Anime & Manga > Gintama
Segui la storia  |       
Autore: beat    19/05/2009    5 recensioni
Otae, una bella mattina come tante, arriva al punto di non ritorno.
Chi ne fa le spese, naturalmente, è il povero Kondo.
Da allora, una catena di eventi che porterà alla nuova coppia dell'anno: Otae e...
... Sorpresa! Leggete per scoprire!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kondo Isao, Otae Shimura, Toushiro Hijikata
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

********************************************************************************


Capitolo VIII:
I cambi di scena esplosivi non sono mai consigliabili




“Per questo mi sono sentita confusa quando lei ha detto di amarmi, signor Hijikata. Lei mi conosce, sa benissimo quello che sono in grado di fare anche ad un samurai perfettamente addestrato. Sa che ho un carattere pessimo e che non sono il massimo della femminilità. Ma nonostante tutto questo, lei dice di essersi innamorato! Capirà che la cosa per me è semplicemente incredibile..!”

Hijikata non riuscì più a stare zitto.

“Signorina Otae! Non mi interessa quello che lei può farmi. Io...io credo di averla conosciuta davvero in questi tre giorni. Decisamente molto più di quanto ha potuto fare Kondo in un anno di persecuzione! So che in realtà lei è gentile e anche molto dolce...quando vuole...! So bene quello che è in grado di fare, solo il primo che se ne rende conto...ma ho deciso che non mi interessa. Mi perdoni per la presunzione, ma io la vedo così la questione. Lei potrà anche essere la donna più manesca e pericolosa di Edo, ma mi ha fatto innamorare lo stesso. Non su questo non ci posso fare nulla..!”


Otae si morse il labbro inferiore. Hijikata sembrava così dannatamente serio che lei si sentiva come se stesse ondeggiando su di una barca poco stabile.
Nessuno aveva mai visto in lei una vera ragazza, una donna con quanto di femminile avrebbe dovuto avere. Per tutti, ma anche per se stessa, era sempre stata un maschiaccio, un ragazzo con un corpo a curve.
Ma ora, lui le stava dicendo che andava bene anche così come era. Che la accettava, manesca e pericolosa come era.
Non stava scherzando. Anche lei era aveva avuto un addestramento da samurai, e sapeva bene che uomini come lui non dicevano mai cose del genere alla leggera. Ma anche se non fosse stato un uomo onorevole, in quel momento poteva leggergli negli occhi pura determinazione.

“Signorina Otae...non voglio in alcun modo crearle altri disturbi. Avevo...sentivo il bisogno di dirle quello che provavo. Ma non chiedo nulla in cambio. Se lei non se la sente, non c'è alcun bisogno che lei faccia nulla. E può star pur certa che non la assillerò. Non voglio infastidirla, non potrei mai permettere che lei si senta male per causa mia...!”

Otae rimase in silenzio ancora un po', poi improvvisamente ridacchiò piano.

“E immagino che non voglia nemmeno trovarsi ferito come il suo capo..!”

Hijikata sorrise appena anche lui.

“No di certo. Conosco i limiti, e non li supererò” sentenziò, di nuovo perfettamente serio.

Otae sospirò piano.
Chiuse gli occhi qualche secondo, prima di riaprili per fissare direttamente Hijikata.

“Io... Mi fa molto piacere quello che lei ha detto, signor Hijikata. Davvero. Non c'è mai stato nessuno di così gentile con me. Per questo...”

Hijikata trattenne il respiro. E sentì di nuovo il cuore che gli era schizzato in gola. Aveva avuto l'impulso di portare le mani sul collo, come per bloccare il frenetico martellare del suo cuore pulsante, ma era così teso che non era riuscito a muovere un solo muscolo.

“Per questo posso dirle che...che per me...per me lei è davvero una persona con cui vale la pena provare...”

Hijikata vide le guance di Otae diventare improvvisamente scarlatte e nello stesso istante fu come se il cuore gli fosse davvero schizzato fuori dal petto.
Tremava leggermente, e dovette fare un grande sforzo per riuscire a parlare.

“Sul...sul serio? Voglio dire...davvero se la sente..?”

“Non so bene ancora che potrà esserci, signor Hijikata. Mi sento in dovere di avvertirla. La cosa è stata improvvisa e sono ancora confusa...”

“Mi creda, lo è anche per me..!”

Otae gli sorrise teneramente.

“Solitamente non credo che accetterei così...alla leggera...di imbarcarmi in una relazione” e di nuovo Otae arrossì, nel pronunciare quella parola che sembrava concretizzare tutta la situazione “Ma sono davvero sicura che lei è un persona straordinaria. E sarei una pazza a lasciarmi sfuggire questa occasione...!”

Hijikata si lasciò andare in un vero e straordinariamente aperto sorriso.
Era un sacco di tempo che non era così felice.
Troppo.

