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Autore: cin75    27/11/2016    6 recensioni
Jared e Jensen non si sopportano. Si odiano , letteralmente. Sono decisamente diversi. Litigano su tutto e tutti. I loro mondi sono uno l'esatto contrario dell'altro. Fosse per loro, si annullerebbero a vicenda.
Ma succede qualcosa.
Si innamorano e i loro mondi così diversi smettono di esistere.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Passarono otto lunghi anni da quel momento e da quando Jody, fidandosi solo del suo istinto femminile, dopo un paio di settimane che li vedeva entrare ed uscire, sgattaiolando furtivi,  da un locale in vendita che era vuoto, invitò i due ragazzi ad abitare nell’appartamento appena sopra il suo bistrò.
 
“Non lo usa nessuno da anni. Almeno ci sarà qualcuno che lo spolvererà ogni tanto!!” fu la motivazione che diede a quell’inaspettata offerta e che i due ragazzi accolsero con entusiasmo. E poi sentirli litigare per il disordine di Jensen,  o per l’eccessiva puntigliosità di Jared, mentre cercavano un equilibrio in quella loro nuova convivenza era uno spasso.
Jody, di tanto in tanto, quando nel locale c’era il silenzio, li sentiva sbraitarsi contro, proprio come una coppietta che impara a conoscersi.
 
“Ma quanto ti costa gettare i tuoi vestiti nel cesto della biancheria invece che sul pavimento?! Non siamo all'Inferno. Il caos non....”
“E a te quanto ti costa smettere di fare Mastro Lindo e lasciarmi un attimo di privacy!? Angioletto rottamato!!”
“Il soggiorno è zona neutra e non il tuo spogliatoio!”
“Lo so , ma devo andare a lavoro e devo pur cambiarmi da qualche parte, dato che tu stai ore nel bagno per sistemarti quei dannati capelli. Anzi, devo aspettare ancora tanto per vederteli più corti??!”
“Non devo dare conto a te del mio aspetto!”
“Certo che non devi, ma poi non lamentarti se ti chiameranno Miss, uno di questi giorni!”
“Ti odio!”
“Tranquillo, il sentimento è reciproco!”
 
E a quel punto, Jody, dal piano di sotto, scoppiava a ridere di cuore.
 
 
Passarono sette magnifici lunghi anni da quando Jensen poggiò la sua mano sul viso di Jared e Jared annullò definitivamente lo spazio tra loro con un bacio all’inizio timido e incerto ma che poi, dopo uno sguardo ammiccante da parte di entrambi, divenne appassionato e languido.
 
E quelli furono anni fatti di una passione sempre più emozionante e sorprendente e un legame che via via, giorno dopo giorno, si faceva sempre più profondo.
In quegli anni , Jared trovò lavoro in una biblioteca e lo adorava quel lavoro poiché leggere e conoscere il più possibile era sempre stata una sua grande passione. Storia, filosofia, etica, umanistica. Tutto quello che poteva leggere , Jared lo leggeva e lo faceva suo.
Jensen, invece, più incline alle cose…fisiche, era riuscito ad entrare nel corpo dei vigili del fuoco del posto, dopo aver dato prova di conoscere il calore e il “comportamento” del fuoco. Chi meglio di lui, un ex demone, poteva conoscere ciò di cui era fatta la sua casa fino a poco tempo prima?

Poi, una sera era successo.
Jensen si era ferito durante un intervento e quando era rientrato nell’appartamento che divideva con Jared, il giovane si era allarmato nel vedere le sue ferite, anche se non gravi.
Erano seduti sullo stesso divano. Jared in un preoccupato silenzio disinfettava un taglio sul volto di Jensen e Jensen, colpito da quella dolce preoccupazione che gli veniva mostrata, posò una docile carezza sul volto di Jared.
Fu come qualcosa che veniva svelato. Che non aveva più motivo di rimanere segreto. Uno scambio di sguardi. Poche parole quasi sussurrate. Timidamente confidate.
 
“Va tutto bene! Sto bene! Non preoccuparti!”
“Non voglio che tu soffra o che ti accada qualcosa!”
 
