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Autore: Kira74    23/11/2016    1 recensioni
Tenma Matsukase e Fei Rune , due ragazzi, due omega alla ricerca dei propri compagni, che troveranno rispettivamente in Tsurugi Kyosuke, in Tayou Amemiya e in Alpha. Con molti guai e scene carine in mezzo
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Fey Rune, Matsukaze Tenma, Taiyou Anemiya, Tsurugi Kyousuke
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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 Capitolo 3 : un ‘altro compagno e ......tutti a salvare alpha?

Tenma’s pov: uscii dalla stanza del fratello di Victor.

Mi piaceva andarlo a trovare di tanto in tanto, era rilassante parlare con lui. Fischiettando feci per uscire dall’ospedale quando scorsi un ragazzo dai capelli arancio appollaiato sul davanzale di una finestra.

Incuriosito mi avvicinai notando che fissava intensamente dei ragazzini che giocavano a calcio nel cortile. “piace anche a te il calcio?” gli chiesi felice di aver trovato qualcun altro a cui piaceva quello sport.

“scusa, non per essere scortese ma...chi sei?” mi chiese squadrandomi, incuriosito.

“ahh...mi dispiace, il mio nome è Matsukase Tenma” mi presentai porgendogli una mano. “Taiyou Amemiya” disse stringendomi dolcemente l’arto.

“per rispondere alla tua domanda ,si mi piace il calcio, solo che..non ho mai potuto giocarlo dato che è da tutta la vita che sono bloccato in questo ospedale” mi spiegò con un sorriso triste.

“ sono inutile alla mia famiglia come alpha dato che sono perennemente malato, dopo qualche mese dal mio quarto compleanno hanno smesso persino di venirmi a trovare” finì malinconicamente.

“persino per il mio compagno sarei solo un peso” disse mordendosi un labbro, frustrato, come se si stesse per mettere a piangere.

A quelle parole, non so perchè ma sentii una fitta al petto. “non dire così! I tuoi genitori sono degli stupidi ad averti abbandonato, è vero, ti ho appena incontrato, ma so che al tuo compagno non importerebbe della tua malattia, sono certo che tua sia una persona fantastica, per cui combatti, per te e per il tuo compagno!” mi sfogai stringendogli il camice d’ospedale nel processo e facendo scorrere le mani attorno alla sua vita.

Dopo qualche secondo sentii che ricambiava (anche se stentamente ) il mio abbraccio.” Ti va di andare fuori?” gli chiesi sussurrando.

Lui mi guardò ,sorpreso. “com’è fuori?”. Lo guardai, esterrefatto. “ non ho mai messo piede fuori dall’ospedale, non avevo mai nessuno che voleva accompagnarmi, e io non volevo essere un peso per nessuno” mi spiegò distogliendo lo sguardo.

“ti accompagnerò io” dissi con decisione aprendo senza alcun ritegno l’armadio e lanciandogli un paio di jeans con una felpa verde.

“ne sei certo?” mi chiese ,speranzioso. “ certamente” dissi con un sorriso ,dandogli un pollice all’insù. Dopo pochi minuti lasciammo l’ospedale con in mano un permesso di 5 ore. “dove vorresti andare?” gli chiesi curiosamente.

“ ovunque tu voglia “ mi rispose impegnato ad imprimersi bene tutto ciò che vedeva nella  mente. “ allora..che ne dici di andare al planetario?” chiesi felicemente. Taiyou annuì.

“andiamo allora!!” dissi energicamente prendendolo per mano e dirigendomi verso l’edificio poco distante da lì.

Contagiato dal mio buon umore il ragazzo dai capelli arancio intrecciò le sue dita con le mie, seguendomi. Pochi minuti dopo arrivammo a destinazione.

“è davvero stupendo” disse Taiyou di fianco a me, guardando con ammirazione le numerose stelle con il telescopio. “è il luogo in cui vengo quando sono triste ”confessai sorridendo. “spero che ti rallegri almeno un po’” continuai posando inconsapevolmente una mano sul suo braccio.

Improvvisamente sentii Taiyou che mi tirava in un abbraccio. “aligatou Tenma” mi ringraziò mentre ,insieme osservavamo lo spettacolo offerto dalle stelle. sorridendo chiusi gli occhi godendomi il calore che emanava il suo corpo. Forse era solo la mia impressione ma..finalmente mi sentivo completo.


Amemiya Taiyou’s pov: guardai il ragazzo mentre cadeva, lentamente addormentato.

Inconsapevolmente mi ritrovai a carezzargli i capelli, guardando il planetario. Riuscivo quasi a sentire il mio cuore battere all’unisono con il suo.

Un pensiero, impossibile però mi balenò in mente. Possibile che..fosse il mio compagno? Scuotendo la testa scacciai quell’illusione dalla mia mente ma, nel contempo mi ritrovai a stringerlo a me ,animato dalla speranza. Cullato dal ritmico respiro del ragazzo mi ritrovai ad addormentarmi assieme a lui.


TENMA’S POV: sentii delle mani che mi scuotevano il corpo.

Sbuffando cercai di scacciarle, accoccolandomi contro la fonte di calore.

Improvvisamente però sentii qualcuno che mi sollevava. Gemendo, deluso ,aprii gli occhi incontrando gli sguardi adirati di due uomini. “stiamo chiudendo ,vi chiediamo di andarvene, ricordate, il planetario non è un luogo adatto per dormire” mi sgridò uno dei due facendomi la paternale.

