Ma certo poteva portargli storie, come quella. Dopo essersi recato sulla prua
della nave, dove lo aspettava il suo caposquadra, lo aveva visto slegarsi i capelli
argentei, gettare nel mare la sua divisa viola da miliziano di prima classe e
starsene lì, a torso nudo, a prendere il vento. Poi aveva indossato una specie di
lacero impermeabile nero rinforzato con spalliere d'acciaio: ora, il miliziano
esemplare, vanto della ShinRa, sembrava nient'altro che un pazzo solitario, il cui
cappotto svolazzava nella tempesta come un pipistrello nero. Ma, per qualche motivo,
Cloud lo amava ancora di più, in quel modo. E Sephiroth solo allora lo aveva notato,
dietro di lui.
"Sei nella mia squadra?" Cloud annuì.
"Che arma hai preso?" Cloud mostrò una "Velvet", era una specie di fucile che
poteva fungere da spada; essendo lui portato nella scherma e nel tiro, era una
scelta logica.
"Sai usarla?" lui annuì nuovamente. Sephiroth non trovò
altro da dire.
Da sottocoperta venne fuori Koji con una coppia di gunblade,
il che era sorprendente perchè nessuno, dalla diffusione dei Materia, usava più i
gunblade. Erano considerati avanzi di deposito, o cimeli di vecchie guerre. Sephiroth
ripetè a lui le stesse domande.
"Signorsì!
Mio padre mi ha sempre raccontato del suo servizio militare e dei duelli con il
gunblade! Ho sognato fin da piccolo di usarli con passione come mio padre..."
Koji continuò per molto, non accorgendosi che, dopo il suo "Signorsì" Sephiroth
aveva smesso di ascoltare.
Ancora una volta, Cloud ebbe il gusto di pensare
male di lui. Forse per lui anche quella guerra doveva diventare una delle sue
favole... forse, in battaglia, si sarebbe messo a piangere come facevano molti...
"Eccoti, finalmente" Cloud e Koji si chiedettero a chi si rivolgeva.
Era Nicholai Tanaka, che si era accontentato di un pugnale ricurvo con l'elsa
simile ad un fiore chiuso. Era una delle armi hi-tech della ShinRa, ultima
generazione: caricando dei cristalli chiamati Materia, di cui Cloud sapeva
escluisivamenente quel che c'era da sapere dal punto di vista militare, si
acquisivano capacità sovrannaturali. Nell'elsa c'era una specie di occhio che
incorniciava una splendente gemma fuxia.
"Che.. che è?" chiese Koji,
e Tanaka non si fece problemi a rispondergli.
"Un Materia, il
modello prevent."
"Che?"
"Koji, studia un pò di più! I Materia fuxia mutano il fisico del proprietario,
quelli gialli incrementano le sue capacità tecniche, quelli verdi conferiscono
poteri elementali, eccetra... Questo tipo di Materia rende meno visibili e rumorosi
quando si attacca un nemico alle spalle.
"Scusi, professor Cloud."
Sephiroth li interruppe di nuovo rivolgendosi a Tanaka.
"Avevo
sentito che nel Wu Tai esiste un'arte marziale che consente di uccidere senza essere
visti..."
"Ninjutsu" precisò Tanaka.
"Siete bravi a colpire alle
spalle!" s'intromise Koji. Pareva che non riuscisse a tenersi nel semplice ambito
della missione, quando doveva aprire bocca.
"Ora ho capito perchè dobbiamo
ammazzare un solo guerriero! Se ne stanno nascosti, è questa la loro strategia!"
"Sbagliato" disse semplicemente Sephiroth, senza aggiungere altro.
"SALVEEEE!!" sbraitò Zack uscito da sottocoperta. Salutò tutti con una pacca sulla
spalla. "Bene, è ora di darsi da fare!" disse, e poi si adagiò sulla spalla, con
sorprendente maneggevolezza, un enorme blocco metallico che era azzardato definire
spada, evidentemente l'arma che si era scelto.
