Fanfic su artisti musicali > SHINee
Segui la storia  |       
Autore: The Black Pearl    21/11/2016    2 recensioni
< Quindi le persone possono innamorarsi come Cenerentola e il principe azzurro? >
< Beh... può succedere >
< Anche a te e papà è successo così? >
< Cosa intendi amore? >
< Tu eri triste prima di conoscere papà, quindi è stato lui a farti tornare felice. È andata così vero? >
< Mhh... Diciamo di sì. È stato anche merito suo >
< E come è andata? >
< Oh, è una storia veramente lunga tesoro. Un giorno te la racconterò, promesso >
< Raccontamela ora! >
< Non è il caso amore mio. Ti assicuro che da grande avrai tutto il tempo per farmi ogni domanda che vuoi. E capirai le cose molto, molto meglio >
< Ma io voglio saperla adesso mamma, ti prego! >
***
Il tortuoso viaggio nei ricordi di una giovane donna, che ripercorre gli eventi che l'hanno portata ad essere ciò che è oggi: l'orgogliosa madre di una stupenda creatura, e che rappresenta tutto per lei.
Ma il percorso è stato lungo è complicato.
E la sua bambina, non immagina neanche lontanamente, in che modo suo padre sia entrato nella vita della sua mamma.
Non sa cosa hanno vissuto, quali emozioni hanno provato, e quante esperienze hanno condiviso i suoi genitori.
E, molto probabilmente, a quel tempo, non lo sapevano neanche loro due...
[Ispirata alla serie televisiva: How I Met Your Mother]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
And this is how...


 
Il cartone animato sta quasi volgendo al termine.
Conosco Cenerentola a memoria; io lo avrò visto almeno cento volte da piccola, ma la mia bambina mai.
Con gli occhi incollati allo schermo, si stringe a me, mente le accarezzo i capelli. Fortunatamente la febbre le è scesa... altri due o tre giorni, e potrò rimandarla all'asilo.
Mi volto verso il comodino, e osservo la pila di DVD che ho comprato una settimana fa, quando si era appena ammalata.
Mi viene da sorridere: Peter Pan, Bambi, Il Re Leone, Lilli e Il Vagabondo, Alice Nel Paese Delle Meraviglie, La Sirenetta, La Bella e La Bestia... Praticamente la mia infanzia racchiusa in quei contenitori. Li ha guardati con entusiasmo, e alla fine di ogni pellicola voleva subito metterne un altra.
Le scosto una ciocca di capelli dal viso, proprio mentre Cenerentola e il suo principe corrono per mano verso la carrozza. Nello sfiorare la sua guancia mi accorgo che è umida. Sta sudando? Le è tornata la febbre?
<< Amore stai... >>, le afferro il mento tra le mani e delicatamente la faccio voltare verso di me. Rimango interdetta: << … Stai piangendo? >>.
Il mio tono è incredulo e po' allarmato. I suoi occhi sono leggermente arrossati e una sola lacrima le riga la guancia sinistra.
<< Cosa c'è? Non ti senti bene? >>.
Lei mi guarda e scuote leggermente la testa, poi punta il suo piccolo indice verso il televisore di fronte a noi.
Sposto lo sguardo, dalla TV a lei, un paio di volte prima di capire cosa intende.
<< Ahhh! Ti ha fatto piangere il cartone? >>,
Annuisce in silenzio, nascondendo il viso dalla parte opposta. Mi viene da sorridere e la faccio voltare di nuovo.
<< Non ti è piaciuta la fine? >>,
Lei mi guarda confusa, e scuote energicamente il capo,come se avessi detto un enorme sciocchezza.
<< Sono contenta, perché ora Cenerentola è felice dopo essere stata triste per tanto tempo >>, mi spiega emettendo lievi singhiozzi.
Mi si scioglie il cuore, e vorrei solo afferrarla e stringerla forte tra le mie braccia per riempirla di baci.
