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Autore: ARed    23/11/2016    10 recensioni
Isabella ha trentadue anni ed è madre di due figli, Charlie (nove anni) e Renèe (tre anni), è sposata con James Tanner, importante uomo d’affari di New York.
Il loro non è un matrimonio felice, Isabella lo sa, e non reagisce, per il bene dei suoi figli.
Ma quando arriva Jacob, suo fratello, le cose cambiano, grazie anche all’entrata in scena del consulente legale di suo marito, Edward Cullen.
" « Grazie Renèe, ti voglio bene », quel disegno rappresentava benissimo la sua famiglia: mamma, lui e la piccola."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, James | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Dove eravamo rimasti..
Bella va a prendere Renèe all’asilo, ma la maestra le dice che è venuta il padre a prenderla, preoccupata chiama James, ma lui non risponde al telefono, chiama così Edward. Lui suggerisce di andare al Country Club, è li che trovano la piccola, il padre voleva presentarle il fratellastro. Bella si arrabbia e discute con James, aveva paura che lui gliela volesse portare via.
I bambini scoprono di avere un fratellastro e di questo rimangono molto delusi, Bella porta i bambini a casa con Edward, dove passano la serata a vedersi un film.
 
CAPITOLO XV
 
PRIMAVERA
 
EDWARD

 
21 MARZO 2016

« Direi di si », le risposi prendendola per mano e trascinandola in salotto, anche i bambini si erano accorti di quanto Bella fosse importante per me. Ero felice di poter far parte della loro vita. Chissà cosa avevano in mente le due pesti.
« A cosa? », mi domandò Bella sedendosi accanto a me e prendendomi la mano per giocare con le mie dita, sembrava che la cosa la rilassasse.
« Al loro piano.. è un bel piano », le risposi dandole un bacio sulla fronte, ma Bella mi allontanò mettendo entrambe le mani sul mio petto.
« Potrebbero vederci »
« Scusami », le risposi, aveva ragione, i bambini avevano subito abbastanza danni in quella giornata, non era il caso di vedere la madre mentre bacia un altro, anche se il loro piano prevedeva che ci mettessimo insieme.
« Non devi scusarti, passerei ore a baciarti. Oddio sembro un adolescente », disse mettendo entrambe le mani sul volto.
« Direi una bellissima adolescente », lee dissi togliendo le sue mani dal suo bellissimo viso, non mi poteva impedire la visuale sui suoi bellissimi occhi.
« Sembravi tranquillo oggi in macchina », disse lei cambiando discorso e voltandosi verso di me.
« Fingevo, se mi fossi mostrato agitato ti saresti agitata ancora di più  », le risposi sincero, anche io avevo avuto paura, non ero sicuro che la bambina si trovasse al Country Club, ma avevo dovuto fingere, Bella era sconvolta quando ero andato a prenderla davanti all’asilo. Era terrorizzata all’idea di non rivederla più, e lo ero anche io.
« Dopo i miei figli, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata », disse stringendo forte la mia mano, leggevo la verità delle sue parole nel suo sguardo sincero, nel volermi dire tutto solo con gli occhi, e lei magicamente ci riusciva sempre. Sapere quanto ero importante per lei mi riempiva d’orgoglio, e non in senso negativo, perché anche lei per me era tra le cose più bella della mia vita, ed anche i suoi figli.
