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Autore: Quebello    05/04/2005    3 recensioni
Cloud, Zack, e l'esame finale per entrare nella MILIZIA di prima classe
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cloud non avrebbe portato fiori a Tifa...

Ma certo poteva portargli storie, come quella. Dopo essersi recato sulla prua della nave, dove lo aspettava il suo caposquadra, lo aveva visto slegarsi i capelli argentei, gettare nel mare la sua divisa viola da miliziano di prima classe e starsene lì, a torso nudo, a prendere il vento. Poi aveva indossato una specie di lacero impermeabile nero rinforzato con spalliere d'acciaio: ora, il miliziano esemplare, vanto della ShinRa, sembrava nient'altro che un pazzo solitario, il cui cappotto svolazzava nella tempesta come un pipistrello nero. Ma, per qualche motivo, Cloud lo amava ancora di più, in quel modo. E Sephiroth solo allora lo aveva notato, dietro di lui.

"Sei nella mia squadra?" Cloud annuì.

"Che arma hai preso?" Cloud mostrò una "Velvet", era una specie di fucile che poteva fungere da spada; essendo lui portato nella scherma e nel tiro, era una scelta logica.

"Sai usarla?" lui annuì nuovamente. Sephiroth non trovò altro da dire.

Da sottocoperta venne fuori Koji con una coppia di gunblade, il che era sorprendente perchè nessuno, dalla diffusione dei Materia, usava più i gunblade. Erano considerati avanzi di deposito, o cimeli di vecchie guerre. Sephiroth ripetè a lui le stesse domande.

"Signorsì! Mio padre mi ha sempre raccontato del suo servizio militare e dei duelli con il gunblade! Ho sognato fin da piccolo di usarli con passione come mio padre..." Koji continuò per molto, non accorgendosi che, dopo il suo "Signorsì" Sephiroth aveva smesso di ascoltare.

Ancora una volta, Cloud ebbe il gusto di pensare male di lui. Forse per lui anche quella guerra doveva diventare una delle sue favole... forse, in battaglia, si sarebbe messo a piangere come facevano molti...

"Eccoti, finalmente" Cloud e Koji si chiedettero a chi si rivolgeva.

Era Nicholai Tanaka, che si era accontentato di un pugnale ricurvo con l'elsa simile ad un fiore chiuso. Era una delle armi hi-tech della ShinRa, ultima generazione: caricando dei cristalli chiamati Materia, di cui Cloud sapeva escluisivamenente quel che c'era da sapere dal punto di vista militare, si acquisivano capacità sovrannaturali. Nell'elsa c'era una specie di occhio che incorniciava una splendente gemma fuxia.

"Che.. che è?" chiese Koji, e Tanaka non si fece problemi a rispondergli.

"Un Materia, il modello prevent."

"Che?"

"Koji, studia un pò di più! I Materia fuxia mutano il fisico del proprietario, quelli gialli incrementano le sue capacità tecniche, quelli verdi conferiscono poteri elementali, eccetra... Questo tipo di Materia rende meno visibili e rumorosi quando si attacca un nemico alle spalle.

"Scusi, professor Cloud."

Sephiroth li interruppe di nuovo rivolgendosi a Tanaka.

"Avevo sentito che nel Wu Tai esiste un'arte marziale che consente di uccidere senza essere visti..."

"Ninjutsu" precisò Tanaka.

"Siete bravi a colpire alle spalle!" s'intromise Koji. Pareva che non riuscisse a tenersi nel semplice ambito della missione, quando doveva aprire bocca.

"Ora ho capito perchè dobbiamo ammazzare un solo guerriero! Se ne stanno nascosti, è questa la loro strategia!"

"Sbagliato" disse semplicemente Sephiroth, senza aggiungere altro.

"SALVEEEE!!" sbraitò Zack uscito da sottocoperta. Salutò tutti con una pacca sulla spalla. "Bene, è ora di darsi da fare!" disse, e poi si adagiò sulla spalla, con sorprendente maneggevolezza, un enorme blocco metallico che era azzardato definire spada, evidentemente l'arma che si era scelto.

