Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Juken    10/12/2016    5 recensioni
"Naruto aveva imparato ad adorare il sorriso di Hinata, simile ad un fiore. Quando lo intravedeva si sentiva felice. Per lui, era un tipo di felicità che non aveva mai provato prima.[...] L'euforia di quelle ore pomeridiane era simile alla soffice sensazione di avere la testa leggera, una pura gioia che non aveva mai conosciuto fino a quel momento. Non era come il senso di realizzazione che provava dopo aver portato a termine una missione, come quando chiacchierava con i suoi più cari amici o come l’istante in cui finalmente gustava il ramen di Ichiraku. Era un tipo speciale di felicità."
[NaruHina centric + tutte le altre coppie canon; non tiene conto di una parte del cap.699 e di tutto quello che avviene dopo]
Non fatevi confondere dall'introduzione, questa fanfic è piena di baggianate.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buongiorno popolo di Efp! 
Il terzo capitolo, anche se super corto, finalmente è qui! Mi sembra ancora un po' forzato, un po'affrettato e un po' uno schifo, ma di questo passo avrei aggiornato fra mille anni. Lascio a voi il giudizio.

 

 

 

______________________________________________________________________________________________


UN NARUTO È PER SEMPRE

 

 

queen

 

 

 

 

 

          3. L'Ennacoda porta consiglio.

 


 

 

 

 

La vecchia sveglia scolorita di Naruto, ormai più tendente al verde muffa che al verde brillante di quando l’aveva acquistata, segnava le 2:05 del mattino. Era l’ennesima volta che Naruto controllava quell’aggeggio, per poi rigirarsi sbuffando nel groviglio di coperte e lenzuola stropicciate. Proprio quella notte in cui non riusciva a chiudere occhio, il tempo sembrava non passare mai. Era troppo pigro e stanco per abbandonare il calore del suo letto, ma allo stesso tempo troppo intento a tormentarsi col candore di due occhi chiari come la luna per riuscire a dormire.

- Hinata mi ama! -

La piega felice che presero le sue labbra e la tenera beatitudine che accompagnò quel pensiero erano qualcosa che non riusciva a spiegarsi del tutto. Si sentiva davvero stupido. Stupido e felice.

- O almeno, in passato mi ha amato -

Quello invece, era il pensiero con cui il suo sorriso si appiattiva, quella strana beatitudine si spegneva un poco e si sentiva stupido e basta.
Afferrò un lembo dell’enorme coperta blu e la tirò fin sopra la testa, raggomitolandosi come un gatto.
Era tutta colpa di Sakura e Schikamaru!
Gli avevano rivelato con leggerezza quello che a lui sembrava, più che altro, uno dei misteri dell’universo. Era come se gli avessero aperto gli occhi su una profonda verità o avessero risolto un complicatissimo puzzle, la cui soluzione era sempre stata ad un soffio dal suo naso.
E lui?
Sakura aveva decretato convinta che anche lui era innamorato, ma non ne era ancora del tutto sicuro. Come poteva esserlo riguardo qualcosa che non aveva mai provato prima? Chiedere un appuntamento ad Hinata gli era sembrata la soluzione naturale a tutti i suoi dubbi. Stando da solo con lei, magari, avrebbe potuto capire perché il suo cuore sembrava fare un triplo salto mortale quando la incontrava o perché i suoi pensieri si ingarbugliavano quando si soffermava sui suoi occhi. Ma niente era andato come previsto.
Ora continuava a chiedersi, con una sorta di ansia e inquietudine nel petto che lo tenevano sveglio nel cuore della notte, se i sentimenti di Hinata verso di lui fossero cambiati.
Quella era la prova definitiva che anche lui… l’amava?
Si sentì immediatamente impreparato di fronte a quella prospettiva, come per un test troppo difficile per il quale non aveva studiato.
Era quasi una sensazione di disagio che lo tormentava e che non riusciva a scrollarsi di dosso.
Com'era potuto succedere? E soprattutto quando era successo?
Sbucò dalle coperte quel tanto che bastava per osservare di nuovo accigliato quella stupida sveglia.
Erano appena le 2:09.
Sbuffò come una locomotiva nel buio assoluto della sua stanza e si rigirò ancora una volta, facendo cadere a terra un malcapitato cuscino e una buona parte della coperta infernale, che ora gli sembrava quasi soffocante.
Chiuse gli occhi, ma non si addormentò.
Quasi inconsapevolmente si ritrovò di fronte l’enorme gabbia rossa dentro di sé e il muso della volpe a nove code ad un palmo dal naso.