“va bene, mi scusi” dissi inchinandomi. Con uno sbuffo i due custodi se ne andarono, probabilmente per controllare le altre stanze.

Tirando un sospiro di sollievo concentrai la mia attenzione sull’alpha che dormiva ancora beatamente sulle mie cosce.

“Taiyou-san, svegliati” dissi scuotendolo gentilmente. Dopo qualche minuto l’interessato si svegliò ,sbadigliando. “tra poco chiuderanno, dovremmo andarcene” dissi alzandomi. ”mh.hh  ma io dormivo così bene” si lamentò stropicciandosi gli occhi mentre mi seguiva a sua volta, pigramente, ancora per metà immerso nel mondo dei sogni.

Sorridendo gli presi una mano e, insieme uscimmo dal planetario. “ti andrebbe di andare a prendere un gelato prima di tornare all’ospedale?” gli chiesi indicandogli una gelateria lì vicino.

Il ragazzo dai capelli arancio si limitò ad annuire. Quando però arrivammo davanti al balcone sentii una voce femminile chiamare “Taiyou”. Amemiya si pietrificò.

Il suo sguardo divenne vacuo mentre si posava sul padre, sulla madre e sul fratello minore, che si stavano allegramente godendo il pomeriggio.

“padre, madre, Yukii” disse con voce atona. L’atmosfera era divenuta improvvisamente molto tesa. Imbarazzato feci per andarmene tirando Taiyou con me quando suo padre si alzò improvvisamente scaraventando nel processo la sedia per terra. “ vattene, non sei più parte di questa famiglia, lasciaci in pace, sei un disonore per tutti” ringhiò il padre voltandogli le spalle.

Fissai furiosamente l’uomo che aveva avuto il coraggio di rinnegare persino suo figlio.

Feci per afferrarlo, gridargli contro.....solo....dovevo fare qualcosa. Taiyou però mi batté improvvisamente sul tempo afferrandomi il cappuccio della felpa.

“andiamocene, ti prego..solo..per favore portami via di qui” mi supplicò. Solo ora mi resi conto che stava tremando, ma cercava di non darlo a vedere, di mostrarsi forte davanti alla sua famiglia.

“va bene, usciamo di qui” dissi marciando come se avessi il diavolo alle calcagna. Percorremmo il resto del percorso in un silenzio tombale. Circa ogni 2 secondi continuavo a girarmi e a fissarlo. Non ne capivo il motivo ma vederlo così addolorato mi spezzava il cuore. Sospirando salii le scale che portavano alla sua stanza

Aprendo la porta Taiyou si sedette sul letto come un automa ,rannicchiandosi e tirando le gambe a se’.”l-loro senza di me sono felici” disse fissando vacuamente un punto fuori dalla finestra.

Mi avvicinai, sedendomi di fianco a lui. “daijobu” dissi abbracciandolo. “non devi sempre tenerti tutto dentro, di me puoi fidarti, sfogati” lo incitai. “i-io...” balbettò incoerentemente prima di iniziare lentamente a singhiozzare solo sentirli era straziante. Intenerito gli massaggiai delicatamente la schiena mentre ci abbracciavamo; senza nemmeno rendercene conto finimmo abbracciati sullo sterile materasso.

“shh,andrà tutto bene” gli ripetevo mentre gli carezzavo i capelli. Per tutta risposta lui mi strinse forte a sé.

“s-sai, questa è la prima volta che permetto a qualcuno di vedermi piangere” disse con gli occhi lucidi mentre cercava di riprendere il controllo. Sorridendo tristemente nascose il viso nell’incavo del mio collo. Cullato da un profondo silenzio e da una pace che non provava da anni, Taiyou si addormentò tra le mie braccia. “Tenma.....non lasciarmi “furono le ultime parole che udii prima che si addormentasse. sorridendo mi abbandonai a mia volta all’abbraccio di Morfeo, abbracciato al mio alpha

Il mattino seguente,Tenma’s pov: mi svegliai sentendo un formicolio che mi attraversava il polso. Lì era comparso il simbolo dell’accoppiamento.

La cosa strana era però che vi erano ben 2 falci, invece che una. Ciò significava che avevo due compagni. E Sapevo benissimo chi era il secondo. Rivolgendo un sorriso alla figura dormiente di Taiyou lo abbracciai, tornando a dormire.

Taiyou’s pov: mi svegliai sentendomi più energico che mai. Possibile che fossi guarito dalla malattia?.....no...impossibile, l’unico modo che avevo per guarire era legarmi con il mio compagno.......   sorpreso guardai la piccola figura dormiente di Tenma , focalizzando lo sguardo sul tatuaggio d’accoppiamento, che aveva ben due falci. Una gioia assoluta mi pervase. Finalmente ero completo.

Tsurugi kyosuke’s pov: guardai ,un po’con gelosia lo devo ammettere Taiyou e Tenma abbracciati sul letto. Con un mezzo sorriso gli carezzai i serici capelli bruni. “a quanto pare dovrò imparare a condividere” dissi con la stessa felicità di un soldato che deve partire per il fronte. Vlad, dietro di me ,si limitò a ridere,divertito dalla storia in cui ero finito.

 Fei’s pov: continuai a rigirarmi sul futon di fortuna che mi aveva preparato Tenma.

Odiavo ammetterlo ma la sua casa era a dir poco un buco, di circa 30 metri quadri, con un minuscolo cucinino e un piccolo giaciglio. Senza volerlo rabbrividii dal freddo.