"Sai usarla?" chiese Sephiroth, come da protocollo. Zack fece "ok" con il pollice.

"So che ha la tecnologia di supporto per i Materia, ma non ne ho... qualcuno me ne presta?"

"Credi che siano caramelle?" disse Cloud, senza troppo trasporto.

"Ehi... ma allora tu PARLI! Accidenti!"

"Ecco"

Quella semplice parola di Sephiroth fu istantaneamente compresa da tutti, che volsero lo sguardo al mare.

"LA COSTA DEL WU TAI!!!" disse il comandante, risalendo da sottocoperta con un seguito di dieci guardie almeno. "Ci siamo!"

Cloud osservava i Picchi Sacri, monti altissimi e aguzzi, collegati da esili ponti di corda, le cui cime erano scolpite a forma di pagode sovrapposte. Chissà se qualcuno, dalle finestre scavate nella roccia, osservava loro? Oltre, poteva immaginare l'enorme capitale imperiale del Wu Tai, gli edifici color rosso e oro, gli alberi che si diceva crescessero dentro le case stesse, e oltre ancora le Statue Divine del Da-Chao, dove nessun soldato aveva ancora messo piede... ecco, il guerriero Cloud Strife è arrivato... viene a conquistare questa terra straniera...

Diverse navi avevano già attraccato nella sabbia, scaricato un'infinità di cadetti come loro, si erano allontanate e ora costeggiavano la costa puntando su essa ogni tipo di artiglieria a bordo.

"Signore" fece Koji timoroso "La artiglieria di supporto è... puntata verso i nostri, signore..."

"E dunque?" ribattè, quasi ruggendo il comandante.

"Si-signore, chiedo chiarimenti sullo svolgimento della missione,signore."

"Il caposquadra Sephiroth vi ha fatto un briefing a pranzo."

"Ma..."

"Non preoccuparti" spiegò Sephiroth. "Hai capito bene: se le nostre forze sono in svantaggio, le navi sparerranno sulla costa. Ma questo non è mai successo."

"N-non siamo mai andati in svantaggio?" chiese Koji speranzoso.

"No... sono le navi che non hanno mai fatto in tempo a sparare."

"BOH! Chi ci capisce è bravo..." esclamò Zack; il comandante sembrava combattuto tra la necessità di colpire nuovamente Zack e l'attenzione per la battaglia.

Quello che colpì Cloud fu che una delle guardie al seguito del comandante tirò fuori una telecamera.

"Mi raccomando, ci servono più dati possibili" aggiunse il comandante. Nel caso avesse ancora dubbi, Cloud realizzò definitivamente che per la Compagnia tutti quei ragazzi, lui compreso, per i quali quel giorno era una svolta nella loro vita, non erano che numeri sulla carta.

Per un pò non accadde nulla: le varie squadre presero posizione ai piedi dei Picchi Sacri. La nave era ormai così vicina a terra che a Cloud parve di vedere i loro volti alcuni dei quali, per ora, erano calmi come se si trattasse di una esercitazione qualsiasi. Koji e Zack davano bene a vedere l'emozione, Tanaka molto meno. Poi lo vide.

"Eccolo! Che cos'è quello?" disse Sephiroth come se lui e Tanaka fossero in gita a documentare uccelli rari.

Era la cosa più strana che Cloud avesse mai visto: sembrava una specie di samurai, anche se molto grosso e con le braccia un pò troppo lunghe, ma il suo corpo era fatto come di oro e rame intrecciati in grandi spirali, e portava un grosso cappello e un manto variopinto. Sembrava che l'aria intorno a lui si fosse riempita di petali di fiori.

I cadetti sulla spiaggia si paralizzarono, ma non erano spaventati: quell'essere si muoveva troppo lentamente e... che faceva? Si inchinava! Sì, si era inchinato ai cadetti, e poi aveva rialzato la testa. Nessuno di loro sapeva bene come reagire.

