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Autore: Nild3    07/04/2005    2 recensioni
Tom Riddle è un giovane studente fuori dal comune: è carismatico, ambizioso, eccelle in tutte le attività che svolge. E nasconde un segreto più grande di lui, qualcosa che cambierà non solo il suo destino. E pensare che non è l'unico...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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2. Una strana Grifondoro

 

L'occasione per parlare con Nagini si presentò qualche giorno dopo; senza rendersene conto, entrambi stavano sfilando lo stesso libro da uno scaffale della biblioteca.

- Scusa, non ti avevo visto.

Tom rispose con un sorriso appena abbozzato, e lasciò che la ragazza prendesse il libro. Che diavolo doveva farci Nagini con "Vita e Opere dei Fondatori"?

- Scusami tanto, però mi serve...

- No no, stai tranquilla, prendilo pure-, disse Tom, cercando di svincolarsi il più presto possibile.

- Beh, se però ti serve per studiare...-, Nagini tirò un sospiro, come se stesse raccogliendo coraggio, - prendilo pure, Tom. Ma ti prego di darmelo il più presto possibile.

Il ragazzo prese con riluttanza il libro, e non potè fare a meno di notare, in quel momento, quanto Nagini fosse carina: i boccoli castani, un po’ ramati, le ricadevano sulle spalle, lucenti, mentre alcuni erano legati sulla nuca con un nastro rosso. Gli occhi verde-castani spiccavano tantissimo fra le ciglia nere e folte. Un rosso vivo le imporporava le guance e le labbra.

- A dire la verità-, continuò il Serpeverde, - devo solamente cercare una data. Posso dartelo fra qualche minuto.

- Fai come vuoi. Adesso devo scappare, però. Ci possiamo vedere a cena nella sala grande. A più tardi... mi raccomando!

Nagini se n'era andata e Tom, come al solito, non aveva saputo cosa dire.

Scosse la testa, poi aprì il libro cercando quello che gli interessava.

Il capitolo su Serpeverde era quello più lungo; ci volle più di qualche minuto per trovare ciò di cui aveva bisogno.

- La Camera dei Segreti...

Pronunciò quelle parole ad alta voce, senza rendersene conto. Più leggeva, più veniva rapito dal contenuto del testo. Probabilmente l'autore doveva essere avverso a Serpeverde, viste le parole dure con cui ne parlava. Ma a Tom importava ben poco.

- "...nascosta da qualche parte nel castello di Hogwarts... entrata mai rinvenuta...".

Chiuse il libro di scatto, infilandolo poi dentro la sua cartella. Nagini avrebbe dovuto aspettare, per averlo.

Corse nella sala comune della sua casa, che a quell'ora era praticamente deserta; gettò la cartella su una poltrona, il mantello sull'altra, trasse fuori il grosso libro e si immerse di nuovo nella lettura. Quello era il secondo libro, in tutta la biblioteca, che parlasse della Camera dei segreti. L’altro libro lo teneva già da diversi mesi, e non aveva intenzione di restituirlo. Da tempo conduceva una vita ambigua, divisa fra le apparenze da salvare e l'interesse per cose proibite da coltivare. Avrebbe dovuto fingere più di prima, d'ora in avanti.

D'un tratto, udì movimenti fuori dalla porta d'ingresso alla sala comune; mise il libro sotto la poltrona, e finse di dormire.

I passi si avvicinarono, e poco dopo si sentì scuotere lievemente. Si rese conto che era il professor Silente ancora prima di aprire gli occhi, visto che la lunga barba castana e un po’ brizzolata gli aveva fatto il solletico al naso.

- Riddle, ragazzo... tu studi troppo-, il professore rise, - un tuo compagno mi ha detto di averti visto correre qui, pensavo che stessi male.

- Tutto bene, professor Silente-, rispose, con finta voce assonnata, - mi sono soltanto appisolato.

- Meglio così...

Fece per andarsene, poi si voltò di scatto, - Non vieni a cena, Riddle?

- Oh, certo signore.

- Allora ci vediamo là.

Si congedò con un sorriso; Tom tirò un sospiro di sollievo non appena Silente sparì. Quel professore era un tantino ficcanaso quando voleva, gli dava un po' sui nervi il fatto che sorridesse sempre, e che sembrava sapesse tutto quello che succedeva dentro Hogwarts. L'unico del corpo docenti veramente in gamba.

 

- Oh, Tom, rimani con noi!-, lo pregò ancora Terry Flint, tirandogli il lombo del mantello, - Non fai altro che studiare e studiare!

Tom si alzò dal tavolo, - Lo sai che a mezzanotte devo fare la ronda, se non comincio presto finirò tardissimo.

