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Autore: Goten    19/05/2009    39 recensioni
I miei sensi si allertarono improvvisamente.
<< Che cosa è questo odore?! >> Esclamai voltandomi verso i miei fratelli, mentre un lampo illuminava a giorno l'intera radura.
Tutti quanti stavano annusando l'aria, vedevo chiaramente nei loro pensieri lo stupore per quello strano aroma. L'odore arrivava da li, ma di chi era quella sciarpa?
<< Un'umana è stata qui?! >> Sibilò a bassissima voce Rosalie, stupita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti! Grazie grazie e ancora grazie per i vostri commenti! Sono sempre bellissimi! E' sempre fonte di gioia vedere quanti di voi apprezzano anche con colo poche parole la mia ficci! ^^

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Capitolo 14


Rimasi accanto a Bella per tutta la notte, come ormai facevo da quando l'avevo conosciuta... era incredibile come in poco tempo la mia non vita fosse cambiata. Le passai polpastrelli sulla guancia. Era così sofficiosa, morbida... appetitosa era forse il termine giusto. Ma non nel senso del cibo. No, Bella era appetitosa per come era. Buona, gentile, altruista e coraggiosa! Soprattutto coraggiosa. Non era da tutti scoprire di aver passato un sacco di tempo a stretto contatto con un vampiro e di averlo addirittura baciato!

Ah, non mi sarei mai saziato delle sue labbra morbide.

Sorrisi scioccamente. La mia piccola umana era il dono più grande che mi era stato concesso. Mi chinai baciandole la tempia. << Dormi mio tesoro, veglio io su di te... >> Le sussurrai cingendole la vita con il mio braccio freddo.

Per tutta la mattina, non avevo fatto altro che supplicare la mia bellissima umana di rimanere a casa.

<< Dai Edward! E' solo un pomeriggio! >> Ridacchiò sedendosi con calma sul letto.

Sbuffai contrariato. << Lo so... ma non mi va giù il fatto che tu stia la in mezzo ai licantropi. >> Le presi la vita e la tirai verso il centro del letto, adagiandola contro di me. Le mordicchiai il collo, facendole venire i brividi. << Ti voglio tutta per me. >> Le mormorai sulla sua pelle.

Si voltò con il busto, donandomi un piccolo bacio a fior di labbra. << Prometto che farò la brava, sarò di ritorno prima del tramonto. >>

Sbuffai ancora. << No, non ti lascio andare... >> E mi rituffai con il viso contro il suo collo, inspirai profondamente il suo profumo. Mi sentivo tanto un bambino a cui volevano togliere il suo giocattolo preferito. << Vattene, Alice. >> Mormorai ancora nascosto contro Bella. Era il mio piccolo paradiso quel luogo.

Alice si schiarì la voce. << Mi spiace disturbarvi, ma sono arrivati. Bella sei pronta? >>

Le mie braccia si strinsero come una catena d'acciaio. << Si, appena tuo fratello mi lascia andare... >> Ridacchiò.

<< Edward, non fare il bambino! >> Sbuffò Alice, provando a staccare le mie mani dal corpo di Bella. Un ringhio particolarmente loquace la costrinse ad alzare le mani in segno di resa. << Senti, tanto dopo torna. Intanto potremmo andare a caccia, così dopo starai tutto il tempo con lei. >>

In effetti, la proposta non era male. Potevo anche farmi aiutare dai miei fratelli per liberarmi di Tanya. Già mi immaginavo la scena di lei che veniva cacciata da noi.

<< Si, potremmo fare anche quello! >> Annunciò mia sorella con una nota di contentezza nella voce.

Lasciai andare la mia piccolina. << Va bene. >> Sbuffai. << Ma ti voglio a casa prima del tramonto. >> Non suonava tanto come una richiesta, più come un ordine. Ma non potevo farci nulla, avevo il terrore che Bella potesse svanire, e se fosse successo io non sarei più riuscito a vivere.


Era passato da un pezzo il tramonto e di Bella nessuna traccia, solo una sua veloce telefonata, dove ci avvisava che suo padre era tornato e che voleva stare con lui...

In quel momento sentii la rabbia salire a mille. Lei aveva promesso che sarebbe tornata qui, da me! Presi una boccata di aria... calma Edward, è con suo padre, va tutto bene... Domani la rivedrai, stai calmo... Questo continuavo a ripetermi, nonostante la voglia spasmodica di andarla a prendere fosse arrivata addirittura a livelli folli.

Maledii ogni singolo secondo che mi divideva da lei. Avevo già deciso che il mattino dopo non l'avrei lasciata neanche per un secondo!