"Quindi?" incalzò Sephiroth.

"Sì. E' un eone, si chiama... Yojimbo, lama vendicatrice. Abbiamo molte leggende su-"

"Bè, non sta vendicando un accidente! E' fermo!" interruppe Koji, sarcastico.

Qualcos'altro accadde. La terra, dall'altro lato della formazione dei cadetti rispetto all'eone, parve divenire gommosa. Un volto e una mano premevano sotto la superficie, tentando di uscire; fu come se una montagna si formasse e sgretolasse subito dopo. Un enorme uomo muscoloso, dalla carnagione color terra e folti barba e capelli bianchi. Numerose corna lo ornavano, partendo dalle spalle e allungandosi sul suo corpo, che sembrava a tratti incandescente.

"Quello è il titano della terra, Jecht" illustrò calmo Tanaka.

Jecht aveva un'apparenza decisamente più minacciosa di Yojimbo, ma si limitò ad conficcare gli artigli nel terreno, che sollevò come un tappeto. Quella che prima era una eventuale via di fuga verso le pianure a sud del Wu Tai ora era una parete di roccia insormontabile, curva su se stessa. Jecht sparì nella voragine creata dal suo corpo.

"CHE CAZZO STA SUCCEDENDO!?!" Urlò Koji come se non ce la facesse più. E dire che non era ancora successo nulla. I cadetti, terrorizzati, erano ora bloccati tra la parete artificiale e l'eone Yojimbo, ancora immobile.

"All'inferno! Sono gli stessi mostri di sempre! Che guerra del cazzo, non succede mai nulla! Che giornata piatta!" Il comandante si voltò e comincio a scendere sottocoperta con la scorta. "Non tu! Tu resti qui e filmi tutto!" e ridiscese, lasciando uno solo dei suoi con la squadra.

"Cos'è? C-Cos'è?" continuò Koji.

"Un uomo con le chiavi d'invocazione, i Materia rossi se preferisci, se ne sta in uno di quei picchi sacri e invoca questi esseri, questi eoni, per sterminarci. Forse ce ne sono altri con lui, in ogni caso ogni guerriero di Wu Tai invoca da solo. Chi riesce ad uccidere almeno un invocatore passa l'esame. Tutto qui." Non si capiva se Sephiroth avesse voluto essere rassicurante (nel qual caso non ci riusciva affatto) o al contrario deliberatamente crudele verso i suoi cadetti.

A Cloud non importava molto. Certo, stava morendo dalla paura... se lo aspettava. E d'altro canto si aspettava anche il resto: doveva uccidere o essere ucciso. Non avere paura è stupido, pensò, averla e vincerla è il coraggio.

Il crollo emotivo di Koji pareva finire lì. Strinse le mani sui due gunblade con faccia di colpo risoluta.

"Andiamo!" disse, subito fermato da un gesto di Sephiroth.

"Prima dobbiamo vedere il loro esame, poi comicerà il nostro." In effetti, l'hangar della nave era ancora sigillato.

"Bè, adesso è chiaro il senso dell'esame, no?" disse Zack, più serio del solito ma non meno ottimista.

"Inizia" fece notare Tanaka.

Sotto Yojimbo si formo una specie di lago di inchiostro nero, nelle cui profondità splendeva un bagliore color sangue. Emerse una spada, chiusa in una elaborata elsa rossa. Lentamente, come se avesse tutto il tempo del mondo, l'eone estrasse la spada.

"FUOCO RAGAZZI, FUOCO!!!!"

Non era stato un caposquadra ad urlare, ma un cadetto a caso. Quelli che avevano scelto armi da fuoco presero la mira e tirarono, gli altri sguainarono le spade e si prepararono a difenderli, se l'eone si fosse avvicinato.