Alla voce di Terry si unirono anche quelle di altri Serpeverde, che lo pregarono di stare un po' con loro a fare baldoria.

Rimase a malincuore; pensava in continuazione al libro sotto il cuscino del suo letto, gli mancavano poche pagine per finire il capitolo su Serpeverde. Non doveva fare altro, i compiti li aveva già fatti prima di andare a cena.

- E non sapete che battuta ha fatto Tom!-, Terry stava raccontando un'altra delle strabilianti partite di Quidditch, accompagnando le parole al mimo, - La Pluffa è schizzata dentro il centro perfetto della porta! Poi Tom è passato accanto alla tribuna a velocità incredibile, e...

- Eravamo tutti là, Terry!-, disse qualcuno, facendo ridere tutti i presenti.

Tom faceva il modesto, cercando di spostare l'attenzione su qualcun altro.

A Terry si aggiunse Freya, che però si mise a raccontare l'incredibile caduta che aveva subito il mese scorso. Poi d'un tratto, mentre tutti gustavano il budino al cioccolato, tutti quelli seduti di fronte a Tom si zittirono.

Il giovane prefetto sentì una mano sulla sua spalla e Terry, proprio di fronte a lui, spalancò gli occhi sopra la testa del compagno di squadra con aria molto stupita, mentre gli altri si erano messi a parlare sottovoce fra di loro.

Tom si voltò, trovandosi alle spalle Nagini più imbarazzata che mai. Con che coraggio una Grifondoro si intrometteva in un'allegra discussione fra Serpeverde? Era ben conosciuto l'antagonismo fra i Serpeverde e le restanti case.

Qualcuno mormorò qualcosa di molto spiacevole, mentre Tom si era alzato dal tavolo per parlare con Nagini. Adesso la sovrastava di una decina di centimetri.

- Mi dispiace davvero tanto di disturbarti, Tom, credimi-, mentre parlava, la ragazza si torturava le mani, - ma quel libro...

- Te lo darò stasera stessa-, tagliò corto Tom, - non preoccuparti.

- No... non è per questo. Mi serve, capisci? Mi serve adesso.

Nagini era più rossa di una fragola, e Tom era prossimo a diventarci. Nessuno dei due sapeva più cosa dire, mentre l'intera tavolata dei Serpeverde continuava a fissarli cercando di cogliere qualcosa dalla loro conversazione.

Tom afferrò un braccio di Nagini, ed insieme si allontanarono a grandi passi fuori dalla sala grande; si lasciarono un mare di mormorii alle spalle.

Il ragazzo non aveva più intenzione di nascondere il suo imbarazzo.

- Senti, Nagini...

La ragazza lo zittì con un gesto, - Prima che tu dica qualsiasi cosa, Tom, ti prego di scusarmi ancora per averti disturbato...

- Sta' zitta un attimo!

Nagini arrossì ancora di più, chinando lo sguardo, incapace di sostenere quello di Tom. Il ragazzo si rese conto di averla spaventata, e riprese con un tono più calmo.

- Non devi scusarti, non ce n'è motivo. Volevo solamente chiederti perchè hai tanta urgenza di avere quel libro.

- L'hai già letto tutto, Tom?

- Veramente...-, si zittì un attimo, - no, non l'ho letto tutto.

- Allora ti prego... finiscilo presto. Non dovevo lasciartelo, questo pomeriggio.

Tom doveva fare molta attenzione a quello che diceva, visto che quasi bisbigliava. Tirò un sospiro, passandosi una mano fra i capelli. Nagini ebbe un fremito.

- Perché hai insistito che lo prendessi, allora, se ne avevi così bisogno?

La ragazza sollevò il piccolo viso, e Tom potè vedere i suoi occhi lucidi. - Volevo... essere gentile-, rispose, con la voce incrinata, - tu lo sei stato con me l'altro giorno, nella serra, volevo solamente ricambiare.

Nagini singhiozzò, e scappò via farfugliando scuse.

Tom rimase esattamente al suo posto, confuso. Non aveva mai conosciuto qualcuno così strano in tutta la sua vita. Che motivo c'era di reagire a quel modo... mettersi a piangere, addirittura! Era davvero COSI' sensibile? Si pentì addirittura di averle fatto delle domande... pensò di scusarsi, anche se in fondo non aveva avuto alcuna colpa... già si vedeva chiamarla un attimo a parte, il giorno dopo a colazione, suscitando ancora la curiosità nei suoi compagni... a che diavolo pensava?! Si era completamente rammollito davanti a due occhioni verdi?!