L'unica nota positiva, era stata la probabile partenza di Tanya. Non si era più vista. I suoi pensieri non erano più raggiungibili. Finalmente, forse, aveva capito di non essere la benvenuta... Ad ogni modo, pensavo che avrei dovuto faticare di più, invece era stato facile, forse fin troppo... ma il sollievo per essermene liberato aveva offuscato il resto.

Lanciai uno sguardo all'orologio; l'una di notte. Sbuffai, ma rimasi immobile davanti alla grande vetrata, dovevo concederle un po di spazio...

Le due. Di sicuro stava dormendo tranquilla. Non poteva succederle nulla, suo padre l'avrebbe protetta...

Le tre. Gli esseri umani avevano proprio bisogno di dormire? Mi sentivo fremere...

Le quattro. Mancavano solo quattro ore al suo risveglio. Potevo resistere.

Le cinque. Forse era il caso che cominciassi a dire a Bella che i miei sentimenti per lei erano molto più profondi del semplice mi piaci...

Le sei. Dovevo dire ad Esme di cucinare qualcosa di speciale per la mia piccolina. Sorrisi. Qualcosa di speciale, per una dichiarazione speciale.

Le sette. Sorrisi felice, sicuramente si stava svegliando, ancora un'ora e suo padre l'avrebbe riportata da me, dove era giusto che stesse.

Le otto. Camminavo avanti e indietro nella nostra sala, i ragazzi erano già a scuola, c'eravamo solo io e Esme... perché Charlie ancora non arrivava? Aveva forse avuto un guasto? C'era stato qualche problema? No, calma... tutto andava bene...

Il telefono di casa squillò. Brutto, bruttissimo segno... Velocissimo alzai il ricevitore. << Pronto. >>

<< Casa Cullen? >>

<< Si, sono Edward. >> Avrei riconosciuto fra mille la voce dell'ispettore Swan, perché mi stava chiamando? Era successo qualcosa alla mia piccolina?!

<< Edward, sono l'ispettore Swan. Volevo avvisarvi che Bella non viene questa mattina. >>

<< Come scusi, può ripetere? >> Sentivo la terra mancarmi sotto i piedi, la mia voce era poco più di un debole sussurro.

L'ispettore Swan si schiarì la voce. << Edward, Bella... >> Era impacciato, lo sentivo benissimo.

<< Edward? >> La voce del mio angelo.

<< Bella, tutto bene? Perché non vuoi venire? >> Ansia, angoscia... paura.

La sentii sospirare nella cornetta. << Edward, è meglio se per un po io e te non ci vediamo. Non è giusto che per me, tu abbia rinunciato a stare con gli altri... >>

Sgranai gli occhi. << Che cosa... Bella, ma che stai dicendo?! >> Esclamai duro. Avevo una fottutissima paura...

<< Per stare con me, non sei più andato a scuola, hai passato poco tempo con gli altri... io... >> Sospirò di nuovo, Dio mio, mi faceva così male quello che avvertivo stava per dirmi. << Edward, forse è meglio se non ci vediamo più... >>

No no no... NO! Non poteva farmi questo! NO! Non lei! Non la MIA Bella! Non la piccola umana che mi aveva fatto innamorare! NO! Tremavo di rabbia, di paura, di agitazione... un mix maledettamente letale. Il muro vicino al telefono si sgretolò sotto la mia mano. << NO! Tu non puoi lasciarmi... io non voglio... non te lo permetto, Bella. >> Sibilai al telefono, anche a distanza, la sentii sussultare per la paura che sapevo le stava scorrendo nelle vene. Potevo essere molto terrorizzante se volevo. E in quel momento, io volevo che lei avesse veramente paura di lasciarmi. Perché desideravo con tutto me stesso che anche lei non potesse più fare a meno di me, come io non potevo fare a meno di lei.

<< Mi... mi dispiace, Edward... ma tu non sei... la persona adatta per me. >> Sussurrò fra i singhiozzi, attaccando il telefono, senza lasciarmi la possibilità di ribattere.

Sapevo che Esme mi stava guardando allarmata, il rumore del muro sbriciolato l'aveva fatta accorrere, vedevo la ma immagine nei suoi pensieri, i miei occhi erano vacui, spalancati per l'orrore delle parole della mia Bella... lei, non mi voleva con se... lei... no... non era possibile... io.. io l'amavo... lei era tutta la mia vita! Perché? Perché non mi voleva? << Perché? >> Sussurrai pianissimo.

Le braccia di Esme mi avvolsero, lasciai cadere la cornetta per terra. << Perché non mi vuole? >> Sentivo freddo, tanto freddo... dentro di me il vuoto la faceva da padrone. Mi era stata strappata la felicità, la gioia, la vita... il mio cuore; Bella.