<< Ma, mamma, perché sto piangendo se sono contenta? >>
Mi nasce spontaneamente un sorriso sulle labbra. L'ingenuità, dipinta sul suo volto dai tratti infantili, farebbe tenerezza a chiunque.
<< È normale tesoro, non c'è niente di strano. Ti sei solo commossa. Queste sono lacrime di felicità >>
Estraggo dalla tasca un fazzoletto di carta (inutile dire che ne sono sempre munita nel periodo delle influenze) e, prima le asciugo le lacrime, poi le faccio soffiare il naso.
<< Si può piangere per la felicità? >>
<< Certo... >>, accenno una risata.
<< Come è possibile? >>
Abbasso leggermente il capo. È evidente che la sua fase “dei perché” è iniziata ampiamente in anticipo rispetto agli altri bambini. L'ho sempre detto che è estremamente intelligente...
<< Quando sarai grande lo capirai da sola >> Le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Vedo che sta per aprire nuovamente la bocca e in pochi istanti capisco che sta per iniziare una conversazione estremamente lunga. Non accetterà mai questa mia risposta... vorrà sapere il perché, del perché, del perché...
E, devo ammetterlo, per quanto questi cinque anni mi abbiano insegnato molto sull'essere madre... non ho la minima idea di cosa risponderle. Come spieghi ad una bambina di cinque anni il significato della commozione?
Decido di giocarmela d'astuzia, cambiando agilmente argomento.
Gettò una rapida occhiata verso l'orologio elettronico sul comodino più vicino e le dico: << Guarda un po', sono quasi le quattro. Andiamo a farci una bella merenda? >>
Le si dipinge un sorriso enorme sul volto ed annuisce energicamente. L'ho scampata bella...
Balza giù dal divano con un salto e raggiungiamo, per mano, la cucina.
Meglio non darle niente che contenga cioccolata. Non le fa bene se ha il mal di gola.
Apro uno sportello in alto mentre lei si è già seduta al suo posto davanti al bancone sporgente della cucina.
Sarebbe un ripiano per cucinare, ma ormai è diventato il nostro tavolo da colazione e merenda.
<< Thè alla fragola o al limone? >>
<< Fragola! >>
Prendo le bustine e preparo tutto l'occorrente per far bollire il thè. Le farà bene una bevanda calda.
Ho già messo la teiera sul fornello, e sto per accendere il fuoco quando mia figlia mi rivolge un altra domanda inaspettata.
<< Ma funziona davvero così? >>
Non riesco a capire a cosa si sta riferendo. Al thé?!
<< Cosa tesoro? >>
<< Si innamorano davvero così le persone? >>
Ecco. Povera illusa a pensare che il discorso si fosse concluso lì.
Bene, penso, adesso mettiti d'impegno e spiega a tua figlia, di cinque anni che l'amore è completamente diverso da come lo ha appena visto in televisione.
<< Beh... Vedi >>, esito qualche istante, mentre cerco mentalmente le parole adatte. << A ogni persona succede in maniera diversa, e... i modi in cui può succedere sono davvero tanti >>
Ti prego dimmi che le basta. Ti prego dimmi che mi sono salvata.
<< Allora può succedere anche come è successo a Cenerentola? Che arriva il principe a salvare la ragazza triste? >>
Bene. Sono fregata.
<< Mhh, immagino di sì >>
<< Anche a te e papà è successo così? >>
Ho un piccolo fremito a quella domanda. E mentre mi riscuoto, cerco di prepararmi mentalmente alla lunga serie di botta-risposta che, so già, sta per attendermi.
<< Cosa intendi amore? >>
<< Tu eri triste prima di conoscere papà, quindi è stato lui a farti tornare felice. È così? >>
Rimango senza parole. Triste? Certo che ero triste. Anzi, probabilmente è un eufemismo. Ero immersa nella depressione. E questo è un puro e semplice dato di fatto. Ma lei come fa a saperlo?