Continuando a rimproverarsi, tornò nel dormitorio a prendere il libro. Gli rimanevano appena quattro pagine, che divorò camminando, mentre si avvicinava alla torre dei Grifondoro. Fermò un ragazzo a caso, uno biondino e rotondetto, - Fammi il piacere di darlo a Nagini Renn, per favore.

Il ragazzo rimase imbambolato davanti al dipinto della Signora Grassa, che nascondeva l'ingresso alla sala comune dei Grifondoro, stringendo un grosso libro fra le mani: incredibile, aveva parlato con un Serpeverde, con quel bravissimo cacciatore della squadra di Quidditch! E gli aveva addirittura chiesto un favore! Avrebbe dovuto chiedere a Nagini come si chiamasse... proprio non se lo ricordava.

 

Non appena portò la tazza di latte alla bocca, una sonora e dolorosa pacca alle spalle quasi gli fece sputare quello che stava bevendo. Tom si voltò di scatto per prendersela col responsabile, e dovette calmarsi un attimo quando vide che si trattava del giovane professor Kent, l'istruttore di volo della scuola.

Kent godeva di molto successo fra il pubblico femminile, e non solo a scuola; era stato portiere della squadra nazionale inglese di Quidditch per due anni, poi aveva lasciato tutto, improvvisamente. Si diceva che avesse seri problemi di salute; i più pettegoli sostenevano che avesse avuto guai col dirigente della squadra.

- Riddle, ragazzo mio!-, lo salutò Kent, gioviale, - Pronto per l'amichevole?

- Non so se giocherò... ho troppe cose da fare, professore. C'è la mia riserva pronta.

Kent aggrottò le ciglia bionde, - Un vero peccato!

Lo salutò con un'altra violenta pacca sulle spalle, e Tom fu tentato di ricambiarla, senza affettuosità però. Che persona petulante, Kent!

Si mise in bocca una ciambella ancora calda, agguantò la cartella ai suoi piedi e si alzò per correre in biblioteca; aveva ancora mezz'ora di tempo prima della lezione di Silente.

Tantissimi sbattiti d'ali attirarono l'attenzione, e si voltò per assistere alla scena quotidiana dei gufi postini. Come al solito, nessun messaggio gli aveva cambiato la giornata.

Andò a Incantesimi col pensiero fisso di andare in biblioteca quando fosse stato possibile, chiedendosi, guardando il resto della classe fare pratica, se fosse stato possibile saltare quelle lezioni, visto che sapeva già fare quelle cose; fra l'altro, era un eccellente autodidatta.

Uscito dall’aula, urtò con violenza uno studente; lo guardò in cagnesco prima di raccogliere i libri, - Fa' attenzione, diamine! Meriteresti almeno dieci punti in meno alla tua casa!-, poi filò via, lasciando il ragazzino prossimo alle lacrime.

Cominciò ad avanzare verso la scalinata principale... ed ecco Nagini... incredibile come, in quei giorni, si incontravano praticamente dappertutto!

Tom notò che la ragazza era insieme ad altre tre, e una strana luce le illuminava il viso: era raggiante, per nulla timida e rabbuiata come ogni volta che le aveva parlato; forse non l'aveva mai notata, nella sua naturalezza, se ne rese conto tutto in una volta.

Rimase inebetito a fissare Nagini che scendeva le scale insieme alle compagne. Solo qualche attimo dopo si rese conto di quello che stava facendo; era una fortuna che lei non l'avesse visto, non avrebbe sopportato di doverla affrontare.

Seduto a una scrivania della biblioteca, qualche minuto dopo, cercava di concentrarsi sul testo sotto ai suoi occhi. L'ennesimo manoscritto storico su Hogwarts. Nemmeno un accenno alla Camera dei Segreti; avrebbe dovuto fare tutto da solo, la curiosità lo stava divorando.

Impossibile chiedere a un qualunque professore, visto che era palese che quello fosse un argomento proibito, come ogni cosa che riguardava Serpeverde.

Chiuse di botto il libro, e lo ripose al suo posto. Forse avrebbe dovuto cercare nella parte dei libri proibiti? Gli serviva in ogni caso un'autorizzazione di un professore, altrimenti non avrebbe potuto fare nulla. Si sarebbe inventato qualcosa.

La Camera gli stava davvero a cuore; una delle poche notizie che aveva a riguardo (trovata nel libro che teneva con se e che non aveva intenzione di restituire) diceva che fosse stata costruita da Serpeverde per contenere una sorta di arma, qualcosa di molto potente che avrebbe dovuto servire a lui e ai suoi eredi per epurare Hogwarts dai mezzosangue. Tom detestava i mezzosangue, così come odiava tutti i babbani, anche se nelle sue vene scorreva in parte sangue di quel tipo. Lo faceva sentire sporco ogni volta che ci pensava.

 

  
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