Anime & Manga > Bungou Stray Dogs
Segui la storia  |       
Autore: thequeens    11/12/2016    0 recensioni
Questa è una raccolta di oneshots che vedrà da protagonisti Dazai e Chuuya: com'è la Soukoku nella vita privata?
Vi auguriamo buona lettura!
A&G
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Erano rare, se non uniche, le occasioni in cui a Chuuya capitava di tornare a casa ferito. Questo perché, essendo il combattente più forte della Port Mafia, non si faceva mettere facilmente in difficoltà e, le volte in cui accadeva, era più per distrazione che altro.

Dazai era solito mettersi a scherzare e far battute stupide nel bel mezzo degli scontri, e ciò gli era controproducente: distraendosi veniva spesso colpito, e non poche erano le volte in cui Chuuya doveva letteralmente raccoglierlo da terra, portarlo a casa e medicarlo di corsa, per evitare si infettasse.

Ma a Dazai non importava nulla, né del dolore, né delle molteplici cicatrici che segnavano il suo corpo; a lui bastava semplicemente che fosse Chuuya e solo Chuuya ad occuparsi di lui, gli bastavano solo le sue attenzioni e la delicatezza con cui gli bendava le parti lesionate, attento a non fargli male.

Quest'ultimo, invece, tutto il contrario: le rare volte in cui si feriva cadeva nel malumore, prendendo a parolacce chiunque gli si parasse dinanzi e lamentandosi non tanto per il dolore quanto per l'effetto antiestetico che i tagli, cicatrizzandosi, gli producevano.

In ogni caso, non gli succedeva mai nulla di grave.

Un giorno, però, andò diversamente: una banda si era intromessa nei loro traffici, e il boss gli aveva ordinato di far piazza pulita di tutti i suoi membri.

Appena arrivati, si ritrovarono davanti a una trentina di persone, armate dalla testa ai piedi, che li aspettavano minacciosi.

Si scambiarono un'occhiata complice e si misero all'opera; quasi ogni giorno dovevano andare in missione per uccidere qualcuno: obbligati a seguire ogni ordine, erano abituati a togliere la vita agli altri.

Insieme si sentivano invincibili, tantoché, a volte, finivano per sottovalutare i nemici: quella era stata una delle volte in cui accadde.

Ne uccisero buona parte senza problemi e, vista la facilità con cui lo facevano, Chuuya iniziò a metterci meno impegno. Improvvisamente si fiondarono in tre contro di lui, armati di coltello; li schivò con movimenti rapidi, contrattaccando in modo talmente preciso da poter esser definito quasi leggiadro.

"Ehi, Dazai! Guarda ques-" si bloccò improvvisamente, portandosi una mano al petto. Avvertì la pelle squarciarsi, provocandogli un forte dolore: per la distrazione non si era accorto che uno dei suoi nemici gli aveva tirato una coltellata.

Dazai, che aveva udito il richiamo del suo compagno, si voltò verso di lui, e, nella confusione del momento, lo vide di sfuggita mentre si accasciava a terra.

Uccise gli ultimi nemici e gli corse incontro: "Chu! Che succede?"

"Merda..." gemette Chuuya premendo la ferita con una mano, in un disperato tentativo di fermare il sangue.

Quando ebbe realizzato cosa stesse effettivamente succedendo, Dazai si tolse la giacca, sostituendola alla mano dell'altro e legando le maniche dietro la sua schiena, così da ottenere una rudimentale fasciatura: "Ti porto all'ospedale" disse fermo.

"No, sto bene" tentò di rassicurarlo Chuuya: "Ora andiamo a casa e ci metto qualcosa sopra."

"Non è roba da poco questa, non puoi solo metterci qualcosa sopra. Io ti ci porto" insisté Dazai.

"Ti ho detto di no, sto bene e non ci voglio andare da quei... cazzo di infermieri."

Dazai non poté nascondere un sorrisetto: "Hai paura dei dottori, Chuuya?" gli chiese tentando di sdrammatizzare.

"Andiamo a casa..." rispose quest'ultimo in un sussurro.

Dazai corrugò la fronte, diventando improvvisamente serio: non aveva ancora controllato bene se fosse grave o meno, ma era preoccupato per Chuuya, anche se cercava di non darlo a vedere.

Lo prese delicatamente in braccio, attento a non sfiorargli la parte lesionata, e lo caricò in macchina. Si diresse rapido ma prudente verso casa e, quando arrivarono, lo trasportò in bagno e lo fece sedere su una sedia. Notò che era parecchio pallido e che tremava: doveva aver perso parecchio sangue.

Gli tolse il cappello, poggiandolo su un mobile, poi la fasciatura di fortuna che gli aveva dato, sostituendola rapidamente con un panno umido, per evitare che l'emorragia continuasse: "Premi forte questo..." 

"Lo so, lo so. Te l'ho insegnato io dopotutto, no?"

"Già" gli rivolse un breve sorriso.

Conoscendo la procedura di medicazione a memoria, Chuuya provò a togliersi la camicia, ormai da buttare, ma il movimento delle braccia faceva sì che la pelle del petto si tendesse, peggiorando solo la sensazione di dolore sordo che stava provando in quel momento.

"Fermo, faccio io" lo bloccò Dazai. Prese un paio di forbici e iniziò a tagliare la stoffa sulle spalle e sulle braccia, ignorando la faccia contrariata di Chuuya: "È una delle mie camicie migliori!"

"Era."

"Idiota."

