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Autore: Neko    21/05/2009    6 recensioni
Voglio raccontarvi una storia. La mia e quella di una persona a me cara. voglio parlarvi delle ingiustizie che i capi di un villaggio commettono su esseri senza difese. della lotta di una persona che per 15 anni non ha conosciuto altro che dolore e che era all'oscuro di cosa volesse dire vivere una vita normale. Voglio dirvi come è riuscito, con grande capacità, a lasciarsi il passato alle spalle e a diventare la persona che ora è apprezzata da tutta Konoha
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 6: esplorazione del mondo esterno

 

Avevo chiesto a Kakashi-sensei di chiamarmi se Naruto si fosse agitato o dimostrato segni di aggressività. Non importava a che ora della notte lo facesse, ma doveva mettermi al corrente.

Non arrivò nessun messaggio di aiuto. Quindi tecnicamente era andato tutto bene.

Infatti quando andai a trovare Naruto, tutto era al suo posto e Kakashi mi confermò che era rimasto tutto calmo e che il ragazzo si era andato a rintanare in camera sua subito dopo la mia partenza.

Ci usciva solo in mia presenza e dato che non riusciva nemmeno a stare da solo in una stanza con un’altra persona che non ero io, rimandammo la sua uscita nel mondo esterno di un paio di settimane.

Come era in quel momento, una volta fuori sarebbe successo il finimondo.

Passò in totale un intero mese. Le ultime due settimane, Kakashi era riuscito a uscire e a fare qualche commissione e soprattutto a prendere un po’ d’aria. Per una persona non abituata a stare sempre nel medesimo luogo, stare rinchiuso portava alla pazzia.

Eppure Naruto solo così si sentiva al sicuro.

Si vedeva la sua voglia di scoprire nuove cose, ma era terrorizzato. In contemporanea alla possibilità di Kakashi a lasciare Naruto completamente da solo, il ragazzo cominciò ad abituarsi a stare in presenza del maestro e a non stare in continuazione in camera sua, soprattutto in quell’angolo.

Faceva progressi e anche abbastanza veloci, diversamente a come credevo.

In quell’arco di tempo, Naruto sentendoci parlare, aveva appreso anche un vocabolario più esteso,anche se faceva ancora molta fatica ad esprimersi e a volte a capire, ma nessuno di noi si aspettava di un miglioramento così veloce.

Una mattina Tsunade mi esentò dall’andare al lavoro perché quel giorno sarebbe stato quello in cui, Naruto avrebbe davvero messo piede nel mondo.

Eravamo preoccupati per la reazione che potesse avere vicino a molte persone, ma non potevamo rimandare ancora il problema, prima  o poi il grande passo doveva essere compiuto.

“Allora Naruto! Ascolta bene!” dissi attirando la sua attenzione. Cercai di parlare il più piano e chiaro possibile affinchè mi potesse capire al meglio.

“Oggi andiamo fuori!”

Naruto si girò verso la finestra e la indicò “Fuori?”

Annuì

“è tutto diverso da qui!” dissi indicandogli la stanza “Ci sono molte persone, ma non avere paura! Ci siamo noi con te!”

Mi guardò con uno sguardo impaurito e successivamente si alzò a guardare fuori dalla finestra.

“Vuoi?” gli chiesi.

Vedevo la sua tensione e non lo avrei costretto se non avesse voluto.

“Ma si che vuole! Naruto è più forte di quello che vuol far credere! Fino ad ora ha affrontato le sue paure, lo farà anche questa volta!” disse Kakashi come a voler incoraggiare il ragazzo.

“è vero, ma se non se la sente …io non posso mica…” cominciai col dire ma venni interrotta.

“Tu con me?” disse Naruto interrompendomi.

“Si certo!” gli dissi

“Allora fuori!” disse determinato.

 

In circa mezz’ora ci preparammo e poi uscimmo.

Naruto una volta messo fuori piede nel mondo esterno, cominciò da subito a mostrare segni di nervosismo e mi chiesi se fosse stato il caso di continuare.

Si guardava intorno con uno sguardo curioso per le mille nuove cose che vedeva, ma allo stesso tempo intimorito da tutto ciò.

Conoscendolo scommettevo che avrebbe voluto sapere cosa fosse ogni cosa che attirava la sua attenzione, ma non chiese niente, né fece alcuna osservazione.

Si sentiva a disagio a causa degli sguardi straniti della gente che ci incrociava.

Probabilmente si chiedeva del perché quegli sguardi o forse ero principalmente io a chiedermelo. Esteriormente Naruto non aveva niente di strano, sembrava un ragazzo come tutti gli altri, ma allora perché? Per il suo continuo nascondersi dietro di me e Kakashi?

Quest’ultimo, come se avesse captato i miei pensieri rispose involontariamente alla mia domanda.

“Ti guardano tutti… eh Naruto? stai già facendo strage di cuori!” disse il maestro scherzando.

Naruto al pronunciare il suo nome si girò verso di lui…ignaro di quanto Kakashi avesse affermato.

“questi sguardi curiosi possono essere solo per tre ragioni: la prima che sei un bel ragazzo; la seconda a causa del tuo colore degli occhi e dei capelli, qui a Konoha c’è solo un clan che ha queste peculiarità e infine la tua somiglianza incredibile con Yondaime…secondo me questa è la più plausibile, sei la sua copia sputata.” Disse Kakashi.

Non avevo fatto in tempo a conoscere il 4° hokage, ma dalle poche foto che avevo visto di lui, dovevo ammettere una certa somiglianza con il padre. Naruto dal canto suo  non aveva capito una parola di quanto Kakashi aveva affermato e si girò a chiedere a me una spiegazione.

Solitamente ero io a fare da traduttrice, quando non capiva qualcosa che usciva dalla bocca del maestro e il più delle volte erano scemenze.

Mi domandava perché il mio maestro di divertiva a rendermi il “compito” più difficile.

Camminammo un po’ e cercai di spiegare al meglio ogni cosa che incontravamo lungo il nostro cammino. Successivamente arrivammo al campo di allenamento dove io e la mia squadra ci allenavamo di solito.

In quel momento al campo non c’era nessuno e Kakashi propose di  fermarci un po’ per far rilassare i nervi a Naruto, ma lui non sembrò intenzionato a volersi riposare, anzì visto che non c’era nessuno si sentiva libero e cominciò a esplorare il giardino con aria curiosa.

In quel momento era spensierato e speravo che lo potesse diventare anche in mezzo alla gente il più presto possibile.

Mi distrassi per un attimo  e bastò quello per farmi perdere le tracce di Naruto.

Quello fu il primo spavento della giornata.

Cominciai a chiamarlo preoccupata…poteva capitargli di tutto, ma Kakashi mi disse di stare tranquilla.

Mi domandavo come potesse tenere la calma in quel modo.

“Sai Sakura…sembri proprio una madre ansiosa, lasciagli fare le sue esperienze” mi disse guardandomi

Solo allora notai che il maestro aveva lo sharingan scoperto. Voleva lasciare libertà a Naruto senza che noi gli stessimo sempre con il fiato sul collo, ma allo stesso tempo tenerlo d’occhio.

“Sta tornando” mi disse “è ha una bella sorpresina per te!” mi vennero i brividi a vedere il suo ghigno…cosa aveva architettato quel ragazzo? E perché a volte avevo la sensazione che quei due spesso confabulassero contro di me? So bene che era solo una sensazione, dato l’incapacità di Naruto a comunicare, ma presto o tardi sarebbe stato così.

“Sakura!” mi chiamò Naruto. Era la prima volta che lo sentivo chiamarmi con così tanto entusiasmo.

Sorrisi…mi fece un immenso piacere.

Corse verso di me, tenendo in mano qualcosa e quando me lo mostrò, ecco arrivarmi il secondo spavento della giornata.

Mi misi ad urlare e mi nascosi dietro a Kakashi, il quale se la rideva.

In mano aveva una “cara” e “dolce” creaturina, della quale ancora mi chiedo il significato della sua esistenza.

Naruto lascialo immediatamente andare…quello è un ragno velenoso!” gli dissi sperando che mi ascoltasse, ma le parole ragno e velenoso, avevano un senso per lui?

Glielo ridissi con parole che conosceva

“Quello è pericoloso, lascialo!”

Sapevo quanto non amasse quella parola, dato che l’aveva sempre sentita per definire lui, ma almeno ero certa che mi avesse capito.

Naruto sgranò gli occhi, scommetto che per un attimo, avesse pensato che mi riferissi a lui, ma dato che mi vedeva fissare l’animale con aria impaurita, capì quello che intendevo e lasciò andare il ragno.

Guardò l’animale allontanarsi e poi disse “Lui no pericoloso, bello! Mia cella tanti!”

Capìì che non gli incutevano timore, perché nella prigione quegli animali erano presenti a bizzeffe, ma definirli carini.

Da li cominciai a pensare che Naruto fosse pazzo….in senso buono naturalmente.

La giornata trascorse così… per lo più girammo per il villaggio e Naruto anche se diffidente, sembrava dare meno peso alle persone che lo guardavano.

Successivamente verso tardo pomeriggio passammo davanti a una gelateria. Molti bambini erano in coda per comprare un gelato e Naruto sembrò incuriosito.

Mi fermai “Vuoi un gelato anche tu?” gli chiesi.

“Gelato?”

Annuì

“è buono! Si mangia!”

Naruto sgranò gli occhi.

“Sakura, sei sicura che sia una buona idea?” mi chiese Kakashi

“Ma si, tanto non deve usare bacchette o forchetta, non credo che farà pasticci!”

Avevo ragione. Naruto mangiò il suo dolce come una persona qualunque, ma c’era più gelato sulla sua faccia, che nel suo stomaco.

Scoppiai a ridere…era buffissimo. Peccato che non avevo la mia macchina fotografica dietro…sarebbe stato un bel ricordo del tempo passato e scommetto che anche lui ora ci riderebbe sopra.

Presi un fazzoletto dalla mia tasca e cominciai a pulirgli il viso.

Lui, dal canto suo cominciò a fissarmi.

Mi domandavo spesso del perché il suo continuo fissarmi. Lo faceva solo con me e Kakashi non faceva altro che prendere in giro.

“continuo a dire che tu gli piaccia! Guarda come ti fissa ogni volta!” disse il mio maestro.

“ancora con questa storia? “

Mi dava fastidio quando Kakashi insinuava certe cose. Naruto mi fissava con uno sguardo stupito, non come se avesse una cotta per me…lui nemmeno sapeva cosa significava e questo Kakashi non lo capiva…o forse si, ma si divertiva a darmi sui nervi…come sempre del resto.

Ancora adesso le cose con lui non sono cambiate.

 

La sera calò e fu il momento di rientrare.

“Bello oggi! Domani fuori!” disse Naruto.

Sorrisi. E perché no? non avevo niente da fare domani, si poteva benissimo uscire nuovamente e per la prima volta saremo stati solo io e Naruto.

Kakashi, né Tsunade sarebbero stati presenti, ma io pensavo di poter gestire la situazione.

 

  
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