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Autore: Dragonfly92    21/11/2016    4 recensioni
Severus Piton era un uomo incapace d’amare.
Harry Potter era un bambino indegno d’amore.
Uno scoppio di magia involontaria particolarmente violento.
Un Preside che bussa sempre prima di entrare ma non chiede il permesso di stravolgerti la vita.
Una porta che si spalanca, un vento di nuove, non gradite responsabilità, dalle sfumature verdi.
"Quegli occhi. Gli occhi della mia Lily nel volto di quel cane di Potter; Un oltraggio!"
Ma cosa nascondono davvero quelle iridi così.. spente?
Quella è la storia di due solitudini e del loro difficile viaggio alla scoperta del tesoro più grande di tutti..
L’Amore.
"Continuavo a ripetermi che eri solo il figlio di Potter. Ed ho provato ad ignorare i tuoi occhi che gridavano il contrario. Maledizione, ci ho provato davvero! Ma poi, ti ho guardato. Non so per quale dannatissimo, assurdo motivo, ma l'ho fatto."
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Dursley, Harry Potter, Poppy Chips, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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La scuola dei bambini cattivi

-Cosa significa questo Albus?!-  domandò il pozionista irato, ben attento a distogliere lo sguardo dal moccioso.
-Scoppio di magia involontaria- Si affrettò a spiegare Silente
-Ha fatto esplode
-Non mi interessa!- ringhió , ma la protesta fu ignorata dal preside.

Albus approfittò del momento di stizza del collega per scartare uno dei suoi tanto amati pallini acidi, per poi gustarlo socchiudendo gli occhi e godendo delle note aspre della caramella come fosse un sapore mai provato prima.
Probabilmente, pensò il Professore, lo conosceva abbastanza da concedergli quei secondi necessari per riacquisire la sua compostezza .

Lo sguardo sottile che gli rivolse infatti, convinse il vecchio a riprendere con i suoi sproloqui. 

-Come dicevo, mio caro ragazzo, Harry ha involontariamente causato un’esplosione – seguì una brave pausa. 
-Sono più che certo che non ameresti trascorrere il tuo tempo ascoltando inutili dettagli.. 
Ma ritengo opportuno farti sapere che il tutto è avvenuto in un quartiere babbano. 
Oh, fortunatamente nessuno è rimasto ferito – aggiunse, come a voler rincuorare se stesso
-Ma ci siamo visti costretti ad oblivare i tre soggetti coinvolti e, come avrai dedotto, a togliere il bambino dalla custodia dei Durlsley. 
Per la loro incolumità. –

Severus seguì il discorso celando magistralmente il suo stupore; La magia involontaria era comune, ma un’esplosione …
Doveva proprio essersi impegnato quel piccolo farabutto!
Ed il racconto non faceva che rafforzare la sua tesi: Quello era un piccolo James Potter in miniatura!

-Non lo farò Albus!- ripeté a labbra strette, lanciando un’occhiata truce alla sua destra.
Il bambino era rimasto immobile per tutta la durata della conversazione; i suoi occhi seminascosti dalla frangia erano incollati al pavimento.
Le spalle ricurve, la maglia esageratamente vissuta circondava le braccia che si intrecciavano fra loro, avvolgendo una busta in plastica contenete chissà quale diavoleria. 

Era basso, constató il professore, osservandolo mentre le dita piccole si muovevano frenetiche sul sacchetto, provocando un fruscio decisamente insopportabile.

-Non dovrebbe avere sette anni?!- chiese sbuffando
-Ha quasi sette anni Severus, e lo sai bene..-
Fu probabilmente quell’insinuazione velata ad aumentare il suo nervosismo, che stava ormai raggiungendo livelli storici.
Ma Albus fu lesto ad intervenire prima che desse in escandescenza per sfogare la sua frustrazione .
Maledetto vecchio!
-Allora Harry, questo è il Professor Piton ed è il tuo nuovo tutore..-
Il piccolo sobbalzó nell’udire il proprio nome, ma tutto ciò che udirono da lui fu un incerto ‘Si Signore’.