E poi arrivò.
Il bacio. Quel bacio.
Fatto di sospiri e gemiti sorpresi. Fatto di sapori nuovi, sensazioni sconvolgenti tanto da mettere in subbuglio l’intero loro essere. Intriso di una flebile paura. Incoraggiato dal battito entusiasta dei loro cuori.
Le mani che cercavano un appiglio sicuro sulle braccia, tra i capelli, lungo le schiene in tensione. Le dita che volevano stringere per non lasciare andare. Gli occhi che si rifiutavano di smettere di guardarsi e godere di quello che vedevano nei propri riflessi.
Quella meravigliosa e struggente mancanza di fiato. La risata nervosa nel vedere le labbra arrossate e gonfie e poi…
E poi la voglia di ricominciare e scoprire di più. Di sapere che cosa ci fosse oltre quel bacio!
E ci fu tanto dopo quel bacio. Meraviglioso, eccitante, inebriante, avvolgente , sconvolgente “tanto”!!
 
Ed ora…
Ora, dopo quegli anni, i due erano, placidamente stesi uno accanto all’altro, nel loro letto. Quel letto che ormai condividevano da quella che sembrava una meravigliosa infinità.
Jared protetto dal forte abbraccio di Jensen, che se ne stava con la schiena appoggiata allo schienale del letto, respirava a tempo con il respiro del compagno.
Non una parola.
“Ehi! piccolo. Tutto bene?!” azzardò Jensen, sorpreso da quel silenzio.
“Tutto meravigliosamente!” fu la risposta che fece sospirare il biondo. “Perché?!” chiese poi Jared.
“Mi sembravi silenzioso….quasi assente!”
“Pensavo!” rispose l’altro.
“A cosa?!” chiese ancora, mentre gli accarezzava la schiena madida ancora con il sudore del loro fare l’amore.

I due erano due amanti appassionati e mai egoisti nel darsi e nel donare. E non importava chi dei due , nel momento della passione fosse…a guidare le danze….quel loro amarsi era sempre completo. Una piena partecipazione. Muscoli che si contraevano e si tendevano estasiati dalla passione. Le dita che seguivano ogni movimento dei corpi uniti. Labbra che cercavano di saziarsi l’una dell’altra senza mai riuscirci. I corpi che cercavano di avvicinarsi fin quando era possibile, cercando di non separarsi mai, cercando di sopportare la sublime scarica di piacere finale, tremando insieme.
Mani che con una dolce decisione sollevavano le gambe per cercare più contatto intimo.  Spingendosi con passione l’uno contro l’altro.
Il calore dell'Inferno, la beatitudine del Paradiso che convergevano nel piacere più umano.
Auspicando disperatamente di provare quel sublime ultimo piacere e al tempo stesso pregando di inebriarsi ancora di quello stesso piacere.
Fremendo all’unisono come all’unisono le loro voci gridavano il nome l’uno dell’altro. Crollando estasiati e sfiniti e appagati uno sul cuore dell’altro.
 
Jared tirò un lungo e profondo respiro, respirando insieme all’aria , l’odore di Jensen e beandosi di quella meravigliosa essenza.
“Pensavo a quanto ti amo, Jensen!” disse tutto di un fiato.
Jensen sorrise a quella dichiarazione e sistemandosi meglio, si tirò su a sedere in modo da poter avere Jared nella sua visuale, anche se lo tenne sdraiato sul materasso, accanto a lui.
“Amore mio, lo so. E tu sai quanto io ami te. Ma perché oggi, ora, questo sembra turbarti?!” chiese dolcemente accarezzandogli il torace.
“Non mi turba affatto!” lo rassicurò Jared.
“E allora, cosa?!”
“Il fatto è che ho capito che per te rinuncerei alla mia casa!”
“Jared..” fece a quel punto decisamente sorpreso e forse sconvolto Jensen.