« Allola Eddy, hai portato i fiori alla mamma? », disse la voce squillante e dolce della piccola mentre rientrava in salotto con il fratello.
« No principessa.. », risposi non capendo il perché della sua domanda.
« Male Eddy », disse lei scuotendo la testa e mettendosi le mani nei fianchi, era davvero tenera.
« Domani porterò i fiori più belli. Promesso », risposi mettendomi una mano sul cuore.
« Ma dovevi oggi Edward! »
« Perché campione? »
« Ma Eddy oggi è plimavela!! L’ha detto Mrs. Honey! », oh cavoli avevano ragione.
« Mi faccio perdonare subito, vedo se c’è un fioraio aperto e ve le porto, anche a te Charlie? », vedevo Bella divertita dalle mie parole, mentre tratteneva le risate incrociando le braccia al petto.
« Sono sicura che i fiori di domani, saranno più belli. Adesso è tardi », mi salvò Bella, non sapendo che io mi sarei alzato davvero per andare a cercare l’unico fioraio aperto a quell’ora, solo per vederle felici.
« Va bene mamy », disse Renèe trattenendo uno sbadiglio, era stata una giornata lunga per lei e il fratello, sembrava che la notizia di avere un fratellastro non gli avessi colpiti più di tanto, ma sentivo che prima o poi sarebbero crollati, ed io avrei preso volentieri a pugni James che non si meritava di essere il padre di due creature così meravigliose e dall’animo puro.
« Vuoi andare a nanna principessa? », le dissi alzandomi, era tardi.
« Si », la presi in braccio e lei si accoccolò al mio petto, Bella sorrideva, sembrava felice ed anche Charlie ci guardava in modo strano, anche lui sembrava felice.
« Dai portiamo questa bimba biricchina a dormire, poi tocca anche a te Charlie, che domani c’è scuola », disse Bella avvicinandosi e dando un bacio a sua figlia e guardando me intensamente negli occhi.
Sembrava tutto così naturale, sembravamo una famiglia, e la cosa mi piaceva da matti. Come aveva potuto James rovinare tutto questo?
« Vieni in braccio a mamma Charlie? »
« Sono grande mamma! », rispose lui fiero della sua età, lei gli accarezzò una guancia e lo prese per mano.
Mettemmo a dormire prima la piccola, che non ci fece uscire dalla sua stanza senza prima averle raccontato una favola, l’accontentai raccontandole l’inizio di Cenerentola, prima di vederla chiudere gli occhi ed addormentarsi. Era un angelo, un piccolo angelo, che non meritava di soffrire.
Charlie si addormentò senza problemi, ma mi sorprese quando pretese il bacio della buonanotte da entrambi, erano davvero dei bambini speciali.
« Stanno dormendo ora »
« Si.. », Bella si voltò verso di me e mi mise le mani al collo, io le circondai la vita con le braccia, « Baciami », non me lo feci ripetere due volte prima di posare le mie labbra sulle sue.
Il bacio divenne più passionale quando socchiuse le labbra permettendomi di cominciare a giocare con la sua lingua, aveva un sapore dolce, sapeva di Bella, era unica, ed io per lei avrei fatto qualsiasi cosa.
« Te lo hanno mai detto che baci da Dio? », mi disse ansimando staccandosi da me.
« Si, ma mi piace sentirmelo dire », le rispose stringendola ancora di più a me, mi piaceva il contatto fisico che avevo con lei.
« Spero di essere l’unica a.. »
« Sei l’unica ad avere l’onore di baciarmi, e sono sicuro di essere l’unico ad avere l’onore di baciarti », le dissi riprendendomi le sue labbra e togliendole ogni dubbio.
 