"Sai usarla?" chiese
Sephiroth, come da protocollo. Zack fece "ok" con il pollice.
"So che ha
la tecnologia di supporto per i Materia, ma non ne ho... qualcuno me ne presta?"
"Credi che siano caramelle?" disse Cloud, senza troppo trasporto.
"Ehi...
ma allora tu PARLI! Accidenti!"
"Ecco"
Quella semplice parola di
Sephiroth fu istantaneamente compresa da tutti, che volsero lo sguardo al mare.
"LA COSTA DEL WU TAI!!!" disse il comandante, risalendo da sottocoperta con un
seguito di dieci guardie almeno. "Ci siamo!"
Cloud osservava i Picchi Sacri,
monti altissimi e aguzzi, collegati da esili ponti di corda, le cui cime erano
scolpite a forma di pagode sovrapposte. Chissà se qualcuno, dalle finestre scavate
nella
roccia, osservava loro? Oltre, poteva immaginare l'enorme capitale imperiale del
Wu Tai, gli edifici color rosso e oro, gli alberi che si diceva crescessero dentro
le case stesse, e oltre ancora le Statue Divine del Da-Chao, dove nessun soldato
aveva ancora messo piede... ecco, il guerriero Cloud Strife è arrivato... viene a
conquistare questa terra straniera...
Diverse navi avevano già attraccato
nella sabbia, scaricato un'infinità di cadetti come loro, si erano allontanate e
ora costeggiavano la costa puntando su essa ogni tipo di artiglieria a bordo.
"Signore" fece Koji timoroso "La artiglieria di supporto è... puntata
verso i nostri, signore..."
"E dunque?" ribattè, quasi ruggendo il
comandante.
"Si-signore, chiedo chiarimenti sullo svolgimento della
missione,signore."
"Il caposquadra Sephiroth vi ha fatto un briefing a
pranzo."
"Ma..."
"Non preoccuparti" spiegò Sephiroth. "Hai capito
bene: se le nostre forze sono in svantaggio, le navi sparerranno sulla costa. Ma
questo non è mai successo."
"N-non siamo mai andati in svantaggio?" chiese
Koji speranzoso.
"No... sono le navi che non hanno mai fatto in tempo a
sparare."
"BOH! Chi ci capisce è bravo..." esclamò Zack; il comandante sembrava
combattuto tra la necessità di colpire nuovamente Zack e l'attenzione per la
battaglia.
Quello che colpì Cloud fu che una delle guardie al seguito del
comandante tirò fuori una telecamera.
"Mi raccomando, ci servono più dati
possibili" aggiunse il comandante. Nel caso avesse ancora dubbi, Cloud realizzò
definitivamente che per la Compagnia tutti quei ragazzi, lui compreso, per i quali
quel giorno era una svolta nella loro vita, non erano che numeri sulla carta.
Per un pò non accadde nulla: le varie squadre presero posizione ai piedi
dei Picchi Sacri. La nave era ormai così vicina a terra che a Cloud parve di vedere
i loro volti alcuni dei quali, per ora, erano calmi come se si trattasse di una
esercitazione qualsiasi. Koji e Zack davano bene a vedere l'emozione, Tanaka molto
meno. Poi lo vide.
"Eccolo! Che cos'è quello?" disse Sephiroth come se lui
e Tanaka fossero in gita a documentare uccelli rari.
Era la cosa più strana
che Cloud avesse mai visto: sembrava una specie di samurai, anche se molto grosso e
con le braccia un pò troppo lunghe, ma il suo corpo era fatto come di oro e rame
intrecciati in grandi spirali, e portava un grosso cappello e un manto variopinto.
Sembrava che l'aria intorno a lui si fosse riempita di petali di fiori.
I cadetti sulla spiaggia si paralizzarono, ma non erano spaventati: quell'essere
si muoveva troppo lentamente e... che faceva? Si inchinava! Sì, si era inchinato
ai cadetti, e poi aveva rialzato la testa. Nessuno di loro sapeva bene come reagire.
"Quindi?" incalzò Sephiroth.