Distolgo lo sguardo dal fornello e mi volto a guardarla.
<< Io ero triste? Perché stai dicendo questo? >>
Mi risponde senza esitare minimamente.
<< Una volta ti ho chiesto perché io ho solo tre nonni mentre gli altri bambini ne hanno quattro, e tu mi hai detto che, prima di conoscere papà, il tuo era appena morto. Se il mio papà morisse io sarei tristissima >>
E nel giro di pochi secondi, realizzo che mi sembra di parlare ad un adulta in miniatura, non ad una bambina di cinque anni.
Non le ho mai detto chiaramente che mi padre è morto, e men che meno le circostanze in cui è successo. Mi sono sempre limitata, ad un più delicato “il nonno, ad un certo punto, ha deciso di andare a vivere sopra le nuvole, ed ora ci controlla da lassù”, aspettandomi l'inevitabile giorno in cui si sarebbe chiesta, quale aereo al mondo compie un viaggio simile. Ma è evidente che ha già capito tutto da sola
<< Capisco... Quindi vuoi sapere se è stato tuo padre a farmi tornare felice di nuovo? >>
Annuisce accennando un sorriso, come se capisse quanta delicatezza merita, un argomento del genere.
<< Mhh... Diciamo di sì. È stato anche lui >>
<< E come ha fatto? >>
Sfodero un sorriso enorme, quasi ironico, perché riassumere tutto quello che è successo con suo padre, in pochi minuti sarebbe un impresa. Ragiono, per un attimo, alla ricerca della giusta frase per spiegarglielo in poche parole, ma mi rendo conto che non è possibile
<< Oh, è una storia molto lunga. Quando avremo tempo te la racconterò, promesso! >>
<< Raccontamela ora! >>
Lo sapevo. Prima o poi sarebbe arrivato il momento... non ho mai avuto il desiderio di nasconderle quella parte della mia vita. Ho sempre progettato di spiegarle tutto, un giorno. Ma me lo ero immaginato in un futuro abbastanza remoto; con lei sedicenne, sedute su un divano, mentre la consolo dopo la sua prima delusione amorosa...
<< Tesoro, non è il caso, davvero. Sono successe così tante cose... ti assicuro che quando sarai grande avrai tutto il tempo per farmi ogni domanda che vuoi, e risponderò a tutte quante >>
Assume un broncio che decifro immediatamente. Un broncio che ho visto poche volte, ma che affronto sempre a fatica. Non ammetterà un no come risposta.
<< Ma io voglio saperla ora, mamma, ti prego! >>
Le rivolgo uno sguardo implorante e sospiro. Allora quel genietto travestito da bambina, cambia tattica: Unisce le mani, come se stesse pregando, abbassa le labbra, incurvandole in giù. E in un istante, capisco che sono spacciata...
<< Per favooore! >>
È ridicolo, lo so. Me ne rendo conto da sola che non dovrei cedere così facilmente. Che non dovrebbe bastarmi una faccia da angelo per acconsentire alle sue richieste. Che farò quando mi chiederà il permesso bere, fumare o dormire fuori?
La mia vocina interiore mi sta consolando, dicendomi che ha solo cinque anni, e si tratta semplicemente di raccontarle una storia. Non sarò eletta “peggior madre dell'anno” domani..
Ma sono davvero pronta? Me la sento - proprio adesso, proprio oggi - di mettermi a raccontarle del periodo più complesso, ed emotivamente contorto che abbia mai vissuto?
In questi anni, mi sono messa a ripensarci così poche volte... tanto ero presa dal crescere lei. Ma mi rendo conto che non devo scavare molto per ritrovare quei ricordi. Non sono in qualche angolo nascosto, e polveroso della mia mente. Sono proprio lì, in superficie, e aspettano solo di essere ripescati.