-TU! – l’indice del pozionista scattò nella sua direzione 
-Non ti hanno insegnato le buone maniere?! Non sai che è buona educazione guardare chi ci sta parlando? !-
Il tono furioso ebbe l’effetto sperato.
La testa del bambino scattò in alto e poteva giurare di vederlo tremare fin da quella distanza.
Piton sogghignó; Se il ragazzino aveva intenzione di provocarlo, avrebbe trovato pane per i suoi denti.
 Non ci sarebbero più stati aspiranti Malandrini a tormentare i suoi giorni.
-Mm… mi s-scusi pr-professor Pp-Pitonn  – mormorò spostando il peso del corpo da un piede all’altro.

Ma il pozionista non lo udì. 
Gli sembrava di esser stato colpito da un Pietrificus Totalus nel momento esatto in cui il bambino aveva alzato il volto.
Quegli occhi. Gli occhi della mia Lily nel volto di quel cane di Potter; Un oltraggio! 

Fu nuovamente la voce di Silente ad interrompere le sue elucubrazioni mentali.
-Allora Harry…- iniziò con tono inappropiatamente dolce
-Sai perché sei qui?-
-Si Signore- rispose tempestivamente per poi deglutire a fatica. Probabilmente quel Signore anziano si aspettava una spiegazione. 
-Pp-Perché que-questa è è… 

Un Potter. Che balbetta per di più. 
Porco Godric!


Avrebbe voluto ricordare al moccioso impertinente che non aveva tutto il giorno, ma evitó di infierire intercettando l’occhiata ammonitrice di Albus.

-Pp-Perché que-questa è la.. la s-scuola de-dei bammbini cc-cattivi Signore-  concluse riprendendo fiato attento a non riabbassare lo sguardo; Non voleva far arrabbiare di nuovo l’uomo vestito di nero.

-Ti credi divertente Potter?!- sbottó Severus ormai incapace di controllare le proprie reazioni.
Avanzò verso di lui, che per tutta risposta lasciò cadere la busta che teneva fra le mani, portandole a coprirsi il volto.
-Severus! !-
Il tono non pacato con il quale il Preside aveva pronunciato il suo nome sembrò riconnetterlo alla realtà.
Anni di Malandrini lo avevano portato a perdere il controllo in quel modo. 

Contro un bambino…
No, non contro un bambino. Quello era il figlio di Potter, maledizione!


E si sarebbe aspettato una risposta arrogante dall’erede dei Malandrini, non quello… 
Tutto ciò lo destabilizzava ma si costrinse a tenere a bada i nervi.
-Harry… Chi ti ha detto quelle cose?- chiese pacato, mentre il bambino allentata cautamente la sua posizione di difesa.
Sevrus incaricò un sopracciglio; ovunque volesse andare a parare con quella domanda, lui non si sarebbe lasciato abbindolare. Mai.
-I-il Signor Ve-Vernon Signore- 

Lo sguardo amaramente soddisfatto di Albus pose fine a quell’insulsa conversazione.
-Bene Harry. Lascia che ti dica solamente che questa è una scuola certamente, ma per bambini speciali. Con insegnati speciali. 
Sono certo che il Professor Piton sarà lieto di spiegartene i dettagli al momento opportuno. 
Per il momento starai insieme a lui il tempo necessario di recuperare le lezioni che hai perso-
Il bambino rabbrividì visibilmente ma non mancò di annuire.
-Bene Potter, seguimi!- ordinò Piton seccato, per poi voltarsi verso il vecchio.
-Non finisce qui Albus..- soffió.

Ma il Preside sorrise. 
Aveva scorto una scintilla attraversare quegli occhi onice nel momento in cui avevano incrociato quelli smeraldo del piccolo.
-Oh, ne sono sicuro ragazzo mio… -
   
 
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