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Autore: alex150588    21/05/2009    9 recensioni
E' una nuova storia su Jake e Ness, molto molto diversa dal solito:
Jacob non ha mai avuto l’imprinting con lei.
Bella non è mai sopravvissuta al parto e Edward non ha fatto in tempo a trasformarla.
Renesme è stata affidata appena nata a una famiglia di suoi simili…e non ha mai più rivisto nessuno dei Cullen, ne tanto meno Jacob, che la ritiene responsabile della morte della donna che ama.
Ma dieci anni dopo le strade di Jake e Ness si incontreranno di nuovo…come?
Scopritelo.
Una Renesme come non l’avete mai conosciuta (per lo meno nelle mie storie): sensuale e folle, ma anche tormentata da rimorsi e segreti, con un unico desiderio: ottenere l’amore di Jacob.
Non riesco a crederci, dopo tutti questi anni è proprio davanti a me.
Jacob.
Dieci lunghissimi anni trascorsi a sperare di rivederlo, di risentire il timbro caldo della sua voce.
...
Se esistono gli angeli allora lui è senza dubbio uno di loro…
Dio Jacob quanto sei bello…e quanti ricordi dolorosi porti con te.
...
“Sto cercando una bambina di nome Renesme Cullen, dovrebbe avere all’incirca dieci anni” ... Non sai niente di me, della mia crescita rapida, del mio potere…
Ma soprattutto non sai quanto ti amo e quanto ti desidero.
“Io sono Carlie e forse posso aiutarti a trovare la tua piccola.”
Sorrido alla tua espressione assorta, mentre sfuggo abilmente alla mia condanna a morte e decido che sarai mio a qualunque costo.
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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decode
Note
Ho cambiato il raiting da arancione a rosso, dato alcune parolacce e dato che queste Renesme si riverlerà, come dire...un pò caliente!
Buona lettura





Reneesme: decode


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How can I decide what’s right?
when you’re clouding up my mind
I can’t win your losing fight,
all the time

The truth is hiding in your eyes
and its hanging on your tongue
Just boiling in my blood
but you think that I cant see
What kind of man that you are,
if you’re a man at all
Well I will figure this one
out on my own
(I'm screaming i love you so)
on my own
(my thoughts you can't decode)

There is something I see in you
It might kill me
I want it to be true


La gente del locale sembra dover fare esplodere le mura da un momento all’altro, a giudicare da come si accalca.
Butto giù la terza vodka tonic della serata e chiudo gli occhi sperando che ogni singolo essere presente nella sala sparisca.
Puff come per magia!
Impreco silenziosa mentre mi verso un altro bicchiere e realizzo che ce ne sarà bisogno di un altro e un altro ancora.
Insomma ne scorreranno di litri, ragazzi, affinché io riesca a sopravvivere a questa serata!
Ci sono giorni in cui ogni singola molecola mi infastidisce e questo è uno di quelli.
Eppure il dovere mi chiama.
Centinaia di uomini scalpitanti fremono e si spintonano solo per avere un assaggio di ciò che io proporrò loro sta sera, o meglio ciò che la sexy “Rouge” proporrà.
Rouge…una delle mie tante maschere.
Qualcuno mi si affianca, rubandomi rapidamente di mano il bicchiere di vodka, nonché mio unico sostegno della serata.
 “Ehi! Cazzo Andy siamo in un bar pieno di alcolici, perché devi rubare il mio?!”
Andy: un ragazzone alto e bellissimo dalla pelle color ebano e gli occhi di un magnifico e piuttosto soprannaturale viola.
Mi sorride malizioso, mostrandomi una fila di denti bianchissimi e affilati.
“Così avrò il sapore delle tue labbra sulle mie mon amour!”
Mi riprendo il bicchiere sfoderando uno dei miei sorrisi più accattivanti.
“Se non la finisci avrai il sapore del mio pugno sulle tue labbra!”
Andy sospira fingendosi devastato dal dolore.
“Quale parte di mi- sono- innamorato- di- te non capisci?”
“Quella in cui mi scopi e mi abbandoni per un altro trofeo di caccia!”
Dopo un minuto di silenzio scoppiamo a ridere entrambi.
Andy non smetterà mai di provarci con me e io non smetterò mai di rifiutarlo.
Bè…ci sono diversi principi su cui basare un’amicizia no?
“Senti dolcezza a parte gli scherzi…sono qui per dirti che c’è un tale all’ingresso che sta facendo domande su di noi…”
“Noi?”ripeto.
“Si noi…insomma hai capito di cosa parlo…credi che i vampiri abbiano una missione?”
Sorrido, sperando di apparire tranquilla.
Nahuel, il nostro mentore nonché gestore del bar, si occupa di queste faccende solitamente, ma in sua assenza sono costretta a fare le sue veci.
Sono l’unica di cui si fida abbastanza.
“Non saprei…comunque tranquillo ci parlo io, di al butta fuori all’ingresso di mandarlo da me appena inizia a fare il curioso.”
“Ok baby!”risponde Andy sollevato e si allontana.
Lo fermo rapida, afferrandolo per una spalla.
“Ehi Andy…dov’è questo tale?”
Andy scruta rapidamente con gli occhi l’intera sala e ferma lo sguardo sulle scale.
“Eccolo li! Il ragazzone moro che sta parlando con il butta fuori” mi risponde, prima di lasciarmi.
Giro il volto verso le scale, dove mi è stato indicato da Andy.
Lo vedo ed è come se una cannonata mi avesse colpito in pieno stomaco e mi avesse fatto balzare il cuore nella gola, letteralmente.
Non riesco a crederci, dopo tutti questi anni è proprio davanti a me.
Jacob.



