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Autore: Levi01Ackermann    30/11/2016    0 recensioni
Non ricordo niente, non conosco il mio passato. Ci sarà una possibilità per riavere i miei ricordi?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Il guardiano e Morkiles

 

Siamo in viaggio da qualche giorno e sono ancora contrario all'idea che Leyha sia venuta. Io continuavo a ripeterle di tornare al villaggio ma ovviamente, protestava e alla fine, iniziavamo a litigare ma vinceva sempre lei. Ormai ho rinunciato di insistere da un po' di tempo ma sono felice che non sia andata via, almeno non rimango solo. Sì, certo, anche Nocturnia mi fa compagnia ma non è la stessa cosa. Volevo qualcuno con cui parlare, con cui condividere le strane sensazioni che continuavo ad avere. Da un po' di tempo il mio naso è diventato più fino ad anche la vista e l'udito. Ormai dovrei esserci abituato ma in verità continuo a sorprendermi da solo. Da quando Nocturnia mi ha fatto vedere quei ricordi, la mia vita è in pratica cambiata. Stamattina poi, Leyha mi aveva detto che per un attimo aveva visto le mie orecchie appuntite.

 

Siamo in groppa a Nocturnia ed è notte fonda. Avevamo deciso di muoverci di notte in modo da non dare troppo nell'occhio. La luna piena è così luminosa che non c'è neanche bisogno di una torcia. Nocturnia è come se facesse parte della notte, del cielo stellato e il profumo di Leyha mi da la sensazione di trovarmi nel bosco, senza preoccupazioni. Chiudo gli occhi, libero la mente e cerco di rilassarmi e ad un certo punto, sento una voce, una voce lontana e cristallina come se chiedesse aiuto. Mi concentro meglio

“Qualcuno mi aiuti, per favore!” dice e individuo un odore di acqua pura e fresca

“Nocturnia! Vai da quella parte!” dico al drago che subito, cambia direzione e si dirige verso la zona da dove veniva la voce. Atterriamo in una zona del bosco dove si trova una cascata. La voce viene da dietro la cascata

“Dietro la cascata penso ci sia una grotta, vado a vedere” dico a Leyha e Nocturnia e mi avvio. Arrivato ai piedi della cascata, indugio un po' ma alla fine attraverso l'acqua fredda. Come pensavo, c'è una grotta

“C'è nessuno?” dico sottovoce

“C'è qualcuno lì?” dice la stessa voce che avevo sentito prima. Sento un rumore di catene e mi dirigo verso al provenienza del tintinnio. Arrivato, vedo una ragazza incatenata dai capelli che sembrano della sfumatura dell'acqua, una creatura diafana che mi guarda supplichevole

“Ti prego, aiutami! Liberami!” mi dice

“Chi sei? Perché sei incatenata?” le chiedo

“Io sono l'elfa Krisea e mi hanno incatenata perché pensano che sappia dove si trovi il covo dell'Ombra” dice e io appena sento il nome ‘l'ombra’ sussulto

“E tu sai dove si trova?” le chiedo e lei mi guarda interrogativa

“Stai cercando anche tu l'Ombra?”

“Sì, mi ha rubato dei ricordi e voglio riaverli” le dico e poco dopo sento il rumore di alcuni passi

“Ti prego, liberami e poi ti dirò tutto quello che so ma per favore, liberami” mi supplica. Non so cosa fare ma alla fine la libero, usciamo dalla grotta e raggiungiamo Leyha e Nocturnia

“E lei chi è?” chiede Elenia

“Lei è Krisea, un'elfa e sembra che sappia dove si trovi l'Ombra” rispondo io e tutti noi guardiamo l'elfa. Lei iniziò dal principio, raccontò che l'Ombra non è un essere vivente in un certo senso perché è una creatura nata dai sentimenti negativi delle persone. Non è un essere che si può uccidere con armi qualsiasi, può essere ucciso solo dalla spada leggendaria che non ferisce i vivi ma può uccidere i morti. In questo caso, l'Ombra sarebbe un non-morto

“Ma non credete che sia facile addirittura impugnare la spada leggendaria” ci dice

“A quanto ho letto, se un mortale la tocca, diventa polvere”

“Allora come possiamo uccidere l'Ombra se non possiamo impugnare la spada leggendaria?” chiedo e poi mi viene in mente

“Scusa, tu non puoi impugnarla?” chiedo rivolgendomi a Krisea che scuote la testa

“No, gli elfi non sono immortali, viviamo più a lungo degli esseri umani ma possiamo essere uccisi facilmente anche noi” risponde lei. Questo sì che è un problema, non posso rinunciare ai miei ricordi. Mentre penso, all'improvviso mi sento strano, il cuore si mette a pulsare diversamente dal solito, sento un'energia che non avevo mai avuto prima, mi manca l'aria e mi chino a terra. Guardo Leyha e Krisea e vedo le loro facce sorprese con gli occhi spalancati

“Perché...mi guardate così...? A-aiutatemi...non..respiro” dico e Krisea, riprendendosi, mi sorregge e risponde

“T...tu, che creatura sei?”