«Sapevo che prima o poi saresti venuto qui a rompermi le palle»
La voce profonda dell’Ennacoda risuonò nell'ambiente scuro che ora lo circondava.
«Ehi Kurama, come stai?» chiese quasi allegro, invece, lui.
«Bene, fino a qualche secondo fa» sbuffò la volpe.
Naruto sorrise. Le sue maniere brusche non erano cambiate poi molto in quegli anni e la guerra di certo non lo aveva reso uno zuccherino.
«Su non fare così! Lo so che ci tieni a me, in fondo!»
«Certo, certo. Che ne dici se saltiamo a piè pari queste scenette e mi dici che vuoi?» chiese diretto Kurama, i cui occhi curiosi seguirono i movimenti del biondo mentre sedeva comodamente a gambe incociate di fronte a lui.
«Non voglio niente, passavo di qua!» cincischiò Naruto.
«Pensi di essere spiritoso? Cosa vuoi?»
La faccia del suo jinchūriki era così facile da leggere! A chiunque sarebbero stati palesi i suoi goffi tentativi di simulare una faccia tranquilla e disinteressata, quando in realtà sembrava che stesse per esplodere.
«Non riesco a dormire» alla fine ammise.
«Non ti canterò una ninnananna» replicò tranquillo Kurama, chiudendo gli occhi.
«Non mi serve una ninnananna!» aveva immediatamente urlato, invece, lui.
«E allora cosa ti serve?»
Naruto sospirò, poggiando la testa su una mano.
Voleva soltanto capire.
«Secondo te sono innamorato?»
«Cosa vuoi che ne sappia io di queste cose?» Kurama riaprì di scatto gli occhi, sorpreso da quella domanda.
Lui ci pensò su. Come avrebbe potuto spiegarglielo? Gli venne subito un’idea.
«Come la mamma con papà?»
Infondo prima di lui, la volpe era stata il Cercoterio dentro Kushina e in qualche modo doveva aver percepito qualche cambiamento quando si era innamorata di Minato.
«Come Kushina con Namikaze, eh? Uhm… allora si»
Quella risposta così veloce e sicura lo lasciò spiazzato.
«Perché sei ancora qui?»
Nonostante la volpe avesse risposto alla sua domanda, Naruto non si era mosso di un solo centimetro dalla sua posizione.
«Quando è successo?» gli rispose invece.
«Voi Uzumaki siete tutti uguali! “Quando è successo! Come è successo! Non ci posso credere!” e bla bla bla. Sembri Kushina! Per voi essere umani è una cosa così naturale eppure continuate ad andare in tilt quando accade. Succede e basta.»
Perfino Kurama, alla fine, sembrava saperne più di lui! Forse, proprio la volpe avrebbe potuto risolvergli ogni dubbio.
«A quanto pare, tutti lo hanno capito tranne me. Perché non me ne sono reso conto subito?»
Dietro le enormi sbarre, vide l’Ennacoda concentrarsi su di lui e soppesare la sua domanda. Rimase lì a fissarlo in silenzio per così tanto tempo, che Naruto pensò che lo stesse semplicemente ignorando. Ma alla fine, con uno sbuffo, parlò.
«Perché non è stato immediato. Perché è stato qualcosa di lento, che si è evoluto pian piano dentro di te. Era una sensazione, per tanto tempo senza nome, che si è costruita poco alla volta. E poi perché sei un idiota»
«Ehi!»
Naruto incrociò le braccia al petto, vagamente offeso dall’ennesima volta in cui gli veniva dato dell’idiota. In realtà, però, la sua mente era impegnata ad elaborare le parole di Kurama.
«Allora quand’è che è iniziato?»
«Ti ho già spiegato che non è così che funziona!» sbraitò la volpe. Di fronte alla sua faccia afflitta, però, non poté trattenersi dall'aggiungere «Posso dirti, invece, quando è cambiato qualcosa dentro di te»
Interpretò il silenzio del biondo come un segno d’assenso e continuò.
«Ti ricordi quando hai battuto Hyuga Neji nell'arena degli esami Chunin, rispettando la tua promessa di sangue?»
Naruto sussultò, mordendosi l’interno di una guancia. Quel nome era una bruciatura ancora dolorosa, una ferita che non aveva mai smesso di sanguinare veramente. Abbassò gli occhi sotto il peso del senso di colpa che non l’aveva mai abbandonato.
«Quando, nonostante fossi sfinito, avevi ancora l’energia per urlare come uno stupido e dedicare la tua vittoria ad Hinata. L‘ avevi incontrata poco prima. Ricordi cosa ti disse?»