La “casa” non aveva nemmeno un minimo di isolazione termica. Con il corpo in via di congelamento cercai di chiudere gli occhi e dormire ma senza alcun risultato. Stavo quasi per andare a prendere lo scaldino elettrico quando mi assalì un dolore atroce al capo. Tutt’un tratto mi comparve davanti agli occhi una specie di prigione. Sondai incuriosito la zona, notando un piccolo letto e una sottospecie di scrivania. Solo in un secondo momento mi accorsi della persona distesa sul pavimento.

Avvicinandomi notai la famigliare figura di Alpha, totalmente coperto da lividi di ogni forma. Impaurito mi avvicinai sfiorandogli dolcemente la guancia, con le lacrime che mi colavano lentamente sulle gote. “Chi lo aveva ridotto in questo modo?” mi chiesi mentre cullavo la sua testa sulle mie gambe.

“F-Fei devi andartene, non è sicuro qui” disse aprendo gli occhi Alpha. “no, non voglio lasciarti” dissi testardamente abbracciandolo. Sospirò.

“Fei, non so come tu sia riuscito ad arrivare fin qui ma devi andartene prima che ti scoprano e ti imprigionino.” Disse cercando di scostarsi da me. Spalancai gli occhi mentre la mia figura diveniva improvvisamente incorporea “no, no non voglio!” cercai di rifiutarmi ma stavo lentamente sparendo. “ricorda, ti amo piccolo, non dubitarlo mai” disse depositandomi un leggero bacio sulla punta del naso prima che io scomparissi. Guardai ,con la morte nel cuore la figura del mio compagno,prima che tutto divenisse nero.

Mi svegliai ,ansimando, malrido di sudore. Non sapevo come ero riuscito a teletrasportarmi nella prigione dove la el dorado teneva prigioniero Alpha ma, ce l’avevo fatta. Ora che sapevo dove lo tenevano rinchiuso avrei finalmente potuto..liberarlo.

“ ti aiuterò “disse inaspettatamente Tenma. Lo guardai, sorpreso. Come sapeva del mio piano?. “ stavi parlando nel sonno” mi spiegò mentre preparava un piccolo zaino con dentro tutto il necessario. “t-tu vuoi davvero venire con me?” chiesi ,sorpreso. “certo, sei il mio migliore amico dopo tutto” disse come se fosse la cosa più scontata del mondo.

Sorridendo lo abbracciai. Davvero. Non meritavo un amico come lui. “andiamo” dissi avviandomi verso la sede dell’el dorado, situata a circa 2 km da lì, nella periferia di Tokio. Tenma annuì, serio ,seguendomi. “aspettami, arrivo” pensai mentalmente posando una mano sul mio cuore.

Attraversammo la fitta vegetazione della foresta di Tokio prima di arrivare al laboratorio, sede dell’el dorado. Trassi un respiro profondo. “pronto?” chiese Tenma. Annuii.

Ce l’avremmo sicuramente fatta. Non potevamo assolutamente fallire. Per niente al mondo. Annuendo ,in contemporanea entrammo nel centro di ricerca sfoggiando due pass che avevo sfilato dalle tasche di due addetti poco prima. Le guardie ci fecero cenno di proseguire.

Fin qui tutto bene. Tirando un sospiro di sollievo aprii l’interfaccia dall’orologio ,la quale ci mostrava l’intero percorso che avremmo dovuto percorrere. Purtroppo niente era facile. Appena girammo l’angolo ci ritrovammo davanti a dei raggi infrarossi.

Ci guardammo. Poi con uno scatto repentino schivammo tutti i raggi, curvandoci nei modi più assurdi e improbabili. “ce l’abbiamo fatta” esultò Tenma poco dopo battendomi il pugno. Annuii.

Non stavo più nella pelle. Tra poco avrei potuto ricongiungermi con il mio Alpha. Purtroppo, dopo poche centinaia di metri calò un muro di pietra che ci sbarrò completamente la strada.

Mi morsi il labbro. Perchè l’el dorado non poteva semplicemente togliersi di torno? Stavo per sbattere i piedi dalla frustrazione quando Tenma mi indicò il soffitto.

Acutendo il sguardo notai un particolare che prima mi era sfuggito. C’era un condotto di ventilazione .“possiamo passare di lì” propose Tenma facendomi cenno di salire sulla sua schiena.

Annuendo mi arrampicai fino ad aprire la grata del condotto e gattonare all’interno. Sorridendo vittorioso presi la mano di Tenma ,tirandolo (anche se con difficoltà) su. “andiamo” dissi gattonando cercando di fare meno rumore possibile.

Annuendo Tenma mi seguì a ruota. Dopo molti metri finalmente intravidi la grata che si trovava proprio sopra la cella di Alpha.

Accecato dalla felicità non notai però che il condotto vicino era aperto. Trattenendo un grido, caddi assieme a Tenma che aveva invano cercato di trattenermi prendendomi la maglia. Cademmo violentemente sul pavimento di marmo.

All’atterraggio sentii Tenma gemere di dolore. Allarmato mi girai a guardarlo ,notando che sul polso aveva un grande ematoma violaceo.

Stringendo i denti Tenma si alzò in piedi. “va tutto bene, sto bene” mi rassicurò.

Non ne ero molto sicuro però e Tenma parve capirlo. ”daijobu, appena avremo salvato Alpha andrò a farmi medicare. “mi rassicurò con un debole sorriso .non ero ancora certo che potesse continuare ma mi ritrovai ad annuire.