Dieci lunghissimi anni trascorsi a sperare di rivederlo, di risentire il timbro caldo della sua voce.
Si guarda intorno spaesato e rapito da chissà quali pensieri.
Poi i suoi occhi scuri si rivolgono ai miei e io so di amarlo da sempre, dal giorno in cui sono nata, anzi da prima ancora.
Se esistono gli angeli allora lui è senza dubbio uno di loro…
Dio Jacob quanto sei bello…e quanti ricordi dolorosi porti con te.
Si avvicina a me inebriandomi con il suo profumo.
Fa un lieve cenno con il capo, indicandomi il butta fuori all’entrata del locale.
“Li infondo mi hanno detto di parlare con te…”mormora.
Cerco di frenare il tremito che mi scuote violentemente.
Datti una calmata forza…lui non può sapere.
Prendo un respiro e mi munisco del mio scudo, della mia maschera.
Sono di nuovo colei che sono stata per tutto questo tempo, la sexy e sfrontata spogliarellista dello “Sweet Fire”.
“Come posso aiutarti dolcezza?”domando accarezzando lentamente il bordo del bicchiere che ho in mano.
Non pronunciare quelle parole ti prego.
Resto in attesa del colpo finale, non c’è scelta…Jacob è qui è per uccidermi e forse merito davvero di morire.
“Sto cercando una bambina di nome Renesme Cullen, dovrebbe avere all’incirca dieci anni”
Il mio cuore manca un battito mentre il sollievo mi invade.
Stai cercando una bambina di dieci anni vero Jacob?
Non sai niente di me, della mia crescita rapida, del mio potere…
Ma soprattutto non sai quanto ti amo e quanto ti desidero.
“Io sono Carlie e forse posso aiutarti a trovare la tua piccola.”
Sorrido alla sua espressione assorta, mentre sfuggo abilmente alla mia condanna a morte e decido che Jacob sarà mio a qualunque costo.
Passa in rassegna il mio volto in cerca di un particolare che mi tradisca, ma non trova niente.
Sorrido maliziosa.
Si passa stancamente una mano sul collo.
“Senti ne ho passate di tutti i colori per arrivare fin qui, non ho molta voglia di giocare…”
Ripongo il bicchiere sul bancone e mi sporgo verso di lui.
Il mio seno gli sfiora la camicia e il suo profumo mi cattura l’olfatto rendendomi fremente e tremante come una bimba la mattina di Natale.
No…forse non è il paragone calzante.
Avvicino il volto al suo orecchio e lo sento rabbrividire.
“Che peccato…conosco un’infinità di giochi fantastici!”
Cerco di confonderlo con il mio repertorio, ma sono io a sentirmi disorientata.
Lo voglio…lo voglio terribilmente.
Mi posa due mani bollenti e ferme sulle braccia e mi rimette composta sulla sedia.
“Senti io ho bisogno di trovare quella bambina e francamente dubito che tu possa saperne qualcosa, insomma, levandoti di dosso tutto quel trucco, quanti anni…sedici?”
È più duro e incollerito di quanto ricordi.
Ma in effetti ha le sue buone ragioni, senza contare che le sue parole non mi toccano, con i bruti ci vado a nozze!
“Senti chi parla. Quanti anni hai dolcezza? Scommetto che per entrare hai pagato una bella sommetta a Big Ben…ci sono andata vicino?”