Aveva capito che cosa intendesse Jared, a quale casa facesse riferimento quella sua frase. Sapeva che l’ex angelo lo amava. Lo amava davvero. E glielo aveva dimostrato in infiniti modi e infinite maniera e sapeva che lui lo amava profondamente nello stesso identico modo.
Ma l’ammettere di amarlo fino a voler rinunciare al Paradiso non lo aveva davvero messo in conto. Era una responsabilità troppo grande e che Jensen temeva di non meritare.
Lui era comunque un ex demone. E forse lo sarebbe stato di nuovo. “Jared, tu…”

“Per te rinuncerei a tornare in Paradiso.” lo anticipò Jared, sorridendogli amabilmente.
“Jared ascoltami, piccolo!” fece deglutendo ansia, Jensen. “So che mi ami. E tu sai che io amo te, ma io non…”
“Tu non mi ami abbastanza?!” fece alquanto intimorito.
“NO!!” quasi gridò Jensen e si affrettò a spiegarsi. “Io non merito una tua simile rinuncia.” lo spiazzò. “Chiedimi di rinunciare al mio Inferno. Chiedimi di rimanere umano. Chiedimi di accontentarmi di vivere e fissare il Cielo sapendo che ci sei tu oltre quel blu immenso, oltre le stelle, oltre il nero della notte e lo farò. Ma non chiedermi di farti rinunciare al tuo Paradiso, perché non lo merito. Per quanto io ti ami, non lo merito!” fece sentendo tutto il peso di quella sua confessione.
Per un attimo Jared lo guardò così intensamente che a Jensen parve di rivedere lo sguardo deciso e severo dell’angelo che dibatteva con lui di fronte ad una vecchia gioielleria.

Un attimo dopo, Jared era issato contro di lui e lo baciava con intensità, con passione. Quasi con disperazione.
“Jared…” sussurrò quando il giovane gli liberò le labbra.
“Non sei tu a chiedermi di rinunciare. È una mia scelta e ne accetterò ogni conseguenza.” Fece baciandogli ancora le labbra che tremavano per l’emozione.
Jensen si abbracciò a lui. Si abbracciò forte ringraziando segretamente per quella bellissima quanto inattesa dichiarazione.
“E così sia!” fece poi staccandosi appena e riprendendo il controllo. “La tua scelta sarà anche la mia!”
“Non devi farlo se non lo vuoi davvero!” ci tenne a precisare Jared, anche se sul suo viso un immensa gioia stava già prendendo il sopravvento.
“E’ una mia scelta e ne accetterò ogni conseguenza!” lo parafrasò e poi allungando una mano verso il comodino posto al suo lato del letto, aprì il cassetto e ne tirò fuori un oggetto, stringendoselo tra le mani.
“Che cosa….che cos’è?!” fece curioso Jared cercando di sbirciare tra le dita chiuse del compagno.
Jensen sorrise soddisfatto della sorpresa e della curiosità che vedeva brillare negli occhi chiari del ragazzo.
“L’ho visto qualche giorno fa. Era su una bancarella di quel mercatino dell’usato che fanno ogni sabato in Old Street.” E detto questo gli mostrò l’oggetto.
Gli occhi di Jared brillarono e il suo viso si illuminò di uno splendido sorriso.
Era un semplice braccialetto. Il cordino in cuoio racchiudeva in due nodi un simbolo in argento: l’infinito.
Semplice ma al tempo stesso bellissimo.
“Jensen è….è bellissimo.”
“E’ ciò che sei diventato per me , Jared. L’infinito.” confessò Jensen, mettendoglielo al polso. “Qualcosa che non posso spiegare, ma che so che esiste e che mi avvolge e che farà parte di me per sempre.”
Jared non seppe che rispondere ad una simile dichiarazione e tutto ciò che riuscì a fare fu abbracciarlo e ripetergli infiniti “ti amo” tra infiniti baci.
 
“Ok! Vediamo di darci una calmata, piccioncini!” esclamò una voce improvvisa nella loro stanza.
“Sempre molto rispettoso!” replicò ironica l’altra presenza al fianco della prima.
 
“Ma che caz…” sbraitò Jensen, parandosi immediatamente davanti a Jared come a proteggerlo. “Voi due?!” quasi esalò quando riconobbe i due inattesi ospiti.
Jared si sistemò appena dietro il compagno , riconoscendo anche lui, le due presenze.
“Che ci fate qui? Che volete ancora?!” fece agitato Jensen.
“Sta’ calmo, demonietto. Siamo qui, perché a quanto pare la vostra punizione è finita. Avete capito finalmente come ci si comporta da adulti!!” spiegò sarcastico l’Inferno.  “Avete fatto la vostra scelta e siete pronti ad accettarne le conseguenze.”
“Quali esse siano!” fece il collega celeste.
“Quindi, si torna a casa!” proferì l’Inferno, a quel punto e con una certa soddisfazione.
“Cosa??!” sibilò Jensen, allarmato da quella prospettiva. “No. Scordatelo!" rignhiò Jensen.  "Mi avete sbattuto qui. Mi avete dimenticato qui, per anni, e ora…ora che ho una vita mia, che so come viverla, ora che ho…Jared, tu vieni qui e vuoi portarmi via tutto. No! Te lo scordi.” fece deciso e convinto ancora più di prima della sua decisione.