Non potevamo mollare proprio ora che eravamo così vicini. Uscimmo di soppiatto dalla porta in acciaio, guardandoci intorno per paura di essere scoperti. Quando verificammo che tutto era deserto, tirando un respiro profondo,proseguimmo.stavamo per girare l’angolo quando intravedemmo un lampo grigio. In pochi secondi le nostre schiene colpirono violentemente il muro situato a pochi metri da noi.

Aprendo gli occhi ci ritrovammo di fronte una figura molto femminile e ad un ragazzo molto imponente, dai capelli verdi.

”tsk,che cattivi ragazzi, vi siete introdotti nella nostra struttura ,avete mandato all’aria tutti i nostri sistemi di difesa, e tutto questo soli soletti, peccato però che non vi faremmo procedere oltre” disse la ragazza bipolarmente.venimmo in contemporanea percorsi da un fremito di terrore. “forse potremmo farli diventare i nostri schiavetti personali “rifletté pensierosa Beta picchiettandosi le dita smaltate sulla guancia.

”ehh,sapevo che l’avresti detto ” disse l’altro mentre si leccava le labbra con sguardo voglioso. “non ci fermerete, siamo venuti a liberare il compagno di Fei, ed è quello che faremo “disse Tenma con sguardo determinato.

“oh ,ma che bel caratterino “esclamò falsamente commossa Beta. “distruggilo “ordinò al suo compagno,che annuì. Guardai orripilato mentre i due si avvicinavano. “scappiamo” dissi prendendo Tenma per un braccio. “dove volete andare?” ci chiese Beta comparendo magicamente davanti a noi.

Si avvicinò con un sorriso sadico. Cercando di mandar giù il groppo che si era formato ad entrambi in gola, ci stringemmo la mano, sperando che quei due scomparissero magicamente. Pochi secondi dopo sentii uno strattone e vidi Tenma costretto ad inginocchiarsi davanti a Zanark.

”oh ma che bel polso che hai” disse il ragazzo dai capelli verdi svelando l’ematoma che nel frattempo si era gonfiato. ”povero, ti fa male se faccio così? “chiese con falsa innocenza Zanark ,pestando con il tacco della scarpa la ferita. Tenma urlò dal dolore rannicchiandosi e cercando in tutti i modi di proteggersi l’arto leso. “Tenma” urlai cercando di raggiungerlo, venendo però rapidamente bloccato da Beta, che mi colpì con un calcio direttamente allo stomaco.

Mi vennero le lacrime agli occhi ma cercai di lottare per non farle scendere. “oh ,poverino, forse ho esagera un po’”disse Beta con rammarico. Tenendomi lo stomaco incrociai il suo sguardo,sfidandola.ghignando la ragazza si avvicinò ,imbracciando un pallone da calcio, venuto da chissà dove .chiusi gli occhi aspettandomi l’impatto, che però non arrivò mai. Aprendo le palpebre incontrai lo sguardo violetto di Alpha.

“sei sempre così impulsivo, sapevo che saresti venuto quindi ho dovuto anticipare il mio piano di fuga ”disse mentre spazzava via con un gesto della mano Beta. “Matsukase, sei un idiota, come vi è venuto in mente di penetrare nel quatier generale della el dorado da soli?” lo sgridò una voce famigliare. “Victor!” esclamò sorridendo. Il diretto interessato gli fece un cenno di saluto, tirandolo a se’ mentre abbatteva senza pietà Zanark


TENMA’S POV “Tenma stai bene? “chiese un’altra voce, più gentile. “Taiyou” dissi a fatica, mentre cercavo di non concentrarmi sul dolore che provavo. Quando i miei compagni videro le condizioni del mio polso l’atmosfera divenne improvvisamente molto tesa. Dolcemente Sol mi depositò un morbido bacio sul polso carezzandomelo con cura. “finiremo presto amore mio poi ti poteremo a casa” mi promise prima di attaccare i due “antagonisti “ con Victor e Alpha senza pietà.

Tremando ancora dal colpo che mi aveva inflitto precedentemente Zanark raggiunsi Fei e gli strinsi la mano. Lui sorridendo leggermente ricambiò la stretta. “grazie Tenma” disse prima che ci raggiungessero i nostri compagni.”di nulla “risposi proprio mentre Sol mi chiudeva in uno stretto abbraccio. “mi hai fatto prendere un colpo” disse stringendomi come se avesse paura di perdermi. “mi dispiace “sussurrai nascondendo il viso contro il suo petto. Poco dopo sentii qualcuno abbracciarmi da dietro.

Era Tsurugi. “baka Matsukase” sussurrò stringendomi con forza. Non voleva ammetterlo ma...anche lui aveva avuto paura.


Fei’s pov: guardai tristemente Tenma mentre i suoi compagni si prendevano cura di loro. Perché io non potevo avere almeno un po’ della sua felicità? Me ne sarebbe bastata poca.

Stringendo le mani saldamente voltai il mio sguardo a terra impedendo alle lacrime di cadere. “sei triste” constatò Alpha mettendosi di fronte a me.

“no, sto bene” cercai di negare mentre ,senza alcun risultato cercavo di calarmi di nuovo nel condotto di aerazione. Feci un movimento sbagliato però ,dato che improvvisamente sentii una fitta che si propagava dalla ferita allo stomaco.

