Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: balakov    21/05/2009    5 recensioni
Un anno fa moriva un mio caro amico: questo racconto vuole arrivare lì dove le mie lacrime non sono riuscite ad arrivare.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




LENTIGGINI E RUGHE


a N.,
affinchè queste semplici parole
possano arrivare là dove le mie lacrime
non sono riuscite a giungere


Quando ero bambino mi raccontavano spesso storie su personaggi lentigginosi o, altre volte, su vecchi dalla faccia rugosa. Mi dicevano che ogni lentiggine era un sorriso regalato, ed ogni ruga un ricordo che scavava l’animo. Non c’ho mai creduto. Eppure non è difficile scorgere un sorriso sincero su un volto lentigginoso, oppure sentirsi pungere dal mistero dinanzi ad un viso scavato dalle rughe, e dal tempo.
Mentre ricordavo e riflettevo su queste futili cose, per strada, un ragazzo stava morendo.
Causa un incidente col motorino, il sangue lavava l’asfalto sciolto dall’estate torrida. Sono cose che capitano: nuovi pensieri. L’atteggiarsi a nuove parti, l’alternarsi di diversi ruoli. Il tutto condito da un pizzico di cinismo. E meschinità.
All’angolo della strada due ragazzi si scambiano tenere effusioni, seduti su una panchina. Avranno su e giù l’età del ragazzo di prima. Ma ci sono anni che si fermano ed anni che vedono crescere i capelli.
Odore di pizza al formaggio riempie la canicola. La farina che diviene gesso bianco sull’asfalto, a circondare un corpo senza più vita. Tracciare i ricordi: questo mi sarebbe piaciuto fare da piccolo.
Un lungo collo nero mi viene incontro: due enormi orecchini gialli oro, labbra infinite e fisico scultoreo. Quando i crogioli sono incontri di razze, sapori ed epopee. Difficile capire chi è lo straniero. E poi di cosa? Entrambi mastichiamo chewing-gum.
E come se non bastasse, si sta avvicinando l’ora del pranzo. Un tempo questo rito pagano si celebrava con più religiosa laicità, con movimenti più cauti, più ossequiosa era anche una seggiola vuota: un’autentica ricorrenza che si perpetrava. Oggi meno convenevoli, maggiore mestizia, più frugalità. E fretta. Di quella fretta che t’assale, ti morde i lobi delle orecchie e legge per te le ultime pagine del giorno, prima d’addormentarti. Non c’è più religione…
Clacson. Mi richiama l’attenzione allo scenario che ho di spalle. Scorgo nuovamente e per l’ultima volta – nel voltarmi assonnato – il luogo dell’incidente. I curiosi stanno sfollando. Una madre cerca disperata il contatto originario col figlio. E con l’asfalto rovente. Lei non sfollerà. Mai.
E se per caso incontrassi un ladro, uno di quelli che rubano di più per campare di meno, che cosa gli potrei dire? Che siamo in tanti a fare il bucato, a non comperare i quotidiani e crederci interessati alle cose del mondo…!? Direi di no: forse gli mostrerei quello che ho visto stamattina. Sì, forse farei così. Certamente farei così.
Perché pare giusto condividere le opinioni, raccontare per raccontarsi. E flebili parole voluttuose.
Domani farà temporale: lo dice il colonnello alla tv. Avrà lui fatto il militare, la guerra? E nel cambiare canale il telegiornale mi racconta quello che già so: un ragazzo morto con lo scooter. Avrei volentieri saltato questa notizia. Per non perdere tempo.
E di tempo ne resta ben poco ad un vecchio lentigginoso come il sottoscritto.

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: balakov