22 MARZO 2016
Il Country Club al mattino era vuoto, se si escludevano le vecchiette che prendevano il caffè sul portico che dava sui campi da golf. Mi diressi immediatamente alla reception, Bella non sapeva che mi sarei recato in quel posto da lei tanto odiato. Ma il giorno prima, quando eravamo venuti a prendere la piccola, mi era venuta un’idea.
« Buongiorno, il signor Tanner è qui? », domandai alla ragazza seduta dietro all’elegante bancone.
« Lei è l’avvocato Cullen? »
« Si », come faceva a conoscermi?
« Mi ricordo di lei alla cena di Natale », disse sorridendo, « Il signor Tanner è fuori per tutta la mattinata », mi rispose in modo cordiale facendomi felice.
« La sua segretaria, Jane, se non mi sbaglio, è qui? »
« Certo, la può trovare nel suo ufficio »
« Perfetto, grazie », dissi dirigendomi verso la sezione amministrativa del Country Club.
Trovai Jane china su dei fogli, non aveva notato la mia presenza.
« Buongiorno signorina », le dissi palesando la mia presenza.
« Buongiorno avvocato », rispose in modo composto aggiustandosi la giacca.
« Volevo farle due domande, se è possibile », dissi sedendomi davanti a lei, che mi guardava impaurita.
« Certo.. ma.. il signor Tanner non è qui.. »
« Se lei non glielo dice, lui non lo saprà », risposi accavallando le gambe e puntando il mio sguardo su di lei.
« Cosa vuole sapere? »
« Lei sa che il suo capo e la moglie stanno divorziando », le dissi, ma lei sembrò colpita dalle mie parole, James non aveva ancora diffuso la notizia.
« Non credevo, mi aveva detto che c’erano dei problemi, ma non ha mai parlato di divorzio », come immaginavo.
« Da quanto lavora qui Jane? »
« Da circa cinque anni », rispose cominciando a torturarsi le dita.
« Com’è il suo rapporto con il signor Tanner? »
« Che cosa vuole da me avvocato? », disse alzando il tono della sua voce, non volevo che qualcuno ci disturbasse, volevo delle risposte da lei, era arrivato il momento di entrare nei panni dell’avvocato Cullen, quello serio, che non perde mai una causa.
« Risposte, ma si calmi, la prego », dissi sfoderando il mio miglior sorriso, non mi piaceva quella situazione.
« Sto rischiando di perdere il mio lavoro », era agitata stare in contatto con James tutto quel tempo non doveva essere semplice per lei.
« Non succederà, stia tranquilla »
« Che altro vuole sapere? », domandò incrociando le braccia al petto ed evitando il mio sguardo, sentivo quanto si sentisse in imbarazzo e poco a suo agio.
« Risponda alla domanda di prima », la vidi indecisa, aveva paura a parlare.
« È un ottimo capo, svolge perfettamente il suo lavoro », su questo non avevo dubbi, James era bravo nel suo lavoro, il centro era cresciuto molto da quando lui si era messo alla guida.
« Con lei com’è? »
« Molto educato, professionale », sentivo che non mi stava dicendo tutta la verità.
« Ha mai avuto rapporti con il suo capo? », domandai diretto, non avrei voluto farlo, ma era l’unico modo per farla parlare. Jane divenne tutta rossa, sembrava volesse sprofondare sotto la scrivania.
« Come si permette di fare una domanda del genere? »
« Lei ci è andata a letto si o no? La domanda è semplice », sapevo che per lei non era una situazione semplice.
« Io.. esca da qui per favore », ero consapevole del male che le stavo facendo, ma tutto questo era inevitabile, James era stato bravo a non lasciare tracce delle sue amanti. Tranne Victoria, ma avevo bisogno di più prove, per distruggere James Tunner, volevo togliergli tutto. La mia non era cattiveria, era senso di giustizia, era il vedere quei bambini soffrire per un padre che non gli aveva mai amati nel modo in cui meritano.
« Solo quando mi avrà dato le risposte che cerco », risposi freddo.
« Si.. mi sono intrattenuta più volte in ufficio con James, oltre l’orario lavorativo », rispose confermando i miei sospetti, lei era una delle sue donne fisse.
« Vi siete visti anche altrove? »
« No.. ma »
« Ma? », la incalzai.
« Spesso succedeva anche in occasione dei viaggi d’affari, che James fa ogni mese »
« Lei lo accompagna sempre? »
« Si », rispose rivolgendo lo sguardo alla grande vetrata che dava sui campi da golf, era una bella giornata di inizio primavera, il sole splendeva alto e fiero. Notai i suoi occhi lucidi, probabilmente si era innamorata di James, mentre lui l’aveva solo usata per il suo piacere personale.