"Sì. E' un eone, si chiama... Yojimbo,
lama vendicatrice. Abbiamo molte leggende su-"
"Bè, non sta vendicando un
accidente! E' fermo!" interruppe Koji, sarcastico.
Qualcos'altro accadde.
La terra, dall'altro lato della formazione dei cadetti rispetto all'eone, parve divenire
gommosa. Un volto e una mano premevano sotto la superficie, tentando di uscire; fu
come se una montagna si formasse e sgretolasse subito dopo. Un enorme uomo muscoloso,
dalla carnagione color terra e folti barba e capelli bianchi. Numerose corna lo
ornavano, partendo dalle spalle e allungandosi sul suo corpo, che sembrava a tratti
incandescente.
"Quello è il titano della terra, Jecht" illustrò calmo
Tanaka.
Jecht aveva un'apparenza decisamente più minacciosa di Yojimbo, ma
si limitò ad conficcare gli artigli nel terreno, che sollevò come un tappeto. Quella
che prima era una eventuale via di fuga verso le pianure a sud del Wu Tai ora era una
parete di roccia insormontabile, curva su se stessa. Jecht sparì nella voragine
creata dal suo corpo.
"CHE CAZZO STA SUCCEDENDO!?!" Urlò Koji come se non ce
la facesse più. E dire che non era ancora successo nulla. I cadetti, terrorizzati,
erano ora bloccati tra la parete artificiale e l'eone Yojimbo, ancora immobile.
"All'inferno! Sono gli stessi mostri di sempre! Che guerra del cazzo, non
succede mai nulla! Che giornata piatta!" Il comandante si voltò e comincio a scendere
sottocoperta con la scorta. "Non tu! Tu resti qui e filmi tutto!" e ridiscese,
lasciando uno solo dei suoi con la squadra.
"Cos'è? C-Cos'è?" continuò Koji.
"Un uomo con le chiavi d'invocazione, i Materia rossi se preferisci, se ne
sta in uno di quei picchi sacri e invoca questi esseri, questi eoni, per
sterminarci. Forse ce ne sono altri con lui, in ogni caso ogni guerriero di Wu Tai invoca da solo. Chi riesce ad uccidere almeno un invocatore passa l'esame. Tutto qui."
Non si capiva se Sephiroth avesse voluto essere rassicurante (nel qual caso non ci
riusciva affatto) o al contrario deliberatamente crudele verso i suoi cadetti.
A Cloud non importava molto. Certo, stava morendo dalla paura... se lo
aspettava. E d'altro canto si aspettava anche il resto: doveva uccidere o essere
ucciso. Non avere paura è stupido, pensò, averla e vincerla è il coraggio.
Il crollo emotivo di Koji pareva finire lì. Strinse le mani sui due gunblade con
faccia di colpo risoluta.
"Andiamo!" disse, subito fermato da un gesto di
Sephiroth.
"Prima dobbiamo vedere il loro esame, poi comicerà il nostro."
In effetti, l'hangar della nave era ancora sigillato.
"Bè, adesso è chiaro
il senso dell'esame, no?" disse Zack, più serio del solito ma non meno ottimista.
"Inizia" fece notare Tanaka.
Sotto Yojimbo si formo una specie
di lago di inchiostro nero, nelle cui profondità splendeva un bagliore color sangue.
Emerse una spada, chiusa in una elaborata elsa rossa. Lentamente, come se avesse tutto il
tempo del mondo, l'eone estrasse la spada.
"FUOCO RAGAZZI, FUOCO!!!!"
Non era stato un caposquadra ad urlare, ma un cadetto a caso. Quelli che
avevano scelto armi da fuoco presero la mira e tirarono, gli altri sguainarono le
spade e si prepararono a difenderli, se l'eone si fosse avvicinato.