Cercando di non cascare a terra – visto che si sentiva ancora le gambe molli – Hijikata si alzò dal suo posto per andare a sedersi di fianco alla ragazza, eliminando l'impedimento del tavolo.
Anche Otae si voltò verso di lui, e sussultò appena quando sentì che lui le prendeva una mano.
Aveva le mani ruvide e callose, proprie di chi ogni giorno usa la spada. Ma erano calde,e a loro modo anche morbide.

“Non sono bravo in queste cose...ma ti prometto che, finché mi vorrai...io sarò qui, per te, Otae!”

La ragazza arrossì nuovamente.
Si sentiva le guance in fiamma, ma cercò di non badarvici.

“Mi preparerai ancora la frittata?” chiese, quasi di getto.

Hijikata si trovò un attimo spiazzato dalla domanda, che gli sembrava poco attinente.
Ma poi sorrise, sincero.

“Quando vorrai..!”

E si perse, negli occhi di lei. Così caldi e dolci.
I due si guardarono per quelle che parvero ore.
Senza dire una parola, senza muoversi, semplicemente si guardavano.

Hijikata teneva ancora la mano di Otae. Sentiva li dolce tepore di quelle piccole mani tra le sue. Senza pensarci, alzò una mano. La avvicinò lentamente al viso di lei.
Le dita tremavano leggermente. Era così tanto tempo che non aveva una donna. E ancor di più che non aveva qualcuno da amare, e adorare.
Lentamente, con delicatezza, come se temesse di farle del male, poggiò i polpastrelli sulla sua guancia. Otae chiuse istintivamente gli occhi e Hijikata non poté non adorare la sua espressione di malcelata gioia. Accarezzò la guancia della ragazza, quasi timidamente. Seguì il profilo del viso, fino alla mascella. Ne seguì il contorno, per poi tornare indietro.
Quando tornò sul mento, si fermò.
Indeciso.
Lentamente, con le dita che tremavano sempre di più, risalì fino alle labbra.
Otae teneva ancora gli occhi chiusi, e sotto il suo tocco, Hijikata sentì che stava tremando.
Con tremenda delicatezza, sfiorò le labbra sottili della ragazze. Le accarezzò.
Lei socchiuse gli occhi, incredibilmente umidi.
Hijikata si perse di nuovo nel suo sguardo profondo.
E senza che se ne fossero accorti, entrambi si erano mossi impercettibilmente uno verso l'altra, quasi nello stesso momento.
Ognuno sentiva il calore che l'altro corpo emanava.
E ora non era solo Otae a tremare.
Con delicatezza, Hijikata portò entrambe la mani a lato del viso di Otae. Socchiuse gli occhi e lei fece lo stesso.
Le loro labbra dapprima si sfiorarono soltanto.
Si posarono le une sulle altre come per caso. Solo per un attimo.
Bastò per sentire la morbidezza e il calore, il gusto delle labbra dell'altro.
Ma non era abbastanza.
I volti si avvicinarono di nuovo, questa volta con maggior sicurezza.

“Maledetto Hijikata! Fammi entrare! Sorella mia, dimmi che stai bene!!”

Toshi aveva fatto un salto di lato di almeno due metri. E anche Otae si era talmente spaventata che aveva rovesciato metà delle cose che erano poggiate sul tavolo.
E intanto da fuori si continuavano a sentire i colpi che Shinpachi stava tirando alla porta dell'appartamento per farsi aprire, nonché le patetiche invocazioni alla sorella.

“Sorella, ti prego dimmi che non sei morta..!”

“Ma sei lei morta, lei non può mica risponderti!”

“Kagura!” si sentì sbraitare Shinpachi “Non dire queste cose!”

“Beh, che c'è di male...è vero che i morti non parlano, vero Gin?!”

“In effetti ha ragione, Shinpachi”

Hijikata si era rialzato da terra. Dannazione a loro, si era preso un colpo tremendo!
Anche Otae si era ripresa dallo spavento, e ora Hijikata poté notare con terrore, che si stava rimboccando le maniche, con fare molto agguerrito.

“Otae...” la chiamò piano.

“Questa volta lo ammazzo! Quel maledetto fratello non ne fa mai una giusta!”

Hijikata sorrise senza farsi vedere da lei.
Nonostante stesse pontificando su come uccidere il fratello, aveva ancora le guance rosse. Hijikata non trovò altro aggettivo per descriverla. Adorabile.

“Non mi interessa! Aiutatemi a buttare giù la porta piuttosto!”

Toshi si voltò subito verso la porta.

“Non vi azzardate a farlo, brutti idioti! Vi faccio pagare i danni se mi rovinate la porta!”

Dall'altra parte, si sentì Shinpachi sbraitare con maggior enfasi di prima, e con una strana nota di isterismo nella voce.

“Ma allora ci sei, brutto criminale! Fammi entrare e ridammi mia sorella!”

Hijikata fulminò il ragazzo occhialuto attraverso la porta, ma si convinse ad andare ad aprire, prime che gliela sfondassero davvero.
In quel momento la porta e buona parta del muro attorno esplosero.
Hijikata si buttò immediatamente a terra, anche se non riuscì ad evitare tutti i calcinacci.
Non aveva visto nulla, ma sapeva, sentiva, era certo di che cosa fosse successo.

