipitai dentro casa senza nemmeno salutarlo, neanche il tempo di affacciarmi alla finestra che l'auto era già sparita dalla strada.



E' stato fin troppo facile.”

Il nomade aveva assistito a tutta la scena, e ora sorrideva soddisfatto dalla situazione che si

era venuta a creare.

E' il momento di agire.”



Le lacrime trattenute fino a quel momento uscirono tutte insieme, mi portai il viso tra le mani e mi lasciai scivolare fin che non toccai il pavimento, perfino la freddezza di quest'ultimo mi ricordò lui,

cosa che mi fece piangere ancora di più.

Non capivo, non riuscivo a capire.


In quello stesso istante il campanello suonò, Alzai di scatto il capo che avevo tenuto poggiato alle ginocchia e con fatica mi rimisi in piedi. Desideravo vedere oltre quella soglia solo una persona,

nessun altro al mondo.

Ma questo mio desiderio non fu esaudito.


Ciao Bella.”

Un ragazzo, all'incirca sulla ventina d'anni, alto più di un metro e ottanta, dai capelli di un castano scuro raccolti in un piccolo codino e dagli occhi color rosso, rosso sangue.

In principio vedendolo indietreggiai spaventata, quel ragazzo aveva qualcosa che non mi piaceva.


Non voglio farti del male Bella, anzi tutt'altro, io sono qui per dirti tutta la verità, quella verità che fino ad ora ti è stata crudelmente negata.”

Affermò lui rivolgendole un sorriso dolce e rassicurante.


Sapevo che avrei fatto un errore lasciandolo entrare, sapevo che avrei potuto ritrovarmi nei guai, ma sapevo anche che costui diceva di sapere ciò che io volevo sapere più di qualsiasi altra cosa al mondo e sapevo che probabilmente nessun altro me l'avrebbe mai detta.

D'altra parte in quegli ultimi giorni il rischio era diventato un po' un abitudine, perché cambiare?


D'accordo entra.”

Dissi soltanto facendogli un gesto con il braccio.


Ti ringrazio.”

Mi fece un cenno con la testa senza togliersi quel sorriso inquietante dalle labbra.

Capii all'istante che anche lui non era come me, certo obbiettivamente era proprio bello, ma al contrario di Edward lui mi faceva paura.


Si accomodò sul divano in attesa che io lo raggiungessi, cosa che feci, la curiosità ebbe la meglio sul mio timore.

Il mio nome è Jean Paul. Non ho molto tempo cara, quindi sarò rapido.”

Riprese scrutandomi, d'un tratto mi si avvicinò accostando il suo naso al mio collo, lo sentì come inspirare profondamente anche se non percepii nemmeno un filo d'aria.

Che buon profumo.”

Sussurrò al mio orecchio per poi tornare al collo e poggiare delicate le sue labbra gelide su esso.

Brividi mi percorsero la schiena, il panico si impossessò di me, tutte le migliori storie dell'orrore raccontavano di due piccoli buchini su quella parte del corpo. Deglutì al pensiero.

Lui rise, una risatina divertita.

Non temere, so controllarmi perfettamente, anche se devo ammettere che quando mi lascio andare

non scherzo... Un po' mi è dispiaciuto di aver diffuso il terrore in quella città, come si chiama...”


Seattle...”

Lo anticipai parlando a bassa voce. Sul mio viso un espressione sconvolta.


Ah già, giusto giusto.. Ti ringrazio.”

Possibile che riuscisse a parlare con tale leggerezza della morte di povere persone innocenti?

Subito dopo mi venne in mente un pensiero che mi fece tremare d'istinto.

'Anche Edward … anche lui...?'

No, io sapevo che era diverso, non dovevo farmi condizionare, ancora non sapevo nulla, e non avrei tratto conclusioni affrettate fin che non sarebbe stato lui stesso a darmi spiegazioni. Mi venne un leggero giramento di testa che passò in pochi secondi, ma non me ne preoccupai.

Ora l'unica cosa che avevo da temere era questo … questo... Vampiro, di nome Jean Paul.




Alice! Eccomi! Dov'è? Dove si trovano?”

Edward era inferocito, i suoi occhi sempre più scuri la sua voce sempre più roca.

Prima che lei potesse rispondergli il suo sguardo lo vide e senza pensarci scattò verso di lui,

Jasper prontamente lo trattenne prima che potesse commettere una sciocchezza in pieno giorno

di fronte a decine di persone.

Lasciami! Lasciami Jazz! E' morto, è morto!”

Esclamò Edward con tono di voce basso ma del tutto fuori controllo.


Mike si trovava a pochi metri di distanza da loro, seduto su una panchina, come in attesa di qualcuno.


Non fare scemenze Ed! Vuoi forse far correre un rischio del genere a Carlisle? Alla tua famiglia?”

Cercò di dissuaderlo il fratello che oramai lo tratteneva a fatica.


Quelle parole centrarono l'obbiettivo. Edward cercò immediatamente di recuperare la calma, ma i suoi occhi di certo esprimevano il contrario.

Allora, come agiamo?”

Chiese rivolgendosi a Alice che in quel momento aveva un espressione confusa.

Alice? Che ti prende?”

Il suo tono di voce era ora preoccupato, quando la sorella guardava a quel modo nel vuoto non voleva dire nulla di buono.


La visione sta... sta cambiando...”

Sussurrò lei. Jasper le si fece più vicino e con un braccio la cinse affettuoso.

Amore che succede? Cosa vedi?”


Alice!”

