“No, non può essere vero.” sussurrò Orvoloson.
Bella teneva ancora la sua mano, mentre lui guardava tutto lo splendore davanti a sé con gli occhi spalancati:
“Ora mi credi?”
“Sì, cugina.”
Bella fu contenta della risposta e lo portò dagl' altri; il piccolo Turner non aveva mai creduto fino a 10 secondi prima che la propria cugina fosse in grado di teletrasportarsi dal mondo dei vivi a quello dei morti. Erano andati nel Paradiso terrestre dove erano i nonni e gli antenati; i cugini si avvicinarono ad un uomo adulto che ballava una musica allegra:
“Ehi, zio Sirius, sai dov' è nonna Bellatrix e nonno Voldemort?” gli chiese Bella:
“Sono sopra la cascata, ma tu chi sei, giovanotto? Immagino che sei il piccolo Orvoloson, dico bene?”
“S-sì, s-signore.” balbettò il piccolo stupefatto.
Sirius scoppiò a ridere:
“Non chiamarmi “signore”, è troppo formale per uno come me. Chiamami semplicemente “zio”, ok?”
“Scusa zio, è che mi fa un certo effetto vedere una persona defunta: cerca di capirmi.”
“Mi dispiace, non posso capirti, non ho mai vissuto la tua stessa esperienza, ma ti darò tempo per abituarti a tutto questo!”
Entrambi si sorrisero e già uno aveva conquistato la simpatia dell' altro; i bambini salirono sopra la piccola grotta dove c' era la cascata, incontrarono molte anime con le quali chiacchierarono per poco tempo ed arrivarono in cima alla grotta, dove c' erano i loro nonni sulla sponda del fiume che parlavano, però furono interrotti dalla nipote:
“Nonni, sono tornata, ma guardate chi vi ho portato!”
I vecchi coniugi Riddle si voltarono verso i bambini e, molto contenti, andarono verso di loro:
“Orvoloson!!”
I nonni presero in braccio il bambino e lo abbracciarono e il suddetto bambino si stupì del fatto che non lo avessero oltrepassato:
“Voi siete nonno Voldemort e nonna Bellatrix, vero?”
“Certo! Fatti vedere, piccolino! Oh, ma sei diventato un ometto come lo era tuo zio alla tua stessa età! Vero, mio Signore?”
Intanto, Voldemort aveva preso in braccio la piccola Bella:
“Oh certo, come il fatto che tu, Bella, sei diventata una donnina come lo era tua zia alla vostra età! Sentite, che ne dite di stare un po' con noi e conoscerci meglio? Io e vostra nonna sappiamo tutto di voi, ma voi non sapete nulla di noi.”
“Mamma e zio Salazar, per farci addormentare, ci raccontano sempre qualcosa di voi!” disse Orvoloson:
“Ma vi piacerebbe sentirla da noi?” chiese Bellatrix:
“Sì, ti prego nonna! Ci piace tanto ascoltarla!”
Tutti e quattro si sedettero sull' erba verde:
“Come vuoi Bella! Tutto è iniziato anni fa, quando ero ancora ragazzina....”
Terminato il racconto, ammaliata dalla storia, Bella chiese ai nonni:
“È bellissima, come sempre! Ma prima nonno, quando hai detto che voi di me ed Orvoloson conoscete tutto, cosa intendevate?”
Bellatrix e Voldemort si guardarono negli occhi e si sorrisero:
“Vostro nonno intendeva dire che, da quando siamo finiti qui, in questo luogo spettacolare, abbiamo sempre visto la vita dei vostri genitori, dei vostri zii e le vostre: Salazar e Cassandra, come gli altri della famiglia, credevano che ci avessero perso per sempre, quando abbiamo smesso di vivere, ma la verità è che non vi abbiamo mai lasciati. Però, ora, dovete assolutamente tornare a casa: qui il tempo passa molto più lentamente rispetto nel mondo dei vivi!”
“Va bene, ma torneremo a farvi visita, vero Bella?”
“Contaci Orvoloson!”
“Allora alla prossima!” esclamò il Signore Oscuro.
“Alla prossima!” dissero i cugini all' unisono, si presero le manine e si teletrasportarono davanti a Malfoy Manor, che era illuminato da alcune luci nel giardino, dato che era notte:
“Quindi ieri eri finita lì! Perché?”
“Non so spiegartelo, cugino: mi sentivo arrabbiata, volevo andare in un posto in cui mi sentivo al sicuro, ho pensato ai nonni e mi sono teletrasportata da loro senza accorgermene. Mi hanno accolta tutti a braccia aperte, i nonni mi hanno consolata e poi ho perso la cognizione del tempo perché mi sono persa tra i balli che facevo con zio Sirius e i suoi amici: mi sono divertita molto! Mi è entrata nel cuore una canzone di un babbano, Justin Timberlake mi pare, che si chiama “Can' t stop the feeling”: anche se è vecchia quella canzone, mi piace da morire!”
Orvoloson le sorrise:
“Sono contento di averli conosciuti e dobbiamo assolutamente dirlo agli altri!”
“No, non farlo! Ho paura che ci prenderebbero per pazzi ed è passato poco più di un giorno da quando mi cercano: mi prenderanno a sculacciate, mi faranno male!”
Bella aveva davvero paura di quello che le avrebbero fatto e, leggendo i suoi occhi di ossidiana, Orvoloson le prese il visino tra le mani, cercando di rassicurarla:
“Non devi aver paura, Bella! Ci sono io con te e se mostrerai loro quello di cui sei capace non ti puniranno, ne sono certo.”
Bella annuì e, con il sostegno del cugino, entrò nel Manor.
Orvoloson: wow O.O ma Bella sei formidabile!
Bella: grazie Orv!
Io: bene, bene, bene! Questo è stato un capitolo pieno di sorprese per tutti voi lettori, ma ora le domande sono: i parenti come prenderanno la notizia? Puniranno i bambini o no? Per chi è estremamente sensibile e ama questa serie con tutto il cuore, vi dico che il prossimo sarà un capitolo in cui si sorriderà e piangerà.