Come infatti stava accadendo. Del tutto indifferente alla cascata di proiettili,
Yojimbo correva verso di loro a spada sguainata... ora c'era quasi... Koji si
affacciò rischiando di perdere lequilibrio, e così Zack... e anche Cloud, più
composto... non rallentava affatto... Tanaka non disse nulla... Sephiroth...
lui sembrava ammaliato... Yojimbo era proprio davanti a loro... li aveva sorpassati...
poi era saltato oltre la parete di roccia creata da Jecht... ed era sparito.
Non era successo nulla?!?
Neanche un urlo. Niente di niente.
Cloud ebbe però l'impressione che il numero di cadetti si fosse moltiplicato...
sì... troppe gambe, troppe braccia in più... e poi pareva che si fossero appiccicati
l'uno all'altro, insomma non si capiva più nulla.
Dovette osservare per un
pò...
...per capire che...
...senza un gemito, nè una goccia di
sangue, quei ragazzi erano diventati un cumulo di cadaveri smembrati.
Gli tornarono alla mente le parole del comandante... gli stessi di sempre...
mai nulla di nuovo... una giornata piatta...
Una giornata piatta, davvero.
Sentì una specie di grosso muggito... un'altro di quei maledetti era apparso
sul campo... una specie di enorme bocca senza corpo, dentro la quale vibrava un vortice
di energia purpurea. I pezzi di sei decine di giovani si alzarono in cielo lasciando una
lieve pioggerella rossa, e scomparvero nel vortice.
"E quello?" Sephiroth
interruppe il silenzio come se nulla fosse accaduto.
"Quello..." anche
Tanaka sembrava un pò sudato.
"Lo chiamiamo Atomos, Cancelli del Nulla"
Cloud si aspettava che Koji avrebbe detto qualcosa di offensivo per
Tanaka, ma non lo fece. Guardava il campo rosso dove quei giovani erano scomparsi, e
piangeva.
Piangeva...
Proprio come Cloud si era augurato. Ma
ora non ci trovava niente di piacevole.
"Cazzo...." dalla bocca di Zack non
uscì altro. E comunque il volume assordante del megafono avrebbe coperto le suae parole.
"VA BENE RAGAZZI; E' FINITA! SPARATE A QUEL GROSSO ASPIRAPOLVERE
PRIMA CHE FUGGA ANCHE LUI!" la voce del comandante sembrava venire da un'altra era. Tutti gli
incrociatori, eccetto il loro, caricarono i cannoni. Cloud abbassò lo sguardo... forse
il mare l'avrebbe calmato.
Non ebbe questa grazia, perchè vide ciò che c'era
sotto l'acqua. Aveva sentito dire che a Wu Tai c'era un cimitero delle navi... ma ora
comprendeva che era il cimitero delle LORO navi. Il loro cmitero, in altre parole. E loro ci galleggiavano sopra.
Gli eoni come avevano affondato tante navi? La risposta giunse da sola.
"Si ostina a voler tentare coi cannoni... non ha capito la lezione." disse
Sephiroth.
Appena i cannoni furono carichi qualcosa si alzò dall'acqua...
Sembrava una specie di balena molto adornata, color crema, con delle
lunghe ali da insetto.
"Guarda quello!" Sephiroth continuava placidamente
il suo corso di istruzione sugli eoni "Noi lo chiamiamo 'Punizione dei Naviganti'... ormai lo conosciamo bene."
"No..." lo corresse Tanaka, che
sembrava doppiamente sfinito, per lo shock e per il tentativo di nasconderlo "Quello è il
sommo Bismarck, Generale delle Balene... lui..."
Mentre Tanaka parlava,
forse capendo che Koji non lo avrebbe più interrotto, Cloud cercò di alienarsi dal
contesto, e dirigersi semplicemente negli alloggi. Non voleva vedere nè sentire... non sentì nemeno il fragore prodotto da
Bismarck che affondava sistematicamente le navi, mentre Atomos volava via... e poi
anche Bismarck... voleva dimenticare di aver anche solo visto quegli esseri.
Era una giornata piatta.
Una come ce ne sarebbero state tante altre.
Le poche ore che lo separavano dallo sbarco, le impiegò tutte cercando di convincersene.