So già che mi sto per cacciare in un guaio senza fine, ma alzo lo stesso le mani al cielo, scuotendo leggermente il capo, e le annuncio:
<< D'accordo, hai vinto >>
Non la vedo in faccia, perché mi sono voltata a spegnere il fornello, ma scommetto che ha un sorriso raggiante, da parte a parte. E sta gongolando per la piccola vittoria.
Prendo la sua tazza e la mia. Le riempio, e poi verso una buona quantità di biscotti in un piatto.
Quando mi volto, confermo la mia tesi e osservo la sua faccia vittoriosa.
<< Vediamo... Da dove inizio? >>, poso il piatto in mezzo a noi due, le porgo la sua tazza e mi siedo proprio di fronte a lei, << Mhh... Allora... >>.
Realizzo che mi sono davvero cacciata in un guaio... Dovrò inevitabilmente censurare gran parte dei fatti. Per quanto possa essere una bambina precoce, ci sono delle cose che non può ancora sapere, ed è giusto che le scopra quando avrà una diversa maturità. Come posso trasformare una storia come la mia, in una versione adatta a mia figlia? Mi prendo qualche secondo per scegliere da cosa, e come iniziare, mentre il calore del thè, nella tazza, mi scalda le mani.
<< Come hai appena detto tu, mio padre se ne era andato da poco. Io avevo sedici anni e... non stavo molto bene. Avevo pochissima voglia di uscire e di stare con la gente... Ma per mia grandissima fortuna, tua zia non mi ha lasciato da sola. Sai, il merito infondo è anche suo. Non avrei mai conosciuto tuo padre se non fosse stato per lei >>
<< Cosa ha fatto la zia? >>
Ahia, penso, se le domande iniziano già adesso, non oso immaginare quanto ci metterò a finire.
<< Mi ha portata in questa città. Io e il tuo papà ci siamo conosciuti proprio qua sai? Io non sarei mai venuta a vivere qui. Devi ringraziare lei se sei nata >>
Faccio una pausa perché, dalla sua espressione, capisco che sta per rivolgermi un altra domanda...
<< E come ti ha convito a venire qua? Dopo quanto lo hai conosciuto papà? Cosa è successo prima della mia nascita? >>
Sgrano gli occhi e alzo una mano in segno di stop. Oh, povera me...
Meglio adottare un altra tecnica. Devo parlare senza pause, altrimenti staremo qua tutta la giornata...
<< Amore, con calma! Un passo per volta. Allora.. Lei mi chiese di venire qui, qualche giorno dopo il funerale. Me lo ricordo perfettamente... >>.
 
E mentre inizio a raccontare la storia di come la mia vita è cambiata, la mia mente vaga. Come se tornasse in quel preciso istante. Per ripercorrere ogni momento del lungo cammino che mi ha portato ad oggi. Nella cucina di casa mia, a preparare la merenda a mia figlia.
Fisicamente sono sempre qua, ma con la mente torno all'agosto di svariati anni fa... Nella mia casa natale, in una piccola città della California...







Angolo di Black Pearl:

E rieccoci qua! Grazie mille a tutti per aver dimostrato interesse alla storia in maniera così calorosa!!!
Adesso scusate che vado a mettere da parte le balle di fieno...
MA TORNIAMO SERI. Spero, con questo primo capitolo, che inizia ad entrare nel vivo della trama, di aver stuzzicato, anche in minima parte, la vostra curiosità.
E anche se così non fosse... Non mollo! Sono troppo affezzionata a questa FanFiction, e non la abbonderò nemmeno se dovessi avere zero lettori di qui alla fine. 
Che altro dire? Sto già fremendo per la pubblicazione del prossimo capitolo!
Fin qua tutto bene? Qualche domanda? C'è qualcosa che non vi torna? Volete un secchio di letame da buttarmi addosso? Lo trovate all'ingresso, grazie...
A parte tutto, spero che anche quei pochi lettori timidi e sileziosi possano essere soddisfatti... E in caso contrario... Io ci ho provato >o<
Un bacio da,


- The Black Pearl

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: The Black Pearl