“Non sei perfetto. Quando cadi, però, hai sempre la forza di rialzarti. E per me questa è la vera forza.”

 

Spalancò gli occhi. A dodici anni, aveva notato il sorriso appena accennato di quella che considerava semplicemente la ragazza strana del team Kurenai e ricordava ancora il suo incoraggiamento. Era stato questo che gli aveva dato la forza in quell’incontro? Perché solo adesso se ne rendeva conto? Perché solo adesso, ogni singola parola sembrava così importante?
«Inconsciamente qualcosa in te è cambiato. Già da allora, lei tifava per te»
Quello che aveva sempre voluto era essere riconosciuto dalle persone del villaggio per quello che era e non per il demone che ospitava dentro di sé. Era stato così accecato da tutti quelli che gli ricordavano che non c’è l’avrebbe mai fatta da non notare che qualcuno l’aveva già fatto, che una voce silenziose era già dalla sua parte. Allora aveva al suo fianco già Iruka-sensei e Kakashi, perché non si era accorto di lei?
« Penso, invece, che tu ti ricorda ancora meglio quello che è successo quasi quattro anni dopo»
Senza il minimo dubbio, Naruto intuì immediatamente a cosa si riferiva Kurama.
Lo scontro con Pain.
«Anche allora è cambiato qualcosa in te, è impossibile negare l’evidenza»
La volpe aveva ragione. A differenza di quello precedente, quel ricordo era marchiato a fuoco nella sua memoria. Se chiudeva gli occhi, poteva sentire ancora il battito furioso del suo cuore nelle orecchie, il battito di chi era consapevole della propria sconfitta. Ed allo stesso modo, poteva sentire i pochi passi veloci che avevano rotto il silenzio che preannunciava la sua fine.


“Ti ho sempre inseguito, ho sempre voluto raggiungerti, camminare al tuo fianco. Tu mi hai cambiata. Il tuo sorriso mi ha salvata.
Ecco perché nel tentativo di proteggerti, non ho paura di morire. Perché… ti amo."