« Mi dispiace, non volevo farla piangere »
« Non è colpa sua, sono io la stupida che non riesce a dirgli mai di no. Ti ammaglia con le parole, ti fa sentire la persona più importante del mondo, la più bella. Ed io come un’illusa ci casco sempre. Per lui sono solo scopate e, nonostante io ne sia consapevole, continuo a concedermi a lui », disse non trattenendo più le sue lacrime, che cercò di asciugare con i Klennex che aveva a portata di mano, probabilmente non era la prima volta che piangeva per lui.
« Lei è innamorata di lui? », domandai più come amico, le mie risposte le avevo ottenute, ma per ottenerle avevo fatto piangere una donna, e di questo non ne andavo fiero.
« No.. come posso amare un uomo che mi usa? Posso dire di essere attratta, ammagliata da lui, ma non innamorata. Rischierei di farmi male e tanto », mentiva, ma non a me, lo faceva a se stessa per proteggersi, come aveva fatto Bella, che aveva smesso di amarlo per non continuare a farsi del male.
« La signora Tunner sta divorziando, vero? », domandò quando aveva asciugato le sue lacrime.
« Si »
« Mi creda, non mi sto illudendo che James lo abbia scelto, sono sicura che si stata Isabella a chiedere il divorzio », annuii alla sua affermazione, « Lei e i suoi figli non si meritano uno come James », la sua frase era ambigua.
« In che senso scusi? »
« Non mi fraintenda, la prego, quello che voglio dire è che.. James non merita di avere una famiglia bella come quella che ha con Isabella. Io ieri l’ho vista sa? », disse facendo un debole sorriso, « Aveva in braccio Renèe e teneva per mano Charlie, eravate belli. Ho visto nel suo sguardo la preoccupazione e l’amore che prova verso quei bambini. Non ho mai visto tutto questo in James, per questo non posso essere innamorata di un uomo del genere. Ed è per questo che oggi stesso mi licenzierò »
« Come? Ne è sicura? », non riuscivo a credere alle parole di quella donna.
« Credo sia l’unico modo per recuperare quel poco di dignità che mi è rimasta! », disse facendo un sorriso amaro, quel sorriso che solo una donna ferita nel profondo poteva avere.
« Se le serve un aiuto, per trovarsi un nuovo lavoro, non esiti a contattarmi », se si stava licenziando, era perché io l’avevo fatta parlare.
« Grazie.. se ha bisogno del mio aiuto.. io ci sono.. devo fare qualcosa per chiedere perdono a Isabella »
« Lei capirà, forse è l’unica che ti capirà, ma se te la senti, il giorno dell’udienza in tribunale, ti andrebbe di testimoniare? », la vidi impaurirsi alle mie parole, « L’udienza sarà chiusa al pubblico, tutto quello che verrà detto in aula rimarrà in aula, ad eccezione della sentenza », la rassicurai.
« Ci sarò »
« Prefetto, allora la aspetto nel mio ufficio i prossimi giorni. Così da concordare quello che dirà in tribunale davanti al giudice », dissi alzandomi e porgendole la mano che lei prontamente strinse.
« Si.. comincio a raccogliere le mie cose, è tempo di ricominciare e magari trovare un uomo che mi ami e che non veda solo il mio corpo », disse sicura di se, i suoi occhi erano ancora pieni di lacrime, ma ero sicuro che quello sarebbe stato il suo nuovo inizio.
« È il primo giorno di primavera.. la natura rinasce ed io insieme a lei »
« Mi piace la sua motivazione, andrà tutto bene, ne sono sicuro »
Uscii dal Country Club contento del mio lavoro, la mia non era presunzione, ma forse avevo salvato una donna dal baratro in cui stava cadendo per colpa di quella sottospecie di uomo che si ritrovava come capo.
Come promesso a Renèe passai dal fioraio e mi feci confezionare due bouquet, « Signore che fiori vuole? », mi domandò la fioraia.
« Prenda spunto del primo giorno di primavera, ma in quello più piccolo ci metta anche delle roselline », Renèe ne andava matta.
« Ecco  a lei », mi disse porgendomi i due bouquet, aveva fatto davvero un’ottimo lavoro, si era lasciata ispirare ed aveva creato due piccoli capolavori.
« Grazie, sono perfetti », dissi mentre pagavo.
« Sono per due donne speciali, immagino. Quello più piccolo è per sua figlia, vero? », mi domandò lasciandomi di sasso, ed ora cosa rispondevo?
« Si », la mia risposta uscii da sola dalle mie labbra, perché in cuor mio vedevo Renèe e Charlie come figli miei.
 