“U-un essere umano, n-non si vede...?” rispondo ancora più confuso e affannato. Sento la testa esplodermi finché all'improvviso, un dolore allucinante mi pervade il corpo come se fossi stato colpito da un fulmine. Lancio un urlo che riecheggia tra le montagne e poi, silenzio. Sento il corpo fumare, lo sento bollente ma il dolore e il mal di testa sono passati. Mi alzo a fatica e vedo le due ragazze ancora sorprese ma più spaventate

“E-e quelle?” dice Krisea indicando le mie orecchie. Le tocco e sento una forma diversa, come se le avessi a punta. Mi spavento e mi specchio nell'acqua. Il mio aspetto è cambiato! Le orecchie a punta, dei strani disegni sul viso e su tutto il corpo ma soprattutto, da quand'è che ho quel paio di ali nere?

“Ma cosa mi è successo? Nocturnia, che mi sta succedendo?” chiedo rivolto al drago che china il muso. Poso una mano sulla sua fronte e di nuovo delle immagini. Lo stesso bambino ma stavolta, ci sono anche due persone adulte ma non vedo i volti. Il bambino stavolta ha le orecchie a punta, un paio di ali nere e dei strani disegni sul corpo. Poi, sento una voce che dice

“Guarda, non è né umano né demone ma questo non cambia il mio amore per lui. Rimane e rimarrà per sempre il mio bambino. Sono solo un po' preoccupata per il suo futuro, cosa possiamo fare? Non appartiene a nessuna delle due razze” e un'altra voce che dice

“Ti sbagli, lui appartiene a tutte le razze” e poi, la connessione delle due menti si ferma. Sento delle lacrime sul mio viso

“I...i miei...mezzo-demone..? Cosa...” e inizio a ridere tristemente cadendo a terra

“E per tutto questo tempo...per tutto questo tempo mi sono illuso di essere un umano” e mi metto a piangere

“Perché non me l'hai detto prima? Perché non sei salita in superficie prima?” chiedo a Nocturnia ma risponde Leyha

“Forse non era il momento giusto”

“No! Dovevo saperlo, dovevo saperlo prima! Non vi avrei coinvolto! Avrei potuto salvare i miei compagni! I...miei compagni morti in battaglia...Chris, Matthew, Anthony, Carlos, Andrew, Matt, Nile, Paul, Mike, Rick...tutti quanti...POTEVO SALVARLI E TU...” dico, quasi urlando, battendo un pugno a terra. Mi sento in colpa, terribilmente in colpa per tutti quanti, la mia mente torna ai momenti passati con loro a bere e scherzare e delle lacrime rigano il mio viso.

“Nessuno di loro si meritava quella fine...” dissi, più a me che a loro. Continuai a piangere finché uno schiaffo violento mi colpisce in volto e Leyha mi dice

“Smettila di dire queste sciocchezze! Io sarei venuta lo stesso, anche se tu fossi stato un mezzo-demone o chissà altro! Mi sarei presa cura di te lo stesso perché non eri in grado di muoverti!”, io la guardo con uno sguardo sorpreso e con una mano sulla guancia pulsante

“A me non sarebbe interessato chi fosse, ti avrei pregato di salvarmi lo stesso” mi dice Krisea. Guardo a terra imbarazzato per quella scenata. Le lacrime continuano a scendere, anche se lente.

“Sono sicura, che i tuoi compagni non vorrebbero vederti ridotto così” mi dice Leyha chinandosi accanto a me. Non so cosa dire, è stato uno shock per me sapere così di punto in bianco di non essere un umano e sapere che se avessi voluto o se avessi saputo prima di esserlo, avrei potuto porre fine a quelle guerre senza senso. Poi, all'improvviso Nocturnia appoggia il suo muso sulla mia spalla. Leyha mi prende per le mani e Krisea si avvicina

“Scusa se ti ho schiaffeggiato ma ero fuori di me, sentirti dire certe cose” mi disse Leyha

“No, sono io che devo scusarmi, ho fatto una scenata” dico io e accarezzo il muso di Nocturnia. Alla fine, ci addormentiamo appoggiati al ventre del drago.