Per così tanto tempo si era chiesto cosa avesse spinto Hinata ad abbandonare il posto sicuro lungo i margini delle macerie e combattere un nemico di gran lunga più forte di lei andando incontro a morte certa.
Lei stava per morire, per lui.
Si strinse i capelli tra le mani. Adesso era così… ovvio.
«Non avevo capito davvero cosa mi stava dicendo! In quel momento è stato tutto così confuso e- »
«Bugiardo»
Kurama aveva interrotto sul nascere le sue giustificazioni, con un tono tranquillo e ancora una volta sicuro.
«Potrai non aver capito l’intensità del suo “ti amo” ma quelle parole hanno lasciato un segno dentro di te. Altrimenti non avresti perso il controllo in quel modo. Altrimenti non avresti pianto di sollievo una volta scoperto che lei era sopravvissuta. E non venirmi a dire che non è così. C’ero anch'io. Non è stata la prima a morire sotto i tuoi occhi e avevi avuto altre possibilità per lasciare che io prendessi il sopravvento. Ho aspettato paziente quel momento. Ma solo quando hai visto il suo sangue e lei immobile, la tua rabbia non è stata più contenibile. Una piccolissima parte di te aveva capito qualcosa che ti sei rifiutato inconsciamente di accettare. In un mondo in cui non hai ricevuto altro che odio, pensare che lei ti amasse era impossibile»
Naruto non riusciva ad emettere nessun suono, sentendo ad un tratto la gola prosciugata. Lui non aveva mai sperimentato l’amore romantico, come avrebbe potuto riconoscerlo nella confessione di Hinata? Il suo cervello aveva scelto l’alternativa più facile e immediata. “Pensavo che lei intendesse ti amo, come se io dicessi io amo il ramen”, era così che aveva detto a Sakura e fino ad allora lo aveva pensato davvero. Quello a cui non aveva pensato era che quella non era una motivazione abbastanza valida per scendere in campo e sacrificarsi.
La volpe interruppe di nuovo le sue elucubrazioni mentali.
«Inoltre è vero, dopo Pain eri confuso. Eri confuso perché non riuscivi a capire cosa ti stesse succedendo. Perché ad un tratto quando pensavi alla mocciosa dai capelli rosa, pensavi a lei quasi come a una sorella, mentre quando pensavi alla mocciosa dai capelli blu eri incerto su come considerarla. Non le hai mai risposto, molto probabilmente perché non sapevi cosa dirle.»
Ed eccolo lì, di nuovo, il pesante senso di colpa che gli stringeva lo stomaco come una tenaglia infuocata.
Hinata si era dichiarata e lui non le aveva mai risposto.
Si sentì uno schifo e pensò davvero di meritare tutte le volte in cui gli avevano dato dell’idiota.
«Quasi non serve neanche che ti menzioni la guerra. Tu lo sai. Ricordi quando hai cercato di rassicurarla quando lei non si sentiva forte abbastanza. Ricordi come desideravi accertarti delle sue condizioni, tenerla sempre d’occhio.»
Quelle di Kurama iniziavano ad avere sempre meno il tono di una domanda e sempre più quello di una certezza.
Naruto annuì, perso in quei giorni non ancora tanto lontani, dando un nome dopo l’altro al groviglio intricato di sentimenti che fino ad allora non era riuscito a sciogliere.
Sentiva ancora lo stesso bisogno insostenibile di sapere sempre dove lei si trovasse, lo stesso desiderio incessante di esserle vicino.


“Quindi resta con me Naruto-kun. Perché non rimangiarsi mai la parola data è anche il mio Nindo!”

 

Quello che aveva costantemente voluto fare era proteggere Hinata.
Lei, che con un solo tocco lo aveva sostenuto anche nei momenti più bui della guerra.
«L’hai guardata negli occhi e io so cosa hai visto. Hai afferrato la sua mano e io so cosa hai sentito. Durante la guerra si è stabilita una profonda connessione tra di voi che ha cambiato qualcosa dentro di te.»
Naruto osservò gli occhi profondi della volpe. Non lo stava prendendo in giro e non stava giocando con i suoi ricordi. Stava dicendo la verità.  
«Per ultimo, ma non meno importante, devo ricordarti come ve la intendevate quando lei ti ha aiutato con i recenti esami Chunin?»
Kurama gli aveva lanciato quell’ultima domanda con un sorrisetto malizioso, che Naruto però, sembrava non aver notato.
Lui ripensò ai mesi precedenti quando, con una scusa che ora gli sembrava la più banale del mondo, Sakura si era rifiutata di aiutarlo, sostenendo di avere impegni urgenti in ospedale. Lei gli aveva proposto, però, subito una soluzione: Hinata, che non aveva né impegni né missioni in programma. Lui aveva accettato di buon grado questa sostituzione. Di certo lei non gli avrebbe scaraventato un libro in testa ogniqualvolta non avesse ricordato una nozione, come qualcuno di sua conoscenza. Infatti, si era rivelata un’insegnante paziente e gentile.
Nei tanti pomeriggi che avevano passato insieme sui libri, aveva memorizzato la smorfia buffa e scherzosa che faceva quando lui sbagliava, la piega soddisfatta delle sue labbra di quando invece rispondeva in modo corretto alle sue domande e quella risata cristallina e dolce in risposta alle sue battute sceme. Lei gli era stata di conforto e aveva avuto sempre un sorriso dolce per lui. 
Aveva imparato ad adorare il sorriso di Hinata, simile ad un fiore. Quando lo intravedeva si sentiva felice. Per lui, era un tipo di felicità che non aveva mai provato prima. Naruto non avrebbe mai potuto mentire dicendo che fino a quel momento non era mai stato felice. Dopo aver formato legami di fiducia reciproca con i suoi compagni e aver mangiato il suo ramen preferito, sia il suo cuore che il suo stomaco erano pieni di un senso di felicità e di appagamento. Era grato per aver incontrato nella sua vita Iruka, Kakashi e Jiraya come insegnanti. L’esistenza di Kurama era allo stesso modo importante. Non che lui non avesse mai maledetto il suo destino da orfano o da jinchuuriki quando era più piccolo, ma tutti questi ostacoli avevano contribuito alla sua crescita.
Naruto sentiva di essere felice. Questi erano i suoi veri sentimenti.
Ma la felicità che aveva provato in quelle ore pomeridiane era come avere la testa leggera, come una soffice allegria, una pura gioia che non aveva mai conosciuto fino a quel momento.
Non era come il senso di realizzazione che provava dopo aver portato a termine una missione, come quando chiacchierava con i suoi più cari amici o come l’istante in cui finalmente gustava il ramen di Ichiraku.
Era un tipo speciale di felicità.1