Dazai gli rispose con un sorrisetto divertito, mentre finiva di rimuovergli l'indumento di dosso, sganciando l'ultimo bottone: "Mi dispiace, te ne comprerò un'altra. Ora fammi vedere che cosa hai combinato" gli ordinò.

"Io, eh?" fece Chuuya togliendo il panno dalla ferita: "Quel fottuto è sbucato all'improvviso!" esclamò.

Dazai si avvicinò per controllare meglio; sperava di sbagliarsi, ma purtroppo aveva ragione: quella non era davvero roba da poco, ma, fortunatamente, non aveva danneggiato i punti vitali.

Corse a prendere un altro panno, per poi iniziare a lavargli delicatamente la ferita con acqua fredda: "Dimmi se ti faccio male."

"D'accordo..." gli rispose Chuuya. 

Cercava di non darlo a vedere, ma era profondamente in tensione: a Dazai non capitava quasi mai di dover medicare qualcuno, quindi non era affatto pratico. Se fosse stato per lui avrebbe fatto tutto da solo, ma in quel momento era tutto meno che in sé. Sentiva le forze che pian piano lo abbandonavano, ma cercò di fare conversazione per restare lucido: "Mi lascerà il segno, temo."

"Che vuoi che importi, chi ti vede qua..." mormorò Dazai, aggrottando le sopracciglia dalla concentrazione. 

"Mi vedo io" disse Chuuya, sfoderando un'espressione oltraggiata: "E penso mi darebbe molto fastidio avere una cicatrice addosso."

"Le cicatrici fanno più maschio" si bloccò un istante, rivolgendogli lo sguardo: "Ah, dimenticavo che tu sei un caso disperato" concluse con un sorriso. 

"Taci, cretino" ringhiò Chuuya, arrossendo leggermente.

Dazai gli rispose con un risolino divertito, prendendo il disinfettante e bagnandoci il panno: "Questo farà un po' male" lo avvertì, iniziando a tamponare lievemente la ferita. 

Chuuya sentì una forte stretta allo stomaco e si lasciò sfuggire un gemito. Gli lacrimavano gli occhi, mentre cercava di respirare con la pancia, per evitare che la pelle tirasse troppo la zona lesionata: "Cazzo!" sbottò stringendo i denti, innervosito dal dolore. 

"So che fa male, abbi pazienza" disse Dazai. 

Stettero in silenzio per un po', colmato solo dai versi strozzati che produceva Chuuya.

Consapevole della sofferenza che stava passando il suo partner in quel momento, Dazai iniziò a parlargli per distrarlo: "Oggi ci siamo invertiti i ruoli, eh? Io l'infermiere e tu il paziente."

"Già" gli rispose Chuuya debolmente: non aveva neanche più la forza per parlare. 

Ebbe un forte giramento di testa e si sentì cadere dalla sedia. 

Dazai se ne accorse, afferrandolo per le braccia: "Abbiamo quasi finito, non azzardarti a svenire adesso."

"Non mi sento molto... "

"Lo so, sta' tranquillo" lo interruppe: "Mi servi lucido ancora per un pochino" gli sorrise rassicurante dandogli una pacca sulla coscia, per poi tornare con la testa china sul suo petto, impegnandosi al massimo, nonostante la stanchezza.

Senza sapere il perché, Chuuya si sentì muovere da tenerezza profonda: portò una mano alla folta chioma di Dazai e la accarezzò, constatando con piacere quanto fosse morbida; sebbene non lo facesse quasi mai esplicitamente, sentiva il bisogno di dargli affetto e gratitudine.

"Siamo romanticoni, eh?" lo canzonò Dazai sorridendogli, per poi afferrargli la mano e baciarla leggermente: "Ho finito" disse, alzandosi per prendere le garze, con dispiacere di Chuuya, che voleva continuasse a coccolarlo.

Prima coprì la ferita con un grande cerotto, poi iniziò a bendarlo per tenerlo fermo, canticchiando tra sé e sé, cosa che faceva sempre quando si sentiva allegro. Chuuya non poté far a meno di notare in quel comportamento la reazione al suo gesto di poco prima: sapeva benissimo quanto facesse piacere al compagno la consapevolezza di essere amato.

Dazai sbadigliò rumorosamente, non curandosi di coprire la bocca: "Ecco fatto" disse, alzandosi per ammirare il risultato. Stette per un po' pensieroso, poi si lasciò sfuggire un risolino: "Sembri un piccolo me con quelle bende addosso!"

"Abbiamo finito?"

"Sì, sì" disse Dazai, mettendo ogni cosa al suo posto.

"Menomale" commentò Chuuya; era stremato, non desiderava altro che mettersi a dormire.

"Sono troppo strette le bende?" chiese Dazai, quando ebbe finito di sistemare tutto.

"No, vanno bene così" rispose Chuuya, alzandosi, cosa che gli provocò un altro forte giramento di testa.

Dazai accorse, pronto a sostenerlo nel caso cadesse: "Ce la faccio, dai..." gli disse Chuuya un po' bruscamente: sebbene si fidasse ciecamente dell'altro, odiava mostrarsi debole.

Si diressero in camera e, dopo che Dazai ebbe aiutato Chuuya a mettersi il pigiama e lo ebbe coperto fin sopra la testa, esclusivamente per farlo innervosire, si cambiò a sua volta e si distese di fianco a lui.

"Sei davvero stupido" sbottò Chuuya.

Dazai, per tutta risposta, gli cinse la pancia e gli lasciò un leggero bacio sulle labbra.

Si addormentarono così, cullati l'uno dal calore dell'altro, e il dolore fu solo un lontano ricordo.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bungou Stray Dogs / Vai alla pagina dell'autore: thequeens