Il cellulare di Esme vibrò forte, con una mano libera, mia madre lo afferrò e rispose.

<< Stiamo arrivando, non fargli fare niente di stupido! >> Esclamò Alice, in sottofondo sentii il rombo della macchina, probabilmente stavano andando al massimo della velocità.

Quattro minuti dopo, la porta di casa si aprì e tutti i miei fratelli fecero il loro ingresso. << Edward! >> Esclamarono quasi in coro. Alice fu la prima ad avvicinarsi. << Edward, ti prego, non fare niente di stupido! >> Poi si rivolse ad Esme. << Vedo il suo futuro mutare continuamente... >> Tornò a fissarmi preoccupata. << Ti prego, Edward... >> Prese il mio volto fra le sue mani e mi fissò negli occhi. << Edward non farlo. >>

Cosa? Cosa non dovevo fare? L'unica cosa che volevo era Bella e lei non mi voleva... Dio mio! Che dolore insopportabile! Mi portai una mano al petto, dove in teoria ci sarebbe dovuto essere il mio cuore, ma in quel momento, c'era il nulla assoluto.

Il mormorio di voci dei miei fratelli era confuso, per la prima volta non riuscivo a distinguere nulla... Bella, dov'era la mia Bella? << Bella... >> Mormorai piano. Il silenzio mi circondò. << Dov'è Bella? >> Domandai ancora debolmente.

<< Alice, concentrati! >> Esclamò la voce agitata di Jasper.

<< Lo sto facendo! Lo sto facendo! Non la vedo! >> Perché Alice era così disperata? Cosa non vedeva... non mi importava, io volevo solo la mia piccolina...

Mi sentivo stanco, strano noi vampiri non ci stanchiamo mai, eppure, in quel momento, mi sentivo senza forze. << Esme reggilo! >> Perché la voce di Jasper era così ansiosa?

Anche Rosalie sembrava impaurita, perché? << Edward! Non mollare! Emmett aiutalo! Io chiamo Carlisle! Portatelo in camera, veloci! >>

Non so cosa successe, so solo che mi ritrovai in camera mia e poco dopo vidi comparire mio padre... che stava accadendo? Ah! Che male! Basta! Fate finire il dolore! Basta! Basta!

Notai solo vagamente mia sorella Alice al telefono, sembrava agitata... capii solo le parole. << Jacob portala qui subito! >> Poi il dolore tornò più forte e potente di prima, stavolta niente mi impedii di urlare.

<< Che succede? >> La voce di Tanya entrò viscidamente nella stanza. Tutta la mia famiglia si voltò verso di lei, io so solo che quando vidi la piccola Dodo fra le sue mani, collegai tutto quanto.

Era stata lei ad allontanarmi dal mio amore, lei aveva fatto qualcosa alla mia Bella... Una nuova sferzata di rabbia mi accecò completamente, sovrastando perfino il dolore. Scattai rapido, anche più del solito e mi fiondai contro di lei, sfondammo le pareti, le mie mani erano attorno al suo collo.

<< Edward! Fermati! >> Urlava qualcuno. Ma non mi importava, lei doveva morire! Lei aveva fatto qualcosa alla mia piccolina...

Sentivo la paura, il suo odore ne era saturo. Vidi la mia immagine nella sua mente, ero veramente un vampiro. Un'orrenda creatura della morte! L'afferrai in malo modo e dopo averle strappato dalle mani il piccolo pinguino rosa, la scaraventai contro un altra parete. Mi spiaceva per Esme, avrebbe dovuto sistemare casa.

La portiera sbattuta di una macchina e la porta di casa nostra aperta con violenza attirò per un attimo la mia attenzione.

Poi lo sentii, il suo profumo... la sua fragranza. << Bella. >> Sussurrai sentendo il dolore alleviarsi. Scattai giù per le scale, ma quello che vidi mi riempii di paura; Jacob Black con in braccio il corpo della mia piccola umana.

<< Ho fatto prima che ho potuto. >> Si avvicinò. Presi con una gentilezza infinita il suo corpo fra le mie fredde braccia. << E' svenuta all'improvviso, non so cosa sia successo, stava piangendo e poi puff... è svenuta... >>

<< Grazie, Jacob... >> Mormorai, salendo le scale per raggiungere la mia stanza, tutti quanti erano nel corridoio, mi fissavano in silenzio. L'adagiai sul letto, stringendola contro di me. << Bella... andrà tutto bene adesso. >> Le sussurrai piano, accarezzandole il volto. << Non ti lascerò amore mio... >> Le baciai le labbra con dolcezza, aspettando e sperando di sentire il prima possibile la sua dolce voce.

   
 
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