Questa volta non riuscii a trattenere le lacrime. “piccolo, lascia che mi prenda cura di te” disse Alpha prendendomi inaspettatamente in braccio. Lo guardai, incredulo. Non mi ero immaginato quelle parole vero?. Tenendomi lo stomaco dolorante non riuscii a far altro se non annuire. Mi parve di vederlo sorridere leggermente in risposta, ma forse era solo una mia impressione. Intanto Tsurugi e Sol stavano avendo una piccola competizione su chi avrebbe dovuto portare Tenma. Pareva quasi che dei fulmini volassero tra loro due.

Alla fine Victor ne uscì vincitore, per questa volta. “ andiamo Matsukase” disse prendendolo fra le braccia e smaterializzandosi assieme ad Alpha e a Sol.


TENMA’S POV :Ci ritrovammo inaspettatamente nella mia casa. “Ehm.....è qui che vivi chibi-chan”? chiese Sol guardandosi intorno, sorpreso di vedere la stanza spoglia.

Annuii improvvisamente imbarazzato dalla povertà che regnava in tutta la stanza. “non è neanche isolata , deve fare un gran freddo la notte” osservò Tsurugi preoccupato. “non è un problema” cercai di sminuire ,inutilmente. “mangi adeguatamente almeno? “chiese Sol guardando le dispense mezze vuote come se potessero improvvisamente prendere vita e saltargli addosso.

“si “esclamai offeso anche se in verità a volte non potevo nemmeno permettermi di mangiare. “bugiardo” disse Tsurugi dandomi un colpetto sulla fronte.

Gonfiai le guance.” Perchè tutti capiscono quando mento”? Mi chiesi accigliato. “perchè sei un libro aperto, baka” mi prese in giro Tsurugi sorridendo. “non puoi stare qui ,non è sicuro” dissero dopo pochi secondi i miei compagni guardando con orrore i quattro muri. N-non ho altro posto dove andare” dissi con vergogna. Tsurugi e Sol si guardarono, comunicando con lo sguardo.” Dove sono i tuoi genitori Matsukase?, perchè ti permettono di vivere in questo modo?” chiesero in coro.

Sentendomi ancora più inadatto ai loro standard abbassai lo sguardo a terra, evitando di rispondere. Comprendendo che era un argomento off-limits Sol si affrettò a cambiare tema. “chibi-chan, vorresti venire a vivere con noi due?” propose sorridendomi. Lo guardai, sorpreso. “dite sul serio?” chiesi non riuscendo a credere alle mie orecchie.

Loro annuirono. Ritrovando la mia solita esuberanza saltellai abbracciandoli, come un bambino di tre anni che aveva appena ricevuto le sue caramelle. ”yahiii” dissi. Finalmente non sarei più stato solo. “immagino quindi che sia un si?” chiesero all’unisono.

“e dovete anche chiedermelo?” dissi saltando praticamente di gioia mentre correvo in camera mia a preparare i miei miseri bagagli.

FEI’POV: ero inebriato dall’odore di Alpha, un mix esplosivo tra menta e dragoncello. Riuscii a riprendere a respirare normalmente solo quando arrivammo a casa di Tenma e il mio compagno mi posò con attenzione sul futon. 

Con espressione.....forse... preoccupata mi poso le sue mani fredde sullo stomaco facendomi sussultare leggermente. “ lei...ti ha ferito, vero?” chiese massaggiandomi dolcemente la parte lesa, che oramai era divenuta di un orrendo color blu. Annuii. Lo vidi stringere i denti mentre i suoi occhi divenivano...gialli?. Che fosse ..arrabbiato? mi chiesi cercando di capire perchè fosse tutt’un tratto così furioso. “mi dispiace, è colpa mia se ti sei fatto male, avrei dovuto proteggerti” disse mentre mi applicava un impacco di ghiaccio.

“io...volevo averti vicino, sentivo la tua mancanza anche se tu non mi vuoi” dissi stringendogli la mano. A quelle parole lui distolse lo sguardo ,guardandomi ,quasi pentito. “piccolo, so che ti ho fatto del male, però sappi che tu ,per me sei la persona più importante al mondo” disse poggiando la sua fronte sulla mia e baciandomi la punta del naso.

Lo guardai. Sembrava che dicesse la verità. Forse. Mi amava. Mi crogiolai in quella fantasia godendomi le attenzioni che mi stava dando il mio compagno. “ tu...abiti qui?” chiese dopo pochi minuti Alpha rompendo il silenzio. “si, Tenma mi ha permesso di dormire qui” dissi, ben consapevole delle condizioni in cui versava l’”abitazione”.

“non è sicuro, potresti ammalarti, è troppo freddo” disse aggrottando la fronte quando sentì uno spiffero di vento che penetrava da una delle numerose crepe presenti nel muro.  Ti andrebbe di andare a vivere a casa mia? “chiese timidamente come se si aspettasse un rifiuto netto.

Arrossii. “dici davvero?” chiesi saltandogli tra le braccia, come un terrorista. “si, perchè dovrei farti questa proposta altrimenti?” chiese guardandomi confuso. Sospirai. Era evidente che Alpha non aveva un senso dell’umorismo molto sviluppato. Beh, me ne sarei fatto una ragione. Ho comprato la casa in comproprietà con i compagni di Matsukase, speravo che ti avrebbe fatto piacere averlo vicino” disse stentamente, sperando di non aver fatto un errore di calcolo.

A quelle parole non potei fare a meno di baciarlo. Era semplicemente perfetto. Era la mia anima gemella.


PERCHE’ SIAMO COSI’ POVERI?