Con un battito mancante del cuore, capì.
Era… innamorato.

«Se spalanchi ancora di più gli occhi, stanne certo che ti cadranno dalle orbite»
La risata gutturale di Kurama spezzò il silenzio che si era venuto a creare, riportando Naruto alla realtà.
Lui si alzò e si avvicinò alla gabbia rossa.
«Io la amo»
«Non mi dire!» Il tono sarcastico della volpe non scoraggiò la faccia seria del biondo.
Quella dolcissima consapevolezza aveva portato con sé l’urgenza di correre da lei e confessarle tutto e subito.
«Devo andare da lei» annunciò, infatti.
«Sono le tre del mattino! Secondo te sono tutti svegli e pimpanti a quest’ora? Quella poveretta ha aspettato tutto questo tempo, non penso non sarà capace di aspettare qualche ora in più!»
Ancora una volta, la volpe aveva ragione. Si avvicinò per ringraziarlo e accarezzare il suo muso nero. Kurama allontanò subito la sua mano con uno sbuffo del naso, come fosse stata una mosca.
«Lo sai che non sono il tuo animale domestico?»
Con una risata Naruto lasciò l’Ennacoda al suo riposo e riaprì gli occhi tra il disordine del suo letto, nella stanza avvolta dal buio.
Cercò una posizione abbastanza comoda da consentirgli di chiudere occhio almeno per qualche ora, ma inutilmente. Gli occhi chiari erano ancora lì, nella sua testa e non tutti i suoi dubbi erano stati risolti.
Rimaneva quello che lo tormentava di più, quello che faceva più paura.
E se i sentimenti di Hinata erano cambiati?
Durante il tempo trascorso insieme per la preparazione agli esami, non ricordava un solo indizio che avrebbe potuto indicargli che lei provasse qualcosa per lui.
Naruto, d’altro canto, si era reso conto fin da subito di essere diventato dipendente dalla sua presenza. Ne voleva sempre di più. Ma con la sua promozione, la routine di quei pomeriggi era stata interrotta e avevano iniziato a vedersi sempre più sporadicamente. Sentire la sua mancanza fino al punto di diventare matto e sentirsi quasi malato non era qualcosa che aveva messo in conto. Era stato allora che era corso da Sakura, chiedendo il suo aiuto. Quello che non le aveva detto – e che non avrebbe mai ammesso ad alta voce – era che qualche volta aveva seguito Hinata, ricorrendo perfino alla modalità Eremitica. Perché aspettare un incontro casuale, se lui poteva far accadere quell'incontro? Ma non sempre era andato come aveva programmato. Più di una volta, anziché farsi avanti e parlare con lei, era semplicemente rimasto nascosto. Come avrebbe potuto spiegarlo a Sakura senza risultare un pervertito? E come avrebbe potuto spiegarle che tra le tante sensazioni ingarbugliate che provava, ce n’era una che non era del tutto sconosciuta, una che lo faceva arrossire fino alla punta dei capelli. Se ne era reso conto un pomeriggio afoso di inizio agosto, quando anziché concentrarsi su quegli stupidi libri, tutta la sua attenzione era stata monopolizzata da una singola goccia di sudore che lenta aveva attraversato il collo niveo di Hinata ed era scomparsa nella sottile - troppo sottile- maglietta a maniche corte che portava. Non era la prima volta che si sentiva attratto fisicamente da qualcuna, ma lei era Hinata! Si era vergognato come un ladro senza saperne il reale motivo e aveva cercato di non pensarci. Questo non gli aveva impedito però, un giorno, di fermarsi ad osservare come il suo corpo seguisse delle linee perfette durante un suo allenamento, piuttosto che farsi avanti per passare del tempo con lei.
Ora che tutti i tasselli del puzzle erano andati al loro posto, anche quell'attrazione aveva un senso.
Si rigirò, dando un’ultima occhiata alla sveglia.
Erano le 3:45.
Lanciò tutte le coperte per aria e sia alzò. Definitivamente, quella notte, di dormire non se ne parlava proprio. Mentre percorreva il piccolo corridoio che collegava la stanza da letto al bagno, pensò a come avrebbe potuto chiederle di nuovo di uscire con lui. Ma era deciso. Anche se lei non provava più nulla nei suoi confronti, lui l’avrebbe riconquistata.
Prima di iniziare i suoi grandi piani, però, aveva decisamente bisogno di una doccia fredda.

