Una vocazione, un destino, le due metà di una sola anima citando il Simposio di Platone..

Le tue labbra sono gonfie e tenere come quelle di un melagrano,
una tenera albicocca..

Nessun tempo o luogo sussurri, tranne che io sono destinato  a te..
Un amore, come una leggenda del mito ..

Che tu mi ami, i nostri movimenti speculari ..
Le nocche sfiorano i rilievi del dorso, le clavicole,
una danza reciproca,
come i nostri minuetti imparati da bambini ..

La fanciullezza, età dell’oro,
troppo presto trascolorata nei doveri,
tranne che io ti amerò per sempre..
E altrettanto.

Ora come allora.

E sopra le mie cosce tese ti stendi sopra
  .. i BACINI UNITI ..

Vicini eppure lontani,
come ti avrei voluto e come sei,
divini ed egoisti, che paradosso.

È amore, sa, anche se non lo diciamo, il primo di molti ritorni ..

Siamo rimasti insieme per tutto il resto della notte
e sapevamo entrambi che era un preludio ..