 

Il mattino dopo, ci mettiamo in cammino. Krisea aveva voluto venire con noi, anche dopo tanti tentativi per convincerla a tornare a casa. Siccome è giorno non voliamo ma camminiamo tra gli alberi del bosco. Stavolta, non andiamo dove potrebbe essere l'Ombra ma dove Krisea aveva detto si trovasse la spada. Ormai, il mio aspetto non cambia più e rimango con la forma da mezzo-demone. Sinceramente, non mi dispiace così tanto essere un’altra creatura, sempre che io non sia anche qualcos'altro. Camminiamo per qualche ora finché non arriviamo ad un villaggio

“Potremo fermarci chiedere informazioni” dico e mi avvio ma Leyha mi ferma

“Aspetta, se scoprissero che stiamo cercando la spada leggendaria penseranno che siamo un gruppo di assassini o qualcosa del genere e poi, come faremo col tuo aspetto?” mi dice

“Ah già, me ne ero dimenticato” dico io. Cerco di infilare le ali dentro la maglia piegandole più che posso ma senza successo, così prendo direttamente un mantello per coprirle e proseguiamo ma in questo villaggio sento qualcosa di strano, come un richiamo da cui non riesco a liberarmi

“Voi non sentite uno strano richiamo?” chiedo

“No, io non sento niente, tu?” dice Leyha

“Nemmeno io” dice l'elfa e Nocturnia scuote la testa. Perché lo sento solo io? Più ci avviciniamo al centro del villaggio e più diventa forte. Dopo tanti tentativi di liberarmi da quella sensazione, perdo il controllo di me stesso e cammino verso un pozzo. Leyha e Krisea cercano di fermarmi ma continuo a camminare, come attratto da qualcosa. Alla fine, ci gettiamo tutti e tre nel pozzo. Non c'è acqua ma un tunnel. Mi dirigo verso il tunnel e le ragazze mi seguono, cercando in tutti i modi di farmi svegliare. Alla fine, ci troviamo in una stanza grande che sembra un santuario e solo allora, mi riprendo

“Ma dove siamo?” chiedo

“Diccelo tu signor-seguo-il-richiamo, a quanto pare ci stava un tunnel in fondo ad un pozzo del villaggio” mi risponde Leyha, un po' seccata. Guardo in giro e mi avvicino all'arco d'entrata ma all'improvviso, compare un ragazzino, venuto da chissà dove che mi guarda freddamente

“Vuoi passare per questa entrata?” mi chiede e io annuisco senza capire

“Allora dovrò ucciderti” continua e si lancia verso di me. Io cerco di proteggermi ma è troppo veloce e mi ferisce la spalla. Il ragazzino prende la rincorsa e inizia ad attaccare di nuovo

“Perché mi stai attaccando? Leyha! Krisea! Per favore, datemi una mano” urlo ma nessuno risponde. Lancio un'occhiata veloce al punto dove si trovavano e non le vedo

“Ma cosa..” dico e il ragazzino risponde

“Loro non ci sono, non possono aiutarti, questo è un duello, non devono interferire” dice e continua a lanciare attacchi. Alla fine, vengo ferito in tutto il corpo e mi sento come se stessi per morire. Cado in ginocchio, è la fine, eppure non voglio morire prima di aver recuperato i miei ricordi. Senza preavviso, sento il mio corpo trasformarsi. Sento una forza al di sopra di tutto e il mio corpo scatta verso l'avversario, atterrandolo. Mi stupisco della mia velocità e della forza che sento ma riesco a riprendere il controllo del mio corpo prima di finire il ragazzino sorpreso e faccio appena in tempo a spostare la mano e battere il pugno a terra, provocando un buco enorme. Mi alzo da lui, non so cosa mi fosse successo, quella forza era spaventosa eppure meravigliosa. Guardo il ragazzino ma è già sparito finché non sento una presenza dietro le mie spalle

“Tu, cosa sei?” mi chiede

“A quanto pare un mezzo-demone, perché lo chiedi? Non ho controllo sul mio nuovo corpo quindi preferirei non combattere contro di te” gli dico guardandolo con la coda dell'occhio. Mi alzo e mi guardo intorno. Vedo che quella specie di barriera è sparita e Leyha e Krisea che mi guardano senza capire

“Che cosa è successo? Chi è quel ragazzino e poi, perché sei ricoperto di ferite?” mi chiede Leyha allarmata. Guardo il ragazzino e vedo che guarda a terra sconfitto così, ne approfitto per andare verso il tempio. Appena cerco di oltrepassare l'arco, una specie di muro mi ferma e mi elettrizza. Cado a terra, scosso e Krisea mi viene in soccorso

“Stai bene?” mi chiede

“Ma cosa è successo?”