BELLA
Il primo giorno di primavera era stupendo, non dico che facesse caldo, ma nell’aria si respirava un qualcosa di nuovo, di positivo. Una nuova energia.
Charlie era ancora scosso da quello che era successo il giorno prima, cercava di fare l’adulto, ma sapevo che prima o poi sarebbe crollato, io sarei stata li, sarei stata la sua roccia.
Avevo sentito Edward in mattinata, mi aveva detto che aveva molto lavoro da fare, ma che sarebbe passato dopo cena a vedere i bambini, ed anche me. Ma questo lo aveva aggiunto alla fine.
« Pronto », risposi vedendo il numero fi James comparire sullo schermo, non ero felice di sentire la sua voce.
« Isabella, ciao come stai? »
« Cosa vuoi James? », risposi tagliando corto.
« Come siamo acide.. si sente che sei in astinenza », le sue parole non mi colpirono, ormai lo conoscevo, non c’era nulla di cui stupirsi.
« Vogliamo arrivare al dunque? Quindi ripeto cosa vuoi? »
« Ho pensato alle tue parole e.. hai ragione dovevamo preparare i bambini all’incontro con JJ », James che mi dava ragione era una cosa più unica che rara.
« James.. arrivi tardi, i bambini sono ancora scossi da quello che è successo ieri », dissi con tutta la calma del mondo. Non ero contraria al fatto che i bambini conoscessero il loro fratello, ma avevano bisogno di tempo.
« Non dico subito, ma.. decidi tu », cosa ne avevano fatto del mio ex marito? Chi era quest’ uomo?
« Vieni a casa sabato pomeriggio, da solo. Poi fai arrivare Victoria e il bambino. Voglio che sappiano tutta la verità, e sarai tu a dirgliela », dissi mentre vedevo il portone dell’asilo di Renée che veniva aperto.
« Ok.. Senti Isabella, non divorziamo, non rendiamo pubblica questa cosa, diventiamo una coppia aperta », ecco che ritornava ad essere l’uomo che conoscevo, mi ero illusa, James Tanner non sarebbe mai cambiato.
« Questo nei tuoi sogni », risposi concludendo la telefonata, ma da dove gli venivano fuori certe idee?
« Oggi mamma voglio la pasta al pomodoro per cena », disse Charlie mentre eravamo in ascensore.
« Per te piccola va bene? »
« Sii ». rispose lei entusiasta.
« Pasta al pomodoro sia »
Quando le porte dell’ascensore si aprirono trovammo una bella, anzi bellissima sorpresa ad attenderci. Edward in tutto il suo splendore ci aspettava davanti alla porta di casa. Nell’aria si sentiva un buonissimo odore di fiori e lui stava nascondendo qualcosa dietro la schiena.
« Eddy! », urlò Renèe correndo verso di lui che si abbassò per darle un bacio sulla fronte.
« Ciao principessa »
« Ciao Edward », lo salutò Charlie, erano così felici entrambi di vederlo. Vedevo Edward in difficoltà, per questo mi affrettai ad aprire la porta di casa e far entrare tutti.
« Principessa questo è per te », disse porgendo a mia figlia un piccole mazzo di fiori, cìerano tanti fiori diversi, ma le roselline la facevano da padrone.
« Buona primavera principessa », ma quanto era dolce quell’uomo? Se non ci fossero stati i bambini gli sarei saltata addosso.
« Glazie Eddy! Hai mantenuto la plomessa », la mia bambina era entusiasta del regalo appena ricevuto.
« Sempre piccola », forse era vero, mi stavo innamorando di Edward giorno dopo giorno.
Mi sedetti sul divano per godermi la scena, poco dopo mi raggiunsero, Edward si sedette alla mia sinistra e Charlie accanto a lui, « Non mi sono dimenticata di te, buon inizio primavera Bella, la stagione dell’anno dove tutto rinasce », mi disse mentre mi passava un bouquet bellissimo, era fatto di ogni tipo di fiori, era un tripudio di colori e profumi. Come poteva un uomo essere così perfettamente romantico?
« Grazie », dissi commossa dal suo gesto e dalle sue parole.
« Sei ploplio blavo Eddy », disse mia figlia, che si era seduta sul tavolino da caffè, di fronte a noi. Sapeva che era una cosa che non mi piaceva, ma sapeva anche che in quel momento non l’avrei mai rimproverata. Era furba, come sua zia Alice.
« Per te ometto ho i biglietti della partita di baseball più attesa dai cittadini di New York! », disse tirando fuori dalla tasca della giacca una busta.
« Intendi i Yankees contro i Mets? »,, domandò mio figlio con una strana luce negli occhi.
« Esatto! »
« Sei un grande Edward! », disse mio figlio dandogli il cinque, lo aveva reso felice.
« Ma sempre con il consenso della mamma », disse Edward rivolgendosi a me, come potevo dire di no? Se con un semplice gesto aveva reso felice mio figlio?
« Si, ma guai a voi se mi portate delle cheerleader in casa! »
« Promesso », rispose Charlie abbracciando Edward.
« Forza Yankees? », domandò dubbioso mio figlio, lui era un fan sfegatato di quella squadra.
« Mi sembra ovvio! », disse Edward ed il sorriso di mio figlio si allargò ancora di più, se mai fosse possibile.
« Eddy dai un bacino a mamy? », disse mia figlia, che era ancora seduta sul tavolino con il suo piccolo bouquet in mano. Ma cosa le passava per la testa?
« Sulla guancia », precisò Charlie, qualcuno era geloso.
« Ogni vostro desiderio è un ordine », rispose lui mettendo una mano sul mio fianco e dandomi un bacio sulla guancia, mentre sentivo i miei figli sorridere felici.
 
 
 
 
 
Buona sera, eccomi con il nuovo capitolo, cosa ne pensate di Jane? Ha fatto bene? Ed Edward è stato troppo duro con lei? E della richiesta di James?
Oddio vi sto facendo troppe domande, quando invece vi vorrei ringraziare per aver scelto di leggere e di cominciare a luglio questa avventura insieme a me. Grazie 💗
Fatemi sapere cosa ne pensate, e se vi piace il “dove eravamo rimasti..”, all’inizio di ogni capitolo.
Lo so siamo quasi in inverno, e nella maggior parte d’Italia piove, ma riscaldiamoci il cuore pensando alla primavera.
 
A settimana prossima, un bacio!
 
PS. Ragazze, amiche mie, che amate i Robsten, un po’ di giorni fa ho pubblicato nella sezione Cast Twilght la prima parte di una storia che vede loro due come protagonisti. Si intitola The Truth, e presto pubblicherò la seconda e ultima parte. Fatemi sapere cosa ne pensate. 💗💗
   
 
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