Come infatti stava accadendo. Del tutto indifferente alla cascata di proiettili, Yojimbo correva verso di loro a spada sguainata... ora c'era quasi... Koji si affacciò rischiando di perdere lequilibrio, e così Zack... e anche Cloud, più composto... non rallentava affatto... Tanaka non disse nulla... Sephiroth... lui sembrava ammaliato... Yojimbo era proprio davanti a loro... li aveva sorpassati... poi era saltato oltre la parete di roccia creata da Jecht... ed era sparito.

Non era successo nulla?!?

Neanche un urlo. Niente di niente.

Cloud ebbe però l'impressione che il numero di cadetti si fosse moltiplicato... sì... troppe gambe, troppe braccia in più... e poi pareva che si fossero appiccicati l'uno all'altro, insomma non si capiva più nulla.

Dovette osservare per un pò...

...per capire che...

...senza un gemito, nè una goccia di sangue, quei ragazzi erano diventati un cumulo di cadaveri smembrati.

Gli tornarono alla mente le parole del comandante... gli stessi di sempre... mai nulla di nuovo... una giornata piatta...

Una giornata piatta, davvero.

Sentì una specie di grosso muggito... un'altro di quei maledetti era apparso sul campo... una specie di enorme bocca senza corpo, dentro la quale vibrava un vortice di energia purpurea. I pezzi di sei decine di giovani si alzarono in cielo lasciando una lieve pioggerella rossa, e scomparvero nel vortice.

"E quello?" Sephiroth interruppe il silenzio come se nulla fosse accaduto.

"Quello..." anche Tanaka sembrava un pò sudato.

"Lo chiamiamo Atomos, Cancelli del Nulla"

Cloud si aspettava che Koji avrebbe detto qualcosa di offensivo per Tanaka, ma non lo fece. Guardava il campo rosso dove quei giovani erano scomparsi, e piangeva.

Piangeva...

Proprio come Cloud si era augurato. Ma ora non ci trovava niente di piacevole.

"Cazzo...." dalla bocca di Zack non uscì altro. E comunque il volume assordante del megafono avrebbe coperto le suae parole.

"VA BENE RAGAZZI; E' FINITA! SPARATE A QUEL GROSSO ASPIRAPOLVERE PRIMA CHE FUGGA ANCHE LUI!" la voce del comandante sembrava venire da un'altra era. Tutti gli incrociatori, eccetto il loro, caricarono i cannoni. Cloud abbassò lo sguardo... forse il mare l'avrebbe calmato.

Non ebbe questa grazia, perchè vide ciò che c'era sotto l'acqua. Aveva sentito dire che a Wu Tai c'era un cimitero delle navi... ma ora comprendeva che era il cimitero delle LORO navi. Il loro cmitero, in altre parole. E loro ci galleggiavano sopra. Gli eoni come avevano affondato tante navi? La risposta giunse da sola.

"Si ostina a voler tentare coi cannoni... non ha capito la lezione." disse Sephiroth.

Appena i cannoni furono carichi qualcosa si alzò dall'acqua...

Sembrava una specie di balena molto adornata, color crema, con delle lunghe ali da insetto.

"Guarda quello!" Sephiroth continuava placidamente il suo corso di istruzione sugli eoni "Noi lo chiamiamo 'Punizione dei Naviganti'... ormai lo conosciamo bene."

"No..." lo corresse Tanaka, che sembrava doppiamente sfinito, per lo shock e per il tentativo di nasconderlo "Quello è il sommo Bismarck, Generale delle Balene... lui..."

Mentre Tanaka parlava, forse capendo che Koji non lo avrebbe più interrotto, Cloud cercò di alienarsi dal contesto, e dirigersi semplicemente negli alloggi. Non voleva vedere nè sentire... non sentì nemeno il fragore prodotto da Bismarck che affondava sistematicamente le navi, mentre Atomos volava via... e poi anche Bismarck... voleva dimenticare di aver anche solo visto quegli esseri.

Era una giornata piatta.

Una come ce ne sarebbero state tante altre.

Le poche ore che lo separavano dallo sbarco, le impiegò tutte cercando di convincersene.

E' una giornata piatta.
  
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