“A quanto pare c'è una sorta di barriera” risponde Leyha da dietro e si avvia ma a lei non succede niente

“Mmmmh, pare sia una barriera per tenere lontano i demoni” dice

“E come posso venire allora?” ma inaspettatamente, mi viene un’idea. Provo ad attraversare di nuovo e stavolta ci riesco ma qualcosa è cambiato, sono tornato un essere umano! O almeno credo...perché dalle facce delle due ragazze non mi sembra

“Ok, non capisco più che razza di essere sei ma, fa niente, ci penseremo dopo” dice Leyha girandosi nuovamente verso la strada. La guardo confuso e ripenso a cosa ha detto

“Sei riuscito a passare! Forse è per il fatto che sei un mezzo-demo...ne...” dice Krisea, che passa tranquillamente la barriera e fermandosi a guardarmi

“Cosa ho che non va?”

“N-niente...” e mi passa seguendo Leyha. Ancora confuso, le seguo verso il tempio e più andiamo avanti, più mi sento in pericolo. Alla fine, entriamo nel tempio e troviamo una spada con fodero sull'altare pieno di pezzi di carta

“Hanno imposto dei sigilli, sono stati cauti” dice Leyha. Tendo la mano ma un'altra barriera mi respinge

“Stavolta nessuno può oltrepassarla eh?” Proviamo in tutti i modi ma la barriera continua a respingere tutto. Ad un certo punto, qualcosa mi ferisce il dito e una goccia di sangue cade sulla barriera. Lo stesso succede a Elenia e Krisea e alla fine, la barriera svanisce

“Ma cosa è successo? Il nostro sangue ha fatto sparire la barriera” dico, prendendo la spada senza problemi

“Forse è per il fatto che per anni gli umani e gli elfi sono stati nemici e la barriera è scomparsa per il fatto che siamo insieme” dice Krisea guardando Leyha

“Può essere, comunque almeno ora possiamo sconfiggere il nemico” dice lei. Appena usciamo dalla barriera d'entrata, la spada inizia a pulsare come se fosse viva. La mia forza demoniaca ritorna e il mio cuore inizia a pulsare a ritmo con la spada

“Morkiles” sussurro, Leyha e Krisea mi guardano con sguardo interrogativo

“Morkiles, questa spada si chiama Morkiles” ripeto.

 

Appena usciamo dal pozzo, vedo il ragazzino di prima

“Chi sei? Come sei riuscito a prendere la spada leggendaria?” mi chiede ed io gli rispondo tranquillamente

“Io mi chiamo Akuma e penso di essere metà umano e metà demone” dico ma subito dopo, sento le due ragazze tossire come per correggermi

“Che c'è? Cosa ho sbagliato stavolta?” chiedo seccato mentre loro due mi guardano preoccupate e pensierose. Le ignoro e guardo il ragazzino che sgrana gli occhi, per poi riprendersi

“Io sono l’esperimento no.160, incaricato di proteggere il santuario dove si trovava la spada leggendaria” poi, si inchina davanti a noi

“Vorrei venire con voi, se permesso. Vorrei vedere come potreste usare quella spada e vorrei anche che mi liberaste dal mio creatore” continua. Noi non capiamo e così lui si spiega meglio

“La mia vita è legata al mio creatore, lui può ordinarmi di fare qualcosa e io lo faccio senza esitare. Sono sotto il suo controllo e vorrei che voi uccideste quella persona.” Aspetta una nostra risposta e noi ne discutiamo un po'

“Accettiamo ma in cambio non devi causare problemi volontariamente” gli rispondo. Così, alla fine ci rimettiamo in viaggio alla ricerca dell'Ombra, con due compagni in più.





Angolo dell'autore
Ciao a tutti, spero che vi piaccia anche il secondo capitolo. Ho fatto un po' di modifiche per vedere se scritto così è più facile da leggere ;) Per favore, scrivete cosa ne pensate e anche se devo modificare ancora qualcosa per migliorare la scrittura. Grazie ^v^
Buona lettura
   
 
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