 

 

 

______________________________________________________________________________________________

 

NdA

kurama

In principio, questo capitolo era totalmente diverso (che ce ne frega? chiederete giustamente). Ha preso una piega nuova dopo ave visto per 2821346 volte l'opening 20 [Empty Heart/Kara no Kokoro] dell'anime, che trovo bellissima. In particolare mi ha ispiarato questa sequenza ------>

Please, non linciatemi per questa robaccia!
Non sono una psicologa, non faccio psicologia, non ne capisco niente di niente e penso di aver forzato giusto un pelino le scene canon in questo capitolo, ma per me era necessario questo sviluppo. Non mi è piaciuta tantissimo l'idea di The Last del Genjutsu, ma una cosa resta uguale: Naruto non si innamora di Hinata dal giorno alla notte. Lui per me era già innamorato. Resta solo il problema di rendersene conto e questo è il momento ideale. Fino a alla guerra, diciamocelo, non c'è poi stato tutto questo tempo per pesare a queste cose. Ma adesso che è finita, fate largo alle smancerie e alle dolcezze ♥

( Nel prossimo capitolo ritorneranno tante cose poco serie e mooolto idiote)

 1. Questa parte - da "aveva imparato ad adorare il sorriso di Hinata, simile ad un fiore...", presente anche nell'intro della fanfiction- è una traduzione (bruttissima e fatta molto male da me), tratta a sua volta dalla traduzione in inglese di una parte di The Last Novelization (la versione novel del film) di Eri. Non conosco il giapponese  ç_ç perciò sono ricorsa alla sua traduzione in inglese. Eri è arrivata a tradurre i primi quattro capitoli del novel e la potete trovare qui ♥ 

Prima di rendere queste note più lunghe del capitolo stesso, ringrazio come sempre voi bellissimi lettori, chi ha aggiunto la storia ai seguiti\preferiti\ricordati e le tre stupende persone che mi hanno lasciato una recensione che mi hanno spinto a darmi una mossa ad aggiornare xD

 

[P.S: le note degli scorsi due capitoli sono state aggiornate]


***

 

Poiché mi sarà impossibile aggiornare prima del 22 Dicembre - causa esami- vi lascio una piccola anticipazione del prossimo capitolo:

 


 

otp

 

 


( ͡° ͜ʖ ͡°)


   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Juken