Mi osserva a bocca spalancata.
Centro!
Non gli do il tempo di reagire, da quel che mi ricordo di Jacob, è uno che si riprende in fretta dagli schiaffi in faccia, anche metaforici.
“Visto che qui quella con più esperienza sono io, cosa ne dici se eviti i commenti sulla mia supposta età e mi dici cosa vuoi?”
“Cerco Ren…”
“Ah si si Reneesme Cullen”
“Tu la conosci?”mi domanda più fiducioso.
Non posso impiegare molto tempo a rispondere o capirà.
E adesso che cavolo mi invento?!
Calma!
“No…ma visto che te ne vai a zonzo per Los Angeles a fare domande sugli inquilini della villa bruciata, suppongo che questa piccola sia una di noi.”
“Noi?”
“Dai che hai capito, non fare il finto tonto con me. Hai realizzato cosa sono dal momento in cui mi hai visto”
Si porta una mano alla fronte, per poi massaggiarsi gli occhi con le dita.
“Siete in molti qui intorno?”
“Praticamente ogni persona che lavora qui lo è!”
Allargo le braccia a indicare l’intero locale.
“Benvenuto nel nostro mondo occhi belli!”esclamo sorridendo.
Lui mi guarda cercando di nascondere la sorpresa.
“Abitavi nella villa bruciata?”mi interroga sedendosi al mio fianco.
Chissà come deve essere potergli accarezzare il viso, passare le dita sui suoi capelli e poi più giù, seguendo la linea di quella vena pronunciata sul collo e poi…
“Ehi mi hai sentito?”
“Scusa…d…dicevi?”
Devo assolutamente darmi una calmata e me lo dissanguo ancora prima di farlo innamorare di me!
Alza gli occhi al cielo infastidito.
Il solito prepotente…
“Abitavi in quella casa?”domanda con tono scocciato.
“Non lo definirei abitare…”
Sbuffa sempre più incollerito.
“E come lo definiresti?”
Lo osservo portandomi un dito alle labbra, fingendomi pensierosa.
“Lo sai come investigatore non sei un gran che?”
Il pugno secco che tira sul bancone mi fa sobbalzare.
“E tu non mi dai uno straccio di risposta decente neanche a pagarti!”
“Mmmm…tu prova a pagarmi chissà!”
“Mi stai prendendo per il culo”constata lui prima di ordinare un bicchiere di vodka.
“Si hai ragione e mi dispiace, ma solo la battuta del pagare… sul resto sono stata sincera”
“Allora cosa intendevi con – non lo definirei abitare - ?” mi domanda buttando giù il liquore in un colpo.
Andy mi fa un cenno da dietro il tendone del palco.
È il momento di “Rouge”.
Mi rivolgo al mio bellissimo detective.
“Il dovere mi chiama, ma tu resta e goditi lo spettacolo, se tra un’oretta ti troverò qui allora risponderò a tutte le tue domande.”
Balzo agilmente giù dall’alto sgabello e ancheggio sensualmente fino agli spogliatoi.
Fuori dalla sua visuale mi appoggio al muro stremata e mi poso la mano sul petto, quasi a voler fermare il tumulto del mio cuore.
Cerco di respirare e mi sembra quasi doloroso farlo.
Eppure sono felice: finalmente sei arrivato angelo mio, neanche il cielo sa quanto ti ho aspettato.


  
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