Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: incommensurabilmente    29/11/2016    0 recensioni
un piccolo diario può raccontare una storia? Ebbene sì... ma non solo una, mille, migliaia... sia la curiosità il vento nella vela del mio lettore...
"La meraviglia di un'attenzione, una parola inaspettata. Un ricordo nuovo e non più atteso, da tanto dimenticato. Perché se giri un poco una luna storta... diventa un sorriso"
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano passati dei giorni e alla fine mi ero deciso ad andare dal mio buon vecchio amico Jean, ero stato introdotto nella villa dai numerosi camerieri che la popolavano. Avevo sorriso cordialmente a tutti come facevo sempre ma non ero tranquillo, ero arrivato in quel posto per togliermi dei dubbi ma avevo studiato sui libri che alcune risposte andavano pagate care... Nella mia testa c'era tanta confusione... il prezzo dell'ordine quale sarebbe stato? Sarei stato pronto a pagarlo? Jean era in biblioteca e mi fecero entrare presentandomi con tutti i miei titoli nobiliari, ogni volta era una tale noia... Poi la porta si chiuse e fummo soli, io e quel ragazzo che sedeva alla sua sedia e che ancora era intento a leggere un libro. Io non mi ero guardato attorno, ormai la conoscevo quella biblioteca, fin troppo bene. Conoscevo bene l'odore di quelle pagine racchiuse nelle migliori pelli tinte. Alla fine Jean alzò il viso dal libro. -Vincent... che piacere vederti, devi scusarmi ma dovevo finire il capitolo... quel libro è terribilmente avvincente... Lo aveva detto guardandomi. Sorrideva contento ma avevo idea che sapesse la ragione della mia visita. Io gli ero dovuto sembrare preoccupato, si era avvicinato e mi aveva sollevato il mento con l'indice contato che in quel momento avevo lo sguardo perso sul pavimento. Eravamo entrambi decisamente alti e lo potevo guardare senza problemi in quegli occhi chiari che avevo scoperto più sicuri e prepotenti. -Tutto bene? Mi aveva chiesto... se stavo bene? Oh certo... benissimo, ero solo indeciso se considerarmi malato di qualche strana patologia che mi portava ad essere geloso del mio migliore amico o meno... non c'era nessun problema, figuriamoci. Inspirai tentando di riordinare le idee. -Volevo scusarmi per il comportamento terribilmente infantile che ho avuto nei giorni in cui siamo stati fuori... insomma... Lo vidi sorridere e mi bloccai, nella mia confusione mentale non seppi cosa pensare... è bello quando sorride... Mi maledissi silenziosamente. -Non è successo niente Vincent... quel segno me lo aveva fatto una serva, non si trattava di niente di serio... insomma... la frustrazione è brutta e le donne sono deboli da questo punto di vista... Mi spiegò mentre lo guardavo... mi ero calmato tutto d'un tratto. Perché? Sapere che non era niente di serio mi aveva tranquillizzato? -se è quello che vuoi sapere... Aggiunse poi quando mi vide leggermente meno teso. Aveva uno sguardo strano... forse si aspettava che dicessi altro. Ma che dire? Non sarei certo andato a raccontargli dei mie dissidi interiori, erano turbini da cui nemmeno io ero capace di uscire, non volevo ci si perdesse anche lui... O magari poteva aiutarmi, magari poteva darmi la medicina, aprire un cassetto di quella villa immensa e darmi la pozione che poteva risolvere tutto e calmare i cavalloni che mi imperversavano dentro. Lo guardai indeciso e deglutii. Mi umettai le labbra non troppo tranquillo. -Non so cosa mi sia preso... intendo. Tu puoi avere tutte le donne che vuoi e queste donne possono farti tutti i segni che desideri... io non c'entro niente con la tua vita sessuale e non sono nessuno per dettarti legge o fare lamentele... Sorrideva in un modo che non avevo mai visto, l'angolo della bocca leggermente inarcato. Appena appena, quel poco che bastava a quelle labbra per potersi definire incurvate. Mi fece quasi impressione. La situazione poi era degenerata. Lui mi aveva assicurato che potevo dirgli tutto quello che non gli andava bene e che mi avrebbe ascoltato... che era da un po di tempo a quella parte che aveva iniziato a conoscermi meglio. Era vero alla fine, avevamo iniziato a frequentarci e ad aprirci l'uno all'altro, i discorsi erano stati lunghi e introspettivi, quasi intimi. Mi aveva lasciato sondare le profondità del suo animo, non senza ansia e sentimentalismi... ma si faceva così nelle amicizie... no? Forse no...
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: incommensurabilmente