TENMA’S POV: guardai ad occhi aperti assieme a Fei l’ abitazione che si stagliava sulla città. “ quando siete ricchi esattamente?” chiedemmo in contemporanea sbattendo gli occhi e dandoci dei pizzicotti a vicenda per essere sicuri di non sognare.

Fù Sol il primo a rispondere: “possiedo la compagnia kurou” disse sorridendoci come se fosse la cosa più normale al mondo possedere una delle compagnie alimentari più sviluppate al mondo. “ io e Vlad possediamo la compagnia hyotani” disse Tsurugi indifferentemente.

Lo guardammo ad occhi aperti. Era una delle compagnie farmaceutiche più grandi al mondo. “possiedo la catena di ristoranti “blue way” disse infine atonamente Alpha. Io e Fei ci guardammo, invidiosi. Scoraggiati ci rannicchiammo nel nostro angolino emo mormorando frasi sconnesse. “siamo babbani” era l’unica riconoscibile.

Tracciammo cerchi sul terreno finché Sol e Alpha non vennero a recuperarci. “andiamo, vi facciamo fare un tour della casa” dissero, dividendoci. Tsurugi prese inaspettatamente la mia mano portandomi verso la cucina mentre Alpha portava Fei in camera.

Giunti lì il mio compagno mi sollevò facendomi sedere sul solido tavolo costruito con legno di quercia. Lo guardai, interrogativamente. “devi mangiare qualcosa, sei troppo magro” mi disse mentre metteva a cuocere due uova. “io....non ti attraggo con il mio aspetto?” chiesi tutt’un tratto consapevole della mia struttura pelle e ossa, totalmente diversa dal normale aspetto, molto più sinuoso dei normali omega. Tsurugi si girò di colpo ,e io temetti di aver detto qualcosa che non dovevo dire. “tu sarai sempre attraente per me, qualsiasi sia la tua forma fisica.

Non mi importa del fatto che tu sia pelle e ossa o che tu abbia delle curve. La prima cosa che mi ha fatto innamorare di te è stata il tuo carattere, baka” disse “io voglio solo che non mi stramazzi a terra dalla fame, voglio che tu sia sano e in forma. Voglio che tu abbia tutto e voglio essere io a dartelo.” Mi confessò carezzandomi dolcemente i capelli. “Tsurugi...”riuscii solo a dire, commosso.” E penso che Sol la pensi allo stesso modo” aggiunse voltandosi verso l’entrata della cucina. Lì vidi Sol.

“mi trovo a concordare” disse sorridendo il ragazzo dai capelli arancio, baciandomi la clavicola e facendomi rabbrividire sotto al suo tocco.”beh..eccoti servito “disse mettendomi davanti un piatto fumante. “Aligatou”dissi prendendo la forchetta che mi porgeva e iniziando a mangiare con gusto.


Fei’s pov: guardai quasi incredulo la camera dove il mio compagno mi aveva fatto entrare. Era a dir poco stupenda con quei mobili d’epoca e quel letto a baldacchino.

“io..non sapevo cosa ti piaceva, se ti va, potresti arredarla” disse a mo’di scusa. Lo guardai. Non trovavo le parole per descrivere quanto ero felice in quel momento. “ti ho comprato un regalo, so che non è molto, ma come ti ripeto non sapevo cosa ti piacesse.” Disse estraendo dalla cassettiera un piccolo pacchetto.

Incuriosito aprii delicatamente la scatola estraendone un piccolo coniglio verde. Lo guardai, sotto shock. Come faceva a sapere che, da piccolo ne avevo uno uguale? “non so perché l’ho comprato, so solo che quando l’ho visto in vetrina ho pensato a te” confessò senza il minimo imbarazzo Alpha. “grazie” sussurrai abbracciandolo d’impulso e baciandogli la guancia. Non sapeva che valore aveva per me il suo regalo.


TENMA’S POV: sbadigliando entrai nella camera che condividevo con Taiyou e Tsurugi, trovando quest’ultimo intento a leggere un libro, steso sul letto. Sorridendo mi accoccolai contro di lui beandomi del calore che emetteva. Poco tempo dopo sentii una mano che mi carezzava gentilmente la schiena. A quanto pare (stranamente) Tsurugi era in vena di coccole.

Non che mi lamentassi. Per niente. Cullato dal dolce tocco del mio compagno mi addormentai, felice.TENMA’S POV:aprii gli occhi ritrovandomi di fronte all’unica persona che non avrei mai voluto rivedere. Ella impugnava con noncuranza un pugnale costellato da smeraldi e lo faceva passare pigramente contro la coscia. Quando mi vide sorrise, sinistramente.

Mi guardai intorno. Tutto era nero, non c’era nessuno. “dove sono Tsurugi e Sol?” le urlai per tutta risposta lei scoppiò in una risata sguaiata. “non vedi? , ti hanno abbandonato, come tutti dal resto” disse ,divertita.” non è vero, loro mi amano” cercai di negare, ma lei prontamente ,schioccando le dita fece apparire un ologramma che mostrava Sol e Tsurugi con due sconosciuti. Spalancai gli occhi orripilato quando vidi che entrambe le coppie si scambiavano baci appassionati.”no..”sussurrai negando a me stesso la realtà, cercando di reagire al senso di vuoto che si era formato nel mio cuore. “come puoi vedere sei solo “disse la voce sadicamente.

