Cap II
MYSTIC MOTEL
Kansas, rifugio degli uomini di lettere.
Era passata solamente un’ora dalla partenza di Dean, e Sam dopo svariati tentativi infruttuosi, decise di mettersi in contatto con Crowley, per sapere se magari lui con tutte le conoscenze che possedeva, poteva curare Dean e riportarlo alla normalità.
“Hey, alce, da quanto tempo non ci si sente.” Rispose Crowley al telefono, con il suo solito tono allegro.
“Crowley, ho bisogno che tu cerchi tra i tuoi contatti, qualcuno che sappia come rimuovere il marchio da Dean.” Disse Sam senza preamboli.
Crowley rimase un attimo zitto, poi scoppiò a ridere.
“E chiedi proprio a un demone una cosa del genere? Devi essere proprio impazzito!”
“Quando si è disperati, ci si rivolge a chiunque. Smettila di temporeggiare.” Disse Sam.
Crowley si accigliò.
“Ti ricordo che io sono il dannato re degli inferi! Non puoi chiamarmi e darmi ordini a piacimento, come fossi una tua squillo!” disse il demone con tono arrabbiato.
Sam restò in attesa.
“Per non parlare del fatto che mia madre mi sta mandando al manicomio, sai quanto possa
essere stressante averla trai i piedi ? Mi fa uscire di senno. Comunque.. ripetimi cosa vuoi.” chiese alla fine Crowley cambiando tono, calmandosi.
Forse in un altro momento, Sam avrebbe accennato un sorriso. Crowley faceva tante scene, era orgoglioso e non sopportava di lasciar trapelare che facesse dei favori a loro, ma alla fine accettava sempre di aiutarli, ciònonostante, dopo che si era approfittato di Dean in quel modo, mentre era demone, allontanandolo da lui. non era disposto a perdonarlo tanto in fretta.
“Te l’ho già detto. Ho bisogno che tu veda se tra i tuoi contatti..”
Crowley lo interruppe, innervosendolo ancora di più.
“E credi che se lo avessi saputo, non l' avrei già fatto da tempo? Sai quanti problemi mi ha procurato tuo fratello, quando gli sono spuntati quei begli occhietti neri ?”
Subito dopo gli mise giù il telefono.
Sam basito si rimise al pc e continuò a cercare informazioni sul marchio.
Poco dopo, gli arrivò un sms sul cellulare.
“Se trovo qualcosa, ti chiamo.”
Questa volta Sam non potè frenare un piccolo sorriso.
Nel frattempo, Dean era quasi arrivato a destinazione e lo confermava il cartello con scritto "Benvenuti a Mystic Falls"
Congratulazioni! Ha raggiunto la sua destinazione. Disse il Gps.
“Eccoci...ci siamo, spero solo che questo paesino non sia insidioso più del previsto.” Disse Dean ad alta voce.
Una volta arrivato, la prima cosa che fece, fu scendere al primo motel che trovò.
“ Benvenuto al Mystic motel, signor...signor Texas Ranger ?” chiese il receptionista.
“Sì, esatto! Grazie. Per le valigie faccio da solo.” Disse Dean.
“Non sarà un ranger ?” chiese l’uomo, sorridendo, scherzando.
“No, no, per niente, solo FBI!” disse Dean ridendo, mostrando il tesserino.,
“Ah, beh, allora buona permanenza, agente.” Disse l’uomo e Dean seppe che si stava chiedendo se all’Fbi avessero uno strano senso dell’umorismo.
“Spero che lo sia, arrivederci!”
Detto questo, salì le scale e andò alla ricerca della propria camera.
“Stanza 6, Stanza 6...aah eccola, Bene! Che topaia questa stanza.” Disse, arricciando il naso.
Prese subito il sale allo iodio e lo passò sulle fessure di porte e finestre. Finito di applicare protezioni di ogni genere, chiamò Sam, ma lui non rispondeva, quindi a malincuore parlò con la segreteria.
“Hey, Sammy, ascolta, sono appena arrivato, sto in un motel di nome Mystic Motel. Ancora non ho visto il corpo della vittima, ma presto lo farò. Richiamami, quando senti il messaggio.”
Dopodichè, mentre usciva dalla stanza, incontrò un tipo nel corridoio. Aveva i capelli neri come un corvo ed era magro come un grissino.
“Hey, amico, sai dove ci si può divertire qui ?” gli chiese.
“ Certo! c'è un posto...dovresti andarci, si chiama: Mystic Grill.”
“ Grazie, ma qui praticamente tutto porta il nome di –Mystic - ?
“Già, in pratica.” Rispose Damon ridendo.
Una voce femminile si intromise.
“Hey, Damon, che fai qui fuori ? Chi è questo tipo?” domandò Sybil.
“Stavo solo dando il benvenuto a questo tipo nuovo.” Rispose lui.
“Hey, e tu chi sei, tesoro? Ti andrebbe di bere qualcosa?” chiese Dean.
“No, tesoro, per niente, anzi, sento che è l'ora del mio spuntino e tu sembri proprio fare al caso mio. Damon, soggiogalo...tranquillizzalo.”
Damon fece una smorfia.
“Andiamo, nooo, dai...mi sta simpatico questo tizio. Pranza con qualcun altro.”
“Cosa ? Ma che diavolo dite voi due...che vi siete presi ? Dite cose insensate.” Disse Dean.
”Non discutere e soggiogalo, forza! sbrigati!”
“ Va bene, baby! come vuoi.”
Dicendo così, si avvicinò a Dean e lo fissò negli occhi.
“Amico, guardami, guarda nei miei occhi , tu starai buono e tranquillo e alla fine di tutto, non ti ricorderai niente..“
Dean rise.
“Cosa? Ma che stronzate dici , - amico - ? quanto hai bevuto ? Cosa sei, uno di quei sensitivi da quattro soldi ?” disse ridendo. “ Siete entrambi esilaranti, ora devo andare. Ci vediamo in giro.” aggiunse, andandosene tranquillamente via.
Sybil era furiosa.
“Ma cosa diavolo è successo??”
“A quanto pare, il nostro nuovo amico...non può essere soggiogato, eppure non mi sembra avesse verbena addosso...strano.” disse Damon meditabondo.
In quel momento arrivò Enzo in compagnia di una ragazza.
“Allora ? Damon, che c'é ? Perchè quella faccia?”
“ Enzo, almeno tu mi porti qualcosa! Devo dedurre che questa magnifica ragazza sia il mio spuntino?” chiese Sybil.
“Esatto, vostra altezza...” rispose lui.
“Enzo, tieni d'occhio il tizio della stanza 6, capito ?” chiese Damon.
“Perché? Chi è?”
“Un tipo molto interessante, te lo assicuro.”
“Ma davvero ? Di certo ha buon gusto per auto...visto che ha una bella Impala del 67.Ho sentito storie negli anni su quell’auto....a quanto pare appartiene ha dei cacciatori molto famosi.” Disse Enzo.
capitolo inventato da me e revisionato dalla cara amica lilyy
edit 27/05/19