La intimò Edward meno delicato, ricevendo in tutta risposta un'occhiata contrariata di suo fratello.


E' un imbroglio! E' tutto un imbroglio!”

Esclamò poi piena di terrore.

I tre fratelli si guardarono negli occhi sconvolti poi senza perdere tempo si precipitarono in auto e corsero indietro.


Arrivarono in pochi minuti davanti a casa Swan e senza esitare entrarono spalancando la porta.


Tu! Bastardo!”

Edward non appena vide il nomade comodamente seduto sul divano gli si scagliò contro, ancora una volta fermato in tempo da Jasper.

Lasciami andare! Perché cazzo mi fermi?!”

urlò rabbioso ringhiando.


Ed! Bella...”

Disse soltanto guardandosi attorno.

Solo in quel momento si accorse anche lui che la sua adorata non c'era.


Dov'è? Dove l'hai portata?!”

Lo strattonò prendendolo per il colletto della maglia.


Mi dispiace mio caro. E' troppo tardi.”

Sul volto un sorrisetto maligno che esprimeva tutta la sua soddisfazione.


Edward sgranò gli occhi oscurati e spontaneamente lasciò Jean Paul che prontamente si allontanò da lui.


Che cosa le hai fatto?”

Ed ringhiò con tutta la sua forza mostrando i denti, il suo corpo in preda ai tremori per la rabbia.

Jasper gli era al fianco, mentre Alice si sforzava di ' vedere'.


L'unica cosa che potevo fare per farle del male.”

Affermò lui convinto guardandolo con sfida.


Edward non ci vide più gli si lanciò addosso scaraventandolo a terra.

Sei un figlio di puttana! Bella non doveva ricordare della nostra storia!

Non doveva ricordare che già ci conoscevamo ...”


No Edward! Non parlare!”

Cercò di bloccarlo Alice ma senza riuscirci.


Che ci amavamo!”

Dicendo ciò fece per tirare un poderoso pugno sul viso, ma nello stesso istante si sentì un rumore di vetri frantumati e un botto sordo.


Bella!”

Edward si precipitò verso di lei accasciata a terra con la testa tra le mani.


Oh mio dio! Bella!”

Furono raggiunti da Alice e Jazz.


Bella intanto era in preda al dolore, fitte intense le colpivano la testa, i ricordi stavano ormai tornando.


Pensavi davvero che ti avrei tolto tale onore mio caro Edward?”

Scoppiò in una fragorosa risata.

Povera... era solo andata a prendere un oggetto regalatele dal suo ex ragazzo Mike da dare a me per far si che glielo riportassi ...”

Continuò a ridere soddisfatto.

E' stato tutto talmente facile! Usare quell'umano è stato semplice almeno quanto imbrogliare le visione di questa piccola veggente...

Sei stato tu a fare tutto. Tu le hai fatto ricordare e sempre tu l'hai ridotta in questo stato.

Dovevi sapere cosa si prova!”

Per un secondo l'espressione maligna fu sostituita da una sofferente.


Nuovamente Edward fece per precipitarglisi addosso ma fu preso per le braccia dai suoi fratelli.

Ed non c'è tempo ora! Dobbiamo portarla subito da Carlisle!”

Esclamò Alice cercando di farlo ragionare sentendo le urla sempre più deboli e straziate della ragazza.


Il nomade approfittò di quella distrazione per scappare.

Non temere. Ci rivedremo!”

Rapidamente uscì ancora ridendo.


Lui non ci pensò due volte e seguì il consiglio della sorella, prese tra le braccia il corpo ormai privo di sensi della sua amata.


Edward io resto qui, qualcuno deve avvisare Charlie.”

Affermò Alice con tono deciso ma con sguardo colpevole.


Non è colpa tua.”

Disse lui capendo il suo stato d'animo.

E' solo mia.”

Detto ciò si precipitò fuori seguito da Jasper che prima diede un bacio alla sua compagna per rassicurarla.


Non temere amore, ti salverò.”





Ben trovati a tutti! Siamo così arrivati al quindicesimo capitolo e mi duole dirvi uno degli ultimi.

(Devo ammettere che mi dispiace.. sigh! )

Spero tanto possa essere stato di vostro gradimento, in questo ci ho messo un po' più d'impegno, per cui non dovrebbe essere venuto male dai, comunque naturalmente aspetto le vostre opinioni in merito, che mi fa sempre un gran piacere leggere!


RINGRAZIAMENTI:

*Grazie Bellas! E infatti avevi indovinato riguardo il nomade... Però ti posso dire che una motivazione ce l'ha..! Spero ti sia piaciuto!

*Grazie barbyemarco! Sono felice che ti piaccia la mia ff.. grazie! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo come gli altri! E già il tempo è tiranno come si suol dire! Io gli esami gli ho dati l'anno scorso per cui ti capisco perfettamente il panico in questi giorni mi aveva già completamente sopraffatto, solo al ricordo mi viene ancora l'ansia...

Ti faccio un grosso in bocca al lupo!

*Grazie Nessie93! In verità Alice era stata imbrogliata per l'appunto dal nostro 'amicone' nomade,

comunque poi spiegherò meglio.. hehe! Spero possa esserti piaciuto!


Comunque ragazze volevo davvero ringraziarvi perché non mi fate mai mancare una vostra recensione e ne sono davvero onorata! GRAZIE!


Ringrazio poi tutti voi che continuate a seguirmi con tanta assiduità, spero continuerete a farlo!

Bacioniiiii!

  
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