“no..no “continuai a ripetere come in una litania infinita. “non puoi sfuggirmi” disse avvicinandosi minacciosamente. Terrorizzato mi accucciai tenendomi il capo tra le mani, chiudendo gli occhi e sperando che sparisse. Quando sentii le sue mani fredde, gelide che mi scuotevano la spalla,non potei fare a meno di lanciare un urlo. Tremando aprii gli occhi incrociando gli sguardi preoccupati di Tsurugi e Taiyou. “stai bene chibi-chan?, ti abbiamo sentito urlare “chiese quest’ultimo posandomi una mano calda sulla guancia. Tsurugi mi abbracciò mentre cercavo di calmare il violento tremore che squassava ancora il mio corpo.

“va tutto bene Matsukase,era solo un incubo” mi rassicurò il ragazzo dai capelli blu massaggiandomi delicatamente la porzione di pelle tra le scapole. “tranquillo, ci siamo noi qui” disse Sol baciandomi delicatamente le labbra mentre mi pettinava con cura i capelli, facendo passare abilmente le mani tra i ciuffi bruni. ”T-Tsurugi....Taiyou” singhiozzai abbandonandomi ad un pianto liberatorio mentre loro cercavano di calmarmi. “voi..starete con me per sempre, vero?” chiesi, incertamente.

“credo che si dica “finche morte non vi separi”” disse con un sorriso Sol intrecciando le dita con le mie. “baka Matsukase,  proprio da te fare domande del genere, è ovvio che rimarremo con te” disse Tsurugi distogliendo lo sguardo mentre un lento rossore gli incorniciava le gote. “aligato minna” dissi asciugandomi con decisione le lacrime con un braccio.

I miei compagni ,sorridendosi a vicenda mi abbracciarono,ogniuno da un lato.” ti proteggeremo, sempre” promisero cullandomi tra le loro braccia come se per loro fossi..importante. ora iniziavo proprio a crederlo. Con un sorriso tornai a dormire, sapendo che LEI non mi avrebbe più  perseguitato. Non sapevo quanto mi sbagliavo.


FEI’S POV: finii di abbottonarmi gli ultimi bottoni del pigiama, mentre mi scioglievo le due code. Una cascata di capelli verdi mi cadde sulle spalle, come al solito completamente aggrovigliata. Sospirando presi la spazzola, preparandomi psicologicamente ad almeno mezz’ora di sofferenza, tempo che avrei impiegato per disricarli tutti.

Incazzato presi la marea si capelli cominciando a trafficare con la spazzola. Pochi minuti dopo , i denti Mi si impigliarono in mezzo ai ciuffi , facendomi mordere il labbro dal dolore. Prima che potessi ricominciare a torturare i miei capelli però, sentii una mano che mi bloccava il polso. Voltandomi incrociati lo sguardo violetto di Alpha. “ permettimi di  aiutarti   “ disse togliendosi abilmente il manico di legno dalle mani.

Inaspettatamente, con molta dolcezza e maestria Alpha iniziò a snodarmi i nodi intricati. In una manciata di minuti aveva già finito e faceva scorrere le sue lunghe dita tra i miei capelli, soddisfatto del risultato. “ waa, sugoi “ esclamai esaminando l’impeccabile risultato.   “ esattamente come avevo calcolato  “ disse come se fosse un dato di fatto.

Mi trattenni dal ridacchiare . anche quando si dava delle arie era adorabile. “ daisuki   “ dissi appoggiandosi a lui. Carezzandomi una guancia Alpha mi depositò un piccolo bacio sull'angolo delle labbra. Con la sua solita, atona espressione Alpha mi sollevò, facendomi avvolgere le cosce attorno alla sua vita. Ridacchiando posai la mia fronte contro la sua mentre ci accoccolavamo sul morbido materasso. Beatamente posai la guancia sul solido petto del mio compagno , addormentandomi  al ritmo tranquillante del suo cuore.


Fei' s pov: aprii gli occhi, al suono della porta che cigolava. Sbattendo le palpebre per abituarmi all' opprimente oscurità, notai una figura famigliare che si apprestava a uscire da casa. Era mio padre. Spalancando, terrorizzato gli occhi mi alzai stentamente in piedi e, con passo barcollante cercai di raggiungerlo. Perché mi stava abbandonando?.

Abbracciando strettamente il mio peluche cercai di corrergli dietro, ma, ormai se n era già andato. Quasi al limite delle forze cercai di aggrapparsi alla maniglia della ma, purtroppo era chiusa a chiave.

Non c'era alcun verso di uscire. Ero bloccato in quello stanzino da 20 metri x 20. Rabbrividendo mi infilai sotto le coperte sperando che, magicamente papà ricomparisse. Dopo alcuni minuti, che quasi mi parvero ore sentii il ticchettio di alcuni passi e il famigliare rumore di una chiave che girava nella toppa.

Sorridendo sollevato scaraventai via le coperte e, stringendo il mio coniglietto aspetti pazientemente che papà comparisse. Al posto suo però vidi una figura nera, incappucciata, che, senza proferire parola mi strattonò fuori dalla mia abitazione, facendomi cadere il pupazzo a terra. Con le lacrime agli occhi cercai di allungarmi per raggiungerlo ma lo sconosciuto era troppo forte. “ lasciami andare, aiuto!   “ implorai, ma nessuno venne ad aiutarmi.

Tutti i vicini mi guardavano con occhi spenti, come se nemmeno mi riconoscessero. Cercai di dibattermi, di aggrapparsi a tutto ciò che trovavo ma l'uomo mi sospingeva inesorabilmente verso la berlina nera parcheggiata nel piccolo parcheggio. Venni gettato rudemente sul sedile di pelle mentre il conducente partiva sgommando.