“SOGO! Questa volta ti ammazzo sul serio!” strillò Hijikata non appena si rialzò da terra.

E infatti, attraverso il polverone che si era levato, vide sulla ex soglia di casa sua quattro figure. Il fratello di Otae, la ragazza vestita alla cinese, Sakata, e il sadico Sogo Okita.
Hijikata si avventò immediatamente su di lui, afferrandolo per il bavero della giaccia, scuotendolo come un vecchio orsacchiotto di pezza.

“Ma che diavolo ti è saltato in testa?! Volevi uccidermi? Eh, volevi uccidermi?!”

Stava per cominciare una nuova sequela di imprecazioni, quando si rese improvvisamente conto di una cosa.

“Sorella!” Shinpachi era corso all'interno della casa, per soccorrere Otae.

La ragazza era a terra, semisdraiata, e stava tossendo. Hijikata si fiondò immediatamente al suo fianco, per vedere se era ferita.
Shinpachi stava già sommergendo la sorella con un'infinità di domande, ma Otae aveva alzato una mano per fargli smettere di fare storie.

“Sto bene. Sul serio!” disse, cercando per un attimo gli occhi di Hijikata, per comunicargli che stava davvero bene “Mi sono solo spaventata, e la polvere mi ha fatta tossire..!”

“Meno male” sospirò di profondo sollievo Shinpachi.

Anche Hijikata ringraziò tra sé e sé il cielo.
E poi si volse con sguardo omicida verso l'autore di tutto quel putiferio.

“Sogo!” lo chiamò con una voce che non prometteva nulla di buono.

“Sì, Hijikata?” domandò lui, con la sua solita espressione da santerellino.

Hijikata lo fissò per lunghi attimi, sempre con sguardo furente.
All'improvviso alzò una mano come a volergli dare uno schiaffo.
Okita strinse involontariamente gli occhi per ricevere il colpo. Che però non arrivò.
Con prudenza si azzardò ad aprire un occhio.
Hijikata era ancora di fronte a lui. Solo che aveva abbassato la mano e ora lo stava guardando con uno strano sorriso storto.

“Mi pagherai i danni. Fino all'ultimo centesimo.”

Okita sbuffò, ma sempre con il suo sorriso sadico stampato in volto. Non era poi tanto male come punizione.

“Inoltre” Hijikata non aveva ancora finito “Sei sospeso Sogo. A tempo indeterminato!”

Ad Okita si spalancò la bocca dallo stupore.

“Ma...ma...” balbettò “Non puoi! Hijikata!”

“Io il Vicecomandante, a me le decisioni!”




********************************************************************************

Angolo dell'Autrice:

Eccomi! ^^
Questo capitolo mi piace tantissimo! ^^
Aaaaah! Viva la tenerezza! Sono una coppia improbabile, ma sono troppo teneri insieme! ^^
E sono anche molto felice che la storia vi stia piacendo! Non sapete quanto mi rendete felice dicendo che vi piace! Davvero!
Vi ringrazio tantissimo per le bellissime recensioni che mi lasciate!
Grazie Gintokina, grazie saku89, grazie SesshomaruJunior!
E' grazie a voi se continuo a scrivere! So che ne vale la pena! ç__ç Grazie!

Passando a cose più frivole.
Mi siete sembrati interessati alla frittata alla Beat, per cui vi lascio la ricetta. ^^

Ingredienti:
Uova (3 ogni due persone)
Latte qb
Un pizzico di sale
Un pizzico di pepe
Formaggio grattuggiato
Cipolla tagliata a fettine sottili sottili
Qualche foglia di menta spezzettata
Lavorazione:
Mettetele uova in una terrina (altrimenti detta ciotola, ma terrina fa più figo) e sbattetele con una forchetta.
Aggiungete latte e formaggio (sempre continuando a girare l'impasto), mettete sale e pepe (andate a occhio... non vi consiglio di assaggiare, perché l'uovo crudo fa abbastanza schifo..!), e per finire aggiungete cipolla e menta.
Date un'ultima rimescolata e versare il tutto in una padella precedentemente messa a scaldare con un pò d'olio dentro.
La lasciate cuocere (toccatela il meno possibile, altrimenti si rompe e diventano uova strapazzate), e giratela quando il lato della padella comincia ad essere bello cotto.
Sappiate che girare la frittata è quanto di più difficile ci sia nel mondo della cucina, e finché non sarete un cuoco professionista che la fa saltare facendola volteggiare per aria, vi consiglio di chiedere aiuto alla prima persona competente in giro. Comunque il mio metodo è mettere un piatto sopra la frittata, girare la padella e far scivolare di nuovo la frittata nella padella (questa volta dall'altro lato). Sappiate però che non è certo un metodo perfetto... -.-
Comunque sia, se riuscirete a sorvolare se questo particolare, voilà, la vostra frittata è bella che pronta da mangiare.
Bon apetit! ^o^


Per favore, fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat



   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Gintama / Vai alla pagina dell'autore: beat