Respirò affondo e fissò il suo sguardo verde in quello rosso inferno del suo superiore. “Io rinuncio ad essere un demone. Rinuncio a seguirti. Rinuncio all’Inferno!”

“Tu non puoi rinunciare a niente, Jensen. Non sei tu a decidere, mio piccolo idiota infernale!” sembrò rimproverarlo il Male.
“Sì, Jared. Anche per te è giunto il momento di fare ritorno tra le schiere celesti. Il Perdono ti attende. ” si accodò il Paradiso, interrompendo quel battibecco.
L’ex angelo si issò appena di più accanto a Jensen. Guardò quasi ipnotizzato l’autore di quella promessa. Ma se sul volto di Jensen c’era la forza della rinuncia , sul volto del giovane, una sorta di estasi sembrava illuminarlo tutto.
“Ma…davvero io posso…potrei…tornare?!” azzardò Jared, ammaliato da quella nuova promessa.
E in quel momento qualcosa si spezzò nel cuore di Jensen.
Come era possibile? Nemmeno cinque minuti prima Jared gli aveva confessato di voler rinunciare al Paradiso per il loro amore e ora stava già….
“Si, mio angelico amico!” fece la voce suadente dell’essere serafico.
Jared sistemandosi meglio accanto a Jensen che ormai, quasi impietrito da ciò che gli stava sentendo dire, lo fissava senza nemmeno quasi respirare.
“Posso tornare in Paradiso!” fece con il tono di uno che non aspettava altro, che otteneva qualcosa che aveva desiderato.
“Sì!” lo incoraggiò la presenza celeste.

Jared lo fissò per un po’ e poi guardò Jensen. Si passò una mano sul braccialetto appena ricevuto in dono. Cercò la mano del compagno. La strinse forte. Liberò le dita dalle lenzuola che Jensen aveva preso a stringere colto dal timore di perderlo e se le portò alle labbra, baciandole dolcemente.
“Mi dispiace!” sussurrò guardando il compagno che sembrava essersi fatto di sale.
“Jared..” e fu solo un fiato quello che venne fuori dalle labbra tremanti di Jensen.
“Mi dispiace…ma io non voglio tornare.” Disse spostando lo sguardo verso il suo superiore. “E’ questa la mia casa ormai. E per quanto io ne senta ancora  la mancanza dentro , è ormai Jensen… il mio Paradiso. E io con lui sono a casa. Sono in Paradiso. Quindi, no! Mi dispiace ma nemmeno io verrò con te!” asserì, ora , anche lui, con tono deciso e autoritario.

"Rinuncio ad essere un angelo. Rinuncio a seguirti. Rinuncio al Paradiso!" recitò come poco prima aveva fatto l'altro. Fissando un attimo dopo Jensen che lo guardava estasiato e decisamente emozionato e grato. Decisamente sollevato!
 

“Va bene! Basta così. La situazione si sta facendo troppo smielata per i miei gusti. Sistemerò le cose a modo mio! Ciò che appartiene all’Inferno deve tornare all’Inferno” esordì il demone autoritario e con un veloce schiocco di dita, sparì dalla vista degli altri.
In quello steso momento, Jared sentì qualcosa di strano. La sua mano, quella con cui teneva stretta la mano di Jensen, era stranamente vuota e fredda.
Si voltò con uno scatto atterrito verso il compagno, trovando quel posto vuoto.
Il demone aveva portato via Jensen. Aveva ignorato la loro scelta.

“Noooo!!!” gridò disperato al vuoto che aveva accanto e terrorizzato da quell’assenza. “Jenseeeenn!! Nooo!!!!” gridò ancora, stringendo rabbioso, tra le mani,  le lenzuola tra cui, fino a qualche momento fa, era seduto il suo amato.
   
 
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