Mi rannicchiai sul sedile, vestito solo con un misero pigiama di cotone  succinto. Volevo solo piangere ma non volevo mostrare loro alcuna  debolezza. Improvvisamente però la macchina inchiodò di colpo e un energumeno dai lunghi capelli biondi aprì la  portiera, prendendosi rudemente il mento tra le sue grosse mani pelose.  “ si , andrà molto più che  bene  “ disse soddisfatto prima di trascinarmi in uno scantinato, freddo e umido.

A quel punto, terrorizzato all’ estremo mi sedetti con la schiena contro una fredda colonna in marmo che occupava circa metà della stanza. Circa due ore dopo arrivarono un homo e una donna che mi guardarono dall' alto in basso , quasi fossi spazzatura. “ beh immagino che possa  andare   “ dichiarò con indifferenza l'uomo facendo cenno a due guardie di entrare. Con espressione imperturbabile i due mi presero entrambi per un braccio, portandomi alla mia futura dimora , o per meglio dire prigione.

Senza alcuna considerazione i due sconosciuti mi gettarono in uno stanzino delle scope dove era stato allestito un giaciglio improvvisato. Tremando mi stesi sulla paglia sporca, non sapendo ancora cosa mi aspettava dal destino. L’indomani venni svegliato bruscamente da una cameriera , che senza dire una parola mi mise in mano uno spolverino.   “ pulisci   “ mi ordinò senza degnarmi di nessun altra attenzione. Maldestramente iniziai a passare il piumino a caso, sperando di far bene.

Non riuscivo ancora a capire cosa stava accadendo. Immerso nei miei pensieri non notai l’imponente vaso finché non ci andai a sbattere contro mandandolo in mille pezzi. Subito sentii sbattere la porta dello studio adiacente, da dove uscì l' uomo che mi aveva  rapito. “  Marmocchio insolente!  Gridò facendomi accapponare la pelle dalla paura. Prima che potessi anche solo spiegare lo sconosciuto mi colpì con un violento ceffone, mandandomi a sbattere contro l’armadio lì vicino.

Scosso dal dolore non riuscii a fare nulla. Stetti fermo come una statua mentre l’uomo infieriva su di me. Alla fine ero talmente ricoperto di lividi da non riuscire quasi più a riconoscermi. Quando l’uomo se ne andò, zoppicando,  e alle volte strisciando riuscii a sgattaiolare fuori dalla finestra.

Fei's pov: ancora scosso dal terrore sentii qualcuno che mi scuoteva . aprendo gli occhi incontrai il volto preoccupato di Alpha. Senza dire una parola lo abbracciai, bisognoso del suo calore. Sorprendentemente lui ricambiò l’abbraccio, stringendomi a sé mentre si appoggiava contro i morbidi cuscini in piuma d' oca. “ schhh, era solo un  incubo  disse con voce suadente mentre mi massaggiava lo sterno cercando di calmarmi.

Non riuscii a proferire parola. Persino le dita delle mani continuavano a tremarmi. “ Fei, piccolo, ascoltami, ci sono qui io, ti prometto che ti proteggerò, ad ogni  costo  “ mi promise mettendo la mia mano sul suo cuore pulsante.   “ ho avuto  paura  .. Ero ritornato in Quel posto   “ dissi con voce tremante.    “ non permetterò a nessuno  di portati via da  me   “ asserì con sicurezza baciandomi con dolcezza. In quel bacio mi persi. Dimenticai LUI , dove mi trovavo e persino come mi chiamavo.

Ero insieme ad Alpha e questo era tutto ciò che mi importava. Con baci e carezze placò il mio tremore, con suadenti promesse placò il panico che mi aveva riempito il cuore. C’eravamo solo io e lui.  “ daisuki leelan  “ sussurrò al mio orecchio mentre si alzava portandomi in braccio in stile principessa. Non gli chiesi dove stessimo andando. Sapevo che con lui sarei stato al sicuro. Inaspettatamente ci ritrovammo in cucina.

Con delicatezza mi posò sul bancone in marmo in cucina mentre apriva un armadietto della cucina estraendone un piccolo pentolino. “ cosa stai  facendo  “ ? Chiesi incuriosito vedendolo svuotare alla interno del pentolame circa un bicchiere di latte. “ latte e miele   “ rispose accendendo il gas e mettendoci sopra il pentolino. Quando fu' soddisfatto della temperatura prese una tazza dalla lavastoviglie  e il barattolo di miele da una mensola lì vicino. Ne mischiò un paio di cucchiai con il latte fumante e me lo porse.   “ ti aiuterà a calmarti  piccolo “ disse mettendomi la tazza tra le mani.

Curiosamente presi un sorso del non del tutto convinto della sua  “   prodigiosità “  . quando però il connubio tra la dolcezza e la consistenza cremosa del latte incontrarono il mio palato mi dovetti ricredere. Era delizioso. Rinvigorito da questa nuova scoperta sorseggiai con gusto il liquido, leccandomi con soddisfazione le labbra quando lo finii. Constatai , con mia grande sorpresa che mi aveva davvero  calmato. Meglio?   “ mi chiese con sguardo preoccupato Alpha.  “ si,  grazie   “ dissi abbracciandolo.

Subito lui mi prese tra le sue braccia, mentre io iniziavo a sfregarmi gli occhi, assonnato. Soffocando uno sbadiglio misi le braccia attorno alla sua vita, e cullato dal suo tenue calore , mi addormentai finalmente in pace con me stesso.

   
 
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