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Autore: Bob is my fat    27/11/2016    1 recensioni
Storia incentrata su Emma Swan e Regina Mills ambientata alla fine della quarta stagione. Gli eroi non hanno potuto recarsi nell'oltretomba per salvare hook mentre Robin ed il figlio Roland sono andati via da storybrooke (non ne cito ancora i motivi, saranno noto nei capitoli successivi.. nessuno spoiler!). Emma e Regina si innamorano l'una dell'altra, ma....
storia Swanqueen
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Belle, Regina Eva, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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<< Lanciare un nuovo sortilegio?!>>
Sbottò Regina. Nel mentre misurava a passi svelti la stanza del suo ufficio, in preda al nervosismo. Pareva quasi come una tigre in gabbia che attende solo l'attimo giusto per assaltare la sua preda al collo.
<< Oh vedo che non hai perso il tuo ardore.. bene!>>
Rispose Gold, mentre la mano dell'uomo frugava nella tasca interna della giacca nero pece alla ricerca di un fagotto di stoffa al suo interno. Trovato l’oggetto lo estrasse adagiandolo sulla scrivania dell'edificio, per poi seguitare a parlare.
<< Lasciami finire mia cara. Sai cos'è questa?>>
La mano dell'uomo andava ora a scoperchiare l'involucro di stoffa bianca mostrando quella che all'aspetto pareva una comunissima radice di pianta.
<< Cos'è, tutto ad un tratto ti è spuntato il pollice verde?>>
ironizzò la sindachessa. Il suo incedere inquieto l'aveva ora condotta a pochi passi dall'uomo, mentre le sue iridi scure scrutavano l'ospite indesiderato in attesa di un suo passo falso per aggredirlo.
<< Questa, mia cara, è una panacea. Dicono che possa guarire ogni male anche..>>
L'indice destro di Gold andò ora ad indicare il petto della donna.
<< Anche i problemi di cuore>>
Ecco, ora Tremotino aveva la piena attenzione di Regina. L'aggressività di quest'ultima si placò di colpo, lasciando spazio a curiosità e desiderio di lasciar seguitare il signore Oscuro nel suo discorso.
< Non so a cosa ti stai riferendo>>
Di colpo Regina si ricompose. Voltò le spalle all'uomo allontanandosi da questo, quasi come se con ciò potesse nascondergli la verità.
<< Mia cara, chi credi di avere davanti? io sono il signore oscuro, la bestia per eccellenza che si è innamorato della bella principessa>>
Un ghigno di compiacimento si stampò sul viso di Tremotino, consapevole di aver catturato l'attenzione di Regina e di aver colto nel segno.
<< Se questa Panacea è così formidabile come sostieni perché non l'hai utilizzata quando Hook ti ha avvelenato e rischiavi la tua stessa vita?>>
La donna temporeggiava, cercando di frugare nella mente dell'altro. Insomma, si trattava pur sempre del Signore oscuro, doveva esserci per forza qualcosa di losco celato al di sotto di quella "gentile offerta di pace".
<< Vedi, per raccogliere questa piccola radice ho dovuto impiegare una quantità di tempo non indifferente.. tempo che allora non avevo>>
Nel mentre Regina si era seduta al suo posto, ascoltando l'offerta dell’ospite con maniacale attenzione.
<< Ma vedi, l'amore è il più forte dei sortilegi per cui neppure la panacea per quanto formidabile da sola può molto>>
Ecco, doveva esserci per forza un ma. Le speranze di Regina nell'abbandonare quella lancinante sensazione al petto  al solo ricordo di Emma stava diventando lentamente sempre più fioca.
<< Ma con il giusto aiuto forse..>>
Di colpo lo sguardo di Regina si fissò sul volto di Gold. Voleva.. anzi doveva sapere a cosa l’uomo stava facendo riferimento. Ora l’ospite possedeva la sindachessa nelle proprie mani e poteva disporne a proprio piacimento. I ruoli si erano invertiti; ora era Regina a sembrare l'agnello indifeso dinnanzi alle fauci della terribile tigre.
<< Ho bisogno che tu scagli un nuovo sortilegio per conto mio. Un sortilegio in cui tu non hai mai conosciuto Emma, un sortilegio in cui tu ritornearai ad essere l'implacabile Regina cattiva che tutti temono. Ma per farlo abbiamo bisogno di un oggetto..>>
Gold continuava ad esporre la propria proposta lentamente fissando lo sguardo sul viso della donna, gustandosi quella fioca speranza che poteva da esso percepire.
<< Affinché il sortilegio venga lanciato abbiamo bisogno di un acchiappasogni. Ma non uno qualsiasi, bensì uno che sia appartenuto alla persona amata in questione, ergo Emma. In tale modo potremmo imbottigliare i tuoi ricordi e con essi scagliare il sortilegio>>
La mente di Regina era sgombra da qualsiasi altro pensiero. In quel momento non si chiedeva se effettivamente le parole di Gold fossero attendibili, non le interessava la pressante consapevolezza di trovarsi dinnanzi all'uomo meno affidabile sulla faccia del globo. Nella mente della donna si faceva sempre più spazio sgomitando l'idea, o meglio la speranza di porre fine a quello che le pareva un continuo supplizio e calvario. Ma a quale prezzo? avrebbe potuto sul serio sacrificare i momenti passati con la persona che più amava in assoluto, sebbene ora fossero come spilli puntati contro il suo cuore?
<< I miei ricordi con Ema Swan dici?>>
La donna si alzò nuovamente dalla sua postazione, dirigendosi questa volta verso la finestra del suo ufficio che dava sullo spazio circostante all'edificio
<< Non credi che sia una soluzione un tantino estrema e crudele?>>
Ora Regina sentiva di nuovo i suoi occhi gonfiarsi di lacrime. Ma si trattenne, non poteva mostrare le sue debolezze dinnanzi al nemico, sebbene in questo momento quest'ultimo le pareva quasi un angelo disceso in terra per mettere in ordine il chaos che aleggiava nella sua mente.
<< Crudele? oh andiamo mia cara. Non sono di certo io quello crudele qui, ma l'amore>>
Il ghigno di compiacimento di Gold si attenuò, sebbene però l'uomo iniziò a gongolare internamente per via della consapevolezza che Regina stava per cedere, stava per accettare la sua offerta
<< L'amore è crudele perché da tutta la felicità di questo mondo, ma la fregatura è che quando finisce di colpo si riprnede tutto ciò che ha dato con tanto di interessi>>
Regina si voltò di scatto, quasi come per supplicare l'uomo di non proferire altre parole al riguardo. Aveva sofferto già abbastanza, il suo cuore era già stato sufficientemente spiaccicato dal peso del rifiuto. Non poteva sopportare una sola parola di più sull'argomento
<< Si è fatto tardi ed ho altri impegni>>
Ora anche l'uomo si alzò dal posto a sedere che aveva assunto durante la conversazione ubicato di fronte alla poltrona della sindachessa
<< Ti lascio pure la radice di Panacea qui sulla scrivania.. prendilo come un pegno di fiducia>>
Detto ciò il signore oscuro svanì in una nube nero pece lasciando alle sue spalle nulla se non nuovi dubbi che attanagliavano la mente di Regina Mills. Ora si trovava davanti ad un bivio: continuare a soffrire le sue pene d’amore o imboccare la strada più facile. Il che voleva dire dimenticare tutto. Dimenticare il dolore ma anche i momenti felici, tutto. In quel momento Regina avrebbe voluto odiare Emma per tutto il dolore che le stava causando.. insomma, così sarebbe stato più facile prendere una decisione. Ma riusciva ad odiarla, in fin dei conti l’amava troppo. Siamo tutti frangibili, chi di più chi di meno e al cospetto dei dardi scagliati dall’arco di cupido la sindachessa si stava sgretolando